2023 10 28 – Lazzari
felici. Cfcd
Ndr:
intento di questo scritto è fare cronaca, letteraria, e non offendere nessuno.
Si
fa ironia, forse con un pizzico di deriva sarcastica.
Qualora
la sensibilità di qualcuno ne restasse turbata me ne scuso profondamente e
anticipatamente.
------
Eh
no.
E’
durato qualche giorno il silenzio d’oltretomba.
Ma
proprio non ce la faccio.
E
risorgo.
Devi
fare ciò che ti fa stare bene
Canta
Caparezza.
E
allora volo sulle scope.
Come
fan le streghe.
E
vedrete che volo.
Oh,
son metafore, non ci provate che poi cadete.
Ci
sono proprio rimasto male.
Castrazione
sinaptica in salsa di manipolazione creduta sottile.
Ma
invece afosa.
"Se
non ci credete è meglio che ve ne andiate subito”
"Non
siamo mica qui a fare filosofia" o roba simile.
Oh, siam mica qui ad asciugare gli scogli.
Beh,
io non vado da nessuna parte.
E
un po’ di filosofia non farebbe male a nessuno.
Fate
quello che credete.
Non
è mica una religione.
Che
abbiamo pure il credo di dogmatico dovere.
Vi
confesso.
Dal
nero buio anfratto di Lazzaro io me ne andrei pure.
Se
trovassi un altro anfratto.
E’
che dopo un lustro passato a salvare, correggere, indicare vie, trasferire la conoscenza
ad altri gratuitamente per il noto senso del dovere degli Aroldi e il
Padreterno sa cos’altro, ecco che vi cito Forrest Gump.
Sono
un po’ stanchino.
O
meglio logorino.
E
divento stronzino.
E
se son stanco io, che non mi stanco nemmeno di scrivere alle 4 di notte,
figuratevi gli altri.
Qua
ogni cosa sembra il parto di un ragù alla sabato, domenica e lunedì.
Senza
tutta la elegante delicatezza di un Eduardo.
E’
che non lo dicono, o forse ancora ci trovano quel senso di appartenenza che
tutti desideriamo.
Come
sia, hanno soggezione di personalità forti e complesse spesso poggiate sul
credo del conflitto.
E
così non sono io.
E’
questione di logos.
Quello
che vuol dire sia parola che pensiero.
Mettetecela
un po' di logoterapia alla ricerca di senso.
Il
conflitto non è dialettica.
Ancor
più ove manipolo.
Ma
chi è appassionato di psicologia dovrebbe sapere che è come in quel cartone
animato.
Monsters,
geniale, quello si, da Pixar.
Genera
più energia comune una risata che non un pianto.
E
io di pianti ne ho visto qualcuno.
E immaginato altri.
Ma
la sensibilità psicologica non si impara.
Anche
quella è un dono.
Così
si, siamo una realtà in perenne creativa riorganizzazione .
Quasi
da quando è nata.
Un
motivo ci sarà.
Forse
dopo un lustro e mille prediche, ora si sono convinti che i clienti bisogna
cercarli.
Lo
fa tutto il mondo.
Ma
da noi era un no.
Dovevano
cercarci loro.
Santa
psicologia.
Così
venerdì c’era l’ennesima riunione di creativa riorganizzazione .
Piena
di consulenti e soggetti vari di cui io sempre diffido, avendone conosciuti
tanti, di cui molti barlafuss.
Diceva
mio padre.
Diffida
dei tecnici.
Si
innamorano della loro tecnica e si dimenticano il quadro d’insieme.
E
io ho seguito il credo degli Aroldi.
E
non ho partecipato con lo squadrone di cervelloni che tireranno fuori dal
cilindro chissà quale coniglio.
Che
magari io ho già in qualche anfratto di subconscio, se non conscio.
Ma
sapete come è: tra primedonne la gara è a primeggiare.
E
io sono talmente competitivo che quando da piccolo sciavo ed ero in testa tra
gli applausi della gente, io derapavo e mi fermavo a mezza pista.
Cazzo
avete da urlare e tifare.
Non
lo capite che è un transfert?
Mica
siete voi a dovere angolare la lamina affilata sul ghiaccio lustrato.
Così
questa volta io non mi applico a salvare nessuno.
E
non do nemmeno pareri.
Onde
evitare di seguire qualche consiglio di qualche genio che ci porti a qualche
vero male de panza.
D’altronde
è noto che la gente da buoni consigli quando non può più dare cattivo esempio.
E
in tema di cattivi esempi, certi cervellones si erano pure dimenticati di fare
un piano strategico.
Ma
per fortuna un uccellino glielo ha ricordato.
Quell’uccellino
che guadagna 800 euro al mese, perché si decise che non serviva più full time.
La
persona incaricata aveva succhiato abbastanza linfa sinaptica.
E
così l’uccellino era divenuto mattanza.
Hi,hi,hi.
Meno
di una cameriera.
Rido
con spocchia perché a me i soldi non mancano.
Ma
taroccarsi nascosti dietro presunti o reali acciacchi psichici, questo no.
Non
facciate gli psicologi se non siete manco logici.
Molto
probabilmente nella realtà sono solo problemi “scazzifici”, vi dirò.
E
vorrei vedere, dopo il lustro passato
Ma
come spesso accade son problemi prodromici allo stigma.
Il
pregiudizio.
Ho
un curriculum che neanche immaginate.
Credetemi
sulla parola, se no ve lo allego e poi dovete pure leggerlo.
Ho
visto davvero navi da guerra in fiamme su qualche bastione di qualche
costellazione.
E
tutti quei mementi e insegnamenti andranno perduti nel tempo.
Come
lacrime nella pioggia.
O forse no.
Esiste il blog!
Ah,
ho pure un quartino di sangue blu.
E
la spocchia relativa.
E
scrivo perché oltre a tutto ciò ho un cervello diverso da altri, capace di
spaziare nella neurosfera alla ricerca di sinapsi da attivare.
Un
rotore semantico capace poi di fare da centro di gravità per la mente.
Universale.
Sempre
acceso.
Obbligantemi
a metter in fila le parole in modo che diventino logos.
Perciò scrivo e non favello.
E
se pensate che io non stia bene, ricordatevi la mia tradizionale massima.
Poco
logos, tanto stigma.
Oh,
vuol dire poco pensiero e tanto pregiudizio.
Per
quella che credete malattia.
E
invece è un dono,
Del
Padreterno, miscredenti.
E
così il logos vi ha riportato da Lazzaro.
Anzi
dai Lazzari
Felici.
Male
di reni ma non si dice.
Con
le spalle sotto le casse non si sente più l’odore di mare.
E
ricordatevi che vale più questo doppio A4 di mille lezioni di resurrezioni.
Kalimmudda
ipsum dixit
Lazzari felici
Musicanti
dal genio, quello vero, di Pino Daniele.