mercoledì 29 ottobre 2014

2014 10 26 - C’e sempre un’altra via. Viaggio in alcuni conti di sistema. Partire con i migranti; approdare off-shore.



 
Viaggio in alcuni conti di sistema.
Stato, Paese, Mondo,
corrente l’anno 2014.

Partire con i migranti; approdare off-shore.

 



C’e sempre un’altra via.


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Claudio Aroldi



1          Indice delle giornate di viaggio e relativi temi affrontati


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INTRODUZIONE


C’è sempre un’altra via
Gli scritti di seguito raccolti sono nati per scommessa.
Quando ho iniziato a scrivere non avevo alcuna consapevolezza di dove sarei arrivato e di cosa avessi in mente.
Solo il desiderio di provare a vedere se si potesse capire qualcosa di più su come funziona il sistema in cui viviamo.
E renderne partecipe il mio prossimo.
A posteriori, riguardando cosa ho scritto, mi accorgo di avere prodotto una serie di “snapshots” che insieme :
  1. testimoniano lo stato di fatto, il come funziona, del nostro mondo;
  2. offrono possibili visioni alternative e praticabili per un mondo diverso.
Da qui nasce il riferimento alla citazione in copertina : “c’è sempre un’altra via”.

Interconnessione e osticità
Mi rendo conto, rileggendo il tutto, che per quanto mi sia sforzato di essere divulgativo, spesso la lettura risulta ostica .
Densa di numeri e riferimenti incrociati, di fatto si indirizza per forza di cose verso chi con i numeri sia abbastanza dimestico.
Il tutto tralasciando i riferimenti ad altri simultanei scritti “non economici” di cui al Blog Claudio Aroldi .
In particolare, le prime sezioni sui conti dello Stato, rischiano di fare perdere la voglia di proseguire la lettura.
Si tenga conto, però, che uno degli obiettivi degli scritti è quello di dare un’idea generale sui temi trattati. Così, non è scopo quello di renderci tutti pronti per lavorare alla Ragioneria di Stato, bensì quello di darci familiarità con gli argomenti e relativi ordini di grandezza. Ad esempio, sarà dunque sufficiente capire che lo Stato è organizzato in 13 ministeri che costano in totale 450 miliardi di euro, articolati come descritto nelle singole tabelle.
La conoscenza del problema è già metà soluzione.  

Relatività complessa
Credo sia interessante osservare tutto il sistema nel complesso. E in questa logica si succedono anche gli scritti.
Non c’è possibile soluzione di continuità tra realtà micro e realtà macro. Tutto è interconnesso. Per cui se parlo di “migranti” non posso prescindere da “ministero degli interni”, “censimento agricolo italiano” o sistema mondo già dentro alla “terza guerra mondiale”, come detto anche dal Papa.
Per questo gli scritti sono calati, e traggono spunti, dagli eventi nel corso dei quali sono nati.
E’ quindi opportuno tenere sempre a mente gli eventi: 2014 10 15 – Cronologia rassegna stampa da settembre 2014
Un determinato fenomeno assume maggiore o minore peso relativo a seconda del contesto circostante.
Gli scritti, pertanto, hanno senso in quanto scritti “corrente l’anno 2014”.

Approccio reale
Un valore aggiunto che credo di potere affermare esista, è quello di prescindere da enunciazioni teoriche astratte.
Quindi un valore aggiunto che penso esista, è il fatto che ogni tema è trattato nelle sue manifestazioni concrete, reali.
Rendendo così comprensibile la sua effettiva dimensione pratica.
E rendendo così anche comprensibile come si muove il contesto circostante, in primo luogo quello politico.
Tutto ciò va a scapito di una possibile universalità temporale.
Perché molte cose, se venissero lette nel 2020, probabilmente non avrebbero senso.
Mentre alcune altre, fortunatamente, manterranno l’universalità e, forse, potrebbero addirittura risultare profetiche.

Destinatari
Se dovessi individuare una categoria di lettori preferenziale, non avrei dubbi : gli studenti universitari. Poveretti.
Se ai miei compagni e a me avessero insegnato in maniera pratica quello che sono riuscito a imparare da solo nei 25  anni post laurea, avremmo risparmiato alcuni decenni.
E con alcuni, forse, l’altra via l’avremmo già imboccata.


EPILOGO  

La teoria dello scoiattolo


Appesi ai rami di alcuni pini pendono dei contenitori pieni di semi di vario tipo, messi li per fare mangiare gli uccelli.
Li ho appesi io con mia figlia, per fare si che lei imparasse. Tante cose.
Sono creature di Dio anche loro, ovviamente. E se diamo loro un aiutino per mangiare facciamo un cosa buona.
Eppoi sono uno spettacolo da guardare.
Un giorno ai piedi di un pino si presenta uno scoiattolo. Mia figlia lo battezza “pancia bianca”. Questo cerca da mangiare tra quello che è caduto in terra.
Faccio osservare a mia figlia che mentre mangia, tra un seme e l’altro, osserva gli uccelli che vanno dritti alla fonte dei contenitori dove c’è parecchio ben di Dio in più.
Va avanti così per vari giorni.
Fino a che un giorno decide di provarci anche lui.
Si arrampica sul tronco, e restando aggrappato con 3 zampe, con la quarta cerca di afferrare il contenitore.
Ogni volta che ci prova però, questo inizia ad oscillare e lo scoiattolo lo perde dalla sua portata.
Va avanti così parecchio tempo.
Cambia alberi e contenitori, ma sempre con lo stesso risultato.
Ad un certo punto sembra che “molli il colpo”.
Scende dall’albero, va in terra, mangia qualche seme caduto e alla fine si siede, sempre guardando gli uccelli e dando a noi le spalle.
Io lo vedo corrucciato, con il mento appoggiato ad una zampa, che si chiede come fare.
Resta li un bel po’.
Fermo a pensare.
Sgranocchiando qualche seme ogni tanto.
Poi d’improvviso si alza, corre verso un albero e si arrampica sul tronco.
Arrivato all’altezza di un ramo da cui pende un contenitore, lascia il tronco dell’albero e cammina su quel ramo fino a dove è legato il contenitore.
A quel punto si butta a testa in giù tenendosi al ramo con le unghie delle due zampe posteriori e lasciando così libere le due “mani” anteriori.
Con la destra fa per afferrare il contenitore che si mette ad oscillare andando verso la sinistra. A quel punto con uno scatto fulmineo lo scoiattolo allunga la zampa sinistra, e tenendo il contenitore con tutte e due le zampe se lo porta al petto. Trattenendolo a se con una zampa, con l’altra inizia a “ravanarci” dentro abbuffandosi di semi a più non posso.
Io inizio a ridere e  guardando mia figlia le dico “impara Vittoria, impara….:

“c’è sempre un’altra via.”