giovedì 2 aprile 2015

2015 04 03 - Il mondo di Clò




Le Clofrenì
(Les Claufrenìes)

Leggere in word


Il mondo di Clò



L’uomo economico,
l’economia pratica,
e la Revoluzione Perenne


File Excel tabelle

File Word

Milano, 03 aprile 2015

Claudio Aroldi





1          Indice

 1          Premesse: Racconto, Economia, Lettura, Tabelle     6
1.1       Il racconto      6
1.2       L’economia come sistema adattivo complesso, non danaro 6
1.3       Cosa si legge e come leggerlo            7
1.4       Sulle tabelle    7
2          Chi è Clò e l’economia della Revoluzione Perenne  8
2.1       L’uomo economico trascendente       8
2.2       La Revoluzione Perenne        8
2.3       Tutto è economia        8
2.4       L’economia dei sistemi complessi     9
2.5       L’economia è interdipendenze ed interconnessioni, non danaro      9
3          I primordi dell’innesto           10
4          L’autoemergenza dell’intelligenza economica          11
4.1       Principio di termodinamica dell’intelligenza economica      12
4.2       L’energia negativa      15
5          Apprendimento sperimentale e sperimentazioni di controllo           15
6          Il primo approccio con il lavoro vero : dall’alta finanza….. 15
7          ….Alla grande  organizzazione         16
7.1       Modello di spesa : il sistema siamo noi         18
7.2       Il libero arbitrio dell’utilità marginale            19
8          Da venditore a controllore     19
8.1       Azienda e imprenditore.        24
8.2       La selezione perenne del personale    24
8.3       Il precariato è dannoso           24
8.4       Non licenziare è altrettanto grave      25
9          I  concimi        25
9.1       Dal “lo sai perché ?” a “adesso vi spiego”     26
9.2       Il codice sorgente del controllo di gestione sta nell’amministrazione          27
9.3       “Chapeau : le syndacat comme il faut”         30
9.4       Persone : importanza e devianza        31
10        Le informazioni commerciali 33
10.1     La quadratura imperiale e la contabilità tradita         34
11        Internet           35
11.1     Router 37
11.2     Indirizzo IP    37
11.3     Ping     37
11.4     La Legge di Moore.   38
12        La banca francese       39
12.1     Il paradigma del lichene virale           39
12.2     La smart-banque         40
12.3     Il monopolio illuminato e la filosofia del database excel      41
12.4     Teoria dei gruppi, sociodrammi e importanza delle persone 42
12.5     La poesia del transitorio         44
13        Il fondo immobiliare : l’antifinanza   45
14        Dal web alla informazione interconnessa, superando il feticcio della privacy         46
14.1     Dal banner…. 46
14.2     …al cookie     47
14.3     La privacy è sopravvalutata   48
15        Università emotiva, azienda ideale e evoluzione economica            48
15.1     Università virtuale emozionale          48
15.2     Azienda ideale e evoluzione  49
16        L’eredità         50
16.1     Morte di padre           50
17        I gestori dei soldi loro            54
17.1     Il mercato wc  54
17.2     Scudi fiscali e rientro di capitali        54
17.3     Il risparmio scippato   55
17.4     La raccolta occulta e lo sciopero del risparmio         57
18        Dalla ricchezza alla colpa       59
18.1     La sindrome del calciatore e la favela off-shore       59
18.2     Quale è la misura oltre la quale il benessere diventa crimine ?         59
18.3     Quanto guadagna un ricco ?  61
19        La colpa : cosa ho fatto per meritarmi tutto ciò ?     61
19.1     Il ricco, il nobile e la casta      62
19.2     Pro bono         63
19.3     Adozioni a distanza   63
19.4     Microcredito   64
19.5     Danaro che non genera danaro e economia pratica emergente         64
19.6     I richiedenti asilo politico      65
19.7     Il sindacato e lo scippo          65
19.8     La flessibilità  66
20        Manicomio, shut down e hard crashing        66
20.1     Vuoto monetario        67
20.2     L’economia è parte della natura sociale dell’essere umano  68
20.3     Hard crashing ? No grazie. Soft Landing e Revoluzione Perenne   68
21        Le istituzioni. Famiglia e Stato          68
21.1     Soldi, parenti e l’economia dello sciacallo    69
21.2     L’intervento dello Stato         69
22        Ricarica di mappa neuronale, forme olografiche e caos        70
22.1     L’insiemistica olografica        70
22.2     La frontiera sta nel caos         71
23        La regressione mediatica.       72
23.1     Dacci oggi il nostro socialismo reale quotidiano       72
23.2     Radio popolare network        73
23.3     Le aziende di stato     73
23.4     Sito di informazione   75
23.5     Sui media fiduciarie   75
24        La MAC – Microeconomia Adattiva Complessa.     76
24.1     La scoperta di complessità e comportamenti emergenti       76
24.2     La visione..     76
24.3     ..e una realtà: l’Italia dei vassalli        76
24.4     Una seconda realtà : la mediocrità non è complessa 77
24.5     La MAC in sintesi      78
24.6     La MAC un po’ più in dettaglio        78
24.7     Il principio dei Sistemi adattivi complessi nella microeconomia : dalla società globale alla civiltà locale  79
24.8     Il principio di conversione di debito in capitale produttivo  80
24.9     Il principio del rientro dei capitali. Massa monetaria, evasione fiscale e rientro di capitali 80
24.10   Evoluzionaria e Sanocapitale.  Punti chiave dal 2009          81
24.11   La MAC in numeri     83
24.12   La MAC come modello replicabile di efficiente allocazione delle risorse.  85
24.13   Perché la MAC è un modello culturale ?       85
25        Il sabotaggio della MAC : il TSO      86
26        L’Amministrazione di Sostegno Reloaded.  88
27        Il  soft landing comportamentale.      89
27.1     Fine della MAC         89
27.2     Quanto costa un ideale ?        90
27.3     La colpa purgata e la lavanderia morale        90
27.4     La cassaforte prende i soldi e scappa            91
27.5     A lenza morta – Interludio marinaro 91
27.6     Anche le cassaforti muoiono  93
27.7     La redistribuzione della ricchezza     93
27.8     Chiamatelo Softlander           93
27.9     La comportamentale per disintossicarsi dai consumi            94
28        Cieco e sordo ai richiami        96
28.1     Non so dove sto andando      96
28.2     La crema e la colpa     96
28.3     Come vive Clò?          96
29        L’istigazione ai consumi, il plusvalore dei neoproletari e la inefficiente allocazione delle risorse  97
29.1     Istigazione ai consumi e plusvalore moderno            97
29.2     Consumare responsabilmente 98
29.3     Mancata allocazione delle risorse      99
29.4     Lo sciopero dei consumi pedagogico            99
29.5     La Revoluzione Perenne è l’accumulazione e l’utilizzo del risparmio          100
30        Cerca sempre l’altra via.         100
31        La  visione  del mondo e il sistema di valori 101
31.1     La missione di Stati  e Metastati e il metodo relativo           102
31.2     La redistribuzione della ricchezza e il soft landing globale  102
31.3     La delocalizzazione degli investimenti          102
31.4     Cambiare il modello di spesa – Il worldfunding       102
31.5     Globalizzazione e connessioni           102
31.6     La cooptazione degli investimenti e la scuola del profitto   102
31.7     La moneta fa girare l’economia, non e’ economia    102
31.8     La finanziarizzazione si sgonfierà da sola     102
31.9     Cambiare il modo in cui si calcola il profitto 102
31.10   Il progresso è revoluzione della conoscenza  102
31.11   La revoluzione demografica  102
31.12   La Revoluzione Perenne        102
32        World Wide Web Global Rights Info           102
33        La missione di Stati e Metastati  e il metodo relativo           102
33.1     Pianificazione : metodo e business plan        102
33.2     La centralità degli Stati          103
33.3     Il potere di organizzare la complessità          104
33.4     L’avanzo di Stato       105
33.5     La crescita a debito    105
33.6     L’ammortamento inflattivo del debito          106
33.7     L’emersione del limite delle risorse disponibili         107
33.8     L’avanzo Italia           107
33.9     Il debito senza limite e l’erosione della colonia Italia           108
33.10   La pianificazione: l’economia di “mercato guardato a vista”           110
33.11   Il Sistema Italia: complessità e ipotesi di lavoro       113
33.12   Metastati. Unione Europea, debito nazionale, Eurobond e sovranità monetaria europea   114
34        La redistribuzione della ricchezza e il soft landing globale  117
35        Delocalizzazione degli Investimenti  121
36        Cambiare il modello di spesa e  il worldfunding      121
36.1     Dal Softlanding al Worldfunding     122
37        Globalizzazione e Connessioni          125
37.1     Connessioni    125
38        La cooptazione degli investimenti e la scuola del profitto   126
38.1     La situazione degli investimenti        127
38.2     In sintesi         127
38.3     In conclusione            127
39        La moneta fa girare l’economia, non e’ economia    129
39.1     La moneta non è economia, ma senza moneta l’economia di oggi non esisterebbe 129
40        La moneta fluida e invisibile – que viva el Cybratto            130
40.1     Il demone della finanziarizzazione dell’economia. Il sistema finanziario    130
40.2     In conclusione (di questa prima parte) : moneta a catena corta        134
40.3     La moneta che conosciamo non serve più. Il Dio danaro è morto.   134
40.4     Piccola cronistoria sulla moneta         134
40.5     Le due grandi scuole di pensiero moderne    137
40.6     Il moltiplicatore monetario     138
40.7     Neo relativismo monetario     138
40.8     Le centrali di compensazione 139
40.9     Que viva el Cybratto  140
40.10   Cyber Mercato fisico  142
40.11   Cyber Mercato finanziario     142
40.12   Dotazione iniziale       142
40.13   Cryptovaluta peer-to-peer : Bitcoin   142
40.14   Liberi battitori di moneta       143
40.15   La centrale di compensazione tra piattaforme          143
40.16   Il bilancio uni personale         144
40.17   Neuro e Nanoeuro      145
40.18   Conclusione e efficiente allocazione delle risors       145
40.19   Tabella esemplificativa           146
40.20   Elenco dei link relativi a temi consultati su Wikipedia (in ordine sparso)    146
41        La finanziarizzazione si sgonfierà da sola     147
42        Cambiare il modo in cui si calcola il profitto 148
43        Il progresso e’ revoluzione della conoscenza.           150
43.1     L’istruzione    152
43.2     2014 08 05 – Ramadan e Fioretti. Psichiatria quantica, ricomposizione di opposti, new economy, speranza e civiltà dell’intelletto.  152
44        La revoluzione demografica  157
44.1     Dal reddito di cittadinanza al patrimonio di energia            157
45        La Revoluzione Perenne        158
45.1     La Revoluzione Perenne è economia frattale di connessioni            158
45.2     La Revoluzione Perenne è calcolo     158
45.3     La Revoluzione Perenne è evoluzione costante in progressivi aggiustamenti successivi.    159
45.4     La regola della Revoluzione Perenne            159
46        Il futuro ci stupirà      162
47        Cybratto : la moneta invisibile e l’efficiente allocazione delle risorse          165

ESTRATTO : FILE COMPLETO AL LINK WORD

 

2          Premesse: Racconto, Economia, Lettura, Tabelle

2.1     Il racconto

Questo libro è costruito come storia e come manuale.
A tutti gli effetti è un volo a planare sopra molte tematiche economiche e non.
Avremmo potuto cercare di strutturarlo per argomenti, ma sarebbe diventato l’ennesimo trattato di sociopsicoeconomia.
Il racconto ha quindi lo scopo di intrigare, per quanto possibile, chi legge.
Il libro nasce dalla volontà di raccontare la storia di una vita di ordinaria follia e normalità, abbracciate insieme in quella roteante quadriglia che a volte è la realtà.
Riteniamo che sia una storia degna di essere raccontata.
Ci sembra una storia fuori dal comune nel complesso, e al tempo stesso molto comune in singoli suoi tratti.
Quello che la distingue è proprio la quantità e l’intreccio di tanti avvenimenti, molto meno ogni singolo avvenimento.
E’ una storia adattiva e complessa, questo si.
E’ una storia di costruzione.
E’ una storia di competenze e di intelligenze, ma anche di perseveranze in alternanze.
E’ una storia di esempi, di paradigmi, di possibili alternative.
Ma è anche una storia di devianze.
Di malfunzionamenti.
Di continue ripartenze.
E anche di persone sbagliate.

2.2     L’economia come sistema adattivo complesso, non danaro

Infine, è una storia profondamente economica.
Anche quando si parli d’altro, il quadro generale è economico.
Il che la renderà noiosa a molti che ancora non sappiano una verità qui emergente.
Si deve  ricordare che tutto è economia. Lo diremo più volte.
E ripeteremo più volte la definizione di Wikipedia - Economia , il cui estratto recita come segue.
1.      Per economia - dal greco οἶκος (oikos), "casa" inteso anche come "beni di famiglia", e νόμος (nomos), "norma" o "legge" - si intende :
·       sia l'organizzazione dell'utilizzo di risorse scarse (limitate o finite) quando attuata al fine di soddisfare al meglio bisogni individuali o collettivi,
·       sia un sistema di interazioni che garantisce un tale tipo di organizzazione (sistema detto anche sistema economico).
2.      I soggetti che creano tali sistemi di organizzazione possono essere persone, organizzazioni o istituzioni.
3.      Il sistema economico, secondo la visione dell'economia di mercato nella moderna società occidentale, è
·       la rete di interdipendenze ed interconnessioni tra operatori o soggetti economici,
·       che svolgono le attività di produzione, consumo, scambio, lavoro, risparmio e investimento,
·       per soddisfare i bisogni individuali e realizzare il massimo profitto,
·       ottimizzando l'uso delle risorse, evitando sprechi e aumentando la produttività individuale nonché attraverso la diminuzione del costo del lavoro.

E’ ormai evidente a tutti, che soprattutto con riferimento all’ultimo bullet, l’economia reale è altra cosa rispetto alla teoria.
Anticipando un riferimento seguente, possiamo dire che tra economia teorica e economia reale passa la stessa differenza che passò tra  Socialismo e  Socialismo reale.
Quando un’ideologia ha bisogno dell’aggettivazione di “reale”, ecco che ha già perso la sua connotazione di idea.
Ci si trova così nella situazione di doversi arrabattare con quello che resta dell’idea originaria, annaspando nella sua degenerazione pratica.
Alla potenza dell’idea subentra la filosofia dell’adattarsi a “ciò che passa il convento”.

2.3     Cosa si legge e come leggerlo

Mi suggerirono di scrivere un libro a soggetto “il mondo visto da un bipolare”.
Quella che segue è larga parte della visione che condivido, con me stesso e con chi legge.
E’ la parte più “pratica” di questa visione, almeno in molte parti, perché altre potranno sembrare anche troppo “visionarie”.
Per cogliere la visione è necessario leggere inizialmente con un “volo a planare”.
E anche con qualche “volo pindarico”, di paragrafo in paragrafo.
E’ un libro adattivo e complesso, composto di tante parti indipendenti, ma ricorrenti nei modelli e anche interconnesse tra loro.
E’ inoltre piuttosto denso, poco parlato e piuttosto schematico. Si è cercato di privilegiare la sintesi per non arrestare il flusso che lo percorre.
Il primo giro, quindi, dovrebbe partire dall’indice, che rappresenta la struttura del racconto.
Si dovrebbe poi tenere l’indice di fianco e sorvolare i singoli capitoli senza soffermarsi su link e cose che non si capiscano.
Solo dopo il primo sorvolo con l’indice a fianco, si potrebbe tornare indietro se si volesse.
Si noterà un uso pervasivo dello strumento dell’ Hyperlink (Collegamento ipertestuale, in italiano, che però ne sminuisce la portata).
Oggi li diamo per scontati, ma questi sono uno dei primordi di civiltà dotata di un intelletto peer to peer interconnesso.
La definizione di Wikipedia è : “In informatica, un hyperlink, spesso abbreviato in link, è un rinvio da un'unità informativa su supporto digitale ad un'altra.
Un collegamento ipertestuale ha lo scopo di condurre ad ulteriori unità informative (documenti, immagini, etc.) a partire da una prima unità ad esse correlata.
È ciò che caratterizza la non linearità dell'informazione propria di un Ipertesto .”
La nascita dei link  fu una pietra miliare della conoscenza umana.
Permise di attivare “percorsi di conoscenza” prima impossibili a causa della frammentazione della conoscenza stessa.
Vengono qui usati anche per connettere la trattazione di base, a contenuto economico, con altre discipline una volta a se stanti.
L’idea che se ne dovrebbe ricavare è quella di una conoscenza strettamente interconnessa fra vari singoli argomenti.
Mentre si parla di economia si può quindi incontrare un link alla biologia, o uno alla fisica o alla psichiatria.
Si noterà che alcune dinamiche di fondo sono rappresentate da similitudini spesso evidenti e chiarificanti.
In sintesi, quando questi collegamenti saranno di tutti e viaggeranno alla velocità della luce, allora la conoscenza diventerà unica.
Saremo nel Civiltà dell’Intelletto.

2.4     Sulle tabelle

Non si allegano tutte le  tabelle in excel, perché quelle usate qui di seguito provengono spesso da 2014 10 26 - C’e sempre un’altra via. Viaggio in alcuni conti di sistema. Partire con i migranti; approdare off-shore.   ” rispetto alle quali in vari casi sono solo stati fatti degli aggiustamenti successivi.
Quelle allegate sono al link in copertina.

3          Chi è Clò e l’economia della Revoluzione Perenne


3.1     L’uomo economico trascendente

Clò siamo tutti noi.
Clò è l’uomo qualunque che tutti sono o possono essere.
Clò è l’uomo progettato per essere un normale uomo economico.
Si tratta di un uomo le cui principali caratteristiche genotipiche sono la razionalità (intesa in un senso precipuo, soprattutto come precisione nel calcolo perenne) e l’interesse esclusivo per la cura dei suoi propri affari individuali.
Ma è anche un uomo alla costante ricerca della trascendenza dalla sua immanenza.
Ricerca che lo porterà ad andare ben oltre l’interesse esclusivo per la cura dei suoi propri interessi individuali.
In questa costante ricerca farà molte cose e si troverà in molte situazioni, dalle quali cercherà sempre di cogliere il loro funzionamento.
E che cercherà sempre di rendere migliori, ovvero più funzionali, in assoluto e non solo rispetto a sé.
Clò, quindi, è uomo economico, ma è anche ingegnere.
Colui che usa l’ingegno non solo per capire come le cose funzionino, ma soprattutto per fare funzionare quello che non funziona “a dovere”.
A volte quello che non funziona è il se stesso, che tratterà con la stessa logica.

3.2     La Revoluzione Perenne

E’ in questo senso che Clò è al tempo stesso artefice, regista e spettatore di quella che chiama Revoluzione Perenne.
Il riferimento è a Aldous Huxley e alla sua Filosofia Perenne, una raccolta di citazioni che si riferiscono a  una "realtà divina consustanziale al mondo delle cose, delle vite e delle menti".
La filosofia perenne è infine una psicologia che scopre nell'anima qualcosa di simile alla Realtà divina, o addirittura di identico ad essa.
In questo senso va intesa l’idea di Ri-evoluzione Perenne.
Una costante ricerca evolutiva che parte dall’osservazione e apprendimento della realtà e cerca di evolverla oltre se stessa.
Clò è un uomo qualunquemente economico, che vive una vita di economia pratica, e che cerca sempre di evolvere, sé e la realtà, per renderli compatibili, e infine consustanziali.
O forse, per dire meglio: “per renderli compatibili, e infine coerenti con la loro consustanzialità”.

3.3     Tutto è economia

In questo percorso, a Clò apparirà sempre più chiaramente come tutto sia economia.
Seppur sia innegabilmente vero che l’economia non è una scienza, stante l’incapacità attuale di fornire generali modelli di previsioni replicabili, l’economia è dappertutto.
E forse questa è proprio la ragione per cui essa non è ancora scienza esatta.
Forse è talmente omnipervasiva e variegata, da risultare “troppo tanta” per essere inquadrata e ridotta agli attuali schemi conoscitivi.
Proviamo a rileggere le prime righe della la definizione di Wikipedia - Economia, che offre sempre buone sintesi.
Come già detto in premessa, emergono 3 punti fondamentali.
1.      Per economia - dal greco οἶκος (oikos), "casa" inteso anche come "beni di famiglia", e νόμος (nomos), "norma" o "legge" - si intende :
·       sia l'organizzazione dell'utilizzo di risorse scarse (limitate o finite) quando attuata al fine di soddisfare al meglio bisogni individuali o collettivi,
·       sia un sistema di interazioni che garantisce un tale tipo di organizzazione (sistema detto anche sistema economico).
2.      I soggetti che creano tali sistemi di organizzazione possono essere persone, organizzazioni o istituzioni.
3.      Il sistema economico, secondo la visione dell'economia di mercato nella moderna società occidentale, è
·       la rete di interdipendenze ed interconnessioni tra operatori o soggetti economici,
·       che svolgono le attività di produzione, consumo, scambio, lavoro, risparmio e investimento,
·       per soddisfare i bisogni individuali e realizzare il massimo profitto,
·       ottimizzando l'uso delle risorse, evitando sprechi e aumentando la produttività individuale nonché attraverso la diminuzione del costo del lavoro.

E come già detto in premessa, è ormai evidente a tutti, che soprattutto con riferimento all’ultimo bullet, l’economia reale è altra cosa rispetto alla teoria.

3.4     L’economia dei sistemi complessi

L’economia è il tentativo di governare tramite rappresentazione numerica i sistemi adattivi complessi ed infine è misurazione e governo dei processi e dei Comportamenti emergenti o autoaggreganti.
Inoltre, tutto è sistema emergente autoconfigurante. Non solo i casi citati da Wikipedia, nella precedente definizione.
Una cellula è un sistema adattivo complesso.
Le molecole che la compongono interagiscono in relazioni adattive e complesse.
Un filo d’erba fa lo stesso sporco lavoro.
E quando diventa mucca, si adatta ed evolve in latte in un processo di trasformazione miracolosamente complesso.
E così all’infinito.
Si può provare a dare una occhiata a Sistema complesso.

Quindi, se tutto in quanto sistema adattivo complesso è economia, l’economia bisogna assimilarla il meglio possibile.
Tenendo conto che in quanto processo di costante misurazione delle interrelazioni, è finalizzata all’efficienza. Questa è la sua ragion d’essere.
Nell’assecondare questa sua natura intrinseca, inoltre, essa interagisce con le altre scienze.
Con la biologia, con la fisica, con l’informatica e così via.
Ma fa di più che interagire.
Offre una piattaforma di valutazione funzionale e comparativa, valida per tutti i suoi attori partecipanti.
Un giorno avremo capito che l’economia può stabilire un nesso causale tra il “battito d’ali” di un fremito di un foglio di carta su cui è stampata una fattura e la vendita di un appartamento in un altro continente.
Allora sarà davvero “la” scienza.
E allora vedrete che diremo : “Ah, l’economia ….: una volta ci disgustava, ma oggi ci strabilia”.
Questo fa Clò, si prepara e si affina in un costante percorso di consustanziazione con l’habitat economico in cui vive, nella fantasia che un giorno tutto ci stupirà per quanto è chiaro.

3.5     L’economia è interdipendenze ed interconnessioni, non danaro

Questa è la confusione che si fa comunemente.
I soldi, che nascono come strumento, hanno la miracolosa capacità di abbindolarci tutti e diventano obiettivo ultimo.
Proprio per la loro caratteristica univocità e fungibilità con se stessi, perdono completamente la caratteristica di interconnessione e interdipendenza immanenti all’economia reale, e liberi da catene materiali si librano tra i pensieri come una divinità trascendente.
Ecco, questa, secondo noi è l’essenza del problema.
Se per comperare una bistecca io posso dare un pezzo di carta è evidente che la bistecca non la assocerò con la mia fatica di 3 ore da falegname.
E fine ultimo del mio lavoro non sarà più costruire belle sedie, ma trovare il modo di guadagnare più soldi.
Nel racconto delle esperienze di Clò, emerge poi un altro problema dei soldi, vale a dire che quando infine te li trovi in mano, allora scopri la loro evanescenza.
E’ come se quando te li trovi in mano, ti accorgessi di botto che tutto quello che volevi comprare non vale niente.
Aveva una valore solo perché non potevi averlo.
E quindi ora che puoi averlo, vuoi qualcos’altro.
Alcune volte, i più evoluti lungo la via della ricerca del “Nirvana mobile” arriveranno così ad una consapevolezza più elevata: “vorranno non volere”.
Questo capiterà a Clò, nel prosieguo  di questo libro.
In ogni caso, quando la moneta sostituisce la consapevolezza di interconnessione e interdipendenza, allora la frittata è fatta.
A quel punto l’economia non è più come un bel cervello pieno di sinapsi attivate, ma è diventata gelatina morta in cui ogni neurone dialoga solo con se stesso.
Questo fanno i soldi : come strumento di sintesi estrema, annullano l’identità dei componenti che assommano, ed infine si sostituiscono ad essi.
Solo conoscendo la complessità, si potrà arrivare ad ammirare la sintesi di tanto mondo che una banconota contiene.
Insegnare questo spetta a chi ha il privilegio di poterlo fare.
Chi vive una vita di stenti, guerre e miseria non ha il compito di farlo, piuttosto quello di pretendere che altri lo facciano.


45.1  Dal reddito di cittadinanza al patrimonio di energia

Immaginate di vivere nel mondo “Cybratto” del quale a fine libro trovate alcuni esempi pratici.
Immaginate che il mondo interconnesso abbia un valore totale.
Ipotizzate di usare come unità di misura l’energia che esso rappresenta. In Joule , come nell’esempio del “profitto energia” di cui in precedenza.
L’energia sarebbe quella totale, quella relativa alla massa di ogni componente di questo mondo,  non solo umani.
Esseri viventi e no, materia e psiche. Grandi masse e piccole masse. Insomma, tutte le componenti del famoso “Tutto”.
Iniziate con tutto quello che volete, basta che alla fine abbiate preso tutto.
E=mc2 comporta che dove c’è massa c’è energia.
Non vuol dire che siano la stessa cosa, ma che dove c’è massa c’è una energia correlata.
Forse risulta più facile se si pensa che in Fisica delle particelle o in un Acceleratore di Particelle elementari o nei Raggi cosmici che arrivano all’atmosfera accade di continuo che particelle nuove nascano dallo scontro di particelle “genitrici” senza massa.
Quindi in linea teorica e anche pratica, massa e energia sono due facce della stessa è realtà.
Ciò vuol dire che tutto è calcolabile in quantità di energia che rappresenta.
A questo punto quando nasce un bambino, la massa totale originaria di 10 miliardi di SuperGigaJoule viene ripartita non più tra 7 miliardi, ma tra 7 miliardi + 1.
Ecco che il bambino nasce ”proprietario” di 1 settemiliardesimo di energia della terra.
Se volessimo essere più precisi, potremmo estendere il ragionamento all’ Universo .
Per ora accontentiamoci della Terra .
Quel settemiliardesimo gli viene accreditato nel suo “borsellino Cybratto”, nel suo mastrino individuale come “debito vita” in Joule.
Dovrà trovare il modo di rimborsare il debito, ma questo è già implicito nella sua natura.
Crescerà, studierà, lavorerà e infine procreerà.
Il debito si ripagherà perché lui esisterà, ed esistendo trasferirà la sua  energia ricevuta in prestito alle attività produttive, alla famiglia, e infine ai figli.
Non è nemmeno necessario che restituisca tutta l’energia esattamente al “nano joule”.
Su scala dei grandi numeri, eventuali debiti o crediti si compenseranno automaticamente, e l’energia totale sarà sempre ricomposta.
E’ molto semplice, in fondo.
Si tratta di invertire il paradigma lavoro-guadagno, con quello guadagno-lavoro.
Prima mi metto in “condizione di essere”, e dopo “sono”.
Anche la vita individuale, in quanto frazionale fenomenologia del Tutto di energia, assumerebbe tutto un altro valore, non vi pare?
Si potrebbe immaginare facilmente di fare tutto il ragionamento anche con dei soldi che venissero attribuiti ad ogni nato.
Ma con l’energia cosmica è molto più cool.

46      La Revoluzione Perenne

46.1  La Revoluzione Perenne è economia frattale di connessioni

Facciamo un po’ di riassunto.
Tutto è economia, in aggregazioni successive.
L’economia è interconnessione e interdipendenza, non danaro.
Nel racconto e nella vita, a supporto di quanto scritto al titolo, sono stati adottati i seguenti livelli di aggregazione successiva.
I seguenti “standard” di comportamento, come in un codice deontologico geneticamente innestato.
  1. L’individuo calcoli sempre.
  2. L’individuo sia softlander.
  3. Le aziende microeconomiche siano parte di un sistema.
  4. Le aziende macro, anche esse parte di un sistema, siano preposte all’ innovazione di tecnologia di prodotto e di processo, e definiscano alcune best practices.
  5. Il sistema economico di Clò, è una macedonia di pezzi di aziende ideali, da copiarsi a vicenda
  6. La MAC: oltre la macedonia ci sono le interconnessioni da mettere a reddito. Dove ci sono connessioni ci sono opportunità e innovazioni.
  7. Gli Stati o paesi devono pianificare, non fare nuovo debito.
  8. Il Mondo deve ridistribuirsi e imparare a gestirsi.
  9. La chiave è la cultura. La cultura è informazione. L’informazione giri per tutti.

46.2  La Revoluzione Perenne è calcolo

Ricapitoliamo anche a “bullets”.
  • L’economia è interconnessione e interdipendenza, e non danaro
  • Quindi, tutto è economia perché tutto è interconnesso e interdipendente.
  • Il danaro è solo un mezzo per misurare le interconnessioni.
  • L’uomo economico è quello che calcola sempre.
  • Per attivarsi a calcolare sempre ci si riferisca a:  La regola della Revoluzione Perenne
  • Il calcolo va esteso alle connessioni, ma siccome ci siamo immersi, sarà naturale farlo dato per assunto che rimaniamo economici.
  • Spesso, già con poche informazioni assemblate (tabelle) si inquadra parecchia complessità.
  • Il calcolo è spesso più facile di quanto sembri.
  • Il limite è la capacità di calcolo, o meglio in senso ampio, di gestione delle informazioni.
  • Il superamento del limite alla capacità di calcolo è centellinato da e per utilità oligarchiche,  ma anche per utilità oggettive di rilascio controllato mirato a non spazzare via l’esistente.
  • La capacità di calcolo, già oggi è esternalizzata oltre il cervello umano tradizionale. Basta pensare agli enormi, rivoluzionari, salti culturali portati da fogli di calcolo, word editor, internet e gestori di informazioni.

A questo punto chiediamoci:
  1. Quanto calcoleranno 7 (o più) miliardi di esseri umani tra 10,20,30 anni ?
  2. Quanta informazione sarà “in circolo” ?
  3. Ce ne sarà abbastanza da decretarci finalmente nella Civiltà dell’Intelletto ?

46.3  La Revoluzione Perenne è evoluzione costante in progressivi aggiustamenti successivi.

Questo è, in estrema sintesi, le Revoluzione Perenne.
La costante ricerca, o test, di possibili alternative per fare meglio qualcosa che già si fa o che non si fa ancora.
E’ quindi Evoluzione a tutti gli effetti.
Ed è frazionata in miriadi di componenti di base e sottodinamiche dominanti.
E ciò perché riguarda tutte le componenti di ogni  sistema adattivo complesso di base a sua volta costituente ulteriori più grandi sistemi adattivi complessi, i quali infine comporranno il Tutto.
Ognuna di esse cercherà, calcolerà, l’utilità di ogni Altra Via che progressivamente le si manifesti o di cui abbia bisogno.
L’Evoluzione, infatti, è sempre al lavoro.
Sempre alla ricerca, in ultima istanza, di una migliore allocazione di energia.
E’ per questo motivo che assomiglia alla Filosofia Perenne di Huxley.
La Revoluzione Perenne è consustanziale ad ogni singola componente parte del  tutto.
Se il mondo che conosciamo oggi è il migliore mai esistito, lo dobbiamo a “miliardi alla miliardi” di singole parti infinitesimali, piccole o grandi che ci hanno lavorato, calcolando cosa fare nel miglior modo possibile.
Non esiste nessun singolo evento risolutivo.
Nemmeno l’uomo è risolutivo.
Esiste solo il calcolo.
Esiste solo l’avanzamento.
Esiste solo l’ evoluzione, o forse meglio, il cambiamento.
Di ogni sua componente e delle interconnessioni con il tutto.
Esiste solo la dinamica dominante principe, che è appunto la Revoluzione Perenne.

46.4  La regola della Revoluzione Perenne

Studia da ingegnere, conta da ragioniere, misura da controllore, computa da calcolatore. E osserva da bambino.
Diciamo che questo secondo titolo è una filosofia di vita.
O almeno, parte di una filosofia di vita.
L'arte della guerra è roba da bambini in confronto a quello che ci serve oggi.
“Quando ti muovi sii rapido come il vento, maestoso come la foresta, avido come il fuoco, incrollabile come la montagna.”
Caro Sun Tzu, sono precetti buoni nel 5° secolo avanti Cristo.
Oggi è diverso.
Quella di oggi è una guerra perenne, fatta di mille piccoli gesti quotidiani.
Si deve combattere al supermercato, al lavoro, in macchina, l’indifferenza, la cattiveria, e così via.
Qua ci vuole un upgrade, e che sia pure utile a qualcosa.
Ed allora ecco il mio upgrade.
……….
Se seguirete il precetto del titolo, otterrete “lo sguardo del rapace”.
Allenato a riconoscere ogni minimo segno di pace.
E’ una citazione. Viene da Bandabardò. E funziona bene.
Per sopravvivere nella guerra quotidiana abbiamo bisogno di ricevere messaggi dal profondo dell’anima del mondo.
Messaggi di pace, appunto.
I quali sono spesso fugaci e altrettanto spesso dissimulati.
L’anima del mondo è un po’ preziosetta.
Non è che sta sempre li a disposizione, come al supermercato.
Bisogna essere allenati a guardare da lontano, e molto velocemente, il mondo che ci sfreccia intorno.
Molti dei racconti intendono proprio dimostrare come il bello supremo, il grande bello, si presenti in cose o momenti in apparenza insignificanti.
Se impareremo a coglierlo sempre, ce ne nutriremo l’anima, e la vita ci scorrerà dentro più fluida, non solo più piena.
Il bello supremo, quello dell’anima del mondo, infatti ha una proprietà incredibile.
In questo invece è come il detersivo della lavapiatti al supermercato: 5 in uno. Che tra un po’ sarà 50 in uno.
Ne basta una capsula e si neutralizzano tutte le vagonate di merda quotidiana.
Ma bisogna imparare a riconoscerlo.
Per farlo bisogna seguire il precetto.
La regola.
Lo so, sembrerà una regola quantitativamente meccanicistica.
Ma non è così, ed è fondata.
---------
Studia da ingegnere
Bisogna imparare a capire come funzionano le “cose”.
Tutte le cose, grandi o piccole. Singole o complesse.
Tutto ha un suo ethos, un suo paradigma di comportamento.
Una macchina, una società, un mercato, una persona, un animale.
Come se fossimo ingegneri, dobbiamo chiederci continuamente come mai qualsiasi cosa sia come è.
Cosa è che la rende tale.
Solo così ne conosceremo l’anima, l’essenza. E la riconosceremo sempre.
E solo così sapremo come fare a rispettarla lasciandola come è, o addirittura a migliorarla o a usarla a nostro favore. O, infine a riconoscere ciò che anima non è. I cosiddetti malfunzionamenti dell’essenza.
---------
Conta da ragioniere
La matematica è un linguaggio.
In quanto tale descrive qualcosa e non è quel qualcosa, ma posso garantire che funziona.
E che a tutto si può assegnare una proprietà numerica.
Se si riesce a non confondere quella proprietà numerica con la cosa che sto contando, riuscirò ad attribuire a tale cosa il suo alterego quantitativo.
Il quale mi servirà a stabilire se la detta cosa sia grande o piccola.
Pensate a come può funzionare bene con le preoccupazioni, ad esempio.
Se le analizzo, e ne conto l’importanza, spesso mi accorgo che sono più fastidi che problemi.
---------
Misura da controllore
Al tempo stesso tutte le “cose” sono correlate.
Il fatto di sapere che una preoccupazione sia grande o piccola mi serve se la metto nel contesto in cui si trova.
Avere un pugno di riso da mangiare, ha una diversa rilevanza a seconda che debba bastare per una giornata solo a me, oppure che sia la razione di cinque figli per una settimana.
Questa è l’arte del controller, che è quella con cui si assommano tutti i conti del ragioniere e tutte le conoscenze funzionali dell’ingegnere, per ottenere un “business plan” completo.
Vale anche per la vita di ognuno di noi.
I business plan non sono solo numerici e aziendali. E nemmeno solo previsionali. Ce ne sono di funzionali.
Li facciamo continuamente, ma non ce ne rendiamo conto.
Se sappiamo come funzionano le cose che ci riguardano, se le abbiamo contate e se ci caliamo nel contesto in cui si trovano, ecco che possiamo misurare loro e infine anche la nostra vita e non solo.
---------
Computa da calcolatore.
I funzionamenti, i conti e le misure sono calati in una realtà variabile, a volte anche molto velocemente.
A questo serve calcolare continuamente: si riaggiornano i risultati del business plan.
E infine si adegua la nostra vita creando visioni e previsioni sul futuro e controllandole in corsa.
Tutti siamo costantemente impegnati nella previsione del nostro futuro, ma prima ancora nella “visione”, o rappresentazione, dell’esistente. E spesso lo facciamo bene. Soprattutto se conosciamo i funzionamenti, i conti e le misure.
Ma non è ne veggenza ne preveggenza esoterica. E’ computazione, è calcolo.
---------
L’esempio empirico per San Tommaso
Pensate a dovere attraversare una strada trafficata.
Il semaforo è verde ma diventa subito rosso e voi decidete di volere attraversare lo stesso.
Il vostro ingegnere sa come funziona il traffico : da due direzioni opposte arrivano sciami di macchine.
Il vostro ragioniere sa quante macchine ci sono : le ha contate.
Il vostro ragioniere fa anche di più. Sa che le macchine vanno ad una certa velocità, la misura ad occhio.
E il vostro controller fa il vostro business plan : le macchine mi raggiungono in x secondi.
Quindi, il vostro calcolatore fa il suo lavoro e vi dice: devi attraversare in x -1 secondi.
Ad un tratto mentre state per attraversare, spunta una macchina in sorpasso.
Contate che va più veloce delle altre.
Allora rimisurate distanza e velocità e il risultato è che dovreste attraversare in x-5 secondi invece di x-1.
Computate, e capite che il business plan va riaggiornato.
Anzi lo riaggiornate mentre computate, perché il cervello umano è un dono straordinario.
Se attraversate alla vostra velocità, che conoscete perché la contate sempre, sarete investiti.
Computazione veloce, e risultato del business plan : venite schiacciati come una cotoletta.
Quindi ricalcolate e : non attraversate.
Ecco, avete appena predetto il futuro.
E lo avete anche cambiato.
Non siete morti di quella morte che sarebbe stata certa se non aveste seguito il “paradigma ingegnere, ragioniere, controllore, calcolatore”.
Immaginate ora di disporre di un cervellone, come si dice in gergo.
E di potere elaborare contemporaneamente una montagna di informazioni in input, ma anche di scenari di output, i quali ad esempio cambiano anche solo a seconda di come inserisco gli input, non solo a seconda di quali siano questi input.
Otterrete l’oracolo di Delfi
Il Grande Divinatore. Ma, prima ancora, il Grande Conoscitore.
Oggi con qualche principio simile ci fanno le reti neurali.
Ma il backgammon o gli scacchi, ad esempio, facevano già lo stesso sporco lavoro.
---------
Tutto questo sproloquio è per ribadire il concetto iniziale .
Se vi allenate con il paradigma, arriverete ad un punto in cui padroneggerete molte cose come padroneggiate il funzionamento e la velocità del traffico. Le riconoscerete “ad occhio”.
E a quel punto riconoscerete istintivamente anche singoli lampi che le attraversano.
Possiamo metterla in termini più semplici
Bisogna solo tenere il cervello sempre in funzione. E allenato alla flessibilità, alla rimisurazione e alla rimodulazione, oltre che alla continua osservazione con ingenui occhi vergini di bambino.
Tanto i passaggi del paradigma li fa lui da solo.
E’ fatto apposta.
Tenendolo allenato, o maglio allertato a fare quel mestiere li, saprà riconoscere da solo “ogni minimo segno di pace”, come dicevamo all’inizio. Ogni lampo di anima del mondo.
E la merda in cui viviamo verrà alleggerita.
Perché io posso garantire una cosa: quando l’occhio del rapace inizierà a funzionare, vi ritroverete frequentemente a sorridere sapendo che non siete soli.
E che l’anima del mondo, o Dio se preferite, non solo è sempre con voi.
Ma anche, che vi parla in mille modi.
---------
La regola non è finita.
Manca l’ultimo precetto.
Quello che forse con l’età non viene più naturale. Quello legato alla flessibilità di cui sopra.
Osserva da bambino.
La meraviglia di bambino rende giustizia alle mirabilie del creato, l’ho già scritto. Voglio aggiungere solo che anche nelle cose negative c’è spesso dell’incredibile.
Tra queste cose incredibili, io ho riconosciuto quelle che ho descritto in questo libro.
Cercatene ovunque anche voi. Vedrete che ne sarete ripagati. Che vi conviene. Che ci guadagnerete.

47      Il futuro ci stupirà

Un giorno Giò incontra il suo vecchio amico Clò.
Ha una strana aria, Clò.
Come una lucidità particolare.
Una lucentezza.
Un’aura.
Si vabbe’ abbiamo capito.

Giò gli chiede se ci siano novità.
Clò lo guarda come si guarderebbe un pazzo.
E si mise anche lui a delirare come un pazzo.
Qualche novità ?
Ma che non ti guardi in giro ?
Altro che navi da guerra in fiamme alle porte di Tannhauser.

Due buchi neri
Tutto iniziò con un Buco nero .
Anzi due.
Nel nostro ci stavamo cadendo dentro, ma gli alieni ci tirarono fuori.
O forse ci hanno tirato dentro e siamo risbucati nell’universo parallelo dall’altra parte.
Il nostro buco deve essere grande come la Luna, largo circa.
E se te lo trovi davanti al sole, diventa proprio come un Luna nera.
Come sia sia, dalla nostra Singolarità alla loro, due universi adesso sono in contatto.
Forse dovremmo dire in comunicazione.
Certo che tutta la terra intera che passa in un tunnel tra buchi neri fa impressione, non è mica un nanoquanto o un elettrone singolo.
Ma comunque: adesso siamo nell’universo di la.
O forse il loro universo è venuto di qua.
Si vabbè, sembra una mazurka. E gira de qua, e gira de la.
Vabbè, allora non siamo ne di qua ne di la, ma balliamo sulla frontiera.
E come hanno fatto a farci passare nella cruna dell’ago del buco nero, o a portarci fino in prossimità dell’orizzonte di questo buco nero?
Forse è perché dai buchi neri riescono a scappare elettroni e Onde radio ?
E poi pare che il passaggio tra le singolarità si possa tenere aperto in qualche modo.
Quindi, potremmo tranquillamente essere in comunicazione radio, o altra.
Il bello è che queste comunicazioni se le captiamo ora, in realtà forse sono passate.
Quindi se di la c’è il come saremo, ma noi lo vediamo di qua, allora il nostro futuro è già passato.
E qualcuno magari lo riconosce solo per questo.
Perché lo vede o lo ricorda, non perché sia un preveggente esoterico.
Inoltre, magari siamo noi stessi che ci siamo mandati delle trasmissioni e dei dati.
In ogni caso  loro (o noi?)  “adesso” ci spediscono flussi di dati con i quali si ricompongono le ultime informazioni necessarie alla conclusione della replica del loro mondo.
Le altre sono già dovunque e sono perfette così.
Sono il creato.
Manca da perfezionare l’essere umano, quello fatto ad immagine e somiglianza sempre di qualcun altro.
Insomma, mica dobbiamo sempre giocare a chi ce l’ha più grosso.
Non servono mica per forza mega-astronavi.
Basta mandare flussi di informazioni che attivano altre informazioni e in questo modo loro ricostruiscono di qua quello che serve. Sono come le stampanti in 3D.
Essendo però in larga parte ridotti in forma di intelligenza e informazioni, anche per potere viaggiare leggeri attraverso gli universi, quando sono arrivati di qua erano solo fotoni o elettroni codificati.
Si sono materializzati, trasformati in materia, quando i raggi cosmici che li portavano si sono scontrati nell’atmosfera.
Tutte quelle strane nuvole, ecco cosa erano.
Hanno cercato quindi il supporto biofisico su cui innestarsi.
E hanno trovato ciò che in vari viaggi precedenti, dalla notte dei tempi, avevano già progettato.
Hanno trovato il creato e in esso l’essere umano, geneticamente pre-predisposto a riceverli.
Addirittura esistono teorie che parlano del nostro universo come di una replica del loro.
Magari il loro aveva esaurito la spinta del big bang e si era ricontratto nel buco nero in questione.
E dalla singolarità di questo buco nero, venne deposto un “uovo-universo” nuovo, capovolto rispetto all’universo-madre.
Con un paio di crasi tra uovo, universo e inverso, lo chiameremo : un Overso.
In questo caso Dio sarebbe una specie di gallina cosmica.

Ad un tratto Giò interviene: “non ci sto a capire più niente. Spiega ancora”.
“Ma fai in fretta che non ho mica tempo da perdere : stasera c’è la partita.”
Oh, che figata. Sirio contro Vega me la guarderei anche io.
Il Quidditch  intergalattico mi piace un casino.
Dà solo un po’ di fastidio quando corri nelle pieghe più strette delle curvature più potenti.
Ti senti addosso tutto quell’effetto marea…di differenziali di gravità che ti stirano fino a che diventi magro come un filo.
O forse come un fascio di elettroni. O altri Oni
“Che hai capito, fa Giò: io parlavo di Sassuolo – Rivisondoli. È arrivato in serie A anche il Rivisondoli.”

Il viaggio del sistema solare
Quindi, cosà mi spieghi ?
Il viaggio del sistema solare ?
Ok. Ma li forse ci arrivo anche io. Deve essere questione di alterazione di campi gravitazionali, forse con campi elettromagnetici o forse proprio con l’energia del “buco nero di qua” rimodellata affinché ci tenessimo in sospensione su noi stessi.
E che infine fosse la causa anche dello spostamento dell’asse di rotazione terrestre.
Con qualche oscillazione orbitale ecco che giochiamo al pendolo e una volta messe in moto le masse, comodi comodi facciamo da traino a tutto il sistema solare.

Balla il sole in mezzo al cielo
Le oscillazioni orbitali le vedi facile.
Quando la posizione in cielo del sole o delle stelle è “strana” rispetto al giorno prima, allora hai appena oscillato.
Hai cambiato rotta.
Facciamo un esempio. Stiamo andando dall’inverno alla primavera. Il sole oggi, domenica, a quest’ora sta nel cielo a ore 10. Lunedì alla stessa ora sta a ore 11. Martedì a ore 12. Mercoledì a ore 13. Giovedì, invece che a ore 14, te lo ritrovi di botto a ore 9.
Ma non stiamo tornando precopernicani.
Il sole sta fermo, un fermo relativo forse, ma pur sempre fermo.
Siamo noi che “ce movemo strani”

L’aria pulita
Una cosa bella, è che con tutte quelle oscillazioni e campi vari, l’atmosfera circola che è una bellezza.
Il telegiornale ha detto che a Milano non ci sono più polveri sottili.
‘O’ miracolo!”

Neurosfera
Si, in compenso nella atmosfera ci volano dentro anche i pensieri.
La chiamano neurosfera, infatti.

Mutazioni e batteri
E ci volano anche mutazione genetiche.
Tra poco saremo tutti intelligenti e sapremo tutti le stesse cose.
Ecco a cosa serviva tutto quel cervello umano usato solo al 10% !
Era parte del supporto biologico predisposto alla ricezione, e lasciato libero proprio a quello scopo.
E’ la civiltà dell’Inter eletto.
O dell’Inter a letto.
Tutta l’Inter a letto ? Mamma mia, povera escort ! Ne uscirà escorticata come minimo.

Ma ci saranno anche mutazioni vegetali.
Quelle tante.
Già in giardino da Clò c’è una varietà mutata della famosa Primula Rossa.
E’ diventata Primula Grossa.
Invece che restare rasoterra, le è spuntato un tronco alto 30 centimetri.
Muschi e licheni sono i più fighi.
Sono diventati ipertrofici, cicciosissimi.
E anche i prati non se la stanno cavando male.
Fili cicciosi, assai più foto sintetici.
Se tutto raddoppia la capacità di ciucciarsi CO2, ci troviamo con la neurosfera di un puttino.
Primordialmente pulita.

Mettici poi un po’ di batteri coprofagi.
Se imparano a mangiarsi qualsiasi porcheria anche inorganica, abbiamo risolto anche la questione inquinamento di altro genere.
Altro che dissociazione molecolare industriale.

E le malattie ? E la fame ? E i poveri ?
Un attimo di pazienza, signori.
Stiamo lavorando per voi.
Di ogni razza o specie.
Umana, vegetale o animale.

Rimane un problema. Chi se ne approfitta?
La circolazione dell’informazione.
Quella del paragrafo che segue, ma anche quella di tutto questo libro.
Questa è la Via.
Questo è ciò che vuole evitare chi se ne approfitta.
Questa è la ragione per cui tanti fingevano di volere questa rivelazione, mentre nella realtà remavano contro.

Mondo senza soldi.
Chi se ne approfitta.
Che tristezza.
C’è ancora chi vuole convertire tutto in soldi.
E quindi cerca di appropriarsi della conoscenza.
Ma non hanno ancora capito con cosa stanno scherzando.

Ma sono buoni o cattivi ?
Ma ‘sti alieni sono buoni o cattivi?
Ma vi pare che se erano cattivi e volevano sterminarci, si mettevano a fare tutto ‘sto casino?
Ce si magnavano e basta.
Eppoi ricordatevi che forse “loro” siamo “noi” dal futuro.

48      Cybratto : la moneta invisibile e l’efficiente allocazione delle risorse


Aveva ragione Adam Smith.
Qualcosa di invisibile che facesse allocare le risorse c’era davvero.
Ma non era la mano.
Era la moneta pianificata.

Il primo giorno
Giò    :    avrei proprio voglia di un bel caffè. Peccato che ho lasciato i soldi a casa.
Clò    :    (passando di la) glieli presto io se vuole.
Giò    :    ma come ha fatto a sentire? Io non ho parlato.
Clò    :    lasci stare, quello è un altro esempio, un altro film. Lo vuole o no il caffe?
Giò    :    ma che mi vuol fare la carità ? Le sembro uno che chiede la carità? Sono tutto griffato, io.
Clò    :    ma che carità! Glieli presto io i soldi, se vuole.
Giò    :    e poi come faccio a ridarglieli ?
Clò    :    non si preoccupi, me li rida la Centrale. Anzi non me li da nemmeno, mi annota solo nella “bacheca creditori”.
Giò    :    Però! Ma scusi con questo sistema posso bere caffè a debito all’infinito ?
Clò    :    Ma che dice ! Lei sarà annotato nella  bacheca debitori, e li sarà oggetto di monitoraggio da parte della “Polizia Monetaria”
Giò    :    Che ? Che Polizia è ? Mai sentita.
Clò    :    E’ la polizia che vigila sulla efficiente allocazione delle risorse. E’ quella che guarda che fili tutto liscio.
Giò    :    Ci lavoreranno in tantissimi in questa Polizia Monetaria (PM) !
Clò    :    Ma no, non capisce ?
La bacheca debitori, ma anche quella creditori, sono come un mastro generale di contabilità.
Raggruppano tanti mastrini individuali, tra cui il suo.
E a lei, che le piace fare debiti,  la controllano.
In realtà controllano tutti.
Oltre un limite di solvibilità, diciamo 3 “debiti caffè”, non potrà andare perché la sua bacheca manderà un alert a quella del suo creditore potenziale.
Questo si fiderà dell’alert e non le presterà il suo 1 in più.
Giò    :    Mh. Mi piace già meno. Ma comunque, funziona con tutto ?
Clò    :    Ma certo, non lo vede? E’ già così. Provi a trovare un bancomat. Non lo vede che non esistono? Da dove viene ? Dalla terra ?
Giò    :    Ok. Allora diciamo che non voglio essere “taggato” come cattivo debitore.
A questo punto la dovrò rimborsare, giusto ?
E per farlo dovrò avere i soldi.
Quindi dovrò aspettare lo stipendio dal mio datore di lavoro.
Quando arriva il giorno di paga, quello accumula 1000 “debiti salario” e io mi trovo 1000 crediti nella mia bacheca personale.
E’ giusto ?
Clò    :    E’ giusto.
Ma non dimentichi che tutto avviene come quando ci siamo conosciuti: istantaneamente e con il pensiero.
La velocità di circolazione della moneta sarà quasi infinita, il che vuol dire che la moneta sarà ubiqua.
E infine che la moneta sarà quella che serve, e non quella del moltiplicatore monetario.

Consumi e credito al consumo
Giò    :    non sono sicuro che funzioni con tutto.
Se io voglio un prestito per bermi 2000 caffè come lo faccio?
Clò    :    non lo fa.
Il credito al consumo è stato proibito dall’articolo 1 della Costituzione Monetaria che dice che “puoi indebitarti, entro certi limiti, ma solo per esigenze reali, e non per i consumi”.
Quelli te li devi pagare con il tuo stipendio da 1000.
Giò    :    lo sapevo che c’era l’inghippo.
Clò    :    ma no, vedrà che se sta attento nei 1000 ci pùò stare. E poi in famiglia siete in 2, no?
Giò    :    ma come fa a saperlo ? C’è una bacheca mia e di mia moglie e lei ci ha sbirciato dentro?
Clò    :    beh, anche se fosse sarebbe così tremendo ?
Aspetti di vedere cosa fa la Polizia Monetaria con chi cerca di guadagnare troppo !
Vedrà che tutto costerà meno, e i suoi 1000 varranno di più.
Allora mi dirà se la trasparenza è così fastidiosa.
Giò    :    ok. Sono curioso. Certo che questa PM dovrà richiedere un sacco di lavoratori.
Clò    :    ma allora è “de coccio”.  Mica siamo sulla terra.
La PM è una rete di supercomputer, sempre al lavoro per controllare l’allocazione delle risorse.
Il che vuol dire controllare i giusti livelli di debiti e di crediti e anche i giusti prezzi, salari e cose analoghe.
Giò    :    e come fanno a dire cosa è giusto e cosa no ?
Clò    :    bravo finalmente inizia a capire.
Questa è la domanda cruciale.
Lo fanno in un continuo processo di calcolo e aggiustamento successivo.
Prendiamo che si debba fare il prezzo di una camicia.
I supercomputer verificheranno i prezzi delle materie prime, del lavoro, del capitale investito, e calcoleranno un valore, diciamo 10.
Se a quel prezzo nessuno la compera, vuol dire che è eccessivo.
Allora avvieranno una scala di promozioni fino a che qualcuno la compera.
Se il produttore “ci sta dentro” il mercato esisterà, altrimenti si estinguerà.
Giò    :    ma se il produttore ci prova lo stesso, la piazza a 100, e qualcuno se la compera?
Clò    :    il produttore sarà soggetto  allo stesso controllo di tutti.
Se piazza a 100 una cosa che gli è costata 2 …..allora per lui sono cazzi.
La PM sulla allocazione delle risorse non scherza niente.
Facile che gli arrivino in casa degli agenti speciali che, come in una sorta di Minority Report, hanno visto comparire sugli schermi della centrale un alert sulla “bacheca avidi”.

Si goda la scena.

La Precrimine Monetaria
Toc, toc. Apra la porta. E’ la Precrimine Monetaria, il braccio armato della PM.
Che succede? Che problema c’è?
Abbiamo saputo che sta per mettere sul mercato una camicia da 100 che le costa 2. Lei è in arresto per la violazione dell’art.2 della Costituzione Monetaria: la tentata distrazione di risorse dalla loro efficiente allocazione .
Ma io volevo solo diventare molto ricco, molto di più di quanto sia adesso.
Non sapevo che fosse un reato.
Credevo solo di essere economico.
Ma quanto dovrei farla pagare ?
“Troppo tardi. Non basta chiedere “quanto dovrei, o dovevo, farla pagare”.
La Precrimine Monetaria interviene a supplenza del libero arbitrio.
Una volta intervenuta, il soggetto è bandito dal Sistema Monetario Cybratto.
“Comunque in base ai calcoli di materie prime, lavoro non minorile, rese del capitale e altre componenti, lei avrebbe dovuto fare quattro cose.”
Pagare 10 volte tanto la sua manodopera.
Non assumerla minorenne.
Remunerare il doppio i suoi investitori privati piccoli risparmiatori.
E infine astenersi dal reato di cui all’articolo 3 della Costituzione Monetaria che sancisce il “divieto di istigazione al consumo sperperoso” di chi gliela avesse comperata comunque anche a 100.
La sua camicia per essere “a norma di efficiente allocazione delle risorse” avrebbe dovuto costarle 5 ed essere venduta a 6,5.
Adesso la smetta di piagnucolare e ci segua. La Precrimine Monetaria non ha tempo da perdere. La “bacheca avidi” è ancora troppo giovane e di furbi come lei ce ne sono ancora troppi.

Prestiti
Giò    :    allora, vediamo se davvero tutto funziona.
Diciamo che vorrei un prestito per comperare la casa, e non per consumare.
Questa del credito al consumo l’ho capita.
Tra me e mia moglie guadagnamo 2000 al mese. Ne riusciamo a mettere da parte, con un po’ di fatica, 500.
Adesso li andiamo a mettere in banca. Che banca ci consiglia?
Clò    :    proprio non capisce, vero ?
La banca siete voi.
Ha detto che riuscite a non spendere 500 al mese. Nei 1500 che spendete, avete già contato l’affitto, visto che la casa non la avete perché la volete comperare.
Questi 500 resteranno ogni mese sul vostro mastrino individuale.
Negli anni potrete anche decidere di prestare ogni tanto una somma a qualcuno, magari qualcuno vi è grato e vi rimborsa con qualcosa in più.
Agli albori della nuova civiltà dell’intelletto lo chiamavano “social lending”.
Giò    :    scusi ma gli interessi ? Così ci smeno gli interessi.
Clò    :    ma quali interessi!
Sono illegali ai sensi dell’art. 4 della Costituzione Monetaria : “il danaro non deve generare altro danaro, fatto salvo un saggio ragionevole da definire a titolo di equa remunerazione del capitale”.
Non è più legale fare come facevate voi sulla Terra, dove le banche centrali si indebitavano a tasso zero, a voi quando depositavate non vi davano niente mentre se facevate un prestito si prendevano  il 5,6,7%.
Torniamo alla casa.
Dopo 10 anni avrete da parte 60.000.
Se proprio volete comperare questa benedetta casa potrete farvi prestare una somma analoga, equa e sostenibile, ad un tasso o pari allo zero + uno spread del 1% o simile, anche esso equo e sostenibile.
Ve li potrete fare prestare da “un’orda” di potenziali investitori : tutti i prestatori potenziali saranno annotati nella bacheca “nano banchieri” di quell’ alveare che voi chiamavate worldfunding.
I 60.000 di prestito li rimborserete in 10 anni, e così sarete proprietari non schiavizzati.
Fate attenzione: la Precrimine è sempre all’erta.
Non potete indebitarvi a 30 anni perché la casa vi ruberebbe l’anima.
Se non ci arrivate voi da soli, lo faranno loro e vi bloccheranno.
In cambio saprete che vigilano anche sulla banca.
Il meccanismo otterrà anche una efficiente allocazione delle risorse del settore immobiliare, che sarà costretto a offrire case di valore massimo da 120.000.
Il tutto sempre condito dal “punteggio bacheca”, a cui saranno soggetti anche i palazzinari esattamente come il produttore di camicie.

Su larga scala
Giò    :    vabbè, inizio a capirci qualcosa.
Ma secondo me su larga scala non può funzionare.
Come si fa a controllare una transnazionale ?
Non è soggetta a nessuna legge specifica.
Sta nascosta in quale paradiso.
E opera solo sulla base della legge del profitto.
Clò    :    mamma mia, che fatica parlare con lei.
“La legge del profitto” è abolita ai sensi dell’art. 5 della Costituzione Monetaria: “la legge in vigore non è più quella del profitto, ma quella delle risorse. 
Con risorse si intende in senso lato ogni mezzo funzionale alla diffusione della Qualità intrinseca  (si ricordi la metafisica della qualità di Pirsig).
E’ abolita la corsa alla Quantità”.
Clò    :    ascolti bene, questa è più difficile.
C’è un postulato interessante di questo art. 5: “il profitto è direttamente correlato alla energia impiegata e a quella generata e può essere misurato in Joule”.
L’energia generata non è realmente generata, visto che sappiamo che può essere solo trasformata, ma è solo messa a disposizione prendendola a prestito dal tutto.
Ogni individuo nasce con un “patrimonio energia” a disposizione.
Questo viene accreditato sul suo mastrino individuale quando nasce.
In altre parole, una versione intelligente di profitto allargato è quella di efficienza energetica.
Giò    :    Ok, più o meno ho capito. Ma mi faccia qualche altro esempio.
Facciamo finta che io sia la transnazionale che vuole andare in qualche paese africano di quelli da 1 dollaro al giorno pro capite per comperare miniere di qualcosa, miniere di utilità stimata di 1000 anni.
In realtà non voglio comperarle, voglio espropriarle in maniera occulta e sono già d’accordo con il Presidente del Paese locale.
Le miniere valgono 1000, le compro a 100, al presidente pago 50, e agli abitanti locali costruisco una scuola una strada e un ospedale per un valore totale di 10.
Dopodiché ogni giorno li assoggetto alla transumanza chilometrica per  metterli a lavorare in miniera in condizione di schiavitù “di fatto”.
Che succede a questo punto ?
Clò    :    vede che non ascolta ?
Che differenza c’è con l’esempio della camicia ?
Lei ancora non ha capito.
L’essenza, per allocare le risorse, è l’informazione.
Se io ho l’informazione, posso controllare la congruità di qualsiasi processo.
E le assicuro che Polizia Monetaria e Precrimine Monetaria sanno sempre tutto.
Il punto fondamentale è l’art. 6 della Costituzione Monetaria: “è in ogni caso fatto assoluto divieto di trattenere qualsiasi informazione, e sue aggregazioni definite “conoscenza” o “cultura”, per qualsiasi utilità personale”.
“Tutte le informazioni devono essere messe a disposizione della collettività e delle autorità, che altrimenti le reperiranno d’ufficio.”
“Ogni informazione di costo, ricavo, profitto, disponibilità di risorse o surplus di energia, dovrà essere esposta immediatamente nella “bacheca info””.
Giò    :    ho capito. Si mi torna con l’esempio camicia. Per curiosità, alla transnazionale che succede ?
Clò    :    arriva la Precrimine Monetaria che notifica l’avvenuta espulsione dal Sistema Monetario Cybratto.
Contestualmente la PM manda un alert a tutti gli abitanti dell’espropriando Paese che saranno così allertati contro altri avidi potenziali, dai quali si sapranno difendere da soli  avendo imparato a conoscere il vero valore di cui sono proprietari.
Come vede, si torna sempre alla questione delle informazioni e sue aggregazioni definite “conoscenza” o “cultura”..

L’essenza della Civiltà dell’Intelletto
Giò    :    più continuiamo  più mi pare di capire.
L’economia è interconnessioni e interdipendenza.
In questa generale interconnessione, tutti sanno tutto, le informazioni sono regolarmente diffuse ovunque.
Per questo la chiamiamo Civiltà dell’Intelletto.
Le connessioni si misuravano in soldi, oggi sono misurate in “altro profitto” o in Joule su di esse allocati.
I soldi non esistono più.
La vera essenza di tutto questo non è lo scambio Cybertelepsichico.
Questo è solo un supporto, assai efficiente ma pur sempre supporto.
Questa si che mi pare la vera revoluzione: allocare le risorse, in ultima analisi l’energia, in maniera efficiente.
Vuol dire allocare tutto in maniera utile per tutti e non solo per il singolo uomo economico.
Immaginiamo che il mondo interconnesso abbia un valore totale.
Ipotizziamo di usare come unità di misura l’energia che esso rappresenta. In Joule.
L’energia sarebbe quella totale, quella relativa alla massa di ogni componente di questo mondo,  non solo umani.
Esseri viventi e no, materia e psiche.
Iniziamo con tutto quello che ci pare, basta che alla fine abbiamo preso tutto.
E=mc2 comporta che dove c’è massa c’è energia.
Non vuol dire che siano la stessa cosa, ma che dove c’è massa c’è una energia correlata.
Forse risulta più facile se si pensa che in un acceleratore di particelle o nei raggi cosmici che arrivano all’atmosfera accade di continuo che particelle nuove dotate di massa, nascano dallo scontro di particelle “genitrici” senza massa (i fotoni, ci pare. La luce, dunque).
Quindi si conferma che in linea teorica e anche pratica, massa e energia sono due facce della stessa realtà.
Ciò vuol dire che tutto ciò che vediamo e tocchiamo e facciamo o pensiamo è calcolabile in quantità di energia che rappresenta.
Sono stato un po’ ripetitivo, mi scusi.
Ma mi sembrava utile un po’ di ridondanza a rinforzo sinaptico.
Mi dica : le sembra tutto giusto ?
Clò         E’ giusto. Adesso, però, andiamo al lavoro.
Tutto il nostro discorso non vuol mica dire che possiamo stare tutto il giorno a non fare niente grattandoci i coglioni fino a farci venire gli unghioni neri.
Lo cantava già Pino Daniele : il Signore dice sempre “ Ma che ve site mise ‘n capa : ‘n Paraviso s’adda faticà”
E…si ricordi che mi deve un Joule-caffè, o arriva la Precrimine.
Giò    :    Allora vede che mi ha fregato ?
Non aveva detto che i soldi glieli ridava la Centrale ?
Clò    :    E’ inutile. Lei è senza speranza.
La contaminazione monetaria oramai le ha eroso la capacità di vedere le cose più evidenti.
Si, me li ha già ridati la Centrale.
Ma è lei che è ancora debitore verso il sistema.
E’ lei che deve saldare il suo debito.
Giò    :    E quella questione del “patrimonio di energia” ?
Mi piaceva molto il “prima guadagno, dopo lavoro”.
Clò    :    E’ tardi.
Andiamo al lavoro, appunto.
Dobbiamo rendere la nostra dose di energia quotidiana.