venerdì 30 giugno 2023

2023 06 30 - Metempsicosi di razza

 2023 06 30 - Metempsicosi di razza

 

Che razza di reincarnazione.

Proprio una reincarnazione di razza.

E guardatevelo il dizionario di filosofia della Treccani.

Pensavate al buddismo e invece si ripete da molto prima e pure altrove.

I greci se ne sono appropriati, come di tante altre archetipiche protoidee

Qualcuno mi ha chiesto che fine avesse fatto lo scrivere.

Ma come ho già spiegato io sono solo uno scrivano.

Quello che viaggia nella neurosfera vive di vita propria, in costante reincarnazione pensativa.

E solo a volte viene colto da un centro di gravità per la mente che ne mette a terra i movimenti gravitazionali.

Insomma, se non arriva la brezza dell’ispirazione di materico pensiero è perché il rotore semantico della terra sta veicolando altro altrove.

La vita profetica viaggia a corrente alternata.

Tra manìa di furore profetico e vuoti dell’anima del mondo.

E a noi non resta che la messa a terra.

Allora mi concentro altrove.

Sono osservatore dell’astronomia.

Cerco una galassia, la mia autonomia.

Ma viviamo nel terrore che ci rubino l’argenteria.

E’ più prosa che poesia.

Così divento spettatore dell’etologia.

Osservo.

Schemi neuronali e dinamiche dominanti.

Comportamenti emergenti domestici.

E trovo sempre qualcosa di cui potere dire maraviglie.

Questo nuovo cane è di fenotipo albino.

Che non preclude peculiarità del genotipo.

Fossimo nel medioevo tutto quel candore sarebbe demonio dissimulato.

Un po’ come le streghe dai capelli rossi.

Oggi mi evocano sprazzi di biodiversità.

Con una punta di comportamentalità.

Insomma, è molto strano.

Questa Bea cagnolina albina adotta alcuni particolari comportamenti identici a quelli di Tina, il cane da pastore di prima.

Con certe uguaglianze e certe differenze.

Una è tutta bianca albina l’altra era tutta nera come la pece.

Una ha imparato da sola in due giorni a non fare i bisogni nemmeno nel giardino di casa, l’altra pure.

Una gioca alla giostra da torneo medioevale, l’altra mi puntava da lontano con la stessa attitudine di sfida.

Una abbaia a certi suoi rumori, l’altra ululava alle sirene delle ambulanze.

Una dormiva a pancia all’aria e zampe dritte, l’altra giunta a casa ha iniziato a farlo uguale.

E poi la cosa più strana sono i sogni di entrambe, costellati di frammenti di latrati e piccoli squittii.

Dopo i primi giorni di silenzio la genetica da veggente albina deve per forza averla messa in contatto.

In una forma di ricezione telepatica dalla neurosfera, che gonfia di pensieri la gabbia di Faraday di casa mia.

Deve per forza essere questione di razza.

Una era aristocratico ancestrale pastore, l’altra è detta bastarda.

Ma guardandola correre in circolo io decido che abbia dei geni pastorali.

E la battezzo ultimo sterile magico esemplare puro albino di maremmano nano.

Purtroppo sterile perché per mano d’umano riproducibile solo per clonazione.

Insomma ve la faccio corta, ma per me siamo testimoni di una reincarnazione.

Di razza in razza.

Pura e bastarda.

D’altronde l’anima del mondo sta nella neurosfera a botte di 21 grammi per volta.

Perché mai non dovrebbe reinfilarsi e manifestarsi da qualche altra parte.

Penserete che sia pazzo.

E questa sarebbe schizofrenia, prima ancora che manìa.

Ma nel linguaggio corrente mania è sinonimo di fissazione, ossessione, esaltazione.

Allorché andando più a fondo nella ricerca etimologica, si trova la radice sanscrita man da cui il sanscrito mana = mente e manyu = furore.

Ma quale maniacale furore profetico.

Voi credete che io veda cose che non ci sono.

Ma la realtà è che io vedo cose che voi non vedete.

A volte.

E un cane di più.

Nel sottoscala della sterile ragione.

Tra le porte della percezione.

 

Kalimmudda ipsum dixit

Ma che manìa : qualche grammo di reincarnazione d’artista.

 

domenica 25 giugno 2023

2023 06 25 – Il teatro dell’estinzione

 2023 06 25 – Il teatro dell’estinzione

 

Chissà, chissà.

Domani.

I russi, i russi.

Gli americani.

Così risuona il sottinteso profetico di Futura.

E ascoltatevela un po’ di poesia d’attualità.

Così vi armate.

Per leggere un po’ di dichiarazioni, titoli e constatazioni degli ultimi due giorni.

In ordine rispecchio di confusione.

E aggiornamento cronologico inverso.

Tutte col bollino Ansia, largo circa.

La Wagner si ferma a 200 km da Mosca.

Lukashenko: ho mediato io con Prigozhin.

Prigozhin, quartier generale a Rostov preso senza sparare.

Putin alla Russia: chi ha tradito sarà punito.

Il fallimento dello Zar: rischi di escalation nella guerra.

Mosca si blinda: il sindaco dice state a casa.

Zelensky, subdelira e dice che è solo l'inizio, e l'Ucraina attacca a est.

Il Cremlino non perseguirà le milizie ribelli e il loro leader andrà in Bielorussia.

La presa di Rostov mentre Kiev dichiara prese posizioni nel Donbass occupate dai russi dal 2014.

Chi è Yevgeny Prigozhin, lo chef di Putin che ora sfida lo zar.

E la brigata Wagner, che fa tanto valchiria da Apocalypse now.

Le cronache pietroburghesi raccontano che tutto è cominciato da un chioschetto di hot dog, Yevgeny Prigozhin non aveva neanche 30 anni ed era appena uscito di galera.

Un altro parvenu geopolitico fatto signore della guerra.

Fino al notizione che Putin dichiara alla nazione che non si ripeteranno gli eventi del 1917.

Parla, credo in particolare, di quelli culminati nella rivoluzione che fu parte del lungo e complesso processo della Rivoluzione russa.

Il 24 ottobre i bolscevichi cominciarono ad occupare i punti nevralgici della capitale, senza incontrare quasi resistenza. Il passaggio della città nelle mani degli insorti fu quindi abbastanza pacifico, ed avvenne senza che la cittadinanza, e nemmeno gli zar e il governo, se ne rendessero conto.

Ma oggi mi sa che Putin è molto più vigile.

E dichiara il tradimento mercenario.

Il che mi sembra un paradosso.

Se son mercenario è perché mercifico.

Allora mi sono fatto una domanda.

Oltre a quella madre. 

Di quanto fosse tutto un teatro, un film da cinema.

In tutto questo quanto c’entrano gli americani.

E gli inglesi.

Adesso mi è più chiaro a cosa potesse servire la Brexit.

Mentre l’Europa tituba in ogni decisione o sanzione, e meno male soprattutto se si parla di elargire bombe, i britannici possono giocare a fare il braccio armato degli americani.

I quali potrebbero benissimo avere immaginato che la Russia è solo un po’ più grande del Nicaragua.

Ma in fondo basta pagare.

Quelli sono mercenari.

E gli americani, del “compro pretendo” sono campioni.

C’è solo una concorrenza importante di cui tenere conto.

Nel 1917 non c’erano le testate nucleari.

Che oggi sono sparse un po’ ovunque.

E che Putin assicura implicito, e forse ottimistico, essere sotto controllo. 

Fino a che si tratta del suo.

E se invece no, in fondo chi se ne frega.

Una botta di fungo e via.

E ripartiamo scarafaggi.

In questo dramma di teatrino dell’estinzione.

Dove tutto concorre per il bene, certo.

Salvo errori ed incidenti.

 

Kalimmudda ipsum dixit.

Futura. Di nuovo a ridondanza poetica che fa bene.

venerdì 23 giugno 2023

2023 06 23 – La nausea delle balene

 2023 06 23 – La nausea delle balene

 

Un amico mi ha raccontato che gli piacciono le balene.

Se ho capito bene per questioni altimetriche.

Che sott’acqua diventano batimetriche.

Contrariamente ad un’alice, la balena quando si scatena una tempesta se ne scende in profondità.

L’alice morirebbe di esplosione di vescica natatoria per la pressione.

Ma la maestosa balena, lei può.

E aspetta.

E vale per qualsiasi tipo di tempesta.

Anche quelle di umana etnogenìa.

Così mi sono ricordato una notizia di decenni fa che mi aveva riempito di speranzoso entusiasmo.

E di una conferma del fatto che tutto concorre al bene.

Nei dintorni di certe profondità mediterranee, il mare scende fino a 5.000 metri.

Ma noi ci accontentiamo di una zona da 3.000, che sta nei pressi delle isole Eolie.

Nella stessa zona i capodogli erano dati per estinti.

Per umana etogenìa.

Fino a che con qualche moderna diavoleria radio satellitare, non ricordo bene, nella misurazione delle profondità si ascoltò il canto della miracolosa scoperta che i capodogli non erano affatto estinti.

Molto più semplicemente, invece di vivere sotto 500 metri d’acqua erano scesi sotto i 1.000.

Per evitare le trappole di umana, ignara se non ancora ignorante, giovane, inconsapevole malacuria

Poteva quindi anche capitare ancora di vederne uno.

In una sua fugace emersione piena di nauseabondo disgusto per avere dovuto traslocare.

A causa di un incidente in quel processo tale per cui tutto concorre al bene, si, ma con incidentata gradualità.

Oggi mi chiedono come sto, e come sta Bea.

Con i primi caldi a me monta la consueta nausea farmacologica.

Ma stavolta la presenza del cane aggiunge sommovimento.

E’ una tempesta emotiva tra paure di oggi e ricordi di vivi e di morti già accadute o ancora no.

Che emergono dal subconscio cercando di riportarsi ad una batiscafica quota periscopio.

Morale.

Ho frequente nausea e una specie di malessere che non capisco più se è ansia o proprio vomito fisico.

Ma forse l'è istèss.

Complice anche l’interruzione di quella mia personale modalità di costante autoanalisi.

Estrinsecata blog.

La rimozione di morte che tutti pratichiamo costantemente viene così emersa e vomitata esplicita.

E forse si porta dietro pure un po’ di orrore di esistere di esistenzialista memoria.

L'individuo è solo in ogni istante, condannato a decidere come agire.

Ma se accetta che la realtà e la vita stessa sono prive di un significato intrinseco, può imprimere alla propria esistenza una direzione, magari di creazione.

Artistica.

Che mira al bene.

Ma no.

Combien des pippes.

Art apart.

Ce lo dicono le balene.

Tutto concorre al bene.

Basta rituffarsi negli abissi.

E poi tornare a scalare monti di sisifi.

Dalla cui cima osservare fugaci dettagli farsi quadro di insieme.

Ed è tanto vero che ne ho la prova.

Mi è passata la nausea.

Sciolta tra le balene del mio subconscio.

 

Kalimmudda ipsum dixit

Luce che evoca un cosmico sonar baleniere.

sabato 17 giugno 2023

2023 06 17 - E l’uomo incontrò la bea

 2023 06 17 - E l’uomo incontrò la bea

 

Questo al titolo è un riferimento ad un testo sacro di etologia e caninità.

Me lo fece leggere tanti anni fa un mio grande amore.

Dovevo e volevo capire certi comportamenti del mio primo cane.

E poi anche dei seguenti.

Il primo si chiamava Cleo, preso cucciolo mentre ero ancora studente.

Quando poi iniziai a lavorare, Cleo iniziò a dare fuori di matto, in particolare distruggendomi casa.

Con un inimmaginabile dolore la dovetti dare via, fortunatamente ad una amorevole famiglia.

Anni dopo mi dissero che aveva fatto i cuccioli.

Io ebbi la malaugurata umana egoista attitudine appropriativa e decisi di andare a trovarla.

Atto d’egoismo, di cui siamo campioni etnocentrici noi umani.

E non un cane, fedele ed altruista per genetica di branco.

Cleo stava allattando, e quando mi vide si alzò di scatto incurante di uno svolazzare di cuccioli dappertutto nella stanza.

Era tornato il suo papà.

Fu straziante, come quando passando accanto alla mia auto, Cleo la riconobbe e iniziò a ravanare sulla fiancata cercando di entrare per tornare a casa dal suo capobranco.

Del libro ricordo poco, se non che è tutto dedicato all’animale che più di ogni altro crediamo di conoscere e sul quale però tante cose abbiamo da scoprire.

Io ne ho scoperte tante per esperienza pratica.

La mia vita si è sempre accompagnata a vari cani.

Pastori per lo più.

Mi affascinava la loro indole al radunare.

Come mi affascinarono tante altre attitudini che Lorenz riconduce ai due ceppi primigeni.

E che per chi vuole, o è attentamente predisposto, sono a volte ben riconoscibili.

Lorenz ci guida infatti verso le origini dell’«incontro» fra l’uomo e il cane, quando il rapporto era piuttosto con i due, assai differenti, antenati dei cani attuali.

Lo sciacallo e il lupo.

Queste origini lasciano le loro tracce in tutte le complesse forme di intesa, obbedienza, odio, fedeltà, nevrosi che si sono stabilite nel corso della storia fra cane e padrone.

Oggi, dopo tanti anni dalla morte della mia amata Tina, spinto da tanti familiari, mi sono deciso al grande passo.

Mi sono deciso a sposarmi nuovamente.

Questa volta senza puzzonerie di razza di classe.

Ma rivolgendo il mio amorevole affetto ad una bastardina trovatella.

Si chiama Bea.

E oh ciò, se l’è bea.

E mi sa che non ha niente né dello sciacallo né del lupo.

E’ solo di purissima dolce genetica canina.

Giudicate pure voi.



domenica 4 giugno 2023

2023 06 04 – Un discreto potere temporale

2023 06 04 – Un discreto potere temporale

 

Riporto

Volgare e violenta la Bibbia è vietata nelle scuole dello Utah

La Bibbia è volgare e violenta, dunque.

E per questo non è adatta ai bambini delle elementari e delle medie e va vietata.

Se ne accorge, dopo millenni, un distretto scolastico dello Utah che lascia a bocca aperta.

Io lo Utah non sapevo manco dove fosse.

Ma cercando, scopriamo invece che in Florida il governatore candidato alla Casa Bianca ha vietato decine di testi di matematica perché ritenuti 'politici'.

Il che sembra in effetti una barzelletta.

Diceva il Re Lear, io sono fiero di essere zero non come te che sei il nulla.

E infine il distretto scolastico a nord di Salt Lake City, si è spinto oltre puntando il dito contro la Bibbia.

La decisione di rimuoverla dalle classi elementari e medie è stata presa dopo le proteste di un genitore secondo il quale con i suoi esempi di incesto, prostituzione e stupro, la Bibbia non sarebbe adatta ai giovanissimi.

Ellamadonna, chiedendo perdono.

Più che un testo sacro messa così sembra un sito porno di quelli malati da dark web.

Ma fortunatamente gli americani sono campioni pure di par condicio.

E la stessa commissione è stata di recente chiamata a valutare l'ammissibilità nelle scuole del 'Libro di Mormon', uno dei testi sacri del mormonismo, religione dominante nello Utah.

Per i troppi riferimenti alla violenza sotto varie forme, quali battaglie, decapitazioni e rapimenti.

Allora mi viene da pensare al nostro povero cristianesimo, vecchio recipiente di tradizione canonica.

Che fa 2 miliardi di proseliti, mica quattro gatti di mormoni, e proprio con la bibbia e sue articolazioni.

E penso a come si è evoluto il potere temporale della chiesa.

Quello che indica un antico governo degli uomini, oggi definito "potere politico", per confronto con il

“potere spirituale”, ovvero il governo delle anime.

Eppure ci siamo arrivati tra devianze e incidenti di percorso millenari.

Dalle crociate, alle guerre di religione, all’inquisizione.

Tutta roba poco testimone dell’attuale predicata tolleranza.

Ma invece oggi il potere temporale si è evoluto, e non è più sangue e coercizione, quanto tolleranza, condivisione e una punta di informativa, divulgativa, socializzazione.

Così trovo ammirevole la fatica con cui il Santo Padre continua a predicare il verbo di pace, uguaglianza e tolleranza.

Esercitando con discrezione una surrettizia opera di influenza nel mondo temporale, forte di fede spirituale.

Pure convertendosi al nuovo mondo digitale.

Sono sicuro che pochi sanno che esiste, dominio con un bellissimo .va.

https://www.vaticannews.va/it.html

Ed è fonte di informazione ed educazione.

Ma sono sicuro che ancora meno di pochi lo frequentano.

Solo i fedeli, probabilmente.

Ma i messaggi, e pure il “wording”, sono importanti.

Pure se diffusi con discrezione senza imporre niente a nessuno.

Nemmeno una pubblicità.

In ogni caso, pur nella convinzione della libertà di culto, il parallelo giusto non è con il mormonismo.

Ma con l’Islam, e i suoi 2,5 miliardi di fedeli, più dei cristiani.

Molti, in alcune sue devianze ci vedono il demonio in persona.

Ma non ricordano.

L’Islam, nasce religione monoteista universale che si è manifestata nella penisola araba, nella cittadina della Mecca, nel VII secolo, e che i fedeli ritengono rivelata da Maometto, considerato dai musulmani l'ultimo profeta portatore di legge.

Oggi vi sembrano, e a volte sono, deviati in frange violente o intolleranti.

Ma perché sono partiti 7 secoli dopo di noi.

Ricordatevi che noi siamo campioni di guerre religiose, crociate, inquisizioni.

Ma ci siamo evoluti nella forza di un amore universale che ci ha guidato nella guerra contro il male.

Con l’aiuto della neurosfera, tra 7 secoli l’Islam sarà come noi.

Sempre ammesso che non diventi meglio.

E il mondo potrà vivere di pace globale urbi et orbi.

Sta scritto nel disegno universale.

Dal latino fino all’arabo.

E pure in qualche sito interessante.

Poi oggi è domenica.

Andate pure a messa.

Io la messa la passo.

Questa vale come biblica preghiera.

Pure nello Utah,

 

Kalimmudda ipsum dixit

Medina

  

sabato 3 giugno 2023

2023 06 03 – Una beffa di truffa

 2023 06 03 – Una beffa di truffa

 

Una beffa di truffa.

Dopo i confetti son spuntati i difetti.

Cantava Carosone.

Vale anche per la rete.

Oggi mi hanno parlato della nuova frontiera.

Come in un far west dell’informatica.

Lo spoofing.

In inglese spoof vuol dire anche mockery, hoax, joke, banter, mock.

Insomma, la beffa.

In pratica ti rubano i dati della rubrica e ti telefonano da uno dei numeri dei tuoi contatti.

Poi da lì in avanti per chi ci casca diventa phishing.

Ma tu non te ne accorgi perché il numero ti è familiare.

In qualche modo ha qualcosa di geniale.

Lo spoofing, dice wikipedia, è un tipo di attacco informatico che impiega in varie maniere la falsificazione dell'identità.

Può avvenire a qualunque livello della pila ISO/OSI, che non ho idea di cosa sia.

E può riguardare anche la falsificazione delle informazioni applicative, boh.

Nell'accezione più comune il web spoofing riguarda la falsificazione di un server web per far credere ad un utente di essere connesso ad un certo server mentre è connesso ad un server malevolo.

Di truffe digitali oramai è pieno il mondo.

Non solo il mondo reale, quindi.

Ma soprattutto quello virtuale.

Io ero rimasto al phishing.

Ma ce ne sono oramai un fottìo.

E si contendono il primato.

Non solo di presenza.

Ma soprattutto di intelligenza.

Ci sono dunque baruffe nell’aria.

Proprio perché si litigano il primato.

Però ce ne è una che mi ha sempre affascinato.

Sin da prima dell’avvento della rivoluzione informatica.

Si tratta del rosicchio metodico.

Meglio ancora se ai danni di una banca.

In fondo non fa male a nessuno.

E centesimo per centesimo si perpetra la truffa.

Ma bisogna invertire il paradigma.

La colpa è di tutta la filiera degli operatori web.

Che non ti sanno proteggere.

E si inventano procedure di password sempre più perversamente complicate e irricordabili.

Tanto che alla fine ti costringono al paradosso di doverle scrivere in agenda cartacea.

Insomma, dopo i confetti son spuntati i difetti.

Cosa ci vuoi fare.

T’è piaciuta, t’è piaciuta, tienatella cara cara.

La rete.

Questa rivoluzione.

Questa benedizione.

Però per davvero, eh.

 

Kalimmudda ipsum dixit

T'è piaciuta, t'è piaciuta, tienatella cara cara.

 

venerdì 2 giugno 2023

2023 06 02 – Ketchup sull’ananas

 2023 06 02 – Ketchup sull’ananas

 

Riporto.

https://www.ansa.it/canale_lifestyle/notizie/food/2023/05/31/ketchup-sugli-spaghetti-e-altri-orrori-cosi-i-turisti-profanano-la-cucina-italiana_447e37a7-dfed-4607-ab2f-f85d16b2ab73.html

Tra i gesti “terrificanti”, secondo il 64.6% degli Italiani, il ketchup sulla pasta è la peggior cosa che un turista possa fare al cibo italiano. 

Bonusfinder Italia ha esplorato questi crimini alimentari e ha intervistato 1.400 residenti italiani per scoprire quali atti indicibili i turisti compiono sul cibo italiano.

Quasi 2 italiani su 3 affermano che "mettere il ketchup sugli spaghetti" è il crimine alimentare per eccellenza.

Oltre il 62% degli italiani intervistati trova l'ananas sulla pizza "molto sconvolgente".

Spezzare gli spaghetti infastidisce il 55% degli Italiani.

A maccaro’ me provochi? E io me te magno.

Ma lo sentite il tono?

Il wording, o forse meglio il "sounding" per dirla all’inglese.

Crimini alimentari.

Terrificanti.

Orrori.

Atti indicibili.

Profanano.

Manco fosse una religione.

Allora ci vuole un riassestamento neuronale.

A parte che con tutti i casini che abbiamo l’italiano medio si preoccupa dell’ananas sulla pizza e del ketchup sugli spaghetti.

A parte che il nostro amato meid in itali è una bufala perchè replicabile facilmente

A parte che gli odiati capitalisti americani, il big mac lo hanno diffuso www, anche diventando riferimento mondiale di prezzi al consumo e potere di acquisto.

A parte che se avessimo brevettato la pizza, ora mc donalds, e figuriamoci pizza hut, sarebbe una baracchetta di secondo piano.

A parte che i turchi lo hanno fatto monopolizzando il kebab.

A parte che l’italiano si crogiuola nel suo mondo di pizzerie ma non rimpiange un leader mondiale come l’Enimont.

A parte che ‘sto cazzo di made in Italy è immateriale e indifendibile.

A parte che seppure esiste ed ha un valore, è quindi copiabile quando vi pare.

A parte che tanti prodotti esistono da sempre in tanti paesi. Il gorgonzola dop diventa blu in Inghilterra e roquefort in Francia.

A parte che, invece che sull’immagine, dovremmo concentrarci sulla ricerca, sugli investimenti e sulla sostanza, un tempo fiore all’occhiello nazionale dello Stato e delle imprese.

A parte che invece di rimirare la 500, dovremmo pensare che ci si poteva fare la city car mondiale, e non un carissimo scassone imparagonabile ad una Yaris.

A parte che l’ananas sulla pizza è un diritto di chi ce lo mette.

A parte che se sta bene sulle patatine, forse il ketch-up può star bene anche sugli spaghetti.

A parte che l’elogio della tradizione nazionale culinaria e similaria mi ha rotto il cazzo

A parte che immaginatevi quanto possano entusiasmarmi decadenti vestiti, mode, mobili, scarpe e accessori vari.

Poi il meid in itali esiste.

E dà pure lavoro.

Ma per quanto tempo?

Possiamo puntarci il futuro?

A parte tutto ciò, comunque, una cosa c’è che veramente mi fa schifo.

E’ il ketchup sull’ananas.

Ma tanto sono entrambi prodotti extranazionali.

And God save the pizza.

Queste sono cose serie.

 

Kalimmudda ipsum dixit

Fatte 'na pizza.

Pizza pizza, Margherita, se mangi con le mani poi ti lecchi le dita.

 

giovedì 1 giugno 2023

2023 06 01 – La matita di Astolfo

 2023 06 01 – La matita di Astolfo

 

La matita di Astolfo

In realtà pare che ci sia anche una sua foto firmata.

Ma io quello lì non lo voglio nemmeno nominare.

Trovo inaccettabile anche solo dargli dignità di nome.

Figurarsi celebrarlo all’asta.

E’ un po’ come il rifiuto di onorare una certa lapide di fascista memoria.

Per cui lo chiamerò Astolfo.

Non senza qualche analogia di riferimento storico.

Che Astolfo, secoli fa, fu re d’Italia dei longobardi.

Germanica popolazione.

All’epoca regnante su di un piccolo protoreich.

Ma Astolfo è anche quello che viene incaricato da Dio di recarsi sulla Luna, dove si raccolgono tutte le cose che si perdono in Terra, per recuperare il senno del campione cristiano contro i mori Orlando.

Furioso.

Viaggio occasione per biasimare la follia dell'uomo.

Attualità medioevale.

Che bella storia: e bravo l’Ariosto.

Questo si che è l’Astolfo giusto.

Quindi.

La notizia è quella riassunta al link in testa.

All’asta la matita di Astolfo, pare per 90.000 euro.

La matita, con le iniziali AH, originariamente fu acquistata da un collezionista a un'asta nel 2002.

Fanatico.

Ma voi vi immaginate quanti appunti avrà segnato.

Ordini appuntati.

Documenti abbozzati.

Confini stracciati.

Forni schizzati.

E tutto con questa matita portamine placcata in argento.

Tra l’altro oggi all’asta a Belfast.

Storica insanguinata, in apparenza pacificata, capitale d’Irlanda del Nord.

Dove davvero non mi è chiaro come ci sia arrivato, il portamine incriminato.

Bisognerebbe chiedere a qualche fanatico collezionista della casa d’asta nazista di militaria.

Già sospetto un dossier Belfast, come quello Odessa.

Con cui i nazisti scappavano dalla sconfitta personale prima che nazionale per riaffiorare a bordo di qualche transatlantico gioiello di cantieristica navale.

Bloomfield auctions, comunque. Fatevi un giro di militaria.

Military and police uniforms, helmets and equipment, edged weapons, swords and bayonets, obsolete and deactivated firearms.

Un arsenale.

In mezzo al quale spicca la nostra matita.

Ora, volendo fare il pacifista, direi che il mondo di questo collezionismo ha qualcosa di malato.

Un po’ come il mondo dei cacciatori.

Ma su scala maggiore.

Forse credete che una matita da sola non faccia danni.

Ma questa non solo è stata di Astolfo, che ci ha fatto la storia malata.

Ma è anche valutata un botto.

Come a confermare che ha un valore reale storico oltre al simbolico.

I quali pure sono assai pericolosi.

Soprattutto in periodi di deviazioni destrorse.

E quindi?

Quindi cosa ci volete fare.

Preso un numero n grande a piacere, il numero di cretini che incontrerete sarà sempre maggiore di n.

Ma la matita non è di un cretino.

O non solo.

Questa è una matita da pazzo.

Furioso.

AH.

 

Kalimmudda ipsum dixit

Auschwitz