2023 01 01 - Gocce di embarghi
Nella
sensazione di non potere nulla si vive male.
Una
tentata soluzione diventa il ritiro.
Estraniarsi
in una sorta di rimozione negazionista.
Non
voglio vedere.
Non
voglio sapere.
Non
voglio fare.
Tanto
sono una goccia nel mare.
Ma
in realtà ci si fa una domanda, anche se lo si nega
Di
cosa è fatto il mare se non di una moltitudine di gocce?
Così
non ce ne si rende conto, ma nascono le onde.
Piccole
molecole rotolanti aggregate su se stesse.
Mi
rendo conto oggi, allora, di una sorta di mia genetica della contestazione.
Iniziò
anni addietro, contestando lo stile di vita dorato di consumo della mia
famiglia
Diventò
critica costante di ogni cosa potesse essere diversa.
Si
sublimò in negazione dei consumi.
Così
mi ritrovai a contestare il modello di consumo, appunto.
Niente
lusso.
Niente
auto.
Niente
acquisti insensati.
Solo
una conservazione monetaria a beneficio di mia figlia quando sarei morto.
Per
darle la libertà che il benessere aveva dato a me.
Certo.
Ma
non solo.
Contestazione
latente ma sempre presente.
Sempre
foriera di soluzioni per tutti.
Il
mestiere del profeta di quadrante.
Così
elaborai teorie su possibili modelli di spesa alternativa.
Dirottate
10 euro al giorno verso un portale da inventare.
Comprate
un essere umano e allevatelo e accuditelo.
Come
fate con un cucciolo.
Ma
a distanza.
E
ricordatevi di essere moltitudine che da goccia diventa onda.
Così,
perso nel mio buon ritiro mi rendo conto che in realtà dopo tanto pensare
adesso agisco.
In
una sorta di resistenza passiva.
Rifiuto
il modello consumistico e compro solo l’indispensabile.
Se
ci pensate è una vera rivoluzione.
Si
deve solo offrire il modello alternativo.
Il
portale.
E
poi la guerra.
La
sto facendo io.
Altro
che sanzioni alla Russia
La
sanzione sono io.
Non
accendo più il riscaldamento e sto con 15 gradi in casa, in un vera guerra.
Scegliere.
Ecco
allora che il consumismo diventa potente arma di costruzione di massa.
Embarghi.
Gli
embarghi della scelta.
Gocce
di embarghi
Kalimmudda
ipsum dixit