domenica 25 ottobre 2020

2020 10 25 – Buoooongiorno Italia ! Dal vostro debito biblico. New deal

 

2020 10 25 – Buoooongiorno Italia ! Dal vostro debito biblico.

 

Chi si ricorda “Gooood morning Vietnam! ?

E beh, chi non se lo ricordi se lo cerchi.

Io mi sono svegliato con questo chiodo fisso che mi batteva in testa.

Ma come è possibile che Standard & Poor’s, non solo non ci ha declassato, ma addirittura riclassato?

Un evento storico, direi, per un paese sotto attacco costante dell’idiozia, soprattutto nazionale, figuriamoci in periodo di Covid, e pure internazionale.

Tante osservazioni le ho fatte in vari post precedenti, ma siccome stamattina non mi sono svegliato onanistico, vi lascio il piacere di farvi le pippe da soli ed andarveli a cercare.

Ricordo solo:

1.      che hanno dichiarato en légeresse, di avere fatto 200 miliardi di debiti in più, e valli a ritrovare quando li dovrai restituire, o almeno sostituire.

2.      che puntavamo sui soldi del Recovery e probabilmente ce li siamo giocati, che serviranno con il ritorno del Recovid,

3.      che comunque questi vi sembravano tanti ma solo perché siamo un paese di pezzenti che quelli regalati erano circa un 5% di mancètta,

4.      che tra poco gli spiccioli di ammortizzatori sociali finiscono,

5.      che la gente inizia a scendere in piazza anche se in principio quattro gatti strumentalizzati.

6.      che il Mes non si può toccare che giustamente frugali e teutonici mica te li regalavano 37 miliardi.

7.      che comunque con gli aiuti che ci hanno dato il naso in casa ce lo metteranno, e meno male, che io sono per il “commissariateci e fate voi, che noi siam minga buoni”.

8.      che vorranno ben vedere cosa ci combini col resto di prestiti e varie. Figuriamoci adesso che i soldi dell’Europa servono a tutti e non solo più a noi.

9.      che l’Europa non è gli Usa ne la Cina, e mica può permettersi aiuti, Bce, elicotteri di soldi, o morti a oltranza.

Vabbè per ora mi sono rotto.

Ho una cosa più interessante da scoprire.

 

Standardandpoors.com - Ratings

 


E’ la colonnina “to”, dal “from”, quella che vi interessa.

Con tanto di action “revised”, casomai a qualcuno sembrasse un errore.

Ma che si sono fatti d’acidi?

Diciamolo pure, e allora andiamo avanti.

 

IL GIUDIZIO (UNIVERSALE) SUL DEBITO

https://www.ilsole24ore.com/art/sp-conferma-rating-dell-italia-bbb-e-migliora-l-outlook-negativo-stabile-ADLmisx

Questo ve lo leggete tutto, così non ve lo devo rispiegare io.

Vi lascio anche il titolo a hyperlink, senza metterlo giù come testo fighetto.

E poi è Il sole 24 ore che mi pubblica un articolo gratis, vogliamo mica buttarlo.


Faccio solo qualche lineetta.

S&P conferma il rating dell’Italia a «BBB» e migliora l’outlook da negativo a stabile.

Gualtieri: promuovono le scelte del governo.

Standard & Poor’s ha confermato il rating sovrano dell’Italia a BBB e migliorato l’outlook da negativo a stabile.

Lo ha annunciato l’agenzia americana in serata.

Il giudizio di S&P resta dunque di un gradino superiore a quelli di Moody’s e Fitch, che collocano l’Italia sul gradino più basso dei rating “sicuro” (investment grade), cioè «BBB-».

La pandemia COVID-19 ha colpito duramente l'economia italiana.

Secondo le proiezioni di S&P il PIL non tornerà ai livelli del 2019 fino al 2023.

Tuttavia, secondo l’agenzia, le misure di stimolo adottate dal governo italiano, gli aiuti della Bce e i massicci fondi in arrivo dalla Ue offrono alle autorità italiane l'opportunità di rilanciare la crescita economica e di invertire il deterioramento dei risultati di bilancio.

Questo spiega il miglioramento delle prospettive da negative a stabili.

Le misure straordinarie della BCE, che ha intensificato il programma di acquisto titoli, e della UE, che ha istituito un nuovo Fondo per la ripresa e la resilienza destinato a erogare fino al 12,5% del PIL in prestiti e contributi all'Italia nei prossimi quattro anni sono dunque decisivi nel giudizio dell’agenzia.

La pandemia ha sconvolto l’equilibrio trovato dall’economia italiana negli ultimi anni.

Il protrarsi dell'incertezza economica ha portato il tasso di risparmio delle famiglie ai massimi storici, mentre le imprese hanno dovuto aumentare il loro indebitamento per gestire una forte compressione dei flussi di cassa.

In risposta, il dissesto del settore pubblico è cresciuto rapidamente, con il disavanzo pubblico primario dell'Italia destinato a peggiorare nel corso del 2020.

S&P stima che l'economia italiana si contrarrà di circa il 9% quest'anno, prima di recuperare del 6,4% l'anno prossimo, sulla base dell’ipotesi che un vaccino efficace contro la COVID-19 sia ampiamente disponibile entro la seconda metà del 2021 o che gli effetti della pandemia si attenuino. Le recenti recidive di epidemie di COVID-19 in Italia e nei suoi partner commerciali implicano rischi al ribasso per tale previsione.

Se l’Italia si è salvata, questo è un periodo di downgrade per diversi Paesi, complice il Covid.

Nella notte tra venerdì 16 e sabato 17 l'agenzia di rating Moody’s ha declassato il giudizio sul debito pubblico del Regno Unito, portandolo da Aa2 ad Aa3, sullo stesso livello di Belgio e Repubblica Ceca.

S&P oggi ha invece confermato il rating del Regno Unito ad «AA».

«La decisione di alzare l’outlook dell'Italia assunta da Standard & Poor's conferma la solidità delle misure eccezionali adottate dal Governo nonché l'importanza del vero e proprio cambio di paradigma avvenuto nell’Unione Europea per contrastare l’emergenza Covid».

Lo dichiara il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri.


Ah beh, si beh.

 

http://www.dt.mef.gov.it/it/debito_pubblico/dati_statistici/

Allora mi sono andato a guardare qualche dato sul debito.


E li riassumo nella prima tabellina qua sotto.


Ah, per premettere.


I numeri del MEF non quadrano…..


Per cui troverete che nella prima tabella seguente siamo a debito 2.178.


E nella successiva a 2.440.


Il secondo è più verosimile, o meglio dovrebbe essere giusto perché dichiarato. 


Anche se non mi  quadra per niente con i dati storici degli anni prima per i quali ricordo distintamente dichiarazioni in cui i 2.440 erano ampiamente superati già da tempo.


Un motivo ci sarà, son sicuro, ma se i dati sono resi trasparenti è perché siano comprensibili.


Qua non si riesce a fare una coppia di tabelle escèll, figurati il niu dil.


Comunque, ammettendo che i dati siano almeno omogenei, una cosa si vede bene da gennaio a settembre.


Da 2.036 a 2.178.


Se ci aggiungete l’ultima manovra da 40 mi pare, più un po’ di garanzie alle banche per aziende già fallite (vi ricordate i 400 miliardi?), eccovi spiegati i 200 miliardi di debito in più citati dal MES.


Usati come vi hanno detto in tivù.


A tappar buchi per lo più.


Lo so, lo so, non si poteva fare altro, ma resta il dato di fatto che il debito è fatto.


Ricordatevi che poi c’è quel piccolo -10% di PIL che vale un altri 150 miliardi da trovare da qualche parte.


E vabbè.


Vabbè?


Sciòrbole che sberla.


Ma ripeto, ci hanno convinto che non si poteva fare altro, sarà vero.


Io non mi ci sono nemmeno messo a pensare, lo avrà fatto qualcun altro.


E poi ammettendo di uscirne, pagherà mia figlia, “cioè fratello: chissenefottesonocazziallei”.


Scherzavo, ciao Vittoria. Ti voglio bene.



E arriviamo alla ciccia.


Come è possibile che in questo quadro generale, che a dir poco è abissale, qui c’è qualcuno che ci apgreida ?


E tenete bene a mente che soprattutto a livello numerico stiamo parlando di passato.


Il futuro mi pare tanto quel famoso tucùl: quel buco rosa dove il negro si riposa.


E poi ho capito.


Mi sono dovuto fare un altro giro nel MEF, ho smadonnato per qualche tabella incomprensibile piena di rettifiche ed altre voci strane, ma poi alla fine ho visto la luce.


Ho trovato il Grande Database.


In realtà nemmeno così grande, un paio di centinaia di righe.


Un “ditobase”.


Con l’elenco di tutti i titoli di Stato che compongono il debito italiano con importi, scadenze a volte addirittura qualche tasso di interesse, ma senza esagerare che con quelli si facevano troppi “traspaconti”


Allora ho tirato fuori le scadenze 2020 e quelle 2021.


440.000 miliardi da sostituire, sempre ammesso che non sia solo rimborsare, prima che passi il Covid, nello scenario di guerra su delineato e con la speranza del “vaccinus ex machina”.

 


Per forza che ci upgradano.


A qualcuno  devono fare venire voglia di comprarselo questo nostro debito.


Altrimenti….ecco la bomba terminale di cui vi ho già parlato in 2020 10 25 Apocalirus - Prepatatevi.


Questo link ve lo regalo, magari l’avete già letto e ve lo siete meritato.


Altrimenti…, zum zum zum zum (musichetta de “lo squalo”)


…il deserto.


Dopo l’apocalirico “grande BOT”.


Zum Zum

 

 

sabato 24 ottobre 2020

2020 10 24 – Mutatis mutandi si mutan nefandi. Karasciò

 

2020 10 24 – Mutatis mutandi si mutan nefandi. Karasciò

 

Mutatis mutandis è un'espressione latina  che significa «cambiate , mutatis,  le cose che sono da cambiarsi , mutandis »

In italiano, oggi, si usa quando si paragonano due situazioni che a prima vista possono sembrare diverse, per metterne in evidenza una sostanziale identità.

Mutatis mutandis, in pratica siamo ancora qui a discutere del problema senza averlo chiarito.

E gira de chi, e gira de li.

Intanto emerge un’altra definizione, in mutatis o in mutandis, siam sempre in mutande.

Ma quanta mutevolezza se non mutazione.

Mentre impera la confusione di intenti, strisciando abusivi, si mutan dolenti, quandanco fetenti.

Ma chi?

E’ la dinastia dei virus, per natura incoronati, o per forse, meditati.

Se lo hanno davvero creato in laboratorio, a modo suo è geniale.

Gentile gentile, con tanta dissimulante tenerezza, sembra controllabile ma ti rende monnezza.

Lo dicevo io che mutevolmente mutava.

E che rischiavamo una mutazione appena più mortifera che portasse una clausura di qualche tempo in più, che poi ci lasciasse nel deserto dell’incerto pieni di solo sconcerto senza più nemmeno un mercato coperto.

Allora ho cercato di documentarmi su web.

Mi sono perso tra mutazioni, sequenze, dna, rna genomi, cromosomi, ceppi.

Alla fine ho capito poco, davvero poco.

E ho scoperto, come previsto, che c’è chi allarma e chi semina calma.

Addirittura chi dice 6 ceppi, chi ne conta una trentina.

E non sono nemmeno arrivato al punto finale, numerico sensazionale.

C’è chi dice che tutte le mutazioni sono vaccinabili con lo stesso vaccino, e c’è chi dice che cambiando in continuazione non è così.

Questi sono i più simpatici, che ispirano pure metafore: è come se un poliziotto insegue un rapinatore afroamericano, pregiudizio compreso. Quello gira l’angolo e diventa biondo e con gli occhi azzurri.

La prima reazione che ho avuto è stata una risata.

T’ho fottuto forza armata.

Poi ho pensato che potevano farla al contrario, col rapinatore “ariano”.

Poi finalmente son tornato al punto e mi sono detto : e uno così quando lo becchi più?

L’unica cosa che puoi fare è sperare che rimuti e ritorni afroamericano.

Ma poi il Dna non serve apposta a conservare il contenuto informativo del patrimonio genetico?

‘Sto virus ci ha il  Dna fatto apposta per farti inseguire. E alla fine tirarti in una trappola.

Scopro il vaccino, ma …hops. Era buono per ieri.

Una sezione della sua catena deve essere preposta a mutare anziché conservare. Che poi non è sempre così? Vai a sapere, io so di economia.

Comunque geniale.

Mi ricorda di quando lessi di quanto sono affascinanti e potenti i tumori in quanto nuove forme di vita, talmente vitali da arrivare a cannibalizzarsi da soli, oltre che l’ospite. E che non sappiamo cosa saranno e faranno tra venti anni.

E’ come se una scimmia urlatrice del Borneo si “mimutizzasse” e diventasse uno simio grugnente del corneo.

Allora, constatato che non ci avevo capito un cazzo, l’altra sera sulla rassicurante e confortante televisione di stato, la Rai, ho deciso di seguire uno di quei folk show, quelli destinati alla plebe che ancora si affida all’informazione di regime, che, per inciso, poi alla fine è la migliore.

Almeno rassicurante, se non illuminante, io oramai guardo solo l’Ansa, e un po’ di Rai.

E guarda un po’ che mi è toccato sentire.

Un esperto, uno di quelli che lavorano in un posto ufficiale.

Non un barlafuss, tanto per capirsi.

Che pacifico, con tutta la serenità della conoscenza, ha detto : ma di che vi stupite?

Lo ha fatto 16.000 volte.

E solo due in maniera a noi umani favorevole.

Vai a capire se parlava di genoma, di ceppoma, di Rna, di non so che.

Ma il punto è il 16.000.

Non 6, non 30. Che saranno pure i ceppi; ma fate una semplice divisione

Fa 1.000 mutazioni al mese.

L’afroamericano di prima ha fatto in tempo a diventare esquimese e ritorno 1.000 volte.

E poi, noi, si entra nella jungla dei dati e non si capisce una mazza

Tranne che 1.000 sono tante volte.

E il punto è questo.

‘Sto coso è vitale, vivo e vegeto.

E la peggio mutaziù mo’ sta in Europa.

Più stratega di così!

Per la Brexit c’era voluta Cambridge Analytica.

Per l’Eurcrashit basta un bacillo sifilitico nascosto in qualche “Laboratoire Covìd”.

Avete presente? Tipo quelli dove fanno j’adore Dior.

Ma va cagòr

Dalla Russia, covidment con amòr.

 

 

venerdì 23 ottobre 2020

2020 10 23 – Mavappanculo. E privaci di ‘sta privacy

 

2020 10 23 – Mavappanculo. E privaci di ‘sta privacy

 

E no.

Così non va.

Volete fare il digital deal.

Ma è già sguisciante come un’anguill.

Doveva essere una semplice “app”, e invece non si capisce una mazz,

In principio tutti scandalizzati, se non terrorizzati, per la privacy.

Mentre nessuno si preoccupa non solo della tracciabilità dei siti porno che guarda, ma addirittura della geolocalizzazione.

Siamo un popolo di ignoranti digitali, quindi chi ha più di 20 anni dirà : la geoche??

Quella dei missili, sciur Brambilla.

Quella con cui ti scaricano una bomba in testa da qualche migliaio di metri più in alto.

Perché sanno esattamente dove sei.

Almeno se hai uno “smartfòn”, che non serve ad asciugare i capelli.

Un telefono intelligente, come la bomba.

Io ce l’ho.

Tra l‘altro me lo ha regalato un operatore per passare a lui da un altro.

Pensa quanto poco vale rispetto a tutto il resto.

Ma torniamo alla geoche??.

Tutti preoccupati, quando è uscita Immuni, che potesse carpirci chissà quale segreto industriale.

Tipo a me me piase la broegna.

E poi nessuno si preoccupa del fatto che Google ti manda un rapporto tutti i mesi con la mappa di dove sei stato.

Ma mica solo l’indirizzo geolocale.

Ti dice proprio “sei stato alle 13.00 da Ciro ‘o pizzaiolo”.

Allora, prima questione.

La privacy è una bufala nata per fare arricchire la casta degli avvocati.

Abolitela.

Tracciateci tutti.

Mi raccomando fino ai conti offshore.

Vietate la privacy

Anche quella dei tenori di vita.

E chi ha qualcosa da nascondere si fotta.

Poi, ‘sto deal.

Tornando un secondo a Google, tutto quello che fa mi è costato un solo click sull’icona “accetto”, dopo che circa un decennio primo avevo scelto una mail e relativa password, per grazia di Google, rimaste sempre uguali.

Dopodiché, el fa tutch lù.

Lo chiameremo digital appeal.

Adesso veniamo a Immuni.

Poveretti, l’idea è pure buona ma mi sa proprio che gli toccherà fare l’agnello sacrificale nel buon nome del Dioweb.

I numeri di immuni, intorno al 20 ottobre, in piena crisi isterica da recrudescenza virale, pare siano questi:

1.      9.161.214 download

2.      19.485 notifiche inviate

3.      999 utenti positivi

Poco poco sembra uno strumento di propaganda sovietica.

A parte un triplo 9 che fa tanto anticristo, ma non credo nessuno ci abbia fatto caso con l’anticristo già in casa, praticamente dice che è “tuttappost”.

Io personalmente lo avevo scaricato già mesi fa, ma non mi ha mai dato alcun segno di vita.

Quando l’ho scaricato si è installato, si è confermato e non mi ha detto più niente.

Da allora notifiche ricevute ; nada. Strano.

Ma io me lo sono dimenticato, pure quando per la strizza mi sono tamponato.

Poi in questi giorni mi sono seguito un po’ di polemiche tv, tra cui una che diceva “abbiamo una Ferrari e la teniamo in garage”, e allora mi sono detto: ma fammi vedere come mai questa è una Feppari morta.

Per prima cosa rompo i coglioni al mio medico di base, che ci avrà anche altri cazzi per la testa invece di pensare al digital deal de noartri.

“Drin drin. Scusi sempre Aroldi. Non mi mandi a quel paese. Ma Immuni lo attiva Lei? Scaricato l'ho scaricato, ma per ora non fa nulla. Mi ha dato un codice 6RHQ2SFLXW da comunicare a un "operatore sanitario autorizzato". Mi sono anche impegnato prima di scocciarla ancora e ho guardato il sito Regione, l'ho riletto più volte. Ma su chi sia l'"operatore sanitario, e autorizzato da chi" non ho capito a chi mi devo rivolgere. Scusi, mi fermo qui (intendendo risparmiando gli improperi). Grazie. Aroldi”

Sul sito Regione c’è tutta una spiegazione di procedura, ma solo a partire da quando ti trovano positivo, e che comunque passa da operatore.

Il sito Immuni è grottesco. Una figurina iniziale, una sezione documentazione in inglese delirante, un elenco di domande frequenti infinito, un po’ di dati da propaganda.

Quello che ho capito io, e che tanto mi fa incazzare perché così il digital deal è davvero solo una chimera, è che :

1.      non basta un click, come nel caso di Google.

2.      ci vuole tanta buona volontà, in primo luogo

3.      ci vuole sempre un passaggio da “operatore sanitario”, sia per l’attivazione che per la “positivizzazione”

Quest’ultimo punto è quello più grottesco e che più fa incazzare.

Se Google ha un signore chiamato “click”, noi abbiamo un signore chiamato “operatore”.

E tutto questo presumo sempre in nome della difesa della privacy, come se ‘sto operatore facesse chissà cosa.

Insomma: buopazzia.

Allora se questa baracchètta funziona davvero, deve essere obbligatoria e deve essere un governo che la renda tale.

Anche per il futuro e dopo il Covid, vedrete che bellezza la trasparenza a tappeto.

Quindi.

Caro Sciur Presidente : votta ‘o ciato a ponente.

E privaci di questa cazzo di privacy.

 

giovedì 22 ottobre 2020

2020 10 20 – Finchè c’è virus c’è paranza

 

2020 10 20 – Finchè c’è virus c’è paranza

 

Paranza deriva da paro.

Avete presente un paro de cojioni?

Ecco, quelli li che vanno sempre a coppie.

E che tendono a farsi rompere.

Così si dice per una imbarcazione da pesca costiera con un albero a vela latina, bompresso con un fiocco, prua tozza e poppa assai ampia, di stazza lorda fino a 25 t circa, ancora in uso negli anni ’50 del Novecento nel Tirreno e, soprattutto, nell’Adriatico per la pesca a coppie, in paranza appunto, in cui ciascuna paranza tirava un’ala di una rete a strascico.

Che bella immagine di tradizione antica.

Poi nel linguaggio di trattoria, e che bello sapere che esista ancora anche per un vocabolario, fritto di paranza è la frittura mista di pesciolini e di piccoli molluschi che vengono pescati con le paranze.

E vabbè.

Ma poi ci rinsecchiamo già un pochino.

A Roma, un tempo, compagnia di persone legate da amicizia, o associate in un’impresa, in un affare, in un’attività lavorativa. Nel gergo della malavita, gruppetto di truffatori o di ladri che operano insieme.

Fino a che diventiamo asciuttamente semplici e diretti.

Nel gergo della camorra napoletana, gruppo o sezione di camorristi.

Ahia.

C’è pure il vezzeggiativo.

Paranzella: uè cumpa’nun facimmocci ‘na ‘ndrinella, facimmoci ‘a paranzella.

E intanto le buone abitudini non muoiono mai

Comunque, capìta la paranza, capìto l’articolo.

Potremmo anche chiuderla qui.

E invece no.

Ringraziamo certi periodisti reportisti, che ci hanno dato spunti a non finisti.

La politica.

La collusione.

La corruzione.

La tangentazione.

La parentazione.

La frequentazione.

Ohhh, ma quanta bella azione.

Mettiamoci pure quel pochino di evasione.

E…

Finchè c’è vita c’è paranza.

Ma qui c’è virus non vitas.

E allora vorrà dire che quando si muore ci sarà pronto pronto un bel racket del funerale.

Speriamo non arrivi il camion militare, che gli soffia il lavorare.

Allora siccome finora sparo minchiate, che pur fanno leggerezza e con sorriso spero dolcezza, stavolta un accennino a quel bel mare di Lombardia, vituperatòr di quello di paranza mia, lo farò.

Siamo nel varesotto. Affettuoso aggettivo.

Chissà perché lo chiamano otto.

Non c’è mica il cremotto.

O il bergamotto.

O meglio questo si ma l’è n’altra roba e tra l’altro di ben altra mia latitudine.

Ne vien fuori pure il chinotto, sempre per restare sull’otto.

Palla nera in buca d’angolo, la numero otto.

O filotto.

Dipende dalla geografia del gioco.

Ma si vince a strafotto, qui nel varesotto.

In ogni caso un dì erano bische fumose, per la mala giocose.

E invece queste cittadine da bere si ritrovano nei circoli da canottiere.

Roba esclusiva, di relazioni profusiva e di affari conclusiva.

Sono tutti parenti, o perlomeno ben conoscenti.

Il varesotto da bere: non sapevo che ci fosse anche li.

Sembrava roeba esclusiva dela gran Milàn.

Col carciofo contro il logorìo della vita moderna.

E invece del logorìo, ci ritroviamo col lavorìo.

Sa tanto di lavoro a vuoto, o lavoro per finta,

dal nome di polla, che sgorga di bolla.

Questi improbabili agglomeratini urbani che giocano a fare i grandi, ma sempre provinciali rimangono, tranne che nell’avverbietà dell’evidenza..

Nati con il camice.

Covidamente.

Cari resotti, fate attenzione a giocare a paranze, che quelli sono quelli che ti faccio sparare.

Ma qua non è con la frittura che adesso rischiate.

La domanda è quando è che la gente scende in piazza, e per davvero si incazza?

Come è possibile che stiano tutti zitti e buoni, quasi fosse questione di razza?

Ci sarà davvero il bromuro nell’acqua?

Vogliamo provare con un po’ d’otto, e ci mettiamo il chinotto?

Si ricordi il che segue.

Quando si dice nati con il camìce vale per pochi.

E covidamente diventa imprudente.

 

mercoledì 21 ottobre 2020

2020 10 19– Apocalirus – Prepatatevi - New deal

 2020 10 19 – Apocalirus – Prepatatevi

 Tanti anni fa concepìi un progetto il cui acronimo era MAC.

Voleva dire microeconomia adattiva complessa.

Evoluzionaria e Metagricola.

In estrema sintesi era un modello replicabile di cellula economica, da finanziare da parte dei più abbienti riposizionandosi dalla rendita finanziaria parassitaria ad un modello microeconomico incentrato in principio su agricoltura avanzata, energie rinnovabili, attività ricettive, servizi on line sia per beni fisici alimentari che per prodotti dell’intelletto e altro ancora, in maniera che fosse tutto sostenibile e territoriale. Ogni settore di attività era aperto anche a piccoli terzi, altrimenti fuori dal mercato, che potevano beneficiarne commercialmente  certificandosi secondo protocolli di qualità ad hoc.

In più il finanziatore non rischiava niente perché comperava tutti beni fisici tangibili e non prodotti finanziari d’aria fritta. A partire dalla terra, da coltivare non più a basso reddito, fino alle cascine diroccate da riconvertire a strutture ricettive anche per eventi “da intelletto”. Musica, arte, letteratura, tutto certificato e a catena corta e prezzo sorgente.

C’erano siti ad hoc per ogni cosa

Un cardine era il microequity, che ribattezzai Sanocapitale, ovvero una sorta di microcredito ma partecipante al capitale di rischio senza chiedere interessi. L’erogatore aveva la garanzia dei beni da finanziare che venivano concessi in comodato gratuito fino alla produzione degli utili.

C’era bisogno di attrezzature per un laboratorio di conserve ? Le comprava Evoluzionaria che poi le concedeva in uso gratuito. In tal modo le restavano a garanzia fino a che gli utili ne permettevano il ripagamento.

Era geniale. Era di tutto. Rinnovabile, basilare, circolare, trasparente, territoriale, sociale

Quello che però più mi preme, qui in periodo di virus, sono i presupposti da cui era nata.

Essenzialmente l’insostenibilità dell’economia esistente e soprattutto la sua intrinseca natura implosiva. Tutto è una bolla, alimentata dalla circolazione della moneta.

Prima o poi tutto sarebbe scoppiato.

E allora…meglio avere da mangiare.

C’era addirittura un  ruscello con tanto di pozzo per l’acqua, e con eolico e fotovoltaico diventavamo autarchici. Ma non immaginate una comune di fricchettoni. Era tutto hi tech, intendendo anche “concettualmente” hi tech.

Il target erano i benestanti, stufi di alimentare il circolo vizioso finanziario.

In sintesi con 5 milioni di euro distratti dal parassitesimo capitalista, si finanziavano alcune decine di attività, tra cui cascine e terreni, e si dava lavoro, senza l’indotto, ad una quindicina, forse una ventina, di persone, tutte azioniste come in una sorta di cooperativa.

Gli stipendi non esistevano e ognuno era imprenditore di se stesso. Per mangiare doveva produrre di modo da potere vendere. In attesa di vendere un quadro, zappava la terra. Metaforicamente, che il primo acquisto in microequity per noi stessi fu un bellissimo e modernissimo trattore.

Ma torniamo al presupposto. Il mondo era talmente gonfio che sarebbe bastato un evento marginale per farlo scoppiare. C’era stata la Lehman, i subprime: quale sarebbe stata la bomba terminale?

Ricordo bene che esemplificavo con quello che allora sembrava un paradosso.

Che succederebbe se gli schiavi cinesi scioperassero per un mese e la produzione mondiale si fermasse anche per un solo mese ? Il cartello di carte cadrebbe con un alito di vento

Oggi, guarda caso il Pil si è fermato davvero.

E il mondo non gira più come un criceto euforico, ma solo come un criceto isterico.

Il regime in Cina probabilmente gli scioperanti li ridurrebbe in polpette, ma tenendo a mente Tienammen, da noi forse anche no.

Almeno in principio.

A noi cosa credete che succederebbe?

Il nostro piccolo sciopero lo stiamo già avendo.

Lo chiamiamo locdaun.

Vuol dire clausura.

E comporta una serie di passaggi di reazione a catena.

Blocco di produzione.

Contrazione del Pil

Disoccupazione

Fame

Rivolte sociali, vedrete.

Aiuti di Stato, mano destra

Tasse, mano sinistra

Risparmio sparito

Borse azzerate

Debito pubblico…

E qui scoppia il casino terminale.

Dicono che è sostenibile.

Ma chi se lo compera questo nuovo debito ?

Devo stampare banconote, che per chi non lo sapesse, sono un debito delle banche centrali.

Debito contro debito.

Ma non cambia niente, mi serve sempre qualcuno che se lo comperi. O che lo accetti

I cinesi con gli incassi dell’export, e senza tenere conto della loro oscura politica monetaria dello yuan, stanno finanziando una parte di mondo. (gli USA in primis).

E intanto se ne stanno comperando un’altra (l’Africa ad esempio).

Ma se è vero che hanno 1,5 miliardi di consumatori interni, non tutti sono “consumabili”.

E anche le loro riserve finiranno, perché frazionali rispetto al mondo intero.

Allora a quel punto dovranno razionarle, e la cosa più semplice da fare sarà stare alla finestra aspettando che il virus scioperaio faccia la sua parte, per permettere loro di comperarsi solo gioielli di famiglie e non interi Stati.

Vista così, quell’ipotesi malsana che il virus sia nato nei loro laboratori non è più così malsana.

Anche se potrebbe benissimo darsi che siano stati i  russi, o gli stessi americani, proprio per incolpare i cinesi, che nel frattempo in effetti restano zitti e muti come pesci.

La genialità è nella leggerezza.

Mica è arrivato un super vaiolo.

Solo ‘na cosetta in apparenza sostenibile.

Invece basta qualche piccolo locdaun, mica un olocausto, e tutto il castello di carte si scioglie come neve al sole.

Ora, tornando al debito.

Ci sono solo tre classi di finanziatori di debito.

·         Gli altri stati, o metastati.

·         Le banche

·         I risparmiatori

I primi erano i cinesi e ce li siamo giocati. Non si capisce perché dovrebbero salvarci. Per un po’ di export che si possono fare comodamente a casa loro? E poi vale il discorso dello shopping in attesa.

Tra i metastati ce anche la nostra Ue’, che sembra tanto una locuzione napoletana: jamme jamme ‘ncoppa jamme uè. Che noi speriamo sempre finisca a tarantella e vino.

I secondi sono ancora in stato prefallimentare da un decennio almeno, senza via di uscita.

I terzi: restano sempre loro. Il popolo

E poi c’è il coniglio dal cilindro, in duplice versione.

Iperinflazione, che svaluta il debito e distrugge il potere di acquisto, corollario di una politica monetaria iperespansiva davvero. Elicottero da grano, per capirsi

O defaultone che lo cancella tutto in un batter d’occhio.

Niente più risparmio, dal singolo alla banca.

Tabula rasa.

La grande sòla, gentilmente introdotta senza vaselina che porta tutti di qualche secolo indietro.

Almeno uno.

E così ci ritroviamo in economia di guerra davvero.

Sempre più poveri.

Fame.

Se la sfiga ci vede bene, o almeno le condizioni sanitarie, ci manca che arrivi pure una carestia con annessa seria epidemia da malnutrizione.

Malati ovunque che gli ospedali non han più soldi.

Nessuno è immune, e questa volta non parlo di virus.

Si salva chi ha la terra.

Perciò esorto al prepatatevi.

La dieta del popolo in tempo di guerra.

Anche se sappiate che le patate a 3 euro al kilo saranno il vostro bene di lusso.

Costa molto meno la pasta o il riso.

A meno che la grande distribuzione sparisca e si finisca tutti a cercare la catena corta.

Allora il plusvalore tornerà da chi lo ha creato.

In tempo di seconda guerra mondiale si sfollava non solo per le bombe, ma anche perché in campagna c’era da mangiare.

Era catena corta, alla inversa, già quella.

Ma vi verrà la nausea, perché dovrete ringraziare se mangerete sempre le stesse cose.

I miei non parlavano mai della guerra. Ricordo solo un giorno che mio padre tornò a casa e mia madre aveva preparato pasta e patate. Mio padre ci penso meno di un secondo, si alzò e andò al ristorante. Solo anni dopo mi spiegò che dalla guerra non riusciva più a digerirla. Psicosomìa.

Vi farete nuovi animali da compagnia: dalle galline al maiale, tutti nutriti a granturco che avrete solo se proprietari contadini. Praticamente i nanoneocapitalisti.

Ma almeno per il maiale dovrete avere le palle per ammazzarlo, quindi non chiamatelo Fido.

Ovviamente ci sarà chi si arricchirà.

Farmaceutiche, speculatori, altre diavolerie capitalistiche.

Non sarà chi si poggerà sul consumatore classico che non esisterà più.

Beh, almeno una buona notizia.

Civiltà dei consumi : kaput!

Allora io mi sto preparando.

Dato che la MAC non la posso rifare, visto che non ho più il Sanocapitale, mi esercito a riempirmi di bei pensieri, immagini e ricordi, da conservare per l’abbisogna.  

Faccio il vecchio, insomma.

Io ho avuto una via meravigliosa, in cui tutto mi è stato concesso, dal materiale all’immateriale.

Soldi affetti e pazzia, nella sua magia, si sono fatti compagnia.

Adesso seguo le notizie, e so che il mio quadro è per lo meno plausibile.

Allora gironzolo in casa.

Nella mia bella casa medioborghese che mi guardo e rimiro con terminale occhio piccoloborghese.

Penso che la società senza classi probabilmente era quella mono classe.

Tutta una piccola medioborghesia, dentro cui pure io, in continua crescita evolutiva che ripenso già con nostalgia.

Doveva ancora crescere, era giovane.

La avranno uccisa.

E mi immagino in coda alla Caritas per un piatto caldo, sperando che la Caritas sopravviva.

Una cosa mi fa terrore.

Ho paura di non avere più i soldi per le medicine che fanno cagare.

Si chiamano fecalomi.

Ne sono soggetto.

Fanno un dolore atroce, veramente un dolore da parto.

Allora mi crogiuolo nel dilemma : vado alla Caritas o mi suicido d’inappetenza?

Mia madre lo ha fatto, quindi è possibile.

Ma lei aveva fatto la guerra.

Sembrava imborghesita, ma la struttura era temprata.

Noi siamo rammolliti, di balocco benessere farlocco.

Chi ci salverà?