sabato 27 maggio 2023

2023 05 27 – Parole, parole, parole

 2023 05 27 – Parole, parole, parole

 

Dal merito in Rai alla questione meridionale, passando sul ponte.

Viaggio pindarico nei passati o prossimi successi fascisti.

Elezioni.

Rai.

Meritocrazia.

Soluzioni alle questioni meridionali.

Evasione.

Ponte sullo stretto.

Migranti.

Io di politica non ci capisco niente.

Ma questa volta il mio cervello riconosce schemi, ciò per cui è fatto.

Tutta una insalata di parole, come si dice in psichiatria quando si riconoscono i sintomi della schizofrenia.

Certo, rispetto al delirio della malattia, quello fascista è un delirio organizzato.

E sembra anche avere un filo logico.

Un senso in cui infilare di tutto un po’.

Ma a parole è facile.

Un po’ meno a seguirle e svelarle.

Comunque.

Si vota in 128 comuni, di cui 4 capoluoghi, Catania, Ragusa, Trapani e Siracusa, coi fascisti alla ricerca di vintage fasti berlusconiani.

Qui si scopre un “diffuso bisogno di tornare in piazza e chiedere ai cittadini, non ai giornalisti schierati, ma a voi, agli italiani, cosa pensate di noi.”

Convincente, che quasi mi verrebbe da consentire.

Nel principio di esodo di personaggi altisonanti, la Rai si scopre pure antimeritocratica. E sai che novità. Ma adesso basta, a tessere ma anche a strani investimenti esteri in programmi e repliche improbabili, aggiungiamo. Ma si.

Sulla questione meridionale, la soluzione è lampante.

Questa Regione è strategica, esordisce la premier. "Stanno arrivando investimenti importanti, penso ai pannelli dell'Enel, ai semiconduttori. La Sicilia, Catania, possono diventare luoghi convenienti dove portare lavoro e sviluppo".

Centenario sogno di tentativi di studiosi ed esperti per una nano silicon valley de noartri, passato per la politica delle mafie e delle industrializzazioni sbagliate.

Ma adesso: Catania caput mundi.

Che si raggiunge passando sull’immancabile ponte.

Sognando prima paradisiache soluzioni geopolitiche, e non meglio identificate questioni di evasioni bancarie, la “piccola” evasione viene pure in qualche modo legittimata. “Sulla riforma la sinistra dice che gettiamo la spugna sulla lotta all'evasione. Mai. Ma la lotta alla evasione fiscale si fa dove sta davvero l'evasione, le big company, le banche. Non il piccolo commerciante a cui chiedi il pizzo di Stato".  

Ahia, il pizzo di Stato proprio non si può sentire e nemmeno evocare, men che meno da premier.

Non poteva poi mancare il Ponte Salvini, evocando quella smania di attribuire nomi alle opere. “Non unisce solo Sicilia e Calabria, ma tutto il Paese. Porterà centomila posti di lavoro vero e libererà mare e aria; permetterà a milioni di italiani, che ammirano questa splendida terra, di venire in Sicilia spendendo di meno".

E chissà, magari ci hanno ragione loro.

Di sicuro però prima bisogna eliminare quei brutti neri migranti di mare, di terra e pure di cielo.

Mica possiamo turbare la vacanza di un lumbard, e figurati di un afrikaner, con tutta quella gente colorata di nero e con le magliette rosse di  indignazione.

Insomma, alla fine è un solito comizio di insalata dove condire di tutto un po’.

Pur di solleticare di grandezza, più o meno a caso, una regione e una nazione.

Speriamo che almeno non sia insalata russa.

Altrimenti è capace che i russi, già presenti vicini, ci invadano direttamente.

Mentre i fascisti distratti si perdono nel ciarliero canticchìo delle loro parole.

 

Kalimmudda ipsum dixit.

Parole, parole, parole

E pure hyperlinked

 

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