sabato 28 novembre 2020

2020 11 28 - L’alternativa dello scoiattolo. New deal

 2020 11 28 - L’alternativa dello scoiattolo.

Ondivaga Diurna Congrega  ha deliberato.

Si parla della parola “alternativa”.

In effetti il Covid ci ha pure rotto i cugghiuni.

Ci vuole proprio una alternativa.

Iuppi. Fiiù. Che chiulo.

Stavolta mi viene facile.

Fa parte della mia filosofia di vita.

Che ho già scritto e biscritto e riscritto e triscritto.

Ci vuole proprio “la teoria dello scoiattolo” .

Appesi ai rami di alcuni pini pendono dei contenitori pieni di semi di vario tipo, messi li per fare mangiare gli uccelli.

Li ho appesi io con mia figlia, per fare si che lei imparasse.

Tante cose.

Sono creature di Dio anche loro, ovviamente. E se diamo loro un aiutino per mangiare facciamo una cosa buona.

Eppoi sono uno spettacolo da guardare.

Un giorno ai piedi di un pino si presenta uno scoiattolo. Mia figlia lo battezza “pancia bianca”. Questo cerca da mangiare tra quello che è caduto in terra.

Faccio osservare a mia figlia che mentre mangia, tra un seme e l’altro, osserva gli uccelli che vanno dritti alla fonte dei contenitori dove c’è parecchio ben di Dio in più.

Va avanti così per vari giorni.

Fino a che un giorno decide di provarci anche lui.

In alternativa.

Si arrampica sul tronco, e restando aggrappato con 3 zampe, con la quarta cerca di afferrare il contenitore.

Ogni volta che ci prova però, questo inizia ad oscillare e lo scoiattolo lo perde dalla sua portata.

Va avanti così parecchio tempo.

Cambia alberi e contenitori, ma sempre con lo stesso risultato.

Ad un certo punto sembra che “molli il colpo”.

Scende dall’albero, va in terra, mangia qualche seme caduto e alla fine si siede, sempre guardando gli uccelli e dando a noi le spalle.

Io lo vedo corrucciato, con il mento appoggiato ad una zampa, che si chiede come fare.

Resta lì un bel po’.

Fermo a pensare.

Sgranocchiando qualche seme ogni tanto.

Poi d’improvviso si alza, corre verso un albero e si arrampica sul tronco.

Arrivato all’altezza di un ramo da cui pende un contenitore, lascia il tronco dell’albero e cammina su quel ramo fino a dove è legato il contenitore.

A quel punto si butta a testa in giù, tenendosi al ramo con le unghie delle due zampe posteriori, e lasciando così libere le due “mani” anteriori.

Con la destra fa per afferrare il contenitore che si mette ad oscillare andando verso la sinistra. A quel punto con uno scatto fulmineo lo scoiattolo allunga la zampa sinistra, e tenendo il contenitore con tutte e due le zampe se lo porta al petto. Trattenendolo a sé con una zampa, con l’altra inizia a “ravanarci” dentro abbuffandosi di semi a più non posso.

Io inizio a ridere e guardando mia figlia le dico: impara " ma puce" Vittoria, impara….:

“c’è sempre un’altra via.”

In alternativa.

Nell’attesa, io spero che ritorni presto l'era dello scoiattolo a pancia bianca.

Sarà pure syn-phonica.

https://www.youtube.com/watch?v=zPrZ_28u9gg 

 

Kalimmudda ipsum dixit



sabato 21 novembre 2020

2020 11 22 - Tanti auguri, gioiello “ma puce” Vittoria

 

2020 11 22 - Tanti auguri, gioiello “ma puce” Vittoria

 Oggi e’ un giorno speciale.

Ciao Covid, oggi non sei tu il re.

Niente ansie, niente paure.

Solo un mare di amore.

Vittoria  compie 17 anni.

E’ diventata una bellissima giovane donna.

Lo vedete dalla sua foto in Whatsapp.



E’ lei la regina.

Già principessa di quando aveva ancor mamma e papà tutti insieme

E vi dirò con orgoglio che l’ho fatta io.

Almeno in principio.

Poi la vita si e’ un po’ accanita.

E ci ha separato, almeno nel fisico.

Un tempo eravamo così come nelle foto.





Oggi siamo distanziati da molto prima che lo imponesse il virus.

Meno male che ci sono gli zii Paolo e Cristiana, che sempre tanto ringraziamo e che ci tengono ricuciti..

Un giorno ebbi la malaugurata idea di aprire bocca a vanvera, e durante una lite dissi in presenza di Vittoria che l’essere umano non dovrebbe fare figli, che ce ne sono  già troppi e la vita e’ sofferenza e altre cazzate prive di amore.

Spero di non avere lasciato uno di quei traumi indelebili.

Ma Vittoria ne ha passate tante ed e’ abbastanza forte da lasciarsela passare sopra.

Ma in ogni caso, e’ ora di chiarirsi.

Vittoria, ti dirò che sei la cosa più bella di tutta la mia vita.

Ho avuto tutto da questa vita, eppure la sola cosa che ha valore alla fine sei tu.

Sei la mia vita.

Io ti penso ogni istante della giornata.

Anche quando faccio altro sei sempre li, come una pulce nell’orecchio. zzzzzzz

“Ma puce” dite voi francesi per essere affettuosi.

Ebbe’ oggi sei ancora un po’ più grande, puce.

Ma per me sei sempre ma puce come eravamo nelle foto.

E sarò sempre tuo papà.

Ti voglio tanto tanto bene.

Tutto il mondo di bene.

Tanti auguri.

E per non farmi venire i lacrimoni ….

clicca qui: https://www.youtube.com/watch?v=Kg5gfNEQ6yQ

Ti ricordi quando eri piccola?

Attenzio’

Concentrazio’

Ritmo e

Vitalità

E’ il mio augurio di vita per te.

Papà




 

 

 

 

martedì 17 novembre 2020

2020 11 17 – I matti dell’undicesima pioggia vaccina

 2020 11 17 – I matti dell’undicesima pioggia vaccina

 

Due matti si incontrano.

Ue’, hai letto le niùs?

No perché?

Dicono che piovono mucche.

Ma in che senso?

Nel senso di vacche, cretino.

Ma da dove ?

Dal cielo, no ? Da dove se no ?

Embeh? Che c’è di strano ? Ci sarà un nido.

Ma dai! Le notizie bisogna saperle leggere. Dammi qua.

“L’undicesima pioggia vaccina”

Vedi che non hai capito un cazzo?

Parlano dei vaccini nel senso dei vaccini, non dei piccoli della vacche che sarebbero vitellini.

Si ma come fanno a piovere?

E’ una metafora, cretino. Vuol dire che sono tanti.

Tanti quanti, in undici? Cosa è un nuovo sports?

Undicesima come le piaghe bibliche, imbecille. Evidentemente è roba tipo la pioggia acida.

Ma il latte non era basico, mica piaghico?

Qua di basico c’è il tuo cervello. In effetti però è strano.

Lo dicevo io.

Impara: per me c’entra quella storia del virus reale.

Prima 6 mesi di emergenza.

Poi 6 mesi di convivenza

Poi 6 miliardi di impresenza

Poi 6 euro di dosanza

E poi alla fine tutti insieme, colpo di scienza.

La pioggia antiimmunodeficienza.

Guarda che 6 per 4 non fa mica undici.

No hai ragione, ma in tutti quei multipli di numeri primi c’è qualcosa di sinistro.

Tre.

Cosa ?

Sinis tre. Sono multipli di tre. Non tro. Anzi fai attenzione a quello che dici che in un attimo diventa tso. Tso no mi.

Hai ragione, 3333. Ma qua c’entra l’anticristo.

Piantala con le visioni mistiche, sono sempre roba da tso. E mi no.

E 11? L’undicesima piaga divina secondo me se l’è inventata per l’occasione.

Ma chi ?

Il Padreterno, no? Chi se no? Non ci sono mica gli spacciatori di piaghe, è un potere riservato.

Però se ci sono gli spacciatori di pecorino ci saranno anche gli spacciatori di vaccini.

E’ allora?

E partì con l’irrefrenabile delirio paranoide. Ma come, allora. Segui la seiquenza. Non vedi che in un anno hanno fermato il mondo? E poi non vedi che 6 miliardi per 6 euro fa 36 miliardi.

Scusa, perché non conti 8 miliardi di anime ma solo 6?

Quelli sono i danni collaterali. Non vorrai mica vaccinare proprio tutti. Ma il punto è che si sono inventati un mercato da 36 miliardi. Adesso capisci?

No. Che c’entra la pioggia vaccina?

C’entra che dopo un anno di morti e terrore, all’improvviso tutti insieme, sbucano vaccini a pioggia per tutto l’occidente. Mentre curiosamente in Asia firmano il più grande trattato commerciale della storia che vale il 30% del  Pil mondiale, mentre la Cina, partita per prima, del suo vaccino non parla nemmeno. E poi c’è la Russia che lo Sputnik ce l’ha già da mesi, ma nessuno glielo ha prenotato. Adesso la vedi la congiura geopolitica? Tutto spartito. Tutto organizzato. Virus davvero inventato. 36 di mercato, che guarda caso è sempre un multiplo di tre

Congiura? Complotto? Paranoia ? No ! Tsno!

Ahiahiahai.

Qua ci vuole davvero l’undicesima punizione divina.

Vendersi l’anima mundi, sana sana, per 36 miliardi.

Pare che tutta la  ricchezza del mondo pre covid 19 fosse pari a 90.000 miliardi.

Ancora ‘sti multipli di tre.

Comunque 36/90.000 fa 0,04%.

E tu mi ammazzi, blocchi e terrorizzi il mondo intero per un anno per quattro noccioline?

Ma io non invoco soltanto l’anima di Samuel Colt.

Io ti organizzo un preghierone di massa che ti spazza via dalla faccia della terrassa con la forza dell’alitassa.

La chiamerò la 11ma preghiera dei matti del dollaro re.

O Signore buon Gesù,

metti in campo fin quaggiù,

delle piaghe fuoriclasse,

l'undicesima profilasse.

Gli devi beccare la crana.

Che sta tutta quanta lontana,

in quei paradisi di elisi

che devi annientare infelisi.

Annessione dovete pregare,

emersione verrà da vedere.

E allora si che la scoprirete,

tutta la crana nascosta in rete.

 

Manco aveva finito l’invocazione, che sentì in blocco le sirene.

Avrebbero dovuto essere di polizia, ma arrivò solo per lor due messìa.

 

E che volete fare.

Dura è la via del Kalimudda.

 



lunedì 16 novembre 2020

2011 11 16 – Ma tu ….’o ssaje fa’ l’America’ ? New deal

 2011 11 16 – Ma tu ….’o ssaje fa’ l’America’ ?

 

Ovvero: lo stivale virale imperiale.

Mentre assorbo il pensiero negativo che aleggia negli inconsci collettivamente riuniti nella neurosfera, quello monta dentro di me, si gonfia, si gonfia, si gonfia fino a che un giorno scoppia.

E così nascono il prepatatevi all'apocalirus, il buoooongiorno Italia dal debito biblico  lo scenario di guerra che speriamo ci kommissarino

Recepisco subito quella rimozione di massa che lo scoppio non lo vuole considerare.

E allora si rimoziona, con il tranquillazionizzatevi fino al recente fiducia vuol dire fiducia.

In fondo chi sono io per togliere la fiducia nella speranza, se non un povero matto che ne percepisce l’impalpabilità?

Fidarsi della speranza sembra attaccarsi ai vetri di una finestra che non c’è.

Ma un giorno avremo due possibili opzioni.

Esistono proprio due correnti di neurosfera al riguardo.

Scopriremo che era tutto vero, e che avevo ragione io, e i molti anche molto più autorevoli di me, che la pensano come me.

Oppure resterò deriso e sbeffeggiato per eccesso di pessimismo, sempre più Kalimudda sbagliato

In entrambi i casi cadrò in depressione.

E ci farò una risata sopra.

Imbottito di farmaci, non potrò nemmeno consolarmi con un viaggio nell’infinito, mentre tutto a torno a me il nostro piccolo mondo antico, che da noi è italico, sarà reiniziato come prima.

Ma non stamattina.

Nell’universo delle news ne ho pescata una che mi ha fatto sbellicare di fiducia nella speranza.

Bisogna saperle leggerle le notizie.

E questa è roba grossa, tanto che a prima vista, se si saltano autori e referenze, sembra proprio una feich.

Covid in Italia da settembre 2019.

Ma come?

Non era iniziato tutto in Cina, poco prima di fine anno 2019 ?

Non lo avevano creato in laboratorio ?

Non era come con gli spaghetti che li avevano inventati loro ?

Non era il loro piano per dominare il mondo di suprematismo  globale ?

E invece no.

Il piano c’era.

Ma era italiano.

Eravamo arrivati primi, col nuovo sogno di spaghettismo,

Lo spaghetti imperialism.

Dimentichi che l’ultimo, e unico, imperialismo nazionale non capitale, ci aveva portato un velo di sfiga, che noi siamo colonia non colonizzatori.

Ma quale Usa, ma quale Europa, e la Russia e la Cina.

Essendo che siamo come un bel calcio nel culo nel bel mezzo d’Europa, e in fondo del mondo, si inizia dal dominio del Mediterraneo.

D’altronde se è mare nostrum è nostrum.

E in mezzo ci passa, proprio fisicamente, tanta geopolitica come un cammello nella cruna dell’ago.

Così sfruttiamo la posizione strategica che abbiamo, eee : Suez.

Roba nostra.

Ci ha già pensato qualcuno?

E che problema c’è?

Ci mandiamo il virus.

Mediterraneo, Africa, Medio oriente, Oriente: tutti morti infettati con la pizza, connection.

Altro che via della seta, tutti giù dritti a fare meta.

E poi dopo un po’ di infezione, che li dura poco tanto fa caldo e a morire ci si è abituati, ripuliti i continenti, l’invasione.

E….: faccetta nera.

Anche se il piano ha una evidente matrice verde.

Non c’è niente da dire.

Siamo davvero un grande paese.

E poi non buttiamo via nulla.

Nemmeno l’ideologia rivelata fasulla.

Quindi non vi preoccupate.

Italia caput mundi.

Se poi ci avessimo anche il mappa, lo vedreste chiaro.

Li in medio.

Proprio come in un lago senza fango.

Non abbiamo bisogno di nessuno che ci salvi.

Tanto ci arrangiamo sempre da soli.

Anzi, via uccellacci del malaugurio.

1000 lire appostamento in curva.

Appendiamoci pure qualche cuorniciello.

Che porta bene, con qualche santo e ‘a maronna.

Speriamo solo che non siano disegni di calvi.

Che non vorrei che ci chiedano pure li danni.

Ma il vero punto vero è….. italia’:

ma tu, 'o ssaje fa' l’America' ?

 


 

sabato 14 novembre 2020

2020 11 17 – Fiducia vuol dire fiducia

 2020 11 17 – Fiducia vuol dire fiducia

 

Oh, Ondivaga Diurna Congrega, mai una parola facile, eh ?

Ogni volta mi tocca fare le capriole sinaptiche, per inventarmi qualcosa che faccia da missile.

La prossima puntata scelgo io: pizza.

No. Non va bene neanche quella, che ce ne sono decine se non centinaia, incluse quelle americane che dicono che l’hanno inventata loro.

Torniamo a fiducia.

Un facoltoso noto uomo d’affari dice al figlio dodicenne che vuole appendere un quadro e gli chiede di dargli una mano.

“Tu sali sulla scala che io ti tengo.“

Il figlio sale.

Appena e’in cima, il padre tira un calcio alla scala e figlio e scala cadono rovinosamente.

Il figlio si rialza e sta per protestare, ma il padre lo anticipa.

” Ecco la prima lezione, figlio mio. Mai fidarti di nessuno”.

Apperò!

Ecco che allora prende vita nei miei profondi, il ricordo del senso della parola.

Fiducia è l’atteggiamento, verso altri o verso sé stessi, che risulta da una valutazione positiva di fatti, circostanze, relazioni, per cui si confida nelle altrui o proprie possibilità.

Generalmente produce un sentimento di sicurezza e tranquillità.

Finchè non sei sulla scala.

Poi ci sono una valanga di accessori di uso e luogo comune che però ci risparmiamo.

Anzi qualcuno no.

Fiducia in Dio, negli uomini, nella fraternità umana, nella scienza, nel progresso sociale, nella verità, nella vittoria, nella propria stella, nelle proprie forze.

Tutti molto belli, e presenti in tanti brandelli.

Tutto viene da fidare, da cui affidare, o dare in consegna con fiducia.

Ed è interessante che per i latini derivasse da “fidus” “fedele”.

Come un cane, oggi simboleggiato Fido.

Anche se qualche sorta di sessismo semantico mai lo portò alla Fida.

Poi tutto qua.

Le definizioni si perdono in se stesse e resta questa parola, tutta sola, che sembra non avere origini o etimologia.

E’ quello che capita agli apriori, credo. Ai principi di base, alle dinamiche dominanti. Agli archetipi.

Insomma, sembra proprio che siamo predisposti al  confidare nelle altrui o proprie possibilità.

L’uomo è essere sociale, proprio perché ha fiducia.

Ed è fedele alla sua idea di bisogno di fiducia.

In se, negli altri, negli eventi, nei tormenti.

Nemmeno quando iniziano a manifestarsi delle fiducie i tradimenti, noi non si demorde.

E la fiducia diventa speranza, se non altro di riprovare a riporre fiducia.

Deve essere una forma di amore, in fondo, di quell’amore universale che tutto pervade.

E che proprio per questo ci da sicurezza e tranquillità.

Non ci si fida col rancore o col livore, ci si fida quando si apre il cuore.

E quello, per natura, prima o poi si riapre sempre.

O quasi sempre.

Così, essendo sempre in periodo di Covid, eccoci tutti scodinzolanti ad avere fiducia nel passerà.

Ci vuole pazienza a mantenere fiducia.

C’è chi si affida alla sublimazione nella fede.

Sempre fidata alleata della generale fiducia.

Abbiate fede, e Diò vi apparirà, in chissà quali forme.

Ma se lo preferite non antropomorfo, allora abbiate fiducia nella fiducia.

E’ un potente antidoto al nichilismo allofobo.

Chissà se il ragazzino dodicenne sulla scala ci salirà ancora.

O gli è rimasta la sfiduciata paura bloccante.

Io penso di si, per la natura circolare della fiducia.

Anche se magari con meno gratuitamente riposta fiducia.

Ascoltate il profeta, il Kalimudda

L’ultima cosa che disse, prima di andarsene, dall’altrui sfiducia bandito, fu: “abbiate pazienza, un po’ di astinenza e passerà la pestilenza”.

Fiducia nella pazienza.

E dopo dieci anni passò.

Fidec!

Oh, a volte ci va il tempo che ci va.

E ch’amma fa’.

Now this is oldly faith




venerdì 13 novembre 2020

2020 11 12 – Tranquillazionizzatevi

 2020 11 12 – Tranquillazionizzatevi

 

Dopo avere scritto lo scenario di guerra der kommissar mi sono piovute addosso sinistre ondate di ritorno.

Tutti che mi dicevano più o meno impliciti di stare tranquillo.

Che sembrava tanto un non rompere il cazzo.

Chi mi ha scritto di non rompere i coglioni che parlo solo delle mie paure.

Chi mi ha detto di vergognarmi di fronte a quelli in coda in macchina ai pronto soccorso.

Chi mi ha detto di vergognarmi perché sono un privilegiato

Chi mi ha detto che qualcuno ci salverà perché nessuno ha interesse a non farlo.

Chi mi ha detto che in Germania stanno peggio di noi che le loro banche sono più marcie.

Chi non mi ha detto proprio nulla assentendo col silenzio alle posizioni altrui.

Allora mi sono detto che dovevo tranquillizzarmi.

E mi sono accinto alla pratica di mia nuova ideazione del Tranquillazionismo.

Mi sono messo seduto comodo, ma abbastanza scomodo da mantenere l’attenzione.

Ho rilassato il mio corpo, ma entro i limiti del possibile.

Ho cercato di concentrarmi su una cosa sola, e ho preso il ritmo del mio respiro.

Ho cercato di sgomberare la mia mente dai pensieri funesti, respirandoli via.

Ho cercato di riempire la mia mente di pensieri buoni, quelli con cui cominci e poi rivoluzioni.

Andava tutto bene.

Mi sentivo già più tranquillo.

La pratica funzionava.

Aleggiavo leggiadro nella stanza.

Come fosse una danza.

E tutto mi sembrava già più tuttappost.

Poi d’improvviso l’equilibrio si è rotto.

E sono corso giù al bagno.

M’era venuto il cagotto.

Oddio, un sintomo del virus.

E come di incanto mi son ritrovato a immaginare.

A chi rompere il cazzo in generale, come tutti.

A chi rompere i coglioni con le mie paure, che poi sono di tutti

A pensare a quelli in coda in macchina, aspettando il mio turno senza manco avere la macchina.

A rimpiangere il mio privilegio, nel giorno in cui sarà sparito liegio.

A pensare che non avevano capito niente, e nessuno ci salverà.

A pensare che chissenefrega di come stanno le banche in Germania, che tutta insieme sta meglio di noi.

A pensare a chi non mi ha detto nulla, mavappanculandolo per riempire la solitudine.

Tranquillizazionismo.

Oh cazzo, s’è rotto.

Il giocattolino psicoinismino.

E m’è tornata la strizza.

Che ogni cosa s’addrizza.

S’addrizza ‘sta mazza.

Che qui ci si strozza.

Ma poi mi sovvenne.

L’anima indenne.

E anziché col tormento,

mi misi col canto,

a risuonare discanto :

pigliate 'na pastiglia.

Di sanpfizerxanax.

Sientammè