martedì 29 dicembre 2020

2020 12 29 – Malo tempore curre

 

2020 12 29 – Malo tempore curre

 

Già.

Curre.

E come curre.

‘O malotiempo.

Ma è inverno, che vi aspettavate?

Nevica.

E pure ovunque, in tutto l’ostivale ostile clima per niente estivale.

Vi ricordate i cambiamenti climatici?

Colpa loro a quanto pare, se son decenni che c’è la neve pure in meridione, puntuale come la morte.

E quindi curre curre, guaglio’.

Ma quale curre.

Questi sono immobili come immobili.

Strano, comunque.

A parte la parentesi meridionale è il terzo commento di attualità di fila che mi viene latineggiante.

Dove starà il nesso ?

Forse nella nostalgia d’imperatori, quando Roma illuminava e mica tentennava.

Uno ci provò, e fu subito bollato come il temporeggiatore.

Mentre adesso è buio pesto.

Fanno sempre confusione, con la netta sensazione, che trasmessa ai cittadini, dà l’idea del brancolare.

Non ti obbligano al vaccino.

Poi si intoppano nel cristallo.

Non quello prezioso di cristalleria.

Quello di neve.

In pratica si sciolgono in un bicchier d’acqua, gelata.

Pur di non muoversi, per paura di essere come elefanti nella fragile alchimia della cristalleria politica.

Non è mica colpa dell’elefante se sfascia  tutto, piuttosto di chi ce lo ha messo.

E’ la sua natura pachidermica che confligge con la boemianica fattura.

Questi che scusa avranno, per essere stati messi dove muoversi con la fermezza di un capitone.

Piuttosto che essere stigmatizzati si nascondono dietro l’atmosferica excusatio.

Non petita.

Il vaccino soffre il malo tempo, pare.

Gli spiccioli di dosi iniziali non hanno le catene da neve.

Potrebbero trovare ghiaccio per strada.

I camionisti sono decenni che consegnano di tutto pure sotto minaccia atmosferica, invece adesso devono trovarsi tutti al palo.

Manco fosse l’antartico polo.

La verdura cammina.

Le provette soffrono il freddo.

Che poi il paradosso è che dovrebbero stare al freddo freddissimo.

Invece insieme ai camionisti, di improbabile timore, tutte al palo.

Impalo.

Questa classe dirigente che dovrebbe essere dirimente, proprio per capacità di comprendere e risolvere questioni, si ritrova imbambolata a guardare la neve cadere con il tenue rimpianto di non potere giocare alle palle di neve dentro il Parlamento.

Son confusi, poverini.

Speriamo che il corriere ce la faccia, se no il protovaccino torna indietro e lo richiamano in Germania.

Indecisi prendon tempo.

Come il cunctatur.

Aspettando che migliori.

Che tenerezza.

Oramai è una barzelletta continua.

Dubbi di ogni colore addensano le nebbiose menti dei potenti.

Vi do un consiglio da populano populista, teneroni.

Pure pieno di orgoglioso qualunquismo.

La prossima volta che c’è ‘o malotiempo, prendete l’esercito di auto blu, pure con la sirena blu, andate a prendere le scatole col vaccino, riportatele a destino, e vedrete che il cielo tornerà sempre più blu.

Come dite, nun se po’ fa’ che deve stare a -70 gradi?

Ghiaccio secco, accidiosi.

-80.

Non cunctate più, orsù.

Intubatevi l’auto di ghiaccio secco e partite alla carica, per una volta non sindemici.

Già, che qui la demìa viaggia a doppiette.

Malattia virale in congiunzione con quella mentale.

Oh, nuvereggae più.

Senza sprecarci manco un uberlinch.

 

Kallimmudda uberlinchico no



 

lunedì 28 dicembre 2020

2020 12 28 – La simmetrica cura Simmetrico

 

2020 12 28 – La simmetrica cura Simmetrico

 

Nevica.

L’avevo chiesto, se non sperato, mi hanno esaudito.

Detto fatto alla seconda.

Stefanos santos vaccina nos tu ?

Manco arrivano i primi spacciatori di dosi, che il coroncino mi si ritira sotto quota 10.000.

Glielo avevo detto in leggerezza, eppur con metrica fermezza: caro virus buon natale, non ritornerai pasquale, se ci provi ti bruciamo, nel vaccino ti affoghiamo.

Pusillanime.

Vai a vedere che il mutevole stratega sindemico era un cagasotto.

E che bastava persistere nel ridondare amorevole vinilica preghiera, per tracciare di gravità la neurosfera.

Qualche milione di centri di gravità per la mente, con l’evoluzione esogena al lavoro, e il synfisico pensiero lo rimbalza più del siero.

La resistenza della resilienza dell’anno passato, tutto intero, ha prodotto una onda elettrica che m’ha sciolto il virus in elettrolitica medicina prenucleare.

Dimostrazione senza contestazione della potenza della synfisica amorevole civiltà futura ventura.

Quella dell’elettro intelletto.

Che però va messo a terra, dentro al campo gravitato, per vederne interazione, con il santo gravitone.

E per questo ci sono prevosti preposti.

Passa in tutti la sofia con l’energia, ma in alcuni è più potente, per natura di nativa locomotiva.

Uno di quei centri, ridondato di webbanza, ho sempre creduto di essere io.

Illuminato controvoglia, con lo scopo di uno scoglio.

Stare fermo a ridondare, per il peso poi aumentare.

Il peso de che ?

Del pensiero, giovincelli, di intelletti ancor pischelli.

Ma mica per merito, eh?

Che anzi io del pensiero sono piuttosto uno scrivano, tra giganti solo un nano.

Ma m’aiuto con la rete, la dimostro come ariete, con cui rompere gli schemi, per creare nuovi memi.

E così sarà il futuro, telapatica nessione, con cui accedere al sapere, dentro a tutte neurosfere.

Vabbè.

Un po’ di profeteia se’ po’ pure fa’.

In fondo è pasquale..,,o no?

Ma ci vuole simmetria: same metron, order and proportion among the parts of a whole.

Stessa misura.

Vale in un sacco di campi…, anticipandone la definizione fisica.

Ma insomma, il succo è che non mi posso mica inventare di pensare bene solo per un poco di corrente celebrale.

Devo rispettare dei canoni, questo vuol dire.

Dei principi di fondo, delle dinamiche dominanti, degli archetipi.

Che vi credete, che tutto quello che vi circonda non sia ordinatamente proporzionato?

E quei canoni sono infissi dai primordi, manifesti come accordi, di armonia detta celeste, pervenuta nelle teste.

Arrivano dal qbit primigenio, vuol dire, ma questo è un altro film, addirittura un altro cinema.

E rivabbè , order e proportion: si spazia dall’ordine naturale delle cose alla ricerca della sezione aurea.

Che vuoi che sia, manco sono riusciti a concordarne il nome, tra chi la dice rapporto aureo o numero aureo o costante di Fidia o proporzione divina, e noi vogliamo arrivarci con le parole?

Però si usa, spesso ad insaputa, dalle arti figurative fino alla matematica e fa: 1,6180339887... con tanti puntini.

Evidentemente con le parole non la colgo no, ma altrimenti si.

Tornando alla simmetria, a me la definizione che intriga di più è quella fisica.

In fisica il concetto di simmetria identifica la proprietà dei fenomeni fisici di ripetersi sostanzialmente identici nel tempo e nello spazio.

Qua manca ancora la quinta dimensione, quella della gravità, ma che volete farci, non a tutti è concessa la cognizione del gravitone e del suo campo la percezione, visto che di campi demmo anticipazione.

Ma arriverà, state tranquilli, e tutto il mio presunto synfisico vaneggiare di neurosfere e centri di gravità per ‘sta mente allora vi sarà evidente.

Però è tantissima roba, o no?

Ordine delle cose, aurea proporzione, identica ripetizione, synfisica pervasione.

In una parola, io direi bellezza.

E vi beccate pure tutta l’enciclopedica definizione, ridondante l’iperuranico iperlink.

“Qualità di ciò che appare o è ritenuto bello ai sensi e all'anima. La connessione tra l'idea di bello e quella di bene, suggerita dalla radice etimologica (il latino bellus "bello" è diminutivo di una forma antica di bonus "buono"), rinvia alla concezione della bellezza come ordine, armonia e proporzione delle parti, che trovò piena espressione nella filosofia greca, kalòs kai agathòs In seguito, la nozione di bellezza è diventata categoria autonoma, caratterizzata dalla capacità del bello di essere percepito dai sensi. Dalla dottrina del bello come perfezione sensibile nasce e si afferma, nel 18° secolo, l'estetica come disciplina autonoma riguardante il bello”.

Manca solo il nesso con il divino, timidezza enciclopedica, per la quale dall’estetica io andrei fino all’entetica.

Che è parente di synfisica, strettamente insiemifica.

E arriviamo al nocciuòlo, che non si può nemmeno scassare troppo i cugghiuni di sofiopsicopippe.

Quando arrivai in Simmetrico arrivai un po’ malconcio, con la mia valigia di pregiudizi e l’etichetta di matto ad intermittenza certificato e bollato.

E mi trovai in mezzo a comunicazione, eventi, design, creatività.

Tutte sovrastrutture, pensavo.

Era l’era in cui rispolveravo principi dominanti, dinamiche di base, archetipi. Insomma, strutture.

Figuriamoci quando scoprii quanto costava un padiglione e quanti se ne facevano al mondo.

Subito li pensai in “equivalenti bambini africani”.

Un paio di sovrastrutture in meno e risolvo la fame nel mondo.

Dopo un paio di anni di studio simmetricamente concessimi, e una buona dose di osservazione e riflessione, mi dissi che se avessi dovuto distillare l’essenza di quello che facciamo direi che noi siamo costruttori di bellezza.

The genesis of a project, whether it is an architecture, a museum or an event, starts with the recognition of a narrative concept that, complementing shapes, languages and contents, becomes cultural communication

Ogni civiltà riconosce l’arte come valore, e l’arte è coglimento del divino manifestatosi bellezza, inevitabilmente da comunicare.

Chi è profeta sa che non può fare a meno di rendere partecipi tutti.

E’ questa cultural communication è il punto.

O per meglio dire, sempre più dovrebbe esserlo, fino a raggiungerne l’essenza.

La civiltà dell’amorevole intelletto sarà così.

La conoscenza interconnessa di ogni cosa insieme all’intelligenza evoluta in reti neurali, probabilmente telepatiche stante quell’80% di cervello oggi ancora disponibile, sempre più sofisticate, ci porrà in condizione di usare il principio del pensiero marginale tale per cui chiunque potrà pensare una cosa nuova che verrà immediatamente percepita da tutti in quanto bella o cattiva.

Con l’amore a guidare tutto, come d’altronde già adesso, che visibile in ogni nesso, si dimostra sì indefesso, espandendo in gravitone, grande forza in comunione.

Se così non fosse, non starebbe tutto insieme, nella crescita costante che si sparge ad ogni seme.

E allora non sarà più questione di sopravvivenza, ma di coltura dell’essenza.

La produzione di bellezza sarà la frontiera, che varrà in ogni campo fino oltre alla lamiera.

La bellezza salverà il mondo, si disse.

Questo sempre se fino a quel momento a qualcuno non gli scappi un’atomica.

Sapete come e’: fallito col virus ci riprovo col radius.

Ma arrivo con la festa.

In Simmetrico modesta.

Era tempo di virata,

l’assemblammo moderata.

Con un senso di famiglia,

tutti addosso, una quadriglia.

Senza in torno il corona,

ignorato perchè stona.

E non siamo stati il solo.

Tutto il mondo unito in volo.

E ripenso ai centri di gravità per la mente.

Uno dei quali direi in Simmetrico.

E ai pensieri marginali.

Di sicuro loro simmetrici.

Se tra lor sincronizzati, ci hanno si elettrificati.

Vale a dire elettrolisi, col sogghigno a scioglier virus.

O se proprio non sciolti del tutto, per lo meno elettrosciocchati di risonanza elettromagnetica.

Così resi appunto, come dissi in principio, pusillanimi.

Ecco ordunque qua la prova.

Che funziona interconesso.

Con il centro a terra messo.

Mi riporto al giusto adesso.

Che simmetrica è la cura,

di Simmetrico futura.

Grazie a tutti per l’affetto.

Per un mondo un dì perfetto.

Oggi, grazie a Simmetrico, ho recuperato sinapticità.

A volte anche a strafottere.

E soprattutto, posso permettermi un poquito di profeteia, senza ambulanza e tso.

Ci ho la copertura.

Come le spie.

So’ syncreativo.

Hi, hi, hi.

 

PS: sull’evoluzione verso la bellezza hanno qualcosa da dire le ermellotte  syncronizzate, l’aquila astigmatica, e il refolo beato delle Claufrenies e loro magie proesie e sofie , ma sono animaletti tanalinghi.

Bisogna cercarli, guidati dal coniglio azzurro.

Iper e ipo link, no?

 

Solita tradizione di dedica musicale : L'Atlante delle Nuvole.

Imperdibile film, a proposito di amorevole intelletto in interconnessione universalmente synfisicamente trans.

 

 

Kalimmudda synfisicamente simmetrico  dixit


 




domenica 27 dicembre 2020

2020 12 27 - Un profeta di moneta. Que viva el Cybratto - New deal - Re load

 2020 12 27 - Un profeta di moneta. Que viva el Cybratto

 Tra le tante cose che ho scritto negli anni, ce ne è una a cui sono particolarmente affezionato.

E’ la moneta energia, intelligente sintesi dell’efficiente allocazione delle risorse per la buona economia.

L’ho chiamata Cybratto, tra cyber baratto e cerbiatto, immagine di per se’ di innocenza, contro la demonizzazione monetaria imperante.

Ne ho parlato nei due libri dedicati all’economia.

a cui pure mi sono riferito in:

·         LES CLAUFRENIES - MAGIE, PROESIE, SOFIE

Affrontiamo il  tema della moneta, dunque, la quale deve essere potente strumento di allocazione delle risorse, una volta dato per accertato, e accettato, che la mano invisibile non esiste in un mondo non ancora dominato dalla synfisica civiltà dell’amorevole intelletto.

In pratica, il modo in cui si calcola profitto e il derivante accumulo di “ricchezza” è ancora vincolato a dinamiche  e logiche ancestrali che affondano le radici nel primordiale istinto di sopravvivenza, evoluto in bisogno di possesso, convenzionato in diritto di proprietà e sublimato nel primato dell’ignoranza del falso profeta profitto e  della appropriazione di ricchezza presunta tale.

Ma la tecnologia offre gli strumenti per perseguire l’efficiente allocazione delle risorse ed il conseguente raggiungimento dell’equo profitto,  che pure poggiato sulle ancestrali dinamiche sopracitate, è un potente motore di sviluppo che va solo riadattato alla realtà oramai evoluta.

In pratica si parla di 5 entità, che grazie alla tecnologia di rete che trasferisce informazioni alla velocità della luce, rendano la moneta ubiqua, eliminando la necessità di passaggi intermedi responsabili della finanziarizzazione del sistema con la relativa opacità diffusa.

Con il presupposto della trasparenza e conoscenza diffusa di quello di cui si tratta, ovviamente.

Altrimenti che civiltà dell’intelletto sarebbe?

Ciò vuol dire che se devo comperare del pecorino, devo sapere di cosa e come è fatto, in modo da poterlo “prezzare”, oltre che apprezzare, correttamente da entrambi i lati.

Quindi.

·         Offerta. Modello Ebay

·         Domanda. Modello Ipay

·         Investimenti. Modello crowd funding

·         Finanziamenti. Modello social lending.

·         In mezzo, la centrale di compensazione Cybratto che calcola costantemente il valore equilibrato in circolazione di ogni cosa, sulla base dell’incrocio dei 4 settori.

Alla fine, dunque, si tratta di ripensare l’unità di misura di profitto e ricchezza sulla base della equilibrata conoscenza pervasa, sostituendola con una sorta di moneta a catena corta costantemente in grado di dare alle cose il giusto valore.

Misurato come ?

Io propongo, a termine quando l’amorevole synfisico intelletto sarà pronto, di usare il Joule, sulla base dell’assunto che massa ed energia si corrispondono, e quindi qualsiasi cosa massiva corrisponderà ad una entità energetica.

Che vuol dire che una automobile equivale ad una certa quantità di energia, visto che non si crea e non si distrugge, ma semplicemente si trasforma, proprio come del ferro lo fa in lamiera.

Nel frattempo, bisogna accontentarsi del Neuro, euro e nanoeuro in salsa Cybratto.

Il Cybratto è un principio di idea, dunque, come un serpente invadente la mente.

E siccome il tema può risultare ostico, lo tratto con la sola parte scherzosa.

Chi volesse approfondire, segua il coniglio blu.

I link, no?

 

1.    Nella pratica dell’ubiquità monetaria

Giò    :    avrei proprio voglia di un bel caffè. Peccato che ho lasciato i soldi a casa.

Clò    :    (passando di la) glieli presto io se vuole.

Giò    :    ma come ha fatto a sentire? Io non ho parlato.

Clò    :    lasci stare, quello è un altro esempio, un altro film. Lo vuole o no il caffe?

Giò    :    ma che mi vuol fare la carità ? Le sembro uno che chiede la carità? Sono tutto griffato, io.

Clò    :    ma che carità! Glieli presto io i soldi, se vuole.

Giò    :    e poi come faccio a ridarglieli ?

Clò    :    non si preoccupi, me li rida la Centrale. Anzi non me li da nemmeno, mi annota solo nella “bacheca creditori”.

Giò    :    Però! Ma scusi con questo sistema posso bere caffè a debito all’infinito ?

Clò    :    Ma che dice ! Lei sarà annotato nella  bacheca debitori, e li sarà oggetto di monitoraggio da parte della “Polizia Monetaria”

Giò    :    Che ? Che Polizia è ? Mai sentita.

Clò    :    E’ la polizia che vigila sulla efficiente allocazione delle risorse. E’ quella che guarda che fili tutto liscio.

Giò    :    Ci lavoreranno in tantissimi in questa Polizia Monetaria (PM) !

Clò    :    Ma no, non capisce ?

La bacheca debitori, ma anche quella creditori, sono come un mastro generale di contabilità.

Raggruppano tanti mastrini individuali, tra cui il suo.

E a lei, che le piace fare debiti,  la controllano.

In realtà controllano tutti.

Oltre un limite di solvibilità, diciamo 3 “debiti caffè”, non potrà andare perché la sua bacheca manderà un alert a quella del suo creditore potenziale.

Questo si fiderà dell’alert e non le presterà il suo 1 in più.

Giò    :    Mh. Mi piace già meno. Ma comunque, funziona con tutto ?

Clò    :    Ma certo, non lo vede? E’ già così. Provi a trovare un bancomat. Non lo vede che non esistono? Da dove viene ? Dalla terra ?

Giò    :    Ok. Allora diciamo che non voglio essere “taggato” come cattivo debitore.

A questo punto la dovrò rimborsare, giusto ?

E per farlo dovrò avere i soldi.

Quindi dovrò aspettare lo stipendio dal mio datore di lavoro.

Quando arriva il giorno di paga, quello accumula 1000 “debiti salario” e io mi trovo 1000 crediti nella mia bacheca personale.

E’ giusto ?

Clò    :    E’ giusto.

Ma non dimentichi che tutto avviene come quando ci siamo conosciuti: istantaneamente e con il pensiero.

La velocità di circolazione della moneta sarà quindi infinita, il che vuol dire che la moneta sarà ubiqua.

E infine che la moneta sarà quella che serve, e non quella inventata dal moltiplicatore monetario.

 

2.    Costituzione monetaria, consumi e credito al consumo

Giò    :    non sono sicuro che funzioni con tutto.

Se io voglio un prestito per bermi 2000 caffè come lo faccio?

Clò    :    non lo fa.

Il credito al consumo è stato proibito dall’articolo 1 della Costituzione Monetaria che dice che “puoi indebitarti, entro certi limiti, ma solo per esigenze reali, e non per i consumi”.

Quelli te li devi pagare con il tuo stipendio da 1000.

Giò    :    lo sapevo che c’era l’inghippo.

Clò    :    ma no, vedrà che se sta attento nei 1000 ci pùò stare. E poi in famiglia siete in 2, no?

Giò    :    ma come fa a saperlo ? C’è una bacheca mia e di mia moglie e lei ci ha sbirciato dentro?

Clò    :    beh, anche se fosse sarebbe così tremendo ?

Aspetti di vedere cosa fa la Polizia Monetaria con chi cerca di guadagnare troppo !

Vedrà che tutto costerà meno, e i suoi 1000 varranno di più.

Allora mi dirà se la trasparenza è così fastidiosa.

Giò    :    ok. Sono curioso. Certo che questa PM dovrà richiedere un sacco di lavoratori.

Clò    :    ma allora è “de coccio”.  Mica siamo sulla terra.

La PM è una rete di supercomputer, sempre al lavoro per controllare l’allocazione delle risorse.

Il che vuol dire controllare i giusti livelli di debiti e di crediti e anche i giusti prezzi, salari e cose analoghe.

Giò    :    e come fanno a dire cosa è giusto e cosa no ?

Clò    :    bravo finalmente inizia a capire.

Questa è la domanda cruciale.

Lo fanno in un continuo processo di calcolo e aggiustamento successivo.

Prendiamo che si debba fare il prezzo di una camicia.

I supercomputer verificheranno i prezzi delle materie prime, del lavoro, del capitale investito, e calcoleranno un valore, diciamo 10.

Se a quel prezzo nessuno la compera, vuol dire che è eccessivo.

Allora avvieranno una scala di promozioni fino a che qualcuno la compera.

Se il produttore “ci sta dentro” il mercato esisterà, altrimenti si estinguerà.

Giò    :    ma se il produttore ci prova lo stesso, la piazza a 100, e qualcuno se la compera?

Clò    :    il produttore sarà soggetto  allo stesso controllo di tutti.

Se piazza a 100 una cosa che gli è costata 2 …..allora per lui sono cazzi.

La PM sulla allocazione delle risorse non scherza niente.

Facile che gli arrivino in casa degli agenti speciali che, come in una sorta di Minority Report, hanno visto comparire sugli schermi della centrale un alert sulla “bacheca avidi”.

 

Si goda la scena.

 

3.    La Precrimine Monetaria

Toc, toc. Apra la porta. E’ la Precrimine Monetaria, il braccio armato della PM.

Che succede? Che problema c’è?

Abbiamo saputo che sta per mettere sul mercato una camicia da 100 che le costa 2. Lei è in arresto per la violazione dell’art.2 della Costituzione Monetaria: la tentata distrazione di risorse dalla loro efficiente allocazione .

Ma io volevo solo diventare molto ricco, molto di più di quanto sia adesso.

Non sapevo che fosse un reato.

Credevo solo di essere economico.

Ma quanto dovrei farla pagare ?

“Troppo tardi. Non basta chiedere “quanto dovrei, o dovevo, farla pagare”.

La Precrimine Monetaria interviene a supplenza del libero arbitrio.

Una volta intervenuta, il soggetto è bandito dal Sistema Monetario Cybratto.

“Comunque in base ai calcoli di materie prime, lavoro non minorile, rese del capitale e altre componenti, lei avrebbe dovuto fare quattro cose.”

Pagare 10 volte tanto la sua manodopera.

Non assumerla minorenne.

Remunerare il doppio i suoi investitori privati piccoli risparmiatori.

E infine astenersi dal reato di cui all’articolo 3 della Costituzione Monetaria che sancisce il “divieto di istigazione al consumo sperperoso” di chi gliela avesse comperata comunque anche a 100.

La sua camicia per essere “a norma di efficiente allocazione delle risorse” avrebbe dovuto costarle 5 ed essere venduta a 6,5.

Adesso la smetta di piagnucolare e ci segua. La Precrimine Monetaria non ha tempo da perdere. La “bacheca avidi” è ancora troppo giovane e di furbi come lei ce ne sono ancora troppi.

 

4.    Prestiti

Giò    :    allora, vediamo se davvero tutto funziona.

Diciamo che vorrei un prestito per comperare la casa, e non per consumare.

Questa del credito al consumo l’ho capita.

Tra me e mia moglie guadagnamo 2000 al mese. Ne riusciamo a mettere da parte, con un po’ di fatica, 500.

Adesso li andiamo a mettere in banca. Che banca ci consiglia?

Clò    :    proprio non capisce, vero ?

La banca siete voi.

Ha detto che riuscite a non spendere 500 al mese. Nei 1500 che spendete, avete già contato l’affitto, visto che la casa non la avete perché la volete comperare.

Questi 500 resteranno ogni mese sul vostro mastrino individuale.

Negli anni potrete anche decidere di prestare ogni tanto una somma a qualcuno, magari qualcuno vi è grato e vi rimborsa con qualcosa in più.

Agli albori della nuova civiltà dell’intelletto lo chiamavano “social lending”.

Giò    :    scusi ma gli interessi ? Così ci smeno gli interessi.

Clò    :    ma quali interessi!

Sono illegali ai sensi dell’art. 4 della Costituzione Monetaria : “il danaro non deve generare altro danaro, fatto salvo un saggio ragionevole da definire a titolo di equa remunerazione del capitale”.

Non è più legale fare come facevate voi sulla Terra, dove le banche centrali si indebitavano a tasso zero, a voi quando depositavate non vi davano niente mentre se facevate un prestito si prendevano  il 5,6,7%.

Torniamo alla casa.

Dopo 10 anni avrete da parte 60.000.

Se proprio volete comperare questa benedetta casa potrete farvi prestare una somma analoga, equa e sostenibile, ad un tasso o pari allo zero + uno spread del 1% o simile, anche esso equo e sostenibile.

Ve li potrete fare prestare da “un’orda” di potenziali investitori : tutti i prestatori potenziali saranno annotati nella bacheca “nano banchieri” di quell’ alveare che voi chiamavate worldfunding.

I 60.000 di prestito li rimborserete in 10 anni, e così sarete proprietari non schiavizzati.

Fate attenzione: la Precrimine è sempre all’erta.

Non potete indebitarvi a 30 anni perché la casa vi ruberebbe l’anima.

Se non ci arrivate voi da soli, lo faranno loro e vi bloccheranno.

In cambio saprete che vigilano anche sulla banca.

Il meccanismo otterrà anche una efficiente allocazione delle risorse del settore immobiliare, che sarà costretto a offrire case di valore massimo da 120.000.

Il tutto sempre condito dal “punteggio bacheca”, a cui saranno soggetti anche i palazzinari esattamente come il produttore di camicie.

 

5.    La legge del profitto qualità, il postulato Joule e l’informazione

Giò    :    vabbè, inizio a capirci qualcosa.

Ma secondo me su larga scala non può funzionare.

Come si fa a controllare una transnazionale ?

Non è soggetta a nessuna legge specifica.

Sta nascosta in quale paradiso.

E opera solo sulla base della legge del profitto.

Clò    :    mamma mia, che fatica parlare con lei.

“La legge del profitto” è abolita ai sensi dell’art. 5 della Costituzione Monetaria: la legge in vigore non è più quella del profitto, ma quella delle risorse. 

Con risorse si intende in senso lato ogni mezzo funzionale alla diffusione della Qualità intrinseca. Si ricordi la metafisica della qualità Metafisica della Qualità, roba da amorevole synfisica civiltà dell’intelletto.

E’ abolita la corsa alla Quantità.

Clò    :    ascolti bene, questa è più difficile.

C’è un postulato interessante di questo art. 5: “il profitto è direttamente correlato alla energia impiegata e a quella generata e può essere misurato in Joule”.

L’energia generata non è realmente generata, visto che sappiamo che può essere solo trasformata, ma è solo messa a disposizione prendendola a prestito dal tutto.

Ogni individuo nasce con un “patrimonio energia” a disposizione.

Questo viene accreditato sul suo mastrino individuale quando nasce.

In altre parole, una versione intelligente di profitto allargato è quella di efficienza energetica.

L’unità di conto Cybratto sarà allora il Joule.

Giò    :    Ok, più o meno ho capito. Ma mi faccia qualche altro esempio.

Facciamo finta che io sia la transnazionale che vuole andare in qualche paese africano di quelli da 1 dollaro al giorno pro capite per comperare miniere di qualcosa, miniere di utilità stimata di 1000 anni.

In realtà non voglio comperarle, voglio espropriarle in maniera occulta e sono già d’accordo con il Presidente del Paese locale.

Le miniere valgono 1000, le compro a 100, al presidente pago 50, e agli abitanti locali costruisco una scuola una strada e un ospedale per un valore totale di 10.

Dopodiché ogni giorno li assoggetto alla transumanza chilometrica per metterli a lavorare in miniera in condizione di schiavitù “di fatto”.

Che succede a questo punto ?

Clò    :    vede che non ascolta ?

Che differenza c’è con l’esempio della camicia ?

Lei ancora non ha capito.

L’essenza, per allocare le risorse, è l’informazione.

Se io ho l’informazione, posso controllare la congruità di qualsiasi processo.

E le assicuro che Polizia Monetaria e Precrimine Monetaria sanno sempre tutto.

E un giorno, nel pieno della Civiltà dell’intelletto, saranno tutti che sapranno sempre tutto.

Il punto fondamentale è l’art. 6 della Costituzione Monetaria: “è in ogni caso fatto assoluto divieto di trattenere qualsiasi informazione, e sue aggregazioni definite “conoscenza” o “cultura”, per qualsiasi utilità personale”.

“Tutte le informazioni devono essere messe a disposizione della collettività e delle autorità, che altrimenti le reperiranno d’ufficio.”

“Ogni informazione di costo, ricavo, profitto, disponibilità di risorse o surplus di energia, dovrà essere esposta immediatamente nella “bacheca energia””.

Giò    :    ho capito. Si mi torna con l’esempio camicia. Per curiosità, alla transnazionale che succede ?

Clò    :    arriva la Precrimine Monetaria che notifica l’avvenuta espulsione dal Sistema Monetario Cybratto.

Contestualmente la PM manda un alert a tutti gli abitanti dell’espropriando Paese che saranno così allertati contro altri avidi potenziali, dai quali si sapranno difendere da soli  avendo imparato a conoscere il vero valore di cui sono proprietari.

Come vede, si torna sempre alla questione delle informazioni e sue aggregazioni definite “conoscenza” o “cultura”..

 

6.    L’essenza della Civiltà dell’amorevole Intelletto

Giò    :    più continuiamo  più mi pare di capire.

L’economia è interconnessioni e interdipendenza.

In questa generale interconnessione, tutti sanno tutto, le informazioni sono regolarmente diffuse ovunque.

Per questo la chiamiamo Civiltà dell’Intelletto.

Le connessioni si misuravano in soldi, oggi sono misurate in “altro profitto” o in Joule su di esse allocati.

I soldi non esistono più.

La vera essenza di tutto questo non è lo scambio Cybertelepsichico.

Questo è solo un supporto, assai veloce e efficiente ma pur sempre supporto.

Questa si che mi pare la vera revoluzione: allocare le risorse, in ultima analisi l’energia, in maniera efficiente.

Vuol dire allocare tutto in maniera utile per tutti e non solo per il singolo uomo economico.

Immaginiamo che il mondo interconnesso abbia un valore totale.

Ipotizziamo di usare come unità di misura l’energia che esso rappresenta. In Joule.

L’energia sarebbe quella totale, quella relativa alla massa di ogni componente di questo mondo,  non solo umani.

Esseri viventi e no, materia e psiche.

Iniziamo con tutto quello che ci pare, basta che alla fine abbiamo preso tutto.

E=mc2 comporta che dove c’è massa c’è energia.

Non vuol dire che siano la stessa cosa, ma che dove c’è massa c’è una energia correlata.

Forse risulta più facile se si pensa che in un acceleratore di particelle o nei raggi cosmici che arrivano all’atmosfera accade di continuo che particelle nuove dotate di massa, nascano dallo scontro di particelle “genitrici” senza massa (i fotoni, ci pare. La luce, dunque).

Quindi si conferma che in linea teorica e anche pratica, massa e energia sono due facce della stessa realtà.

Ciò vuol dire che tutto ciò che vediamo e tocchiamo e facciamo o pensiamo è calcolabile in quantità di energia che rappresenta.

Sono stato un po’ ripetitivo, mi scusi.

Ma mi sembrava utile un po’ di ridondanza a rinforzo sinaptico.

Mi dica : le sembra tutto giusto ?

Clò         E’ giusto. Adesso, però, andiamo al lavoro.

Tutto il nostro discorso non vuol mica dire che possiamo stare tutto il giorno a non fare niente grattandoci i coglioni fino a farci venire gli unghioni neri.

Lo cantava già Pino Daniele. Il Signore dice sempre “ma che ve site mise ‘n capa ‘n Paraviso s’adda faticà"

E…si ricordi che mi deve un Joule-caffè, o arriva la Precrimine.

Giò    :    Allora vede che mi ha fregato ?

Non aveva detto che i soldi glieli ridava la Centrale ?

Clò    :    E’ inutile. Lei è senza speranza.

La contaminazione monetaria oramai le ha eroso la capacità di vedere le cose più evidenti.

Si, me li ha già ridati la Centrale.

Ma è lei che è ancora debitore verso il sistema.

E’ lei che deve saldare il suo debito.

Giò    :    E quella questione del “patrimonio di energia” ?

Mi piaceva molto il “prima guadagno, dopo lavoro”.

Clò    :    E’ tardi.

Andiamo al lavoro, appunto.

Dobbiamo rendere la nostra dose di energia quotidiana.


Kalimmudda ipsum dixit:

e io pago