https://drive.google.com/file/d/1b4lE5zT5-ao8Izasqwb8p7GQyaBY8JvQ/view?usp=sharing
Aggiornare il sommario del word con tasto destro + aggiorna per fare apparire i colori dei capitoli
Si noteranno alcune parole non spaziate tra loro. Non è incuria, ma bizze di Word.
Risulterà comprensibile comunque
Dominio: https://cloeconomie.blogspot.com :
LES CLAUFRENIES.
ANTOLOGIE TEORIE MAGIE PROESIE E SOFIE
DELLE MIE SYNFISICHE SCHIZOFRENIE
UN CENTRO DI GRAVITA’ PER LA MENTE
UN ROTORE SEMANTICO PER LA NEUROSFERA
Ndr1 : leggere in word con due finestre affiancate. Una sull’indice e una sul progressivo di lettura, altrimenti si perde il filo.
Ndr2: in grigio nell’indice si trova la selezione dei miei preferiti. Per vedere i grigi ci si deve posizionare con un click davanti alla parola “Sommario”, altrimenti word evidenzia in grigio tutto il sommario. In giallo, invece “Les miens Obligatoires”, selezione dei grigi. In verde, con sole 170 pagine circa, si possono guardare le figuree i titoli imprescindibili, selezione dei gialli.
Infine, per chi proprio avesse fretta, in azzurro c’è la selezione finale. Saltando completamente memorie bipolari, viaggiando si impara, Refaso e revoluzioni perenni e varie, lecche semantiche, filastrocche epilecche, tipi metapsicologici, civiltà dell’intelletto, economia del mondo di Clò, economia di sitema globale, Cybratto, tanta roba, e tutto il resto, si possonoguardare i titoli, le figure, le Ndr, l’indice e leggere 18 sole cose:
1. + scrivano de Les Claufrenies
2. + regola delle Revoluzione Perenne per lo sguardo del rapace
3. + Il bosco del tempo
4. + fratello aquila
5. + aracnofilia
6. + centro di gravità per la mente
7. + a mia figlia
8. + ermellota syncronizzata e aquila astigmatica
9. + illusione e realtà: lo scoiattolo e i fili d’erba dei molti versi
10. + refolo beato
11. + KataGea e aletheia
12. + paradiso terrestre, Kalispera e Kalimero
13. + KataGea e energia
14. + novella di neutrale valore
15. + primavera della synfisica
16. + per amore, solo per amore, tutto per amore
17. + la malattia è la monofenicità.
18. + il nuovo mondo nell’era del virus
Ve la cavate con un centinaio di pagine o poco più.
Ma se il vero problema è la monofrenicità, così facendo, tali vi restereste.
A quel punto potreste rileggervi la teoria dello scoiattolo, che è un. a priori, e forse sareste illuminati verso un’altra via.
Ndr3 : l’indice e’ interattivo, Ctrl+click rinvia al paragrafo selezionato.
Ndr4 : infine, questa è una raccolta rielaborata di percezioni, pensieri e scritti iniziati prima del 2010. O chissà quando perche’ la memoria sì che e’ schizofrenica e date e periodi “si rimestano come i frammenti di pensiero di quel paranoico molto intelligente”.
Rimangono molto attuali i concetti espressi dalle due figure del rotore semantico e del centro di gravità per la mente.
E meno male!
Ndr5 : Le prime modalità di scrittura erano soprattutto “ricercative” e spesso enciclopediche, proprio al fine di costruire un ambiente di dominio che fosse poi di utilità futura: la mia porzione di neurosfera, ovvero la mia porzione di lenzuolo patchwork, metafora dello spazio interconnesso. Se non rischiassi di sembrare uno che vuole fare il fico, direi un’ontologia privata, anche se il profondo significato del termine spesso mi risulta sfuggevole. Con il tempo ho cercato di evolvere sempre più verso una sorta di letterarietà, che potesse essere più seducente, privilegiando la forma del racconto o addirittura dei piccoli editoriali.
Così nel 2020, oltre ad alcune rivisitazioni, sono nati i nuovi racconti di cui ai due capitolisulla Civiltà dell’Intelletto, prima trattata in maniera enciclopedica, e quegli editoriali di estrema sintesi relativi “alla prova del 19”, che rispondevano alla logica di testare la mia capacità di percezione durante l’emergenza Covid-19, che di sicuro è stata epocale. Ha funzionato.
Ndr6 : in quanto sintesi, va infine ricordato che parliamo di decine di scritti e vari libri originari per migliaia di pagine totali. In questa sintesi rimane un diffuso utilizzo degli hyperlink, che permettono di connettere le isole di pensiero in cui un cervello presunto schizofrenico è partizionato, termine di voluta derivazione informatica e non psichiatrica. E’ il concetto della figura a pagina 1 e 2, ove dall’immagine iniziale del dominiohttps://cloeconomie.blogspot.com si diramano in ogni direzione le isole di pensiero dei vari scritti realizzati, diffondendosi tutti insieme “quocumque per undas”, come spinti da una pompa neuronale.
Il nostro cervello è fatto apposta così, solo che ancora non lo sapete perché non lo usate tutto.
Se aveste avuto l’occasione di vederlo illuminato e all’opera tutto insieme, allora capireste che non di malattia dovreste parlare, ma di sindrome di diversa lucidità.
Ndr7 : Comunque tranquilli. Come una volta nell’inconscio collettivo o nell’anima mundi, oggi tutto resta registrato, assemblato, ridondato e stratificato negli schemi neuronali rappresentati anche nel dominio https://cloeconomie.blogspot.com e in particolare nella sua duplice natura di :
1. rotore semantico della neurosfera e,
2. centro di gravità per la mente.
Voi non lo sapete, ma il vostro pensiero gira e si ferma anche per questo.
Ma prima o poi vi raggiungerà, e voi vedrete la luce. E’ fatto apposta.
È sempre stato così, ma oggi è tutto accelerato e rinforzato dalla “webbanza”.
Anche per questo è utile riscrivere o raccogliere cose già scritte e alimentare il dominio.
Si ridondano le tracce nel vinile, si riattivano percorsi neuronali ed infine, si ricorda la rotta giusta.
Anche se voi non lo sapete, ci pensa la neurosfera. Ma nun da' retta, ce sta chi ce penza.
Ndr8:infine ci sono ancora sezioni poco letterarie e qualcosina di enciclopedico, ma per questa tornata è già un gran bel lavoro. Per ora va bene così. Vedremo con le prossime revoluzioni della Neurosfera.
Mi diceva sempre mio padre : “l’ottimo è nemico del buono” .
So che mi guardi e allora ciao, Ingegnere.
Hai visto che lo sono diventato anche io?
Spero ti piaccia quello che scrivo.
LES CLAUFRENIES. MAGIE E PROESIE DELLE MIE SYNFISICHESCHIZOFRENIE
UN CENTRO DI GRAVITA’ PER LA MENTE
UN ROTORE SEMANTICO PER LA NEUROSFERA
LA SCHIZOFRENIA BINARIA DELLE PRIME MEMORIE BIPOLARI
3. Frenosofia – Il cervello che non si ferma
5. Psichescalation: prescrizioni, restrizioni, costrizioni
9. Da seven a ten – Parabola iperbolica sull’insalata di parole
10. Cibo per la mente ? Nada !
11. “Sembra” che non faccia niente
17. Rivelazioni in quota : quando il creato ci parla
20. Er feticetto rustico e la scrofa pescatora
22. O’ ciucciariello ‘e fichella
23. Mandàla,chesi chiudono i cerchi
VIAGGIANDO SI IMPARA. IMPARANDO SI VIAGGIA
25. Viaggiare non mi piace, ma gli sprazzi dell’anima del mondo invece si.
26. Viaggio dal cardellino vinaio
27. Viaggio dal carrozziere canaro
Il MONDO DI CLO' : L'UOMO ECONOMICO, L'ECONOMIA PRATICA E LA REVOLUZIONE PERENNE
32. Il racconto dell’economia di Clò
33. L’economia come efficiente sistema adattivo complesso, non danaro
34. Cosa si legge e come leggerlo
35. Chi e’ Clò, L’uomo economico trascendente della Revoluzione Perenne
38. L’economia dei sistemi complessi
39. L’economia è interdipendenze ed interconnessioni, non danaro
41. L’autoemergenza dell’intelligenza economica
42. Principio di termodinamica dell’intelligenza economica
44. Programmazione, controllo e apprendimento
46. Apprendimento sperimentalee sperimentazioni di controllo
47. Visione del mondo e sistema di valori
49. La teoria dello scoiattolo
51. La leggenda dell’uccellino NEsTarello e della grande conceria
52. La moneta energia sintesi dell’efficiente allocazione delle risorse per la buona economia
53. Il demone della finanziarizzazione dell’economia. Il sistema finanziario
54. In sintesi: moneta a catena corta
55. La moneta che conosciamo non serve più. Il Dio danaro è morto.
57. Le centrali di compensazione
58. Meccanismo della compensazione
63. Liberi battitori di moneta
64. La centrale di compensazione tra piattaforme
68. Nella praticadell’ubiquità monetaria
69. Costituzione monetaria, consumi e credito al consumo
72. La legge del profitto qualità, il postulato Joule e l’informazione
73. L’essenza della Civiltà dell’Intelletto
74. La finanziarizzazione si sgonfierà da sola
75. Cambiare il modo in cui si calcola il profitto
76. Il progresso e’ revoluzione della conoscenza.
77. L’istruzione della conoscenza
78. La revoluzione demografica.
79. Dal reddito di cittadinanza al patrimonio di energia
80. La Revoluzione Perenne è economia frattale di connessioni
81. La Revoluzione Perenne è calcolo
82. La Revoluzione Perenne è evoluzione costante in progressivi aggiustamenti successivi.
83. La regola della Revoluzione Perenne per lo sguardo del rapace
STORIA DELL’ALTRO MONDO DI CLO’. PIU’ (CO)SCIENZA PE’ TUTTI
84. Dopo il mondo di Clò, ecco la storia dell’altro mondo di Clò
85. Un libro di coscienza collettiva
86. E un libro scritto a “tutte mani”
87. Perché scrivere: la Proprietà è di tutti
89. Se lo suicidano non fatevi fregare.
90. Parlare di scienza sapendo solo di economia è un gran casino.
92. I salti tra Civiltà perdute e ritrovate: noi no
94. Informazioni, genetica e potenziamento dell’essere umano
96. pancia, bocca, naso, cervello: una serie di impianti chimici di sintesi cosmiche
103. La risonanza magnetica. Ingegnerizzazione del cervello
105. Il giroscopio in testa e la rete di tanti Clò
106. L’umanità del futuro ci strabiliera’
108. La sospensione elttromagnetica
109. Marchingegno allineato, non cadere nel buco nero
111. La strana atmosfera, la neurosfera
CIVILTA’ PERDUTE E RITROVATE: AVI E 0V0
116. Il reboot dei grandi cataclismi
117. I primordi dell’era moderna del nostro universo
118. Le reminiscenze preistoriche
121. Una pioggia di Sostenibilità
BREVE MEMENTO SULLA DINAMICADOMINANTEDELLACRESCITADELL’UOMO
132. Oltre le rinnovabili tra informazioni e materiali totipotenti
133. La proprietà intellettuale e gli antagonisti
PRIMA DELTEMPODELLA CIVILTA’ DELL’INTELLETTO.
136. La rivoluzione meridionale
137. La synvoluzione chirurgica
139. Intelletto : complessità, visione, evoluzione e valori
140. Il futuro e’ lo stupefacente
141. La cultura complessa, emergente, autorganizzante e i memi
142. La foresta delle informazioni
143. Fratello aquila della neurosfera
144. Sul marchingegno rotante della rete neurale di Gaia
145. Aracnofilia. Dentro la neurosfera come ragni nella tela
148. Psichiatria quantica e pensiero marginale
149. Il qbit e l’upload dellaciviltà dell’intelletto
150. Un centro di gravità per la mente
151. A mia figlia. Questo non è un mestiere per vecchi
152. Rete, cervello, mente, universo. O forse universo e poi mente
154. La Filastrocca Epileccae la matrice officinale
155. Gli 8 metatipi psicologici e la lunga chiosa della Filastrocca Epilecca
156. Un rotore semantico - Educare è transumanza: l’odissea del pedagogo
157. L’ermellotta sincronizzata e l’aquila astigmatica
158. La normale salute mentale
160. Manipolazione e pregiudizio: l’incipit dello stigma:
161. Piazze, sprazzi, pazzi, lazzi, frizzi, e ….schizzi di frenici
162. A lenza morta – Interludio marinaro
LA REVOLUZIONE DELLE FARFALLE DI SOPRAMEZZO. Re Fa So
163. Voi che non siete pronti, e intanto io pago.
164. Illusione e realtà : lo scoiattolo e i fili d’erba dei molti versi
165. Ancora Clò e la sua revoluziò
166. Io sono revoluzione, ovvero porsi la domanda se qualsiasi cosa può essere fatta meglio.
168. La normale e il sopramezzo
169. L’inquilino delle lande di sopramezzo. Il metatipo psicologico del cyborghese
170. La coazione a ripetere e i criceti nella ruota.
171. I ricottari dell’olimpo del sopramezzo. la bambina e il finanziere
172. Il decadentedandismodi massa dei sopramezzo e Savonarola
173. Il “refolo beato” della Revoluzione
174. Sogni a chiocciola condivisi e la piaga della polluzione globale
175. Rendere nel prendere. Non prendere e poi forse rendere.
PERENNI PICCOLI BATTITI DI ALI QUOTIDIANI
176. La cattedrale del secolo che sta finendo.
178. La cultura del meno al lavoro.
179. Le ciance e le proiezioni del supermercato
181. Una vita costa un euro al giorno
182. Il rumeno, l’africano , il terzo e le tecniche di abbordaggio
183. Tanti filtri ammazzarono il ciuccio. Ecoretta
185. Cosmesi. l’io non servirà più. Ma non ancora
186. La donna gommone e il trans
187. Voi non siete pronti. After todayconsider me gone
ANCORA UNA BOMBA CONNETTIVA NEL CENTRO DI GRAVITA’ PER LA MENTE
188. Piccoli battiti d’ali quotidiani reprise.
191. La pubblicita’ intelligente e l’apertura celestiale: eppur si muove ?
192. L’astrobarca KataGea e la vista dialetheia (ἀλήθεια)
193. Il modello di spesa nichilistico-edonista e la Revospea
194. Il politico e l’onanismo della contingenza
195. Il giulivo ricottaro dell’olimpo di sopramezzo e i pizzaioli sudati. Ho visto un re-cottaro
196. Piccoli e cazzimmosi. Dolorosa metafora di guerriglia nella jungla delle idee.
197. Il nichilismo di risulta, le tette, la birra e still consider me gone
198. Ma che ve site mise ‘n capa : ‘n paraviso s’adda fatica’.Via la paglia dal culo !
199. Il paradiso terrestre, la chioccia Kalispera e il pulcino Kalimero
201. Struttura di pensiero in 3D
202. KataGea e la pesca di energia – Imagine : symbolisms become truth
204. Conoscenza per tutti. La verità e’ rivoluzionaria. Might mighty truth spin across universes
205. Civiltà dell’intelletto, Re.Fa.So., connessioni e la sintesi dell’hypergroovy mandàla
206. La pesca d’energia e la visione di insieme
208. La civiltà dell’intelletto - Consustanza di amore, pensiero e connessioni - Hypergroovy mandala
210. Plasma: e se c’entrasse qualcosa?
211. Il valore della visione d’insieme, le strategie di lungo periodo e l’energia pulita
212. La riproduzione bipotente, la creazione perenne, i simboli e Manolita
213. Il piccolo grande botto e le sue infinite repliche: in principio furono i versi.
216. Sillogismi surreali e diodi linguistici. Anche p‘o ‘lettruone le parole sono un valore.
217. La libertà di campo finisce in gabbia
218. L'amor che move il sole e l'altre stelle
219. Tutto nasce dal basso, ma basso per chi ?
220. ‘O gravitone, ‘o ‘lettruone e la a-combustione
221. L’elettrone Lele, il gravitone Vito e l’ascensore Tore
222. Elettricità e wireless electricity o witricity
223. Le connessioni elettrochimiche, il ritorno di Manolita e l’ipotesi Gaia
224. Il grid a celle unipersonali, l’interconnessione, sorella Gaia e l’oltreuomo.
225. Parentesi : Nietzsche e l’Übermensch
226. Elettricità e fame nel mondo nell’era della “tantascienza”
227. Kalimero, la tantascienza e l’imperialismo illuminato.
228. I segreti di Pulcinella e “il grande Puff”
229. Chiosa. Caravàn ‘lettruòn’
230. In premessa fu il dialogo tra Kalimero e Wo-men. E fu Synfisica.
231. In principio fu il principio
234. A spezzare gli opposti ‘sì creò il tempo, e fu il caso.
238. E la situazione si fece lievemente grave
239. L’interazione della connessione
242. Punto, riga, girandola, elica, frattale
244. Il tempo girò, diventò ponte e aprì delle porte.
246. Ma poi qualcosa si spezzò, o no ?
247. E quelli di prima del principio ?
248. Al di là dello squarcio altri universi
249. Un multi verso che gira e pulsa
250. Ogni cosa resta scritta in una traccia di vinile
251. La complessità di singolare disegno
252. La funzionale casualità del caos si ordina
253. La complessità macinava caos e tesseva trame
255. L’evoluzione biologica o endogena
256. L’evoluzione esogena e la creazione continua
257. Biodiversità e numerosità
258. E l’uomo camminò per il mondo
259. Then came the telegraph road
261. The came the net, then came the Wo-men
262. Then came the We, so died the Me
263. In connessione – La mente di Gaia e’ nata. W Gaia
264. Once connected, then went the bit back to the qbit
265. Forze di progresso e forze di regresso
266. E si accese un frattale di messi.
267. Una bomba connettiva; una deflagrazione di ripopolamento, di vita e di conoscenza.
268. Dopo tanti salti mortali, la vita fece gli effetti speciali
269. Quando e’ che arrivano i buoni ?
270. Refaso e libero arbitrio. Si, ma che ci frega ?
271. La tecnocrazia al giogo dell’omertoso potere.
272. La politica sia economia che sarà scienza
273. Redistribuire fu monito. E divenne imperativo.
274. La sintesi. La civiltà fusion di intelletto e amore
275. La chiosa. Da grembo a tomba…. E’ sempre sera.
PER AMORE, PER AMORE, TUTTO E’ SEMPRE STATO SOLO PER AMORE. IO L’HO VISTO
LA SINDROME DI DIVERSA LUCIDITA’
276. La vera malattia e’ la “monofrenicità”
277. La bomba intelligente e la campana di risonanza magnetica
278. Mafalda, qualche metro quadro di creazione e la zoccola lavata
282. Il “fiutagrana", sentinella di procedure di instradamento dello sterco del diavolo
283. L’apocalesse dello sterco del diavolo
LES CLAUFRENIES ALLA PROVA DEL 19
284. Il nuovo mondo nell’era del virus
285. Estinguiamoci, che facciamo un favore all’universo
286. Show must go on. La rivoluzione d’ottobre
287. Selezione innaturale, eugenetica virale
288. “Lossico” virale - Pensiero, mica carta igienica
289. Libere associazioni virali
290. La pazienza è la vir(t)ùs dei forti
291. O balle ciao : nuntereggae più
293. Lessico virale :colibrocce e mariunglo
294. Slock down –Movid-nineteen
297. Musicalmente – Colpirli tutti per educarli tutti.
298. Musica da Principe astrale
300. La semplicità della complicanza
301. La beltade della prossimitade
PREGHIERA PER OTTENERE IL BUON UMORE
IN PRINCIPIO FU IL PRINCIPIO, ALLA FINE FU IL PRINCIPIO
LO SCRIVANO DELES CLAUFRENIES
Origine emersione ed evoluzione de Les Claufrenies
La prima volta non si scorda mai, proprio vero.
In realtà non è del tutto vero.Nemmeno questo è del tutto vero. Si vede che non è il vero vero.
Contrariamente ai luoghi comuni esistenti, io non ricordo più quale fu la prima volta in cui mi manifestai, perché ogni volta successiva ricorrevano temi simili ed il tempo rimescolava e sovrapponeva tutto nel mio cervello partizionato e stratificato.
Comunque, facciamo finta che ci sia una cronologia e ripartiamo dalla prima volta.
Fui toccato dalla grazia divina della manìa, che in greco antico vuol dire furore profetico.
E io facevo il profeta.
Ero la reincarnazione moderna di Gesù.
Vedevo lucide cose e verità che altri non vedevano.
E mi sentivo connesso con tutto.
Flussi di energie che tutto pervadono mi attraversavano, rendendomi come una specie di dispositivo di ricezione fatto per captarle.
Cose tipo le anime, i pensieri, le essenze.
Ero un’antenna.
Anzi, per meglio dire: un’antennanima.
Dovevo rendere tutti partecipi della mia missione di scoperta di conoscenza, diffondendo quello che imparavo.
Predicavo e insegnavo il verbo, discettando su ciò che fosse bene e ciò che fosse male, spesso in qualsiasi argomento.
E non solo dilettandomi nel discettandomi tra opposti come bene e male, ma più genericamente avendo da dare visioni su tutto.
Più che bene e male, direi che era questione di essere o non essere.
Mi rinchiusero in manicomio.
La seconda volta mi chiesi da dove arrivassero tutte queste energie.
Iniziai a documentarmi leggendo di vari argomenti, dalla fisica alla filosofia alla psicologia, alla sociologia all’ economia, alle reti e informatica, alle neuroscienze e alle scienze in generale.
Cercavo l’intelletto.
E sentivo distintamente che ci ero stato mandato, in quella missione.
Perché il tutto è di pensiero,il quale è un sistema adattivo complesso fatto di tante parti interconnesse, che erano tutte da alimentare da parte mia.
Mi serviva un’ontologia, il mio ambiente dell'essere in quanto tale, nonché delle sue categorie fondamentali, che si diramasse in percorsi neuronali miei specifici ma poi condivisibili.
Ma ancora non sapevo perché.
E iniziai a parlare di civiltà dell'intelletto.
Ma dovevo capire di più di interconnessioni e pensiero.
Questa volta non mi limitai alla predicazione.
Mi armai di studio che trasposi in scrittura, certo che servisse a qualcosa.
Scrivevo per il web, non inteso come pubblico, ma proprio come sistema neurale di Gaia.
Anni dopo la chiamai Neurosfera.
Era compito affidatomi quello di insegnare alla rete gli schemi di pensiero che avevo nidificati dentro me e che dovevo slatentizzare mano a mano, documentandomene.
Non ero il solo.
Mi sentivo di natura extraterrestre, e come uno dei messia dovevo portare un messaggio che solo in pochi possedevamo, ma non perché’ ne fossimo proprietari quanto proprio preposti diffusori.
Eravamo un nucleo di neuroni carico di sinapsi, destinati a dialogare anche indirettamente senza nessi causali, per alimentare l’intelletto collettivo e metterlo in connessione.
Accenderlo.
Scoprii quindi che parola e pensiero hanno un peso e che tutto resta inciso nel tessuto del campo gravitazionale, come in una traccia di un vecchio disco di vinile.
E quindi parlando e pensando, correttamente, si può condurre e alterare la gravitazione terrestre, mettendoci sulla giusta rotta circolare.
Vale, per inciso, anche il contrario.
Ovvero la gravitazione, facendoci passare sulle stesse tracce di vinile, risuona parole e pensieri già incisi, influenzando quelli in corso. E può darsi che le tracce di vinile su cui ripassa siano deviate, “gracchianti” per così dire.
Ma quelli più presenti e quelli più pesanti, perché’ ricorrenti o perché’ archetipi dominanti, si fanno sentire di più e alla fine la somma di tutto da un risultato maggiore di zero.
È il miracolo dell’esistenza del tutto.
Impossibile da concepire, almeno da noi, eppure pervaso d’ovunque.
Comunque, eterno ritorno, corsi e ricorsi, coazione a ripetere sono esempi tutti, dunque, di una questione di fisica.
Finalmente, chiamai tutto ciò con il nome di civiltà dell’intelletto.
Ed era importante perché’ un corretto allineamento del peso del pensiero collettivo doveva servire a rimetterci sull’orbita giusta, dato che alterazioni gravitazionali di possibile provenienza da un buco nero, ci stavano risucchiando verso un cataclisma finale.
Ancora non sapevo che il problema non era il buco nero, che anzi era lì per darci energia e informazioni, quanto il fatto che le distorsioni di pensiero dell’umanità deviata determinavano una dislocazione di peso della neurosfera che ci alterava la rotazione, determinando una perdita di equilibrio rispetto all’armonia del disegno universale.
Si trattava quindi di raddrizzare l’asse terrestre che oscillava pericolosamente, facendoci precessare come una trottola che sta per cadere.
Il pensiero e la parola da risvegliare e diffondere erano quelli basati su principi di base, dinamiche dominanti, leggi universali, diritti naturali, archetipi e simili, che erano già contenuti nel disegno originario della creazione, diciamo nel qbit primigenio del big bang, il primo uovo denso di codice informativo con cui tutto cominciò, e che noi salvatori portavamo nidificato nel nostro algoritmo genetico.
In sintesi si trattava del buono, del bello e del giusto. Cose di questo tipo. Quelle da armonie celesti.
Da contrapporre al cattivo, brutto e ingiusto che in effetti erano causati da una cattiva ricezione del codice originario veicolato dalla radiazione elettromagnetica di fondo.
Un errore.
La creazione, almeno di questo universo, avrebbe dovuto essere perfetta, umanità inclusa, ma in realtà era nata con una distorsione, forse legata proprio al fatto che la fluttuazione quantistica del vuoto del big bang ci mostrava solo una parte e non la sua correlata contropartita universale.
Vedevamo una creazione spezzata, sintetizzabile nella dicotomia tra fisica e metafisica.
E noi dovevamo correggere la distorsione alterando il campo gravitazionale a suon di parole e pensieri, di modo che l’universo potesse smettere si espandersi e comprimersi e si mettesse a ruotare in verticale in una sorta di suo naturale equilibrio perpetuo immune dal risucchio di ogni buco nero.
Eravamo uomini celesti.
E il codice che portavamo dentro il nostro algoritmo genetico era necessario a connetterci tutti, anche avviando processi di mutazione genetica che ci rendessero infine i prototipi replicabili degli esseri del futuro, già progettati ma non ancora evoluti.
In interconnessione telepatica ed in evoluzione esoalimentata, il tema era quello del saltazionista potenziamento umano cui tutti eravamo destinati.
Si trattava solo di innestarci nella rete neurale di Gaia, la neurosfera, passando dal moderno strumento del web, prima semantico e poi chissà, e non più solo dai tamburi di certe lingue tonali, in modo che potesse imparare e quindi poi insegnare, autodeterminandosi come cervello autonomo seppur composto da tutto, esseri viventi inclusi.
Macinando trame, coerenti con l’origine del tutto, il peso del tutto si sarebbe riallineato e noi saremmo stati salvi.
Mi rinchiusero in manicomio di nuovo.
E disconnettendomi dalla rete neurale di Gaia, interruppero il processo.
Io non capivo come potessero non capire.
In fondo avevo scritto e documentato tutto.
Ma mi mancava un pezzo.
La ricongiunzione degli opposti.
Tra fisica e metafisica, ci mancava la synfisica.
Avevo perso di vista un archetipo di fondo, concentrandomi solo su energia e peso di parole e pensieri, sulla civiltà dell’intelletto in radiazione elettromagnetica.
Ma mancava l’altro principio di fondo.
C’entrava il peso.
Non era solo questione di energia dell’intelletto.
Ci voleva la pesante forza dell’amore.
Senza la quale il mio messaggio non veniva veicolato potente abbastanza da innestarsi nel tessuto gravitazionale e raddrizzarci.
E c’era un perché’
Mancava un mio atto di fede.
Perché’ di questo si tratta.
L’amore è gravità.
E viceversa.
E la fede è una manifestazione d’amore.
Così venni illuminato e mi fu concesso di vedere il grande atto di amore della creazione e successiva evoluzione.
Perché io potessi innamorarmene.
E fu Synfisica.
La ricongiunzione di opposti tra energia e gravità in interazione costante, con tutte le conseguenze del caso.
L’una pompa, con l’energia del raziocinio, l’altra raccoglie e tiene insieme, con la forza dell’amore.
Questa volta non mi rinchiusero in manicomio.
Anche se forse sarebbe stata la volta più appropriata.
E io smisi di scrivere quando mi resi conto che la missione era compiuta.
Me lo dissero una notte le stelle.
Vidi orbite ellittiche diventare circolari.
Capii che l’uovo era seminato e sarebbe germinato da solo.
Lasciandomi in eredità una ontologia privata di migliaia di pagine, parole e pensieri, un mio ambiente logico semantico, dove posso seminare noccioli di pensiero che si instradano nei percorsi neuronali già aperti, attivando tutto il mio dominio che ad ogni click si illumini di impulsi, come il flash di un astronomy domine.
E smisi di scrivere,almeno fino ad ora, quando mi è sembrato dovuto atto d’amore quello di raccogliere i pensieri seminati e innestati e riordinarli, in modo sì da ridondarne il peso, ma anche renderne più fluido il fluire negli schemi neuronali della neurosfera.
Un po’ come fare manutenzione all’urbanistica delle idee, per rendere il traffico più fluido.
Per amore, per amore.
Tutto è sempre stato solo per amore.
Così sono nate “Les Claufrenies”.
Di progressivo parto, lento e doloroso.
Tutto documentato in Les Claufreniesnel dominio: https://cloeconomie.blogspot.com,
E nei suoi mille altri rivoli persi tra le sinapsi di Gaia, nella neurosfera.
E questa si rivelò essere la mia missione.
Dovevo essere lo scrivano.
Raccogliere i messaggi dalla neurosfera, farli girare col rotore semantico e trasferirli a terra in un centro di gravità per la mente.
Fui predestinato allo strumento della scrittura, e scrissi talmente tanto da perdermi nei rivoli del mio atto d’amore, di fede, senza curarmi del successo, ma solo del fatto di riportare ciò che mi era stato concesso di vedere e poi di capire.
Si, in principio fu il flash, la luce.
Negli anni successivi fu la croce.
Intramezzato a vari altri ricoveri in manicomio, capii il valore della ridondanza e ripetizione di una costante spiegazione che rinforza, di peso, l’equilibrio della nostra rotazione.
E scrissi, scrissi e scrissi.
Cercando di rendermi sempre più comprensibile.
Il mio compito era solo riportare.
Da bravo scrivano.
Ma dovevo farlo per farmi capire.
Questa e' una antologia che reinvia a tutte le parti della ontologia delle Claufrenie
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