2022 06 2024– La musica del silenzio
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Ci affanniamo tanto ogni volta a cercare una giusta e pertinente citazione musicale.
Eppure
dimentichiamo che la musica è fatta di silenzi.
Tra
una battuta, o una nota, e l’altra quello c’è in mezzo.
Ed
è più abbondante e importante del “rumore” interstiziale.
Senza
silenzio non c’è musica.
Lo
sanno bene quelli in guerra.
Che
abituano l’orecchio al suono della paura.
Tambureggiati
dalla musica della guerra stessa.
Il
ritmo di una mitragliatrice.
I
boati delle bombe.
I
sibili di un missile.
Fino
al suono di una baionetta che affonda nella carne.
E’
una musica che non vogliamo più sentire.
Ho
provato ad estraniarmi.
Ed
a praticare lo sciopero del silenzio.
Con
che diritto sono caduto nella trappola dell’oblio.
Ma
la neurosfera mi ha richiamato all’ordine.
E
mi sono sentito in dovere di dire la mia.
Quella
di tanti.
Non
è mica un gioco a premi a chi è più originale.
Eppure
la scelta del silenzio aveva la sua poesia.
Ma
non per chi combatte.
O
ne subisce le conseguenze.
Adesso
siamo in una ennesima guerra.
Che
rischia di trasformarsi in macabra routine.
Smorzata
la paura, nostra, resta un conflitto che si sta allontanando di decenni e
chilometri.
Sembrava
vicino, ma la musica delle futili parole se lo è portato via.
A
casa loro.
Chissà
quanto durerà.
Magari
decenni, insegna la storia.
E
magari diventerà davvero la musica della terza guerra mondiale.
Noi
non possiamo che sperare.
E
sostituire la musica delle bombe con quella di fine ordinanza.
Aspettiamo.
Il
silenzio.
Quello
di una e tutte le guerre finite.
O
di fuori ordinanza, vai a sapere.
Kalimmudda ipsum dixit