sabato 30 gennaio 2021

2021 01 31 – Desiderio

 

2021 01 31 – Desiderio

Vorrei avere un desiderio.

Invece ho il desiderio di non avere desideri.

Magari fosse facile.

Anzi, il desiderio di non desiderio è quanto di più zen si possa immaginare.

Parte sentimentale.

Si dice di sentimento della mancanza di cosa necessaria al nostro interesse fisico o spirituale.

Diventa azione.

Sentimento intenso che spinge a cercare il possesso, il conseguimento o l’attuazione di quanto possa appagare un proprio bisogno fisico o spirituale

Istinto di sopravvivenza, bisogno di possesso, desiderio di proprietà, primato della saccenza.

Tutto un crescendo di desiderio, elevandosi lungo la scala dei bisogni.

Ci sta pure il desiderio carnale, che in fondo altro non è che sublimazione dell’istinto di sopravvivenza.

Ma ce ne è una bellissima, di quel poeta che fu Pasolini.

Il desiderio di poter contare sul pane, almeno, e un po’ di povera lietezza.

Credo ispirata da Tommaso Moro, desideroso di farsi decapitare per amor di chiesa.

Signore, donami una buona digestione e anche qualcosa da digerire.

Donami la salute del corpo e il buon umore necessario per mantenerla.

Donami, Signore, un’anima semplice che sappia far tesoro di tutto ciò che è buono e non si spaventi alla vista del male ma piuttosto trovi sempre il modo di rimettere le cose a posto.

Dammi un’anima che non conosca la noia, i brontolamenti, i sospiri, i lamenti e non permettere che mi crucci eccessivamente per quella cosa troppo ingombrante che si chiama «io».

Dammi, Signore, il senso del buon umore.

Concedimi la grazia di comprendere uno scherzo per scoprire nella vita un po’ di gioia e farne parte anche agli altri.

Pane e lietezza.

Ma ve ne tiro fuori l’ultima, di masto Pino, con poche note al piano di nientepopò di meno che del suo amico Ciccio.

E questa ve la dovete indovinare, così messa lì per il mio buon umore di scherzarvi.

Dicesi cazzimma.

Questo si che è un coacervo di desiderio coi controcazzi.

Anche se probabilmente col napoletano pochi ci capiranno un cazzo pure senza contro.

Ma forse basta il titolo, o no?

Oppure quelle poche note.

Che dovete fare lo sforzo di cliccare.

Pace e serenità

Si me vuò bene overamente

nun me faciss' cchiù aspettà

io non ti ho chiesto mai niente

solo pace e serenità.

Si me vuò bene overamente

saje che so' uno che s'accuntenta

quann' le storie sono strane

miracoli non se ne ponno fa'

Si me vuò bene overamente

circ' 'e me suppurtà

quann' me perdo 'mmiezzo 'a gente

quann' m'assetto a te parlà

quann' sto zitto jurnate sane

pecchè nun me ne fido 'cchiù

E se non ci va un Amen qua in fondo, non so proprio dove altro.

Altro che desiderio di non desiderio.

Più che Zen direi Zennaro, come Gennaro terminaro.

domenica 17 gennaio 2021

2021 01 17 – Novità

 

2021 01 17 – Novità

La parola di Ondivaga Diurna Congrega.

Saranno state le feste.

Il cambio di anno in solitudine

La congiunzione Giove Saturno Marte Luna

L’anima delli mortacci di non so chi.

Non so.

Sta di fatto che la novità è che non sento novità ad impregnar la neurosfera.

Ho perso connettività.

E probabilmente non capto più le onde di novità.

Quelle che sentivo anche dal ben lontano futuro.

Sono troppo lontano dal mio centro di gravità per la mente, forse.

Un po’ come se mi guardassi dall’esterno, con troppa distanza tra me e me, diceva l’elastico di Gaber.

Quindi ho concluso anche lo sfogo letterario.

L’ho chiuso bene, direi.

Le Covicroniche - Stagione 20

https://cloeconomie.blogspot.com/2021/01/le-covicroniche-stagione-20.html

Simpatico.

Ho anche forzato la mia natura, e seguito il precetto di chi mi incoraggiava a diffondere il pensiero de il Kalimmudda anche agli umani e non solo alla rete neurale del web.

Già che ci sono rendo anche voi partecipi di questo diario di un anno còvilo.

Come centro di gravità per la mente ho assolto il mio compito, accompagnando la neurosfera fino a vaccìno e piano di rilancio.

Adesso la soluzione alla questione geosociosanitaria e a quella economica sono a portata di mano.

E io non servo più.

L’io non serve più.

Then came the we, so died the me.

Kalimmudda ipsum dixit, un po’ come Zarathustra no?

Avvisati son tutti avvisati.

Dalla futura civiltà dell’amorevole intelletto.

Novità, porta novità, senti l’elettricità.

Questo era Jovanotti.

Ho perso anche il gusto per gli uberlinch, si noterà.

Niente più da condividere con la neurosfera di non prossimità.

Niente desiderio di cercare sentieri neuronali nell’infinito della gravità

Adesso non sento niente.

La volete chiamare depressione?

Si ci sta.

Ma meglio in termini velistici, già che è periodo di coppa America.

Non so quando e perché ho fatto la virata.

Adesso è una vita di bolina.

Non ho pressione sulle vele.

In effetti non so nemmeno se non c’è il vento o non ci sono le vele.

Mi viene in soccorso l’irrefrenabile ilarità del Kalimmudda.

E ci faccio sopra una risata.

La vita è uno scherzo di gioco.

E tranquilli, poi passa.

O no?

Questa consapevolezza.

Questa si che è eterno ritorno della novità.

Hi hi hi.

Kalimmudda ipsum neo dixit