mercoledì 30 luglio 2014

sabato 26 luglio 2014

2014 07 26 – Quando il lavoro manca ce lo si deve anche inventare. Turismo, Sell Centers e Personal Trainers



2014 07 26 – Quando il lavoro manca ce lo si deve anche inventare. Turismo, Sell Centers e Personal Trainers

Inquadramento generale - http://it.wikipedia.org/wiki/Turismo_in_Italia - Istat 2012 e altro
Il turismo è uno dei settori economici dell'Italia. Il paese era, nel 2011, il quinto più visitato nel mondo con 46,1 milioni di turisti internazionali in arrivo, una cifra in crescita rispetto ai due anni precedenti (43,6 e 43,2 milioni nel 2009 e 2010 rispettivamente.
Secondo le stime del World Travel and Tourism Council, l'industria turistica nel suo complesso (turismo nazionale e estero) avrebbe contribuito, con 147 miliardi di euro, per il 9,4% alla formazione del PIL del paese, impiegando all'incirca 2,5 milioni di persone, pari al 10,9% dell'occupazione nazionale.
Esistono varie discussioni sulle possibilità di espansione del turismo italiano (in allegato 2 esempi).
Nel piano strategico Italia iniziale, si ipotizzavano maggiori entrate per lo Stato pari a 15 miliardi di euro/anno da turismo (in giallo nella tabella seguente).
Ipotizzando una media del 50% tra tassazione indiretta sul valore aggiunto, e tassazione diretta sui redditi delle imprese e persone del settore, vorrebbe dire avere circa 30 miliardi di euro in più di “Pil stranieri”.
Il 20% in più rispetto ai 147 miliardi di cui sopra.
Impossibile ? Io non credo.
E con questi 15 miliardi in più saremmo a +175 miliardi di avanzo.

Capacità ricettiva in Italia (Wikipedia)
Riportiamo i dati Wikipedia tratti da uno studio dell'ISTAT condotto dal 2002 al 2005 sulla capacità ricettiva in Italia. La situazione 2005 è comuque indicativa anche ad oggi (Ndr).
Tracciando un quadro generale, l'Italia è dotata di oltre 33.000 alberghi, dalle 5 stelle lusso a 1 stella; nel 2002, vi erano 33.411 alberghi, cresciuti in 3 anni di un centinaio di unità fino a toccare quota 33.527 nel 2005. Tali strutture, sempre al 2005, offrono 2.028.000 posti letto, distribuiti in 1.020.000 camere (con prevalenza dunque di doppie e in minor misura triple) e 1.003.000 bagni.
Nel 2012 (fonte Istat, non Wikipedia) i posti letto alberghieri sono diventati 2.250.704 distribuiti in 1.093.286 camere con 1.091.299 bagni.(Ndr)
Oltre agli alberghi, esistono altre tipologie di strutture ricettive come il villaggio turistico ed il campeggio. I villaggi e i campeggi sono 2.411, ed offrono 1.344.000 posti letto.
Si segnalano infine 11.700 strutture di agriturismo con una capacità complessiva di 140.000 letti e 10.000 bed and breakfast (questi ultimi hanno avuto un tasso di crescita eccezionale, passando dai 4.000 del 2002 agli oltre 10.000 del 2005) con 53.000 letti.
In totale, se si aggiungono anche gli alloggi in affitto, l'Italia al 2005 dispone di 4.350.000 posti letto.
Inoltre va sottolineata la capacità italiana di avere approdi di primo livello ed aree balneari "pulite" per attirare un turismo ottimale.

Alberghi per categoria  (Wikipedia e altro)
·           5 stelle. Nel 2005, in Italia erano presenti 232 alberghi a 5 stelle o di lusso. Tali strutture, classificate come le migliori per qualità e servizi nel Paese, offrono 43.150 posti letto distribuiti su 20.686 camere, dato che conferma la netta prevalenza delle camere doppie in questo tipo di esercizi alberghieri. I bagni sono di più rispetto alle camere, e cioè 21.233.
·           4 stelle. I 4 stelle sono quasi 3.700, con 502.000 letti distribuiti in 247.000 camere.
·           3 stelle. I 3 stelle sono i più numerosi, rientrando nella media sia come servizi che come costi: sono 14.500, quasi metà di tutti gli alberghi d'Italia, 940.000 sono i posti e letto distribuiti in 483.000 camere.
·           2 stelle. I 2 stelle sono 5.000, con 116.000 posti letto.
·           1 stella. Gli alberghi ad una stella sono 2.000, con 157.000 posti letto.

Tutti i dati Wikipedia sono sostanzialmente confermati anche dall’Istat nel 2012 (ndr).
La tabella seguente riassume invece la situazione di Arrivi e Presenze per tipo (classe) di alloggio, su base dati 2012 (Fonte Istat) (ndr).
Si notano soprattutto :
  • un utilizzo diffuso di tutte le varie categorie, il che testimonia un buona e ampia gamma di offerta da parte nostra. Chi vuole venire in Italia trova ogni tipo di offerta e quindi anche quella più adatta alle sue esigenze incluse quelle economiche.
  • I giorni medi di presenza, pari a 3,67 giorni. Questo forse è un dato su cui intervenire.


Ricettività. Posti letto per Regioni e province. Dati Istat 2012
Per sapere dove abbiamo posti letto alberghieri (quindi circa la metà dei 4,35 milioni totali) si guardi la tabella seguente.
In rosso sono evidenziate le province con più dell’1% del totale posti letto Italia, pari a 2,25 milioni.
Questo vuole dire che le province in rosso sono quelle con più di 22.500 posti letto e che verosimilmente sono le più attrezzate e anche quelle con più ricettività “non alberghiera”.
Si osserverà che la distribuzione è diffusa, almeno più diffusa di quello che io mi sarei aspettato.
Vuol dire che abbiamo alberghi davvero un po’ dappertutto.
  
Il tasso di occupazione degli esercizi alberghieri
Questo è il vero dato rilevante.
I numeri delle tabelle a fine paragrafo sono le percentuali di occupazione (Istat 2012) per regione.
Noi “occupiamo” il 30 % della nostra capacità ricettiva.
Ma quello che è più incredibile sta nella parte bassa delle tabelle seguenti.
Le regioni in coda sono: Sicilia, Sardegna e Calabria. Anche la Puglia non sta tanto bene.
Ci metto anche la Basilicata a me cara perché conosco bene Maratea.
Mi sto riferendo alla prima delle tre tabelle, quella con il totale stranieri e italiani per il seguente motivo.
Se ricevere turisti stranieri migliora il mio “in-export” e infine la mia bilancia dei pagamenti, analogo discorso vale per un aumento di “vacanze italiane” da parte dei miei residenti, rispetto alla oramai consolidata predisposizione esterofila da migrante al contrario.
Si riduce l’”es-import”, o se preferite la fuoriuscita di valuta.
Diamo per assunto che chi può andare in vacanza ci va. Più ancora che il “Made in Italy” inteso come moda, design o simili, si dovrebbe spingere e incentivare una maggior circolazione e conoscenza all’interno del nostro incredibile Paese.
Credete che le Maldive o il Mar Rosso siano belli?
E’ vero.
Ma se volete, provate a leggere l’ultimo allegato.
E’ un mio “ricordo d’estate”: si parla di un 24 dicembre a Maratea.

Turismo – Arrivi 2012 per mese – Dati Istat rielaborati
Si riportano di seguito i dati mensilizzati e totali, per paese di provenienza.
In Italia ci sono “arrivi” per 100 milioni di turisti all’anno.
Di questi, circa metà sono italiani e circa metà sono stranieri.
Tra gli stranieri, i tedeschi sono ancora i nostri maggior clienti, con 10 milioni di arrivi.
Ben inferiori, con 4,5 milioni, gli americani degli Stati Uniti.
La distribuzione mensile è ancora concentrata nei mesi primaverili e estivi (da aprile a settembre), come risulta anche da tabella e grafico seguenti che mostrano i dati mensilizzati di arrivi, e nel grafico, dei primi 5  “paesi turisti”.
Questi ultimi rappresentano 23,4 milioni di turisti. Circa il 50% del totale.
Negli altri mesi, si osserva comunque un flusso di arrivi mai inferiore a 1,5 milioni di persone (ad eccezione di dicembre =1,4 milioni).
Mica bruscolini. O no ?


 Quando il lavoro manca ce lo si deve anche inventare. Sell Centers e Personal Trainers.
Matteo, Angela e i dati privati, “sensibili” o no.
Angela ciao,
sono sempre io. Matteo.
Si, ci avrei da chiederti un altro favore.
Sai, qua in Italia ci abbiamo una altro problema.
No, non è il traffico. Cioè si, soprattutto a Palemmo. Ma non è il principale.
Non so se ne sei al corrente, ma noi abbiamo un casino di disoccupati.
Soprattutto giovani.
E tanti molto acculturati.
Allora, ci sono “quelli delle Golf” che…
No, Angela. Non è il nome di una banda di mafiosi.
Si lo so che a voi la nostra mafia vi risulta ovunque, eccome.
No, questi qui sono quelli della bilancia dei pagamenti.
Ti ricordi? Quelli che ti volevano mandare all’inferno, nel girone imperialisti, per farti comperare 1.000 cinquecento.
Quelli da cui ti ho salvato io, quando ti ho fatto pregare di nascosto San Francesco.
Beh, insomma, questi qua  si sono inventati  un’altra cosa.
Per portare a casa nostra più turisti.
E al tempo stesso creare occupazione.
E forse non è proprio tutta una bischerata.
Per cui io la voglio provare comunque.
Però abbiamo bisogno del vostro aiuto.
Adesso ti spiego.
La prendo un po’ larga, ma vedrai che c’è un motivo.
Ho letto che avete avuto un problema di intercettazioni dall’estero.
Che erano tracciati un sacco di tedeschi. Anche gente importante, politici e così via.
E ho letto che avete anche mandato via uno della Cia. O forse Nsa, non ricordo bene.
Grande !
Qua da noi non riusciamo a mandare via nemmeno qualcuno dei ristoranti McDonalds per far posto a qualche pizzeria, e voi addirittura la Cia !
Come dici ? Era per finta? Era solo per mettere tranquilli i tuoi 80 milioni di ragazzi ?
Ma dai! Angela: ma sei proprio diabolica! Ma non ci credo!
Però senti Angela, c’è comunque qualcosa che non quadra.
Io non capisco bene: voi cacciate la Cia, ma noi ci dobbiamo tenere la Vodafone ?
Come: vuoi sapere cosa c’entra?
Ma se hanno detto che c’erano intercettazione su 600.000 italiani.
Dici che non è un tuo problema ?
Ma come: ma l’Europa, che tra l’altro ci deve proteggere, non sei tu?
Ah. Tu li conosci tutti e ti hanno detto che era appunto per proteggerci.
Da noi stessi.
Per essere sicuri che non  facessimo stronzate.
Capisco.
Mmhh.
Senti Angela, non è che mi hai proprio convinto.
Se continui a fare la cattiva, io però non potrò essere sempre qui a salvarti.
Lo sai che rischi di nuovo di andare all’inferno? Anche se fossi solo complice, sempre là si finisce.
Questa volta nel girone dei “grandi fratelli”.
No, non puoi andarci con la Golf. Nemmeno con le cinquecento.
Ci si va a piedi, oppure onda su onda, via etere.
E’ un posto dove per ogni intercettazione che fai o di cui sai, ti tocca ascoltare altre 1.000 conversazioni piene di stronzate in italiano, per lo più sui mondiali di calcio del 1982 e sulla nostra politica.
E’ un posto dove ti mandano le orecchie in overflow.
E se poi riuscirai mai a uscire, parlerai solo italiano.
Eh! La fai facile tu :“Nein! Nein! Nein!” un paio di ciufoli.
Se non ti aiuto io ti ritroverai a Bonn a canticchiare “jamme, jamme, ‘ncoppa jamme ja”
Che se qualcuno ti sente, ti prendono e ti es-migrano in provincia di Caserta.
No, non nella reggia.
Quella…..abbiamo dei problemi di agibilità.
Cosa vuol dire “non capisco agibilità” ?
Ti hanno detto che la tengono in uso alcune bande di camorristi per organizzarci dei rave dove spacciano ogni droga esistente in quantità industriale?
Mmhh
Dici meno male, perchè ti piace di più Potsdam che è già tutta pulita, pure con i letti pronti ?
Perché non sai ancora dove ti mandano.
Sempre roba regale.
Un paese da Principe.
Casale di Principe, sai, dai Casalesi.
Eh! Sempre a farla facile, tu.
Sempre questo:“ Nein! Nein! Nein!”
Mica è sempre tutto così facile, sai ?
Non è mica sempre che tu dai ordini e gli altri eseguono.
Ma meno male che ci sono io.
Come dici ? No, di cognome io non faccio Contrappasso.
Semmai, io sono quello che ti salva dal contrappasso.

Questa è buona. Idea, non battuta.
Senti, Angela, l’idea è questa qua.
Oltre alla convenzione di cui ti ringraziamo tanto, dovresti chiedere alla Vodafone di darci ufficialmente le mailing list di tutti i suoi clienti tedeschi.
Sai, secondo me danno più retta a te che non a me.
Potrai presentare la cosa ai tuoi 80 milioni di ragazzi come una nuova forma di cooperazione internazionale per lo sviluppo.
Così fai pure bella figura. E senza nemmeno mentire, perché è vero.
Come?  Cosa ci facciamo?
No, non gli mandiamo le foto di Balottelli.
No, neanche quelle delle tette della Ferilli.
No, è una roba seria.
Gli mandiamo dei consigli per gli acquisti di servizi turistici.
Si, Angela. Tutta roba vera.
No, non è per farci dare a tradimento i dati delle carte di credito.
Dici che noi italiani siamo malandrini ?
Si, ma questa è tutta vera. Garantisce Herr Collodi.
Ma no, Angela. Si, Collodi è quello di Pinocchio, ma non ti incazzare: stavo solo scherzando !
Lo sai come siamo noi italiani, ci piace ridere e scherzare, sempre con ‘a pizza, ‘o sole, ‘o mandolino e ‘a tarantella.
Insomma l’idea è la seguente.
E secondo me potrebbe essere buona.
Se funziona, poi potresti aiutarci a replicarla in altri paesi.
Tu ci fai mandare le liste.
E in cambio noi non troviamo difetti di fabbrica strutturali delle tue Golf  che ti obblighino al richiamo.
Che mi sembra già un bell’affare.
Dopodichè noi creiamo uno o più “sell-center”, proprio sul modello dei “call-center” della Vodafone, ma con dentro tanti giovani italiani istruiti e disoccupati, i quali inviano mail e telefonano ai nomi delle liste proponendo vacanze in Italia, illustrandone i pregi, mandando foto e informazioni e infine accettando prenotazioni.
O qualcosa del genere, in maniera che il loro lavoro sia tracciabile e quindi remunerabile.
Con una differenza, rispetto ai call-center robotizzati.
Noi con le persone ci sappiamo fare.
Per cui confido che quando ci parleremo non sembrerà di parlare con il bancomat.
In teoria i ragazzi potrebbero anche lavorare a distanza rispetto al teorico “sell center”. Da casa ad esempio.
E potrebbero essere “regionalizzati” in modo da offrire un servizio “di prossimità”.
Voglio dire che promuoverebbero cose della loro regione, che quindi conoscono bene.
Per ogni pacchetto da 1.500 euro che vendono, loro prendono il 10% e tu, come Stato tedesco, altrettanto.
Si ti prometto che li trattiamo bene, i tuoi compatrioti.
No, non li freghiamo.
E gli proponiamo dei bei posti.
Giuro che non gli facciamo nemmeno trovare la “Gondoleta modello Golf”.
Addirittura questi ragazzi dei sell-centers, questa generazione di neo-sellers, potrebbero configurarsi come delle specie di personal trainers dei turisti.
La Vodafone potrebbe dare ai suoi clienti che si trovano in Italia la possibilità di telefonare o mandare mail gratuitamente al loro personal trainer per chiedere informazioni o suggerimenti, ma anche solo per esternare pareri, opinioni e così via.
In cambio i sellers riceverebbero una integrazione alle provvigioni iniziali. Questa integrazione potrebbe addirittura pagargliela Vodafone, così offre un servizio in più ai vostri tedeschi  (Matteo pensa: io ci provo, che mi costa).
Se poi volessimo proprio esagerare, e se tutto funzionasse, questi trainer potrebbero anche proporre prodotti Made in Italy, ad esempio formaggi, salumi o anche vestiti. E anch’essi regionalizzati in base ai territori di vacanza.
E sempre se tutto funziona, poi potremmo replicare il modello con altri paesi.
Pensa: se tu ci dessi una mano, “sponsorizzandoci” e dicendo che funziona, e ci riuscissimo con la Cina, risolveremmo tutti i problemi di bilancio e tu dormiresti più tranquilla.
Come dici ? Ti sembra una bella idea ?
Ma è fantastico !
Si però dici che non mi devo allargare ?
Non è che puoi chiedere a Vodafone di pagare tutto?  L’integrazione remunerativa ai ragazzi dobbiamo vedere chi la paga?
Vabbè, se po’ fa’ lo stesso, credo. (Mannaggia, mi ha sgamato, pensa Matteo)
Vuoi sapere come facciamo a convincere i nostri sindacati a trasformare le nostri giovani fervide menti di domani, da dipendenti con il posto fisso, in piazzisti porta a porta professionisti del precariato ?
Beh, Angela, guardala in un altro modo.
Meglio precari che morituri.
O meglio precariato che emigrato.
Secondo me lo capiscono anche i sindacati.
Si tratta di creare ex-novo un nuovo settore.
E l’iniziativa sarebbe rivolta solo ai disoccupati, per cui tutto quello che arriva in più sarebbe incrementale.
Vuoi sapere dove mettiamo tutti quanti i tuoi turisti?
Beh, questo è facile.
Pare che noi abbiamo 2,25 milioni di posti letto, solo contando quelli in alberghi.
Aggiungendo altre strutture varie, si arriva a un totale di circa 4,5 milioni di posti letti.
4,5 milioni x 365 giorni vuol dire un potenziale teorico di 1.642.500.000 (1,6 miliardi) di “giorni letto”.
Oggi noi riceviamo 10 milioni di tedeschi, su un totale di 104 milioni di arrivi (stranieri e italiani = 49% vs 55%).
Con una media di presenze pari a 3,6 giorni, vuol dire che tra tutti, italiani e stranieri, occupiamo 374.000.000 “giorni letto” circa. Pari al 23% del potenziale totale di 1,64 miliardi.
A parte tutte le analisi e ragionamenti, anche “quelli delle Golf “ confermano il dato, prendendo a riferimento i numeri Istat relativi ai soli alberghi.
Il fatto è che anche riferendosi solo a quei 2,25 milioni di posti letto in alberghi e simili, su base 12 mesi,  ne usiamo solo il 30 %.
Di cui il 13 % per gli stranieri.
In sintesi, sia guardando i dati totali che quelli dei soli alberghi, direi che siamo lontanissimi dall’overbooking.
Anche se è chiaro che i mesi più scoperti sono quelli autunnali e invernali.
In più pare che voi tedeschi facciate vacanze scaglionate nel tempo, quindi potreste aiutarci a occupare i vuoti. Presidiare gli spazi.
Tra l’altro puoi già caricare la macchina sul treno, saltare le Alpi, e ritrovarti in Italia in un batter d’occhi.
E potrai farlo sempre più in fretta http://it.wikipedia.org/wiki/AlpTransit AlpTransit è un progetto svizzero di alta velocità ferroviaria in corso di realizzazione, lungo gli assi del San Gottardo e del Lötschberg. Esso ha per obiettivo la costruzione di un tratto ferroviario sotterraneo nord-sud attraverso le Alpi, suddiviso in tunnel di base scavati diverse centinaia di metri al di sotto di quelli attuali. Con la costruzione della nuova trasversale ferroviaria alpina (NTFA) nasce un collegamento ferroviario rapido ed efficiente.
Come dici ?
Vuoi sapere se sul treno ci stanno anche le Golf ?
Si, certo. Le Golf è ovvio che ci stanno.
Sono le cinquecento che non possono salirci sopra, perché sono troppo piccole e leggere, di lamiera ultrasottile,  e con il vento volano via.

Bonus paradiso
Ah, Angela. Sei brava, l’inferno te l’ho fatto scampare due volte. E son contento.
Ma se ci aiuti davvero voglio farti guadagnare un po’ di “punti paradiso”.
Quando avremmo occupato tutti i 2,25 milioni di posti letto alberghi, e poi gli altri, potremmo passare al piano B.
Ho pensato che potremo iniziare la campagna di selling anche nei confronti dei turisti che si muovono in Camper.
Sempre sul treno, o per strada normale, potrai mandarci chi vuoi con un bollino speciale che identifichi gli aderenti al progetto.
E potremmo riservarti spazi e servizi dedicati solo ai Camper del progetto, che tu farai costruire apposta dalla tua amata Volkswagen.
E indovina un po’ come li potrai chiamare?
Li potrai chiamare Camper Golf !
Così, assecondando le naturali predisposizioni, ognuno avrà la sua specializzazione.
A voi tedeschi la grande industria, in primis quella automobilistica.
E a noi italiani pizze e gelati.
Vedrai che se ognuno si specializza su cosa sa o può fare al meglio, anche l’Europa funzionerà meglio.
Come dici ? Cosa ce ne faremo delle nostre estinguende cinquecento ?
Scusa Angela, c’è una parola che non ho capito.
Cosa vuol dire “cinquecento”?

Ps: Matteo pensa che ha esagerato e fa: “scherzavo, qualche cinquecento in Italia, se qualcuno se la compra,  la possiamo anche continuare a vendere”.

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Allegati

L’industria turistica italiana conferma, nel 2013, il suo ruolo di importante motore dell’economia del Paese, nonostante la sua forza propulsiva abbia accusato un calo rispetto all’anno precedente. Il 2014 dovrebbe comunque essere un anno di crescita, che riporterà il PIL turistico al di sopra dei livelli del 2012. Questo è quanto emerge dalla lettura dell’ultimo report sull’impatto economico del settore viaggi e turismo nel mondo e nei singoli paesi, prodotto dal World Travel and Tourism Council.
In cifre, il contributo totale del turismo all’economia italiana nel 2013 è stato pari a 159,6 miliardi di euro, pari al 10,3% del PIL. Rispetto al 2012, si configura una live flessione (-1,6%), ma le previsioni per il 2014 indicano un ritorno alla crescita, grazie a un incremento del 2,1% che dovrebbe portare il valore economico del settore a 163 miliardi di euro.
L’impatto economico del turismo si riflette in maniera rilevante sul mondo del lavoro, con oltre 2,6 milioni di posti direttamente e indirettamente generati nel 2013, pari all’11,6% dell’occupazione totale del Paese. Sempre secondo il WTTC, il numero di occupati dovrebbe crescere dell’1,3% nel 2014.
Il valore dell’industria turistica per l’economia italiana è superiore alla media mondiale ed europea. Nel 2013, infatti, il turismo ha registrato un contributo al PIL del 9,5% e ha generato l’8,9% dei posti di lavoro a livello globale; nello stesso anno, in Europa, il turismo rappresentava l’8,7% del PIL e l’8,5% dei posti di lavoro. Ciononostante, i nostri livelli di crescita non sono al passo con i trend più generali: le previsioni WTTC indicano una crescita del 4,3% del contributo al PIL dell’industria turistica mondiale e del 2,9% per l’industria turistica europea nell’anno 2014; in termini di occupazione, l’incremento sarà del 2,5% nel mondo e dell’1,6% in Europa.

Il turismo garantisce da sempre un attivo nella bilancia dei pagamenti ma negli ultimi 15 anni non ha contribuito come potrebbe alla crescita del Pil a causa del decremento della spesa degli ospiti stranieri e di una sostanziale tenuta di quella degli italiani all'estero. L’Italia, inoltre, non riesce a sfruttare appieno l'enorme potenzialità del Meridione e continua a scendere nella classifica delle mete preferite del turismo internazionale. E' la fotografia scattata in un occasional paper sul turismo internazionale (1997-2012) dalla Banca d'Italia. Tra il 1997 e il 2012 il turismo internazionale ha sempre generato un avanzo nella bilancia dei pagamenti dell'Italia. Tuttavia il surplus turistico è sceso dall'1,1 allo 0,6% del Pil, soprattutto a causa del calo in termini reali della spesa degli stranieri in Italia, mentre la spesa degli italiani all'estero è rimasta sostanzialmente invariata in rapporto al prodotto.
La Germania che da sempre fa la parte del leone tra le nazionalità dei turisti resta il riferimento per quanto riguarda i numeri ma con un progressivo calo nelle presenze (dai 15,8 milioni del '97 agli 11,7 milioni del 2012), nella spesa (dai 6,5 miliardi di euro ai 5,3), nella lunghezza del soggiorno (da poco più di 8 a circa 6 giorni).Nel periodo considerato, invece, sono cresciuti i turisti britannici (da 1,8 a 3,66 milioni) e statunitensi (da 1,8 a 3,07 mln), gli spagnoli (da 0.9 a 2,6 mln), poi i russi (da 0,2 a 1,05 mln) e soprattutto i cittadini extraeuropei (da 9,4 a 17,6 mln).
Tra le mete preferite degli italiani, un po’ per la sua vicinanza e per i tanti motivi d'attrazione, la Francia resta il Paese preferito, che Oltralpe lasciano il 10% della spesa totale all'estero e trascorrono i periodi di soggiorno più lunghi. In termini di spesa, la Francia ha anche superato gli Usa, mentre continua la crescita della Spagna, ora terza. In forte salita l'Egitto e, in percentuale, la Cina.    
Lo studio per macroregioni mostra che nel periodo considerato il Nord-est, dopo aver sofferto come le altre aree per la crisi del 2008-2009, dal 2010 ha ripreso ad attrarre il turismo internazionale, raggiungendo nel 2012 quota 111 (fatta 100 la media nazionale), mentre Nord-Ovest e Centro sono attorno a 100 e invece il Sud e le isole sono fermi al 95. Voli low-cost, aumento e miglioramento dell'offerta turistica non sono evidentemente bastati.   
Nelle conclusioni dello studio, si rileva che l'Italia deve adottare campagne promozionali più efficaci per intercettare i flussi turistici internazionali, dedicandosi specialmente a quei mercati 'distanti' sia geograficamente, sia culturalmente, come l'India o la Cina, ma dalle grandi potenzialità.


2014 07 20 - Ricordi d’estate – Claudio Aroldi  - Copyright Rari Eventi

L’estate è sempre stata la mia stagione preferita.
Deve essere questione di cellule, cantava Battisti.
Nel senso che ce la devo avere nei geni.
Questione di sole, credo.
Il mio ricordo d’estate più bello è postumo.
E’ di una estate retard.
Non sono ai tropici,
son sempre in medio terrarum.
In Basilicata per la precisione.
Ma pare storia di un altro emisfero.
Caldo australe, seppur boreale.
Colori più nitidi.
Mare solo un po’ più freddo.
Turisti scomparsi.
E una sola barca sul panno blu.
Giornate tutte uguali.
Lunghi bordi in quel golfo.
Alla traina, a pescare.
Per potere mangiare.
L’unica pesca che si può tollerare.
Quella per la catena alimentare.
Quella uno ad uno.
Pur se con il trucco di un’esca,
morti per volta, soltanto uno.
E fu così che navigando navigando
un giorno mi fermai in un’ansa.
Per buttarmi nel mare.
Sensazione incredibile.
Fusione fredda
tra mare ed uomo.
Solo spazio.
Niente tempo.
Un mare privato,
a me riservato.
È il 24 del mese.
Non un mese qualunque.
Non un 24 qualunque.
E’ il 24 dicembre.
E’ natale.
E io riemergo neonato