domenica 26 settembre 2021

2021 09 26 – La settima dose

 2021 09 26 – La settima dose

Musica di Lucio Dalla e ritmica pure, mas o meno:

L'ultima luna

 Da canticchiare dopo l'ascolto dell'originale

1.      La prima dose

2.      Era quella senza le chiose

3.      L’iniettore si aggirava

4.      A cercare dove bucare

5.      Mentre a caccia di puliti

6.      Poveri cristi

7.      Svaccinati

8.      Stigmatizzati ed additati

9.      Senza dubbio vengono dannati.

 

1.      La seconda dose

2.      Era il cardio di un vaccinato

3.      Che dal bugiardino

4.      Era stato ben bidonato

5.      Gli venne un colpo

6.      Dritto al cuore

7.      Dritto al cuore

8.      Povero cristo poveretto

9.      Danno solo collaterale

 

1.      La terza dose

2.      Fece paura a tutti

3.      Si inziaron a domandare

4.      Se era il caso di perseverare

5.      Doveva essere una volta.

6.      Siam già a tre, già stavolta

7.      Con la macchina vaccinale

8.      Che rimbombi i trombi

9.      Come rombi di statale

 

1.      La quarta dose

2.      Giuraron tutti che era buona

3.      I vaccini son progresso

4.      Lo rifiuti e giu nel cesso?

5.      Ma per sfortuna

6.      Un po’ per sfiga

7.      Si virò verso la lambda

8.      E si si stramba, nuovamente

9.      Tutti chiusi niente banda

 

1.      La quinta dose

2.      Era una fila di sanitari

3.      Che poveretti

4.      Cercavano solo dei binari

5.      Tutti allo sbando

6.      Senza quando

7.      A cercare di capirci

8.      Come mai questo vaccino

9.      Dura manco che due mesi. O no?

 

1.      La sesta dose

2.      Portò infine la cura

3.      E tutti quanti

4.      Si sollevarono di paura

5.      Ste farma dette

6.      Maledette, maledette

7.      Ci hanno usato come cavie

8.      Per far la grana

9.      I passi verdi e l’autorità costituita

 

1.      L’ultima dose

2.      Era la settima su sette

3.      Praticamente, una ogni settimana

4.      Non so bene, mi è sfuggita la durata

5.      Ma son certo, sono sicuro

6.      Dura meno dello yogurt

7.      Ci salvammo, ci curò

8.      Che poi si endemizzò

9.      Come co' colèra, né guagliò



10.  Oh oh oh oh oh oh oh



 

sabato 25 settembre 2021

2019 09 25 – Rendiamo omaggio al papilione

2019 09 25 – Rendiamo omaggio al papilione   

Non ci avevo mai pensato.

Sono tre anni che stiamo a tiramollarci.

E sempre padiglione mi ha dato l’idea di grosso e pesante.

Tra mille difficoltà, a volte anche metaforicamente.

E tra occhiate fugaci,  a volte anche no.

Mentre invece l’etimo è di quelli da omaggiare di scuse per raffinata leggerezza.

Papilion verrebbe dal latino papilionem, accusativo di papilio.

Dalla somiglianza delle cortine di una tenda militare con le ali di….

di una farfalla.

Farfalla.

Leggerezza.

Leggero, dunque; non pesante.

E poi soprattutto cosa c’è di più mentalmente simmetrico di una farfalla ?

E ancora, questa simmetria a battiti reciproci ci fa volare, oltre che creare i famosi temporali italiani. 

Storia e cultura omologhi al battito cinese, ma di imperialismo della mente.

Papiglione.

In principio, un’idea

No, troppo razionale.

Un sogno.

No, troppo poco razionale

No. Ecco,  una visione

Anzi, meglio ancora: un miraggio.

Siamo pure nel deserto.

Ci manca solo la tenda beduina con le ali aperte a farfalla

E l’acqua de bebèr.

Così nasce il miraggio.

Con San Giorgio ad ammonirti che ogni composizione è una guerra col drago.

E che drago.

Non da ammazzare, povero, ma da piegarlo al volere d’umano.

Con costanza, senza strappi al motore. Ma con tante parti in interconnessione

Idee, disegni, progetti, prove

Terra, camion, cemento, ferri, muri, legni

Impianti, interni, arredi, luci

Audio, video, trideo, immagini, contenuti,

Soldi si, oggi no, fatture, scontrini, bonifici.

Partire dalla dalla visione di tenda volante fino all’ornamento del baldacchino.

Tutto intorno, persone, tecnici, lavoranti,

Per giorni, mesi, anni.

Ci va il tempo che ci va.

Ma il tempo non esiste.

E’ solo una convenzione per misurare le variazioni dello spazio.

E cosa c’è di più chiaro di come altera lo spazio una bruca che diventa farfalla?

Sospesi nel fermo nulla di un improbabile deserto.

Fino a che ti svegli una mattina.

Guardi quello che è stato il tuo cantiere di vita.

E la farfalla ha dischiuso le ali.

Troneggia, come pronta a spiccare il volo di una visione che fu, divenuta realtà.

Questa è creazione.

Il mestiere, o il mistero, di Simmetrico.

La creazione della bellezza.

Da un filo di sabbia, come di una clessidra

Con il tempo, che non c’è.

E il lavoro.

E la fatica.

Che nobilita uomini e farfalle.

Quando ci si può dire:                                   noi c’ero.                                             

Pavillion Simmetrico   



venerdì 24 settembre 2021

2021 09 24 - Norma e giornata mondiale della salute mentale 10 OTTOBRE 2021

 


2021 09 24 - Norma e salute mentale

Sono anni che non partecipo all’attacàti al tram della giornata mondiale della saluta mentale.

Ce ne è bisogno di gentilezza, relazioni, intese.

Sono emozionato. 10 ottobre. Mi porto avanti, dunque.

Anche se tra passi verdi e iniziative autoritarie non so se potrò andarci fisicamente.

Ma che ci frega.

Se tutto va bene facciamo onde di neurosfera e cellule immaginative.

Dobbiamo ringraziare Renato, sempre in pena per Radiogold, che ha avuto l’idea con cui ci vuole sparare in onda nelle auto di mezzo nord Italia.

Neurosfera a quattro ruote, il top.

Ci trascineremo pensiero come clangore di barattoli di un matrimonio.

Per ricordarci che visti da vicino nessuno è normale.

E ascoltati alla radio l’è istèss.

E se è vero che è il momento del brucomente, dobbiamo inseguire l’immaginazione.

E’ per questo che il nostro tram si chiama Norma.

Anche se essendo maschio non dovrebbe essere Norma

Come fa a chiamarsi Norma ?

Mentre ripensavo alla perfidia delle categorie, ho capito.

Beh, che c’e’ ci strano ?

Sarà una trammessa.

O forse sarà un trams.

Noi astigmatici, quando c’e’ da combattere lo stigma, vi lovviamo tutti quanti.”

 

Norma della salute mentale

 La salute qui versale,

del mentale e’ la normale.

Vale ovunque tra universi,

tranne dove ancor s’e’ persi.

 

Da vicino e da lontano,

siamo tutti sola norma.

Non e’ vero che nessuno,

sia, da prossimo, normale.

 

Questo e’ dunque il ciò che vale.

Lumicino e vaticinio.

Se guardati da vicino,

vedrai in tutti la normale.

 

La normale che intendiamo,

e’ davvero cosa chiara;

distribuisce tutti i casi,

all’intorno di una media.

 

E’ così che vi dimostra,

che seppur non tutti uguali,

c’e’ uno spazio entro il quale,

il nostro stare e’ funzionale.

 

“A che cosa funzionale?”

Chiederete artificiali.

Questo e’ ovvio, miei signori:

a crear mondi reali.

 

Tutto quanto v’inventiate,

per a voi dare importanza,

e’ soltanto un artificio,

che per altri e’ sacrificio.

 

Mentre voi giocate ai dotti,

sciorinando pur teorie,

qui qualcuno sogna vitti,

la nascosti in una media.

 

E cosa e’ una tal devianza,

con si grave mal di panza,

se non gran chiaroveggenza,

di palese e greve demenza?

 

Se ti scappa qualche nesso,

tutti addosso a dirti fesso.

Non sia mai che rompi il cazzo,

tutti addosso a dirti pazzo.

 

Ma chi e’ matto per davvero ?

Chi fa danni quanto impero.

Vi par peggio un poverello,

o un Attila novello ?

 

Ecco a voi il nuovo soldo,

che misura il  manigoldo;

metta all’ indice lo pazzo,

che dei danni paghi il pizzo.

 

Hai pensato fuori norma ?

Ti sei posto oltre l’asse ?

Molto bene, puoi provare,

del tuo danno il carmapasso.

 

E così vedrete tutti,

che asportati i veri matti,

dall’inferno quaggiù in terra,

ci troviam nel dopoguerra.

 

Si potrà ricostruire.

Si farà nell’abbellire,

che le menti d’acuire,

sognano sempre a non finire.

 

Giorgio Gaber dalla neurosfera

Far finta di essere strani

 

giovedì 23 settembre 2021

2021 09 23- Brucomente

2019 09 23 - Brucomente

I biologi hanno scoperto che all'interno delle cellule del tessuto del bruco ci sono cellule chiamate cellule immaginative. 

Risuonano su una frequenza diversa. 

Inoltre, sono così diverse dalle altre cellule che il sistema immunitario del bruco le prende per nemiche e cerca di distruggerle. 

Ma continuano ad apparire nuove cellule immaginative e sempre di più... 

Improvvisamente il sistema immunitario del bruco non può più distruggerle abbastanza velocemente e diventano più forti collegandosi le une alle altre per formare una massa critica che riconosce la loro missione di realizzare l'incredibile nascita di una farfalla. 

Credo fermamente, come molti altri, che ci sia un fermento evolutivo nel tessuto della società attuale. Nonostante il clamore della paura, dell'avidità, del consumo eccessivo e della violenza che si esprime attraverso il tessuto sociale, esiste un'unione di uomini e donne che possiamo chiamare cellule immaginative, che rivelano un mondo diverso, una trasformazione, una metamorfosi. 

Il poeta uruguaiano Mario Benedetti ha scritto: ′′Cosa accadrebbe se un giorno, ci svegliassimo e ci rendessimo conto che siamo la maggioranza"? 

A quel punto le cellule immaginative prevarrebbero e farebbero uscire la farfalla da un mondo di vermi! E' tempo di risveglio. 

Gruppi di cellule immaginative si riuniscono ovunque, iniziano a riconoscersi, sviluppano gli strumenti organizzativi per aumentare il livello di coscienza, affinché la prossima tappa della società umana si manifesti, per creare una nuova dimensione della vita, una società che smetta di essere un bruco e potrà diventare farfalla, una società più compassionevole e giusta, un'umanità radicata nella felicità e nella comprensione reciproca». 

Alice per Deepak Chopra




mercoledì 22 settembre 2021

2021 09 23 - Buone intese

 2021 09 23 - Buone intese

 Per www.parolebuone.org

Questa cosa delle parole buone mi sembra una buona cosa.

La pillola di resilienza conforta in alto i nostri cuori.

Ci permette di elevarci dalla condizione umana, davvero troppo umana, in cui ci hanno proiettato.

Trascendenzialità dalla contemplazionità,

Che qua ne usciamo pazzi se preghiamo sempre.

Io aspetto trepido ogni tornata successiva.

Anche se poi maledico chi ha scelto la parola, ogni volta che voglio cercare di scrivere qualcosa di fruibile per chi ascolta, o riceve, cercando di non essere banale.

E sfruculiandone dunque la sua  immaginazione ascoltativa.

Se prendo per buono, come è buono, il concetto di arrivare a destinazione in vari modi, forse dovrei provare altre forme comunicative.

Ma io so solo scrivere.

E fare leggere

E fare girare.

E ascoltare

Mi sorprende quindi apprendere la consapevolezza della ricerca di una multiofferta, che in realtà mi rendo conto che cerco io stesso.

E infatti ho scoperto come dire le parole buone in modi differenti, in modo che si spandano per la neurosfera.

In variegati modi, anche non espliciti.

La mia teoria è che pensieri parole opere e missioni viaggiano nel campo gravitazionale.

Dentro il quale si sovrappongono stratificando e rinforzando significati.

Rotori semantici e centri di gravità per la mente.

Niente si perde al vento.

Casomai alimenta il vento.

Quindi concentrarsi su una parola su cui focalizzare il pensiero è un esercizio di ricerca di intesa.

Io pronuncio  una parola e quella cerca le sue compagne con cui aggregarsi.

Se la intendono.

Così si forma il pensiero.

Per intesa gravitonale.

Sempre intesa è quella semantica.

La sequenza delle ultime parole è indicativa.

Riparazione, entusiasmo, relazioni, gentilezza.

Cercate il nesso di intesa.

E’ anche divertente.

E magari scopriremo un meme che si autopropaghi come unità culturale di pensiero resiliente.

O meglio ancora di pensiero.

E basta.

La rienrelezza.

Che tra l’altro sembra un iniezione di vaccino di pensiero.

Eccola la bontà di intese e intesa.

La parola buona.

Io non sacrifico il significato originale di intesa.

Lo evolvo, o almeno ci provo.

Magari delirando.

Ma quello è il privilegio della scrittura sinaptica di un matto patentato.

Così l’intenzione di comunicare mira al cuore.

Sforzandomi di comunicare per comprendere me stesso.

E così cercando di stare bene.

Confidando che qualcuno ascolti.

E ci stia bene.

Di intesa.

 

Kalimmudda ipsum dixit

 

Ludovico Einaudi per tutti da Vittoria: vola

 

 


 


martedì 21 settembre 2021

2021 09 21 – La gentilezza delle nuvole


2021 09 21 – La gentilezza delle nuvole

 Per www.parolbuone.org

Leggere adagio assai.

Con la gentilezza di The Cloud Atlas sestetto  in sottofondo

 

La nostra vita non ci appartiene.

Da grembo a tomba siamo legati ad altri.

Passati e presenti.

E da ogni crimine, e da ogni gentilezza, generiamo il nostro futuro.

Ieri la mia vita andava in una direzione.

Oggi va verso un’altra.

Ieri credevo che non avrei mai fatto quello che ho fatto oggi.

Queste forze che come intersezioni di traiettorie di quanti spesso ricreano tempo e spazio, che possono modellare e alterare chi immaginiamo di essere, cominciano molto prima che nasciamo e continuano dopo che spiriamo.

L’amore e la sua derivante gentilezza sono una forza da comprendere come legge fisica che attraversa le dimensioni.

La nobiltà propria di chi è gentile d’animo, di costumi, di sentimenti è virtù connaturata.

Contraria alla volgarità della viltà.

Possiamo  quindi solo provare a capire perché continuiamo a ripetere sempre gli stessi errori.

La domanda è, se Dio ha creato il mondo, come sappiamo quali cose cambiare e quali cose devono rimanere sacre e inviolabili.

Bisogna ascoltare la gentilezza del cuore.

Puoi mantenere il potere sulle persone finché dai loro qualcosa, almeno qualche gentilezza.

Deruba un uomo dell’ultima gentilezza e quell’uomo non sarà più in tuo potere.

Qualunque gentilezza compiamo non ammonterà mai a qualcosa di più di una singola goccia in un oceano sconfinato.

Ma che cosa è l’oceano se non un insieme di gocce di gentilezze.

Essere vuol dire essere percepiti.

Con gentilezza,

Pertanto conoscere se stessi è possibile solo attraverso i gentili occhi degli altri.

Ma io non sarò mai soggetto a maltrattamenti criminosi.

Con la gentilezza delle nuvole.



https://www.youtube.com/watch?v=s-0cf7rIxAQ



 

 

 

 


lunedì 20 settembre 2021

2021 09 20 – Atomi mica virus, con gentilezza

 2021 09 20 – Atomi mica virus, con gentilezza


Mentre da noi litighiamo per i passi verdi, un altro tassello trova posto nel grande puzzle del mondo che viviamo.

O perlomeno nella percezione dello stesso.

Che la lotta per la supremazia mondiale tra Usa e Cina sia un dato di fatto è, in effetti, un dato di fatto.

Tautologia compresa in omaggio.

Meno chiari i termini attuali della questione.

Si deve uscire dalla logica economica, di chi ha più Pil per intendersi, e si deve entra nella logica di potenza.

Di chi dominerà il mondo.

E’ una questione imperiale e militare.

Di chi ha più portaerei e incrociatori, per capirsi.

In questa logica ci sta anche la creazione di un virus che è dannoso per il nostro mondo occidentale, ma che in fondo da poco fastidio a chi non deve difendere un benessere presunto tale, non dovendo neppure rendere conto a milioni di elettori.

Sotto il profilo militare non ho dati aggiornati, ma basta avere capito il concetto.

Oggi la tensione tra i due giganti è crescente, sembra di rivivere la guerra fredda.

Silente o a volte no.

Soprattutto per il dominio dell’oceano indopacifico, in cui transitano le rotte del commercio e della navigazione militare dell’oggigiorno.

Gli alleati occidentali hanno appena avviato la spedizione di navi per rinforzare il contingente ivi dislocato rispondendo, come sempre, alla “comanda” Usa

In contropartita la passata gentile concessione del completamento del gasdotto con la Russia North stream 2.

Curioso paradosso, aumento dell’offerta, aumento dei prezzi in bolletta.

La geopolitica non è roba da mano invisibile.

O forse è l’altra mano.

Nello scacchiere del giocatore invisibile comunque c’è ancora anche la Russia, grande potenza militare oggi dissimulante per eccellenza.

Intanto l’italietta arma i suoi droni, come sempre in barba alla costituzione.

E’ solo per precauzione, avranno detto.

Precauzione di che ?

Ecco la notizia , allora.

La Francia perde di improvviso la commessa da 56 miliardi di euro o di dollari per i sommergibili australiani.

Oceano indo pacifico, il teatro di guerra.

Eh, ma servono a propulsione nucleare.

Hanno autonomia infinita.

Si ma per fare cosa ?

E quanto ci vuole a metterci dentro un missile nucleare?

Così mentre noi non ci preoccupiamo nemmeno di casa nostra, intesa come Africa oramai turca e russa, c’è qualcuno che rinverdisce venti di guerra fredda.

La Francia abbozzerà anche lei.

Ma la domanda è la seguente.

Non sarà che noi ci preoccupiamo di un virus, magari  proprio propedeutico ad indebolirci e distrarci, e intanto qualcuno prepara il grande spolvero delle atomiche di una volta?

Piccoli sono piccoli, sia gli atomi che i virus.

Ma in fondo se non vedo non credo.

Con gentilezza, kalimmudda.

https://www.youtube.com/watch?v=Fq9FZ8e6d1Q


 

domenica 19 settembre 2021

2019 09 19 - Il rosso e il verde

2019 09 19 - Il rosso e il verde

Col rosso non passo.

Col verde riparto.

A questo punto è proprio un duello.

Devo salvare la testa perché dentro ci ho il cervello.

Dalla propaganda al totalitario.

Rimango sempre più solitario nel mio privato libero Stato delle molignane.

Via filippo numero zero.

L’ho anche reclamato il tiranno illuminato.

E adesso che me lo trovo mi sento spiazzato.

Preferivo, mi faceva comodo, la illusione di democrazia.

Un’oligarchia trasversale da criticare ad ogni costo per la sua scarsa se non nulla rappresentatività.

Anche se decine di milioni di vaccinati testimoniano invece un plebiscito.

E non si può pensare sempre contro, giusto per amor di critica.

E quindi la minoranza sono inequivocabilmente io.

Certo un po’ di sana manipolazione ha aiutato…..

La salute prima di tutto.

Brutta storia essere minoritario quando per quello ti toccano dei diritti di base.

Lavoro, circolazione.

E quella sensazione di stigma dell’appestato.

Ma il popolo si è espresso, seppur per interposta archìa

Siamo in democrazia.

Quindi in qualche perverso modo mi sono votato da solo

Ma io non mollo.

Io mi ritengo pro vacs.

Sotto il profilo sanitario, inteso.

I vaccini hanno debellato malattie.

Il vaiolo.

Ma lo spirito di critica mi porta a sottolineare tre punti fondanti molto semplici della mia opinione vaccinara.

·         - Non sono una cavia, e sfido chiunque a dirmi che non siamo trattati da cavie con un vaccino sparato in giro che dura sempre meno e chiede sempre più richiami.

·         - Non alimento il plusvalore delle aziende farmaceutiche, come non ho l’auto, che avrebbero dovuto vaccinare gratis, proprio perché ricche, e non addirittura a tre rate progressive da ripetere semestrali.

·         - Per manipolare verso la paura, ci hanno ignorato sia la ricerca che la esistenza e diffusione della cura, che è esistente e la cui ricerca poteva essere il focus fin da subito.

Allora adesso leggo l’ennesimo propagandismo.

Legiferato il passi verde. Ansa : effetto green pass, le prenotazioni dei vaccini aumentano del 40%.

Va bene.

E’ solo la conferma che non c’è dèmos, ma solo gregge. Impune

Anche se fanno bene.

Io posso permettermi di stare in casa a lavorare.

E sono immune al fascino dell’aperifè.

E quindi posso essere autarchico.

Mentre impera la oligreggìa, tutta proiettata al ritorno di quel precedente status quo, che come ho già detto, avrebbe dovuto già essere oggetto di Revoluzione delle farfalle di sopramezzo

Il titolo prende dunque spunto da Stendhal.

Dall'affaire Berthet, quando il figlio di un maniscalco fu giudicato e condannato a morte per aver assassinato l'amante, moglie di un notaio di provincia.

Il rosso e il nero riprende, sviluppa e arricchisce tale episodio, nel quale l'autore vede la manifestazione di un'energia popolare che la società conservatrice della Restaurazione reprime.

Conservatori contro popolari.

Praticamente mi ritrovo rosso, in qualche modo conservatore.

In un mondo di verde popolare, a me più congeniale.

E che ci volete fare.

Mi mancava solo questo.

Kalimmudda ipsum dixit

https://www.youtube.com/watch?v=kZHvXtl4KY0