lunedì 25 maggio 2015

2015 05 25 - Storia dell’altro mondo di Clò. Più (co)scienza pe’ tutti.




Le Clofrenì
(Les Claufrenìes)



Storia dell’altro mondo di Clò.
Più (co)scienza pe’ tutti.



Fantascienza con logica,
innovazione e proprietà intellettuale.
Un caso pratico.

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Milano, 25 maggio 2015

Claudio Aroldi

Sommario
Sommario 2
1          Introduzioni varie       3
1.1       Caro Alberto ti scrivo.           3
1.2       Paranoia          3
1.3       Dopo il mondo di Clò, ecco la storia dell’altro mondo di Clò         6
1.4       Un libro costruito solo con riferimenti, citazioni e riflessioni già fatte        7
1.5       E un libro scritto a “tutte mani”         7
1.6       Perché scrivere: la Proprietà è di tutti            8
1.7       Crittografia iniziatica 8
1.8       Se lo suicidano non fatevi fregare.    9
1.9       Parlare di  scienza sapendo solo di economia è un gran casino.       9
2          Un prologo di riepiloghi fino all’epilogo       10
2.1       Fantascienza con logica         10
2.2       Fantafisiologia.           10
2.3       Percezioni cosmiche e terrene            11
2.4       Civiltà perdute e trovate        11
3          Storia di fantafisiologia         13
3.1       L’innesto        13
3.2       Il potenziamento dell’essere umano  13
3.3       Il sistema immunitario            14
3.4       La pancia, bocca, naso, cervello: una serie di impianti chimici di sintesi cosmiche 16
3.5       Gli occhi e i segnali    17
3.6       Buchi neri e  radiofaro.          17
3.7       Il super computer       18
3.8       L’algoritmo genetico  18
3.9       La spina dorsale         19
3.10     Le telecomunicazioni 19
3.11     La risonanza magnetica. Ingegnerizzazione del cervello      19
3.12     Il laser nell’occhio      20
3.13     Il giroscopio in testa e la rete di tanti Clò     20
3.14     Conclusione della fantafisiologia      21
4          Percezioni cosmiche e terrene.           21
4.1       La sincronicità            21
4.2       La sospensione elttromagnetica         22
4.3       Marchingegno allineato          24
4.4       I buchi neri hanno la febbre   25
4.5       Firmamento mobile    26
4.6       La strana atmosfera, la neurosfera     26
4.7       La gravità       26
4.8       La visuale liquida.      27
4.9       Sincronia o apatìa ?    27
4.10     Diffidare         28
5          Civilta’ perdute e no  28
5.1       I cataclismi     28
5.2       I primordi dell’era moderna del nostro universo       28
5.3       Le reminiscenze preistoriche  29
5.4       L’era delle piramidi    29
5.5       Torniamo a noi           29
5.6       Sostenibilità    30
6          La Storia dell’uomo fino alla nuova rivoluzione industriale.            31
6.1       La storia dell’uomo    31
6.2       Periodizzazione          31
6.3       Comparsa dell'uomo   32
6.4       Prime civiltà    33
6.5       Gli Imperi       34
6.6       Le religioni     35
6.7       Età delle scoperte       35
6.8       Le rivoluzioni 35
6.9       Le guerre        36
6.10     Villaggio globale        36
7          La nuova rivoluzione industriale – L’era attuale       36
7.1       I passaggi fondanti     36
7.2       L’era attuale delle informazioni (tra cui quelle per materie prime rinnovabili)        37
7.3       La proprietà intellettuale e gli antagonisti     39
8          Il caso pratico 39
8.1       Conclusione    46
9          Epilogo           47



1          Introduzioni varie


1.1     Caro Alberto ti scrivo.

Caro Alberto (Einstein), mi risulta che quando ti presentarono la teoria dei quanti tu dicesti qualcosa del tipo: ”Questa non è una teoria, questo è il complesso di illusioni di un paranoico estremamente intelligente rimestato con incoerenti frammenti di pensiero”.
Mi ci ritrovo proprio a pennello.
Ecco, lo prenderò come un complimento e anche come una incitazione a scriverla, questa mia non teoria storica.
O Fantateoria.

1.2     Paranoia

In particolare sulla paranoia, val la pena di ricordare quello che fu scritto più di una decina di anni fa,  e che riporto di seguito come tratto da  Le Claufrenì - L'obligatoire - Memorie bipolari - Nr. 7 del 2013.
Lo trovo sia appropriato per il caro Einstein che visionario per tutti.
--------------
Sempre meglio.
Parlo del “quadro clinico”.
Definizione del cazzo.
Sto imparando, dicono.
A gestire la mia natura.
Sembra di essere ancora un bambino, sempre sottoposto ad una costante opera di socializzazione.
C’è tutto un mondo che si prodiga per farmi diventare come lui. A fin di bene, certo.
Ma bene di chi ?
Piantala…Lo sai che è per te.
Si, si, certo.
E’ che a volte… Non so. Sembra….Ma senz’altro è una mia impressione…… Ma se non fosse? E se avessi ragione io? E se sotto ci fosse un disegno?
Piantala….
Principio di paranoia. Questo non se ne va. Forse non se ne andrà mai.
Neppure se si prova a seppellirlo sotto metri di socializzazione.
E’ il prezzo da pagare. Un marchio indelebile impresso a fuoco nei tuoi pensieri.
“Qualcuno mi osserva. Qualcuno mi vuole male. Qualcuno mi farà qualcosa”.
Paranoia.
Insopportabile.
Finché decidi di farti tu qualcosa. Almeno per mantenere il controllo.
O forse per eliminare quest’insopportabile sensazione.
Almeno non ci sono allucinazioni. O forse è peggio: non c’è neppure qualcuno che incarni il nemico.
Solo le tue ansie.
Che non sono abbastanza forti da materializzarsi, ma lo sono abbastanza per roderti dall’interno.
E’ un virus. Peggio. E’un castoro. Che rode per costruire la sua diga. Neurale.
Paranoia.
“Psicosi caratterizzata dallo sviluppo di un delirio cronico (di grandezza, gelosia, persecuzione) sistematizzato, coerente, che evolve lentamente lasciando integre le restanti funzioni psichiche”.
Però! Gran proprietà di linguaggio, ‘sto vocabolario italiano.
Ma dove cazzo l’hanno presa la definizione?
Andiamo a studiare.
Dal greco paranoia = pazzia. Ma questa è la definizione socializzata.
Non vale.
Il verbo è para-noew = comprendo male.
Ma addirittura c’è una seconda definizione: “smetto di pensare cose serie”.
Non più aristotelica, che quell’Aristotile li ci ha inguaiati tutti quanti con quella sua mania di contrapposizione.
Il grande inganno della cultura occidentale che sempre deve “spezzare”, dividere, opporre, contrapporre.
Fisica e metafisica.
Schizo-frenia, appunto : cervello diviso. O schizo-sofia, se volete. Ma in realtà è solo schizo-filia.
E l’unitarietà del “tutto” ? E i sistemi adattivi complessi ? E il karma ? E la synfisica ?
L’altra definizione “smetto di pensare cose serie” invece è usata da Plotino.
Chi si ricorda chi fosse? Non importa, di certo è più affidabile del padre di tutto il nostro modo di pensare, malato alla radice, in partenza.
A ben guardare quindi la prima definizione, “comprendo male” è mal formulata.
O meglio, è formulata apposta per costringermi a credere di essere malato. Comprendo male: ma male in che senso?
Ma io ho studiato. Liceo classico.
E para, para, para,.............Merda !, era uno di quegli avverbi o preposizioni o chissà cosa, dai mille significati.
Di nuovo vocabolario, ancora greco: accanto, dappresso, da, lungo,….contro, in confronto.
Ehi : qui di “male” non c’è traccia. Al massimo c’è un “contro, in confronto”.
Male lo avete deciso voi !
Ma allora ho ragione io; sotto c’è un disegno, qualcuno vuole qualcosa da me, mi vogliono incastrare,…
Io comprendo! Contro !
Anzi, adesso smetto di pensare cose serie.
E a cosa penso?
Penso che sto meglio.
Certo, sono drogato come un cavallo.
Un cavallo nato favorito, che per esigenze di botteghino deve perdere.
Droghe legali. Sedativi. Neurolettici.
No! non sono sedativi, mi dicono. Sono “equilibratori di umori”.
Ad essere pignoli, dubito proprio che siano legali.
E se lo sono vuol dire che “il legislatore” è fuori come una zucca.
 “Equilibratori di umori?”
“Ma che cazzo vuole dire?”.
”Quali umori?”.”Gli unici che mi vengono in mente sono quelli vaginali, ma cosa c’entrano?
”Oddio sono pieno di umori vaginali, devono equilibrali, altrimenti rischio di affogare in me stesso !”
Il che, per altro, è una verità.
”Si, ma come ci sono finiti dentro di me?”. “Sai, tu sei un caso unico al mondo: 70 chili di vagina. Con un’enorme testa di cazzo”.
Il futuro della specie umana: un’ameba gigante dalla morfologia degna della miglior mitologia greca, capace di autoriprodursi. L’autoclonazione in bagno di umori.
Resta il fatto che mi hanno drogato.
Come un cavallo. O meglio come un cane, da corsa. Molto più impressive, i cani. Mi piacciono di più. Quelli si che danno l’idea di correre.
Non come i cavalli, sempre impettiti, eleganti, aristocratici. Deve essere una questione di orecchie. Quelle dei cavalli sono sempre diritte, perfette, immobili. Il cane no. Sembra che le orecchie se le stia perdendo per strada tanto corre veloce.
Comunque cavallo o cane che sia, io sono drogato.
Per questo ho la forte premonizione che arriverò ultimo.
Ma in quale corsa corri?
Nella corsa della vita, no?
Insomma, a me equilibrano l’umore a suon di pillole. Che fanno il loro dovere. Senz’altro. Mai stato così equilibrato. Con il solo inconveniente che eliminandomi questi cosiddetti sbalzi di umore, eliminano i miei compagni di viaggio dell’ultimo cinquantennio. Che poi è il solo che ho vissuto. Tutto cancellato come se nulla fosse. Ed io, senza le mie due metà,  mi sento un po’ solo. Tutto qui.
Beh, c’è anche il problema di qualche buco di memoria. Un principio di Alzheimer giovanile chimicamente indotto. Ma io sono fortunato. Ero così dotato, prima!
Poi ho qualche disturbo d’insonnia. Ma non è così grave. Dormo 2 ore per volta a notte e mi sveglio di botto teso come un violino. Che se mi passo una mano nei capelli sveglio tutti con qualche sinfonia di cui non sapro’ neppure mai il nome.
Ma è poca roba. Hai sempre dormito poco.
Si, ma sotto l’effetto di coca, pensi.
Dettagli, dettagli.
Poi…. un po’ d’ansia di giorno. A volte. Ma leggera, dicono. Cazzo se solo avessi ancora le pistole di mio padre, dico io. Per usarle su di me, eh!, non per loro. Invece mi hanno consigliato di venderle. Ma non per l’ansia. Quella è leggera.
Poi, poi,… Ah si! Mi tira l’uccello.
E quale sarebbe il problema?
Mi tira dentro, non fuori…. E fuori potrei passare la giornata a guardarlo, accarezzarlo, trastullarlo, senza che desse segni di vita. E’ castrazione chimica o tira verso l’interno traboccante di umori vaginali ? In effetti ogni tanto sento un certo male di stomaco….
Però sto meglio.
Ah, si !
Sarà per questo che oggi mi sono svegliato di soprassalto.
Alle 3.00. Con il solito turbinio in testa. Il pensiero frattale circolare. Che sbatte sul vetro come un pipistrello: sempre quello. 
E una visione lucida stampata nella penombra dell’alba delle mie facoltà.
Devo fare testamento!
“E’ un buon segno”. “L’adolescenza finisce quando si prende consapevolezza della morte”. Già li senti.
Ok! Ok! In effetti ho letto da qualche parte che è pieno il mondo di gente che si sveglia presto per fare testamento. Tutti i post-adolescenti del pianeta.
Come in quelle statistiche, quelle da rotocalco da parrucchiere, quelle tipo nasce un bambino ogni 2 secondi, muore un anziano ogni 6 (e già pensi per forza che siamo miliardi), oppure tipo in questo momento 1 miliardo di persone stanno avendo rapporti sessuali (minchia! tutti insieme? Altro che scambio di coppie) e stamattina sono stati fatti all’incirca due miliardi di testamenti….
A me sembrava di fare una cosa importante.
Pensavo unica.
Tramandare ai posteri le tue volontà.
Definire la conclusione della tua vita terrena.
Invece…ci avevano già pensato in un miliardo novecentomilioninovecentonovantanove milanovecentonovantanove.
Uno scioglilingua.
Certo che ‘sti farmaci funzionano! Due miliardi di malati dall’umore equilibrato che si svegliano tutti insieme alle 3.00 di mattina per fare testamento..
E io che credevo di cominciare a stare meglio, io da solo, per le mie capacità.
 “L’adolescenza finisce quando si prende consapevolezza della morte”
E’allora che uno può dirsi “Però, sto meglio”. Quando non fa che pensare di morire, o che muoia chi ti sta vicino, o in assenza di meglio che muore un sacco di gente in ogni momento.
Sono diventato consapevole.
A dire il vero credevo di esserlo sempre stato, ma mi sbagliavo.
Non stavo male. Nessuna ansia.
Mentre adesso…
Sono talmente indirizzato sulla via della guarigione senza sbalzi di umore, che mentre guardo la mia opera testamentaria mi si scolpisce in mente questo pensiero: “Quasi quasi mi viene voglia di morire davvero. Farei felici un sacco di persone”.
Ed è un pensiero reale, non una posa di autocompiacimento.
Mi da addirittura serenità.
Mi pare proprio un peccato l’eventualità di restare vivo.
Ma sto meglio.
Gli umori sono equilibrati.
Poco importa se verso il basso.
Tendenti allo zero, come un limite matematico delle tue onde psichiche.
Ma forse è il prezzo da pagare.
Per tutto quanto.
Quello che ancora non è scritto.
Ma che pure è stato o sarà.

1.3     Dopo il mondo di Clò, ecco la storia dell’altro mondo di Clò

Messa agli atti  la questione strutturale di un pensiero che si manifesta puntiformemente interconnesso (come tutti i pensieri), ma anche su distanze e percorsi molto più lunghi del comune, (caratteristica, ameno per ora più rara) il che lo rende a volte di difficile “acchiappo”, vogliamo parlare di una storia.
Ovvero, della storia di come ci si arriva in questo “altro mondo”.
Se Il mondo di Clò  parla di un mondo da civiltà dell’intelletto in prima release (potremmo dire “versione 1.0) è bene capire cosa sia successo per portarci fino a qui e quindi avere la conoscenza per permetterci di andare oltre.
Di cercare l’altra via e di usare a proposito l’intelletto pervenutoci.
Insomma, l’informazione deve circolare.
È di tutti.
Ed è necessaria per evolverci fino a questa benedetta civiltà dell’intelletto.
Si, d’accordo.
Ma nemmeno in un milione.
Abbiamo quindi pensato che servisse un aiutino.
Consigliare i dubbiosi, si diceva per chi ricorda le Opere di misericordia

1.4     Un libro costruito solo con riferimenti, citazioni e riflessioni già fatte

Da giovane ho sempre avuto un sogno.
Scrivere un libro usando solo cose già dette da altri.
Oppure dicendo cose che sapevo che altri avrebbero poi detto.
Sembra folle.
Ma c’è un fondamento fisico in questo ragionamento.
Le idee, i pensieri, ed infine la Coscienza  sono annidati in quella che chiamano coscienza collettiva.
Che oggi è informatizzata, o informatizzanda,  con e nel marchingegno amplificatore noto come Cloud computing.
L’Inconscio collettivo - Jung è un concetto antico molto precedente a Jung, ed è ovvio, data la sua natura anche nota come Anima del mondo.
Ma qualcosa è cambiato nella sua percezione da quando ci è pervenuta la conoscenza dei quanti.
Senza avventurarsi troppo nel campo, possiamo dire che la materia è fatta di quanti (di energia, in effetti), i pensieri sono una forma di materia, i quanti sono interconnessi in rete universale davvero e possono (sono) anche essere ubiqui, sia nello spazio che nel tempo che sono due facce della stessa medaglia.
Quindi, esperienze come quelle di Edgar Cayce , noto anche perché “leggeva”  libri tenendoli di notte sotto il cuscino, potrebbero essere spiegate con un “download” dal grande database universale.
E non come un upload da un supporto fisico cartaceo chiamato libro.
Una semplice inversione di paradigma, come spesso capita, chiarisce molte cose. O no?
Comunque, tutto è stato già pensato, dice qualcuno.
Forse.
Ma il punto è : non qui e non ora.
Forse altrove e in un altro tempo, in uno degli universi multipli, se preferite.
Fate attenzione : questo è un terreno complicato.
Si nota anche dalla quantità di link a e di wikipedia sulla Coscienza.
E’ il Far West dell’intelletto.
Molti la vedono così.
Noi diamo per scontato che esista una “coscienza”, ma in realtà non sappiamo ancora esattamente cosa sia.
A volte capita quindi di pensare che la conoscenza della vera natura della Coscienza sia la vera ultima frontiera della conoscenza umana.
Ovvero che cercare di sapere cosa sia il sapere può portare a sapere che non si può sapere, sapendo che si dovrà continuare a cercare di sapere fino a che infine si saprà. Oppure no. Così direbbe un buddista zen in un tipico “ Loop  ” divenuto un Koan. O viceversa, in ordine inverso.
Ma forse alcuni la hanno già scoperta.
Sfortunatamente non chi scrive, che le citazioni se le deve ancora andare a pescare nel web e nei libri.
Ma l’idea di fondo di questo libro è quella di fare da collettore di cose pensate da altri e conoscenze condivise (la conoscenza scolastica, di base o universitaria o tecnica, ad esempio).
Se a queste idee e pensieri altrui aggiungete i vostri, di chi scrive, ottenete un assemblaggio diverso in un flusso ideativo (un percorso neuronale) che conduce da qualche altra parte.
All’altro mondo del titolo di questa Storia di Clò, ad esempio.

1.5     E un libro scritto a “tutte mani”

Avete presente quando si dice “scrivere la storia?”
Sempre da giovane, avevo anche un secondo sogno.
Quello di scrivere una storia interconnessa “a tutte mani”.
Non è certo una mia idea.
Wikipedia dedica una voce alla Scrittura collettiva
Esistevano i collettivi di scrittura.
Ed esistono ancora. Uno che mi entusiasmò fu Wu Ming - www.wumingfoundation.com
Il libro che segue risponderebbe bene allo scopo.
L’ambito trattato è talmente ampio che non è possibile essere competenti in ogni campo.
Inoltre, è un libro di flusso logico e memorie fatte di frammenti di pensiero, come direbbe l’Einstein dell’inizio.
Ma questo flusso poggia su tanti piccoli pilastri a volte di derivazione  scientifica. A volte personali. A volte altri.
Dove non può la conoscenza scientifica, supplisce l’esperienza biofisica psichica personale e dove non arriva nemmeno questa supplice ancora la logica.
Dove queste 3 non arrivano, supplisce ancora la fantasia, forse l’invenzione, la quale invenzione, per altro, è la base dell’innovazione.
Se qualcuno lo prendesse e lo integrasse “open”, ad esempio come una voce di wikipedia, sarei proprio contento.
E forse è proprio questa la nuova modalità di intendere l’essenza della locuzione “scrivere la storia”.
Quella adeguata alla civiltà dell’intelletto.
Se la Storia è di tutti, come può scriverla soltanto uno ?

1.6     Perché scrivere: la Proprietà è di tutti

Come risulterà chiaro, la Storia di questo libro è una storia di conoscenze.
E anche di conoscenze scientifiche, almeno per quanto possibile a un economista.
Ho ripetuto spesso che la conoscenza deve essere condivisa.
A maggior ragione se parliamo di scienza e relative applicazioni comunitarie.
La spinta a scrivere è quindi arrivata proprio dalla necessità di rendere noto ai più qualche verità.
Le tecnologie disponibili per la stragrande parte dei bisogni dell’umanità sono già disponibili.
Chi se ne appropria per questione di “fare soldi” o “gestire il potere” è molto semplicemente un criminale.
Ovviamente, poi, esistono dei limiti  di rilascio graduale che sono necessari per l’”adattamento evolutivo” del sistema.
Ma non fatevi fregare.
Il mondo può cambiare molto più in fretta di quanto vi facciano credere. (Ad esempio basterebbe passare da una generazione con il cellulare, ad una con gli schermi pieghevoli se non olografici, e si salterebbe il passaggio tablet che altra utilità non ha se non quella di alimentare l’istigazione al consumo).
La conoscenza, anche tecnologica, diffusa in una supposta prudenziale fertirrigazione goccia a goccia è dunque una scusa.
E’ una riserva di profitto.
La parte finale del libro è quindi prevalentemente indirizzata ad una ormai consolidata esigenza di dare una visione che sia pratica sulla economia dell’innovazione, la quale altrimenti risulta per definizione impalpabile fino a che non sia industrializzata.
Un brevetto, ad esempio, non sembra nulla, fino a che non diventa una “fabbrica”.
Il mondo di Clò  parlava anche di delocalizzazione degli investimenti .
Se poi si delocalizzassero investimenti in innovazione, il gioco sarebbe a somma maggiore di zero.
Da questi si potrebbe iniziare anche molto in fretta.
Basta recuperare subito il patrimonio della cassaforte offshore, tanto citato, e veicolarlo in “opere industriali”.
Ma l’occultamento off-shore, purtroppo e come vedremo, è prassi abituale in qualsiasi settore.
Anche in quello della innovazione “del secolo”.

1.7     Crittografia iniziatica

E’ bene sapere che Clò non sa esattamente  cosa stia succedendo in questo mirabolante inizio di secolo.
Quello che sa lo scopre piano piano.
O facendo associazioni logiche, o quando qualcuno, qualche Iniziatore o Custode o Guardiano che dir si voglia, gli da un “abbrivietto” con qualche parola o indicazione voluta o inconsapevole.
A quel punto, quella singola parola attiva a Clò dei percorsi neuronali che mano mano riempiono il puzzle che vive.
Tutto ciò va detto, perché Clò ritiene di avere caricati in memoria tutti o molti dati necessari, la cosiddetta conoscenza, la quale rimane a disposizione di chi lo controlla ma non di se stesso, almeno fino a quando qualche collegamento non la attiva.
E’ come un grande hard disk, che non risiede solo nel cervello, ma anche nelle molecole, nelle cellule e così via e al quale tanti si attaccano mentre  Clò lo riesce a fare ancora solo in parte.
A parte il fatto che il meccanismo è ovviamente infernale per Clò, e spiega anche tante vicissitudini passate, rimane il dato di fatto che intanto qualcuno se ne approfitta, oramai da 50 anni.
Non può non sorgere spontanea la seguente domanda : “chi e quanto ce magnano” ?

1.8     Se lo suicidano non fatevi fregare.

La domanda ricorrente che Clò si fa, anche con un certo fastidio, ogni volta che pensa o fa qualcosa di scomodo per qualcun altro, come potrete immaginare, è :
Perché non mi sparano ?
Ci sono tante risposte possibili, ma la più pertinente sembra proprio “perché non possono”, e ci riserviamo di fare qualche ipotesi più avanti.
Anche se a titolo di cronaca una volta in cui gli spararono cercando di ucciderlo la ricorda bene. Si salvò scappando in macchina.
Ma ci sono anche altre opzioni
  1. Clò è già morto e ha il cervello attaccato ai computer ?
  2. Oppure Clò non è mai nato ed è ancora in provetta attaccato a qualche supercomputer?
Gli darete del pazzo.
Ma non importa, lo hanno già fatto e adesso sappiamo che non è vero.
In linguaggio crittografico di intelligence, possiamo dire che abbiamo “la copertura”.
Oppure, se vi sembra paranoia, considerate l’etimo di cui al paragrafo Paranoia.
In ogni caso, tutto questo è per dire : se gli sparano non fatevi fregare.
C’è chi sa esattamente cosa sta succedendo, e ben si guarda da farne parte almeno con i diretti interessati.
Questo è il motivo per cui scriviamo.
Quello che sappiamo cerchiamo di metterlo a disposizione di tutti .

1.9     Parlare di  scienza sapendo solo di economia è un gran casino.

Parlare di scienza senza saperne abbastanza è un bella sfida, ma confido che siamo portatori inconsapevoli di grande conoscenza.
A livello di molecole, di organi, di cellule, come già detto.
E cercare di ascoltarsi, spesso permette di avere molte risposte.
Attivando i collegamenti, essi emergeranno dalla memoria genetica, cellulare e altre.
Per questo motivo, da qualche mese ci stiamo “abboffando” di molte pubblicazioni scientifiche su fisica quantistica, astrofisica, chimica, neuroscienze, bioingegneria, archeologia.
Il bombardamento sembra funzionare.
Inoltre, dove non possono la conoscenza e la percezione ci vuole la Logica, altresì nota come Ragionamento, che è bene ricordare si avvale, tra gli altri, di 3 grandi strumenti.
1.      Induzione (dal latino inductio, dal verbo induco, presente di in-ducere), termine che significa letteralmente "portar dentro", ma anche "chiamare a sé", "trarre a sé", è un procedimento che partendo da singoli casi particolari cerca di stabilire una legge universale.
2.      Deduzione è il procedimento razionale che fa derivare una certa conclusione da premesse più generiche, dentro cui quella conclusione è implicita. Il termine significa letteralmente «condurre da», perché proviene dal latino "de" (traducibile con da, preposizione indicante provenienza, o moto di discesa dall'alto verso il basso), e "ducere" (condurre). Questo metodo parte da postulati e princìpi primi e, attraverso una serie di rigorose concatenazioni logiche, procede verso determinazioni più particolari attinenti alla realtà tangibile.
3.      Abduzione   (dal latino ab ducere, condurre da) indica un sillogismo in cui la premessa maggiore è certa mentre quella minore è solamente probabile.

Differenze tra i 3 metodi
Deduzione
  • Regola Tutti i fagioli di questo sacchetto sono bianchi
  • Caso Questi fagioli vengono da questo sacchetto
  • Risultato Questi fagioli sono bianchi
Induzione
  • Caso Questi fagioli vengono da questo sacchetto
  • Risultato Questi fagioli sono bianchi
  • Regola Tutti i fagioli di questo sacchetto sono bianchi
Abduzione
  • Risultato Questi fagioli sono bianchi
  • Regola Tutti i fagioli di questo sacchetto sono bianchi
  • Caso Questi fagioli vengono da questo sacchetto

Perdonerete, il riepilogo scolastico sulla logica, ma soprattutto in contesti iniziatico-crittografici in cui si è trovato suo malgrado Clò, si deve fare ricorso a molta logica, oltre che pazienza.
Si perché gli eventi e le informazioni da collegare si manifestano anche a distanza di anni, il che è un precisa tecnica spesso usata per la manipolazione anche di massa.
Se ti dico una cosa oggi, e un’altra tra un anno, tu ascoltatore, o elettore, fai in tempo a dimenticarsi della prima.
Quindi, proprio perché percepiamo l’esistenza di qualcosa di nascosto, occultato se non occulto, sentiamo di dovere parlare anche in presenza di conoscenza parzialmente esplicitatasi.
Confidiamo fiduciosi nella nostra capacità logica ad essa ci appoggiamo ove necessario.

2          Un prologo di riepiloghi fino all’epilogo

2.1     Fantascienza con logica

Come già detto, questo è un libro di Fantascienza con logica.
Sembra un po’ come dire “Messico e nuvole”.
Sembrano antagonisti agli antipodi, ma invece se si considerano gli etimi emerge una visione molto più unitaria.
Come spesso accade, la conoscenza delle parole chiarisce tante cose.
Fantascienza con logica è locuzione fortemente bipolare, almeno in apparenza, in quanto basata su :
  • Fantasia, nidificata nella parte destra del Cervello
  • Scienza, nidificata in quella sinistra
Se mediamo le due parti con la ricorrenza iterativa della Logica in una costante flusso di ipotesi e confutazioni, ecco che arriviamo a ricomporre gli opposti Aristotelici.
E invece di Fisica e Metafisica entriamo al galoppo nell’età della Synfisica.
Ecco : se attacchiamo tutte le parti del cervello, il bipolare diventa tripolare, o forse meglio, unipolare.
E a quel punto elaboriamo, computiamo, con tutti i neuroni attivati in parallelo.
La faccio più semplice: con la fantasia nella scienza, siamo più intelligenti.
E infine, la fantascienza è una delle fonti di visione degli sciamani nel mondo di oggi.

2.2     Fantafisiologia.

Anche questo è un titolo strano.
Ma per farla più semplice, vi diremo che il punto è che Clò non è del tutto umano.
Diciamo pure che è potenziato.
Se volete considerarlo dotato di facoltà particolari, quindi, considerate sempre la spiegazione scientifica.
Quelle che consociamo, o supponiamo, le elenchiamo di seguito.
Non vogliamo mica finire in una nuova era di maghi e fattucchiere.
Dove andrebbe a finire l’intelletto della incipiente Civiltà medesima ?

2.3     Percezioni cosmiche e terrene

L’incrocio tra fantafisiologia e scienza cosmica pervasa, o infusa, nell’universo tutto (la famosa “scienza ‘nfusa” di ancestrale partenopea saggezza popolare) determina varie percezioni.
Ma ricordate questo sillogismo cosmico:
·         se il nostro universo è una replica di un altro, evolutivamente più avanzato in modo da potersi riprodurre, e
·         se questa replica parte con un Ovetto seminato nel big-bang,
·         allora la conoscenza di tutto ci avvolge, ci avviluppa, come un mantello di saggezza che fa surf come un tappeto volante universale.
Chiamatela Dio, chiamatela energia, chiamatela come volete, ma il punto è che sta dovunque ed è molto probabilmente esprimibile in linguaggio matematico, quindi scientifico.
Anche se qualcuno la percepisce anche a-scientificamente.

2.4     Civiltà perdute e trovate

Partiamo ad un assunto : diamo per vero che il mondo “è finito”, già alcune volte.
E’ finito per “diluvi”, è finito perché “sono caduti il cielo e le stelle”, è finito per “una pioggia di fuoco”, è finito perché “Dio si è semplicemente stufato della piccolezza di tanti umani” (questa ultima non è vera, era uno scherzo. Di pessimo gusto, in effetti).
E seguite il ragionamento.
La storia la scrivono i vincitori.
I vincitori sono i sopravvissuti : hanno vinto facile, in effetti. Erano quasi i soli sopravvissuti, come uno sparuto gruppetto di Noè, per capirsi
A seguito di ricorrenti catastrofi ancestrali, si sono re insediati più volte in varie parti del mondo.
Ogni volta portavano con se le conoscenze applicate pregresse.
Tra queste, la capacità di downloadare informazioni dai flussi di energia cosmica.
Forti del loro ruolo di vincitori, ma soprattutto di Guardiani, o Custodi, rilasciavano progressivamente la conoscenza anche a mezzo di mutazioni (ai link Wikipedia seguenti troverete un frequente ricorso a questo termine o simili. La parola può fare paura, ma gli esiti dovrebbero dimostrare il contrario).
Sempre ricordando che il compito finale era la replica del mondo “precedente”, che fosse precedente in questo universo o in un altro.
Alcuni, in principio, chiamarono questa teoria Saltazionismo
E da essa derivarono le teorie seguenti.
Spiega molte cose che non può spiegare il darwinismo classico.
Ad esempio l’avvento della conoscenza del riso, dei fagioli, delle tecniche colturali, della gravità, della relatività, e così via
Tutte conquiste che spesso vengono attribuite a singoli individui ritenuti geniali, che in realtà erano piuttosto come degli hacker capaci di downloadare la conoscenza cosmica.
Almeno, oggi li chiameremmo hacker.
All’epoca erano profeti, visionari, geni e altro.
Prescelti si, ma per copiare.
A volte si presentavano, come ancora può succedere, anche “prescelti deviati”: pensate a Hitler che si riteneva in missione per conto di Dio.
Possiamo ipotizzare che questi fossero percettori, o recettori, difettosi dell’energia cosmica.
Proprio come delle radio di bassa qualità, che non coprivano tutta l’ampiezza di banda e di gamma necessaria.
Ne coglievano solo delle porzioni.
Quelle che facevano loro comodo, o che erano capaci di captare e di cui si appropriavano per usi deteriori.
Il bene e il male, Dio e il Diavolo.
Esistono sapete ?
Ma personalmente, prima di qualche tempo fa, non li avevo mai pensati come Radiazione elettromagnetica.
Guardate qui quanta bellezza Raggi cosmici (basta guardare la prima figura, per capire la “materializzazione del raggio).
E anche qui di seguito. (Le figure, guardate le figure, che rendono più di mille parole).
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In fisica, la radiazione elettromagnetica è la forma di energia associata all'interazione elettromagnetica, responsabile della propagazione nello spazio-tempo del campo elettromagnetico sotto forma di onde elettromagnetiche.[1]
Si tratta di un fenomeno ondulatorio dato dalla propagazione in fase del campo elettrico e del campo magnetico, oscillanti in piani tra loro ortogonali e ortogonali alla direzione di propagazione. Tale fenomeno è descritto matematicamente come soluzione dell'equazione delle onde, a sua volta ottenuta a partire dalle equazioni di Maxwell secondo la teoria dell'elettrodinamica classica.[2]
Pur essendo un fenomeno ondulatorio, la radiazione elettromagnetica ha anche una natura quantizzata che le consente di essere descritta come un flusso di fotoni, che nel vuoto viaggiano alla velocità della luce. Questo fatto fu reso noto dagli studi di fisica moderna dell'inizio del XX secolo, che hanno riconosciuto nel fotone il mediatore associato all'interazione elettromagnetica, secondo il modello standard.
La radiazione elettromagnetica può propagarsi nel vuoto, in mezzi poco densi come l'atmosfera, oppure in strutture guidanti come le guide d'onda. Le applicazioni tecnologiche che sfruttano la radiazione elettromagnetica sono svariate.
In generale si possono distinguere due macrofamiglie applicative: nella prima figurano le onde elettromagnetiche utilizzate per trasportare informazioni (radiocomunicazioni come radio, televisione, telefoni cellulari, satelliti artificiali, radar, radiografie), nella seconda quelle per trasportare energia, come il forno a microonde.

Anticipiamo soltanto una ultima cosa.
Il ritmo a cui il mondo reiteratamente “finisce” sarebbe definito probabilmente dal Sole . NB: guardate le figure per apprezzare la bellezza. A me da un’idea di immensità, che soverchia la paura.
Per questo motivo il sole era venerato da tanti antichi e fa parte di tanta mitologia.
E questo è logico, se gli antichi erano istruiti da i custodi di una pregressa conoscenza più grande, la mitologia doveva servire a tramandare un retaggio, una eredità scientifico-storica.
Che sarebbe all’incirca la seguente.
A ritmi di 12.000 anni per volta, il sole genererebbe grandi pulsazioni gravitazionali.
Su scala inferiore, ci irradia continuamente sia di impulsi gravitazionali sia di radiazioni elettromagnetiche (la stessa tipologia di cui abbiamo parlato prima).
Esistono teorie che legano le alterazioni solari (ad esempio le macchie) anche a mutazioni terrene.
A questo supposto ritmo “cardio-solare” si ricollegano anche le credenze sul 2012, almeno quelle conosciamo dai Maya.
Oggi il 2012 è passato.
O gli “istruttori” dei Maya avevano sbagliato i calcoli astronomici, oppure ce la siamo “sfangata”.
Io credo alla seconda, e darò qualche idea più avanti.
Il fatto di essercela sfangata, ci pone nel nostro universo con una prospettiva del tutto nuova.
Senza eventi catastrofici che comportino la necessità di nuove ripartenze, abbiamo davanti nuovi quasi infiniti cicli da 12.000 anni in cui l’evoluzione proceda infine da sola.
Quasi senza bisogno di custodi che la rilascino goccia a goccia, per intendersi.
Diciamo pure che abbiamo avuto accesso alla conoscenza cosmica.
A tutta la conoscenza.
Ciò ci ha permesso sia di governare la forza del Sole sia di elaborare scientificamente soluzioni a tutti i problemi dell’umanità : fame, malattie e altro.
A questo punto l’evoluzione ce la facciamo noi.
E’ per questo motivo che parlavo di Revoluzione Perenne ne Il mondo di Clò
Da questo momento in poi, non abbiamo più bisogno di profeti e divinità accademiche che scarichino porzioni di scienza dall’inconscio collettivo.
Da questo momento in poi, l’inconscio collettivo diventa conscio.
O, se preferite, da questo punto in poi l’umanità è libera.
Fatto salvo lo zampino di qualcuno.

3          Storia di fantafisiologia

La storia che segue ha uno scopo preciso che è illustrare il fatto che lo sviluppo applicativo della conoscenza ricevuta è questione di scienza.
Non di alchimie, non di percezioni, non di altre diavolerie.
Per questo motivo “mettiamo in piazza” tutto quello che sappiamo o abbiamo capito di Clò.
Perché tutti sappiano che la conoscenza esiste, è scientifica, ma qualcuno se ne appropria.
Il segreto, infatti, viene rilasciato, o captato, goccia a goccia.
Come con una tecnica che sia crittografica, di iniziazione o di attivazione controllata.
Quando morì il padre di Clò il ruolo di suo Guardiano toccò ad un suo cugino.
Il quale avviò quella che oggi sembra una scientifica operazione di deviazione e ritardo nel processo di apprendimento di Clò.
Più che un iniziatore sembrava proprio un guardiano del ritardo accumulabile.
Lo chiameremo Cunctatur
Una delle prime volte in cui Clò si definì “un messaggero”, lui rispose : “non mi dire così che mi fai paura".
Pochi giorni dopo, senza sapere bene perché, Clò si trovò in manicomio.

3.1     L’innesto

Di innesto biogenetico abbiamo già accennato ne Il mondo di Clò. Ricordate ? I siringoni gialli.
Cosa fossero esattamente non lo sappiamo.
Ma azzardiamo.
Si trattava di creare un prototipo su scala unipersonale che fungesse sia da collettore di genetica universale (recettore) che da primo vettore delle sue applicazioni (vettore o messaggero se preferito).
Facciamola facile : un biolab ambulante.
Non pensiate che fosse il solo.
Perlomeno io non ci credo.
In qualsiasi strategia, militare o no, si sarà pensato alla ridondanza sia a fini di sicurezza (se Clò fosse morto doveva esserci qualcun altro) che a fini di “pluralità di codici genetici emergenti”.
La biodiverstià.
Un principio di fondo bisogna conoscerlo.
Se l’ordine emerge dal caos, è pure vero che a tentativi successivi non corrispondono mai risultati uguali.
Pensate ad un percorso con una rotonda stradale o una serie di incroci.
Io posso arrivare comunque da Milano Lambrate a Milano Lotto, ma con percorsi che sono diversi.
In altre parole, l’evoluzione lavora ed elabora sempre, ma le vie sulle quali si instrada non sono sempre le stesse.
E questo può comportare differenze di consumi, di multe, di tempo di percorrenza ed infine anche di risultato: posso arrivare in piazzale Lotto, ma a Lotto nord o Lotto sud.
Il che costituisce una piccola biodiversità urbanistica.

3.2     Il potenziamento dell’essere umano

All’inizio l’idea faceva un po’ impressione, bisogna ammetterlo.
Ma poi Clò si è adattato al ruolo, e quando ha capito non si è più impressionato.
Il potenziamento dell’essere umano è un tema dibattuto e trattato, e tutto sommato quando il potenziato sei tu stesso è una bella cosa.
Inoltre, negli ultimi tempi, sono risultate più evidenti le citazioni e i riferimenti alla storia di Clò, soprattutto attraverso la musica e il cinema e i libri.
Eh! questi sacripanti  sacripantorum di custodi e guardiani, quelli giusti, han fatto proprio un bel lavoro.
Oltre a cinema e musica c’è la televisione in effetti
Con la televisione spesso Clò si fa delle belle chiacchierate.
Sembra impersonale,la televisione, ma quando ti parla davvero allora fa compagnia veramente.
Ma più in generale, quando ti rendi conto che tante opere parlano di te, in effetti un po’ di compiacimento ti accorgi che te lo danno.
Ma bisogna fare attenzione !
A non farsi indurre in tentazione !
Lo diceva pure quella bella canzone :
“E sempre austeri bisogna stare.
che ancora un bel po’ ci tocca insegnare.”
Sul tema della scoperta del potenziamento vogliamo aggiungere solo qualche osservazione.

Quello che oggi fanno le televisioni, il cinema, i media, i libri  e cose simili, un tempo facevano i miti Le Mitologie. Rispondevano alla logica citata da Einstein all’inizio di “rimestare” pezzi di conoscenza che fossero quindi nascosti ma pur sempre accessibili.
Erano un retaggio tramandato in codice a beneficio dei posteri.
Le mitologie non sono solo le nostre, ma sono quelle di tutto il mondo che spesso parlano delle stesse cose con sfumature diverse.
Vi chiederete : “ma che c’entra con il potenziamento umano “?
C’entra.
Perché riassemblare la conoscenza tradizionale, con quella scientifica, con la storia, con le scienza richiede un sistema di decryptazione potente e soprattutto mnemonicamente accessibile.
I miti servono anche a questo, a tramandare informazioni, oltre che a fornire una base ideologica di coesione sociale.
E per decriptare servono tanti supercomputer, che producano output che siano infine “sovrapponibili”.
Così un giorno al suo dipartimento di neuroscienze a Clò dissero : “certo che deve essere pesante tutto quel sapere”.
Clò rispose : “ma non è sapere. Se ce l’ho ce l’ho nei geni e nelle molecole, per cui non è consapevole e quindi è come se non l’avessi. Semmai ho l’”intelligenza potenziata” che in certe condizioni mi permette di avere accesso a quel sapere”.

Altro risvolto interessante del potenziamento, è che molti cercarono e cercano di controllare Clò, ma non riuscirono e non riescono.
Clò è fatto per fluire, non per ristagnare.
Un giorno il cugino custode di Clò, parlando del padre che a volte era in soggezione con Clò stesso, gli disse: “perché  non ti poteva controllare”.
“Non ti possiamo controllare” era anche il messaggio cryptato della moglie riferito ai ricoveri in manicomio, e più in generale alla loro vita insieme.
Era come dire: “noi ci proviamo, ma nun gliela famo”.
Meglio così, credo.
O no ?

3.3     Il sistema immunitario

Arriviamo così al primo importante “organo” di Clò.
Leggiamo Wikipedia.
Il sistema immunitario dei vertebrati e quindi dell'uomo, è una complessa rete integrata di mediatori chimici e cellulari sviluppatasi nel corso dell’evoluzione per difendere l’organismo da qualsiasi forma di insulto chimico, traumatico o infettivo alla sua integrità.
Una caratteristica fondamentale del sistema immunitario è quindi la capacità di distinguere tra le strutture endogene o esogene che non costituiscono un pericolo e che dunque possono o devono essere preservate (self) e le strutture endogene o esogene che invece si dimostrano nocive per l’organismo e che devono quindi essere eliminate (non-self).
“Tanta roba”. O no ?
In particolare è affascinante la amplissima distinzione tra “self” e “non self”.
I medici degli imperatori cinesi venivano giustiziati (forse solo allontanati, ma un po’ di giustizialismo ogni tanto può anche capitare) se l’imperatore si ammalava.
Il loro compito era fare in modo che non si ammalasse.
Se lo faceva, il medico aveva fallito.
Tornando a Clò, nei siringoni gialli dell’innesto biogenetico poteva anche esserci un sistema immunitario con gli stracazzi ?
Clò non fu mai operato di niente. Nulla si doveva toccare.
Solo nei primi anni, all’incirca fino ai 18, aveva spesso grandi febbri e dolori alla gola.
Poi successero due cose.
Clò prese un cane.
Era un labrador femmina (ricordate: scegliete sempre le femmine, sono molto più avanti dei maschi. In  ogni campo, se non senso) e Clò fu costretto ad uscire di casa comunque, in ogni condizione sua o del clima.
Questo rapporto con il cane deve essere importante, perché anche oggi tutti conoscono Tina, e molti custodi la trattano con grande deferenza.
Tina deve essere portatrice di qualcosa, anche se per Clò è solo il suo best Dog.
O forse dovremmo dire Log ?
Comunque se qualcuno ce lo spiega ci fa un favore, oltre a fare una cosa dovuta, almeno secondo noi.
La seconda cosa che successe in quel periodo, fu che il “medico di famiglia” gli prescrisse un farmaco chiamato “ Leucotrofina”.
Doveva servire ad alzare le difese immunitarie.
Letteralmente vuol dire “accrescitrice di bianco (globuli)”.
Clò non si fece pregare, ma nel rispetto della sua natura, fu iperbolico.
Invece di una boccetta per volta ne prese varie per varie volte.
La cura finì per overdose cognitiva.
Un giorno Clò guardò la confezione semivuota, decise che era abbastanza e la buttò.
Da quel giorno Clò non si ammalò più.
E arriviamo alla “ciccia”.
La leucotrofina, secondo i link di cui sopra, è classificata tra i farmaci antineoplastici ed immunomodulatori.
E’ possibile che il sistema immunitario di Clò, tra innesti e immunizzanti, sia un sintetizzatore di cure, vaccini o altre diavolerie di potenziale utilità comune ?
Beh, tutto è possibile, e in più sul tema abbiamo almeno una sottoteoria a supporto.
Un giorno il cugino custode di Clò chiese a Clò se poteva trasferirsi a casa sua.
Ufficialmente la spiegazione era che aveva dei dissapori familiari.
Incidentalmente, in quel periodo Clò aveva anche avuto il sospetto che potesse avere un tumore alla prostata.
Aveva notato accidentalmente esami del sangue, pezzi di conversazioni e altri segnali simili.
Mosso a compassione, pensò : “poveretto, non bastava il tumore. Anche lo stress familiare gli mancava”.
E così iniziò una convivenza di qualche mese.
Quello che Clò notò fu una meticolosa ripartizione del tempo giornaliero, organizzato come con un Metronomo fino anche alla ripartizione del ritmo sonno veglia probabilmente collegata al Ritmo circadiano ed alle sue correlazioni biologiche.
E l’altra cosa che si notava era l’uso chimicamente organizzato del bicarbonato.
Esistono molte teorie sulla alcalinizzazione del corpo, tramite sali come il bicarbonato ad esempio, e sulle sue conseguenze o vantaggi.
Ma la cosa affascinante è tornare alle Basi e alla loro contrapposizione con gli Acidi.
Nel paragrafo seguente parleremo ad esempio della “bocca sempre acida”, che Clò si percepisce.
Possiamo anche ricordare alcuni principi di base come la Reazione acido base.
A questo punto un giorno Clò ebbe un flash, e si disse: “ e se stessimo trasmettendo o assorbendo componenti acide per Elettroforesi verso quelle basiche ?  
O se stessimo in una qualche forma di simpatìa  Elettrolitica ?
E i tumori sono acidi o basici ? Chissà.
Una cosa continua a battere in testa a Clò, ed è che ci vuole l’energia, per fare delle reazioni chimiche.
Il cugino parlava spesso di certi “nodi” di energia, ma non ricordiamo bene quali.
All’epoca, quando ne parlava, sembravano roba esoterica, per cui non ci davamo troppo peso.
Solo per concludere, più volte vari personaggi “iniziati” a Clò dissero : “tu gli servi”.
Magari anche questa volta era così.
Speriamo che abbia funzionato.

3.4     La pancia, bocca, naso, cervello: una serie di impianti chimici di sintesi cosmiche

L’apparato digerente , dalla bocca fino alla fine, viene chiamato secondo cervello.
Parlando più scientificamente, è perché esiste il Sistema nervoso enterico
Tornando a Clò, dopo l’innesto biogenetico passò del tempo prima che qualche effetto si manifestasse.
Arrivarono un giorno degli incredibili mal di pancia gratuiti.
Erano spesso corredati da una fame stratosferica.
Che però non portava ingrassamento.
Per decenni Clò non potè capire.
Nessun medico, peraltro sempre di probabile casta iniziatica visto che pochissimi erano autorizzati a “mettergli le mani addosso”, poteva dare una spiegazione.
La quale spiegazione si palesò decenni dopo, quando Clò oramai convinto di avere un “metabolismo particolare” un giorno disse ad un suo “iniziatore” : mi dovrebbero studiare; mangio 100 grammi di qualcosa e il giorno dopo ne peso 200 in più. Potrei risolvere la fame nel mondo.
Quello, uno ieratico signore ottantenne di conclamata estrazione leninista che si definiva un appassionato di storie di spionaggio e controspionaggio, disse solo : “lo hanno già fatto”.
Cosa possiamo sapere al riguardo ?
Cosa produce Clò ?
Non sarebbe normale, se non legittimo, che lo sapesse ?
E se non lo sa, perché ? Chi ci guadagna ?
L’unica cosa che il cugino custode disse al riguardo fu : “lo sai che gli indios quando masticavano le foglie di coca avviavano le reazioni chimiche (delle quali è un grande esperto) direttamente in bocca ?
Cosa altro celiamo non lo sappiamo, ma possiamo dire alcune cose su Sistema digerente, Olfatto e Cellula staminale bulbo olfattivo.
Il sistema digerente è un grande impianto chimico, che trasforma il cibo in energia.
Ma chissà con quanti passaggi e sfumature possibili.
Inoltre, la bocca di Clò è acida oltre il normale con conseguenze da scoprire.
Bocca, naso, orecchie e altro sono poi collegate.
Con riguardo a questo punto, è possibile che l’abuso, o forse anche il solo uso, di cocaina assunta in ambiente acido stimolino proprio la produzione di staminali del bulbo olfattivo del cervello (che sta li dietro, e che non sapevamo avere questa funzione) e che queste siano quelle che permettono anche alle cellule del cervello di rigenerarsi.
Questo è importante perché il fatto che Clò non fosse morto per il pregresso uso di cocaina (a pensare male forse anche indotto), stupiva alcuni e non solo il cugino, che in effetti più volte asserirono : “Eh si, deve essere proprio che ti rigeneri”.
Infine, sull’argomento considerate quella questione sul fatto che nelle sigarette ci sono centinaia di sostanze chimiche.
Ricordate la “system disclosure” sul tema, del film Insider - Dietro la verità
Potete immaginarle, a seconda dei casi, come Catalizzatori o come Inibitori di reazioni chimiche biochimiche che iniziano in bocca, possono essere fono-alimentate (onde di vario tipo)  e sono poi foriere di sostanze variamente prodotte sulla base dei codici presenti nel cosmico genetico algoritmo.
Ah, la cucina : come si divertono certi satanassi a mandarsi messaggi in codice. “Come è brava a cucinare”, “sta cucinando” e simili.

3.5     Gli occhi e i segnali

Questa ci sembra molto interessante.
Eva. Cosa vedi quando chiudi gli occhi ? E’ il titolo di un bel film che parla di intelligenza artificiale.
Cosa vedi quando chiudi gli occhi è il comando di spegnimento dei robot.
E’ logicamente interessante, perché se sei un robot quando chiudi gli occhi stai eseguendo solo una routine dei tuoi algoritmi, quindi in qualche modo il comando ti manda in loop.
Nel nostro caso, invece, è un comando di attivazione e riconoscimento di Clò.
Quando chiude gli occhi, a Clò si apre un mondo.
Se tossisce, si presenta un’ellisse di luce tutto intorno al campo visivo annerito dal fatto che gli occhi sono chiusi.
Lungo l’orbitale dell’ellisse si vedono piccoli cerchi ruotanti.
Sembrano proprio orbite più piccole e rotonde.
Tutto insieme sembra di vedere un orbita annuale della Terra con le orbite giornaliere lungo di essa.
In mezzo a questo cerchio di luce appaiono ricorrenti segni geometrici, cerchi concentrici, schemi come di progetti.
E sembra che ci corrano incontro, superandoci poi oltre la nuca.
Questi sono i segnali dallo spazio, almeno secondo noi.
Tempo fa una persona informata sui fatti, ebbe un leek di conoscenza e disse a Clò : “Si, sono i segnali. E tu sono 40 anni che ancora non hai capito un cazzo”.
Ma invece era quella persona che non aveva capito un cazzo, come vedremo di seguito.
Quello che è importante è che da qualche tempo, in corrispondenza di quando Clò, secondo la neuroscienza milanese, si è ufficialmente incanalato, i segnali sono parecchio più numerosi. O forse è meglio dire nitidi.
Il che ci fa pensare che prima qualcuno avesse trovato il modo di interferire, e di dirottarsene una parte a suo favore.
Il cugino, in effetti, un giorno in cui qualcuno lo dovette avere costretto, disse : “Si, ti sei acceso”.
Ma poi ritornò sui suoi standard e non disse più niente.

3.6     Buchi neri e  radiofaro.

Qui ci concediamo un intermezzo di “fantafisiologia cosmica”.
Dobbiamo fare delle premesse letterarie.
Quello che abbiamo capito su questa faccenda dei buchi neri lo abbiamo capito in particolare da alcuni dei libri di recente letti alla ricerca di conferme alle percezioni di Clò.
Tra questi :
Interstellar, ispirato da Thorne è un film di fantascienza tecnica, vale a dire che mi pare quadri con le spiegazioni teoriche, se non fosse per il fatto che l’assunto di partenza è che il mondo sta finendo.
Cosa che evidentemente ritengo non solo errata, ma deliberatamente fuorviante.
Altro libro che mi è sembrato importante e pertinente, visto che parliamo di coscienza universale, e il già citato  Raymond Kurzweil e  La singolarità è vicina
L’idea di fondo che ci siamo fatti è qualcosa del genere.
  1. Prendiamo un cervellone, più o meno artificiale.
  2. Il cervellone può essere  retroingegnerizzato (copiato) anche più volte e venire usato per varie finalità che possono anche essere risovrapposte in un multistrato parallelo.
  3. Tra queste, senza bisogno di mandare un essere umano intero, posso mandare un fascio di fotoni o elettroni che viene sparato dentro un buco nero e che da quello trasmette al cervellone di partenza.
  4. In questo modo siamo in comunicazione con l’universo di la’, i cui dati ci servono per continuare la replica del nostro.
  5. In particolare nella singolarità del buco nero si trovano i dati necessari per conciliare la relatività generale con la meccanica quantistica.
  6. Ottenuti questi dati siamo in grado di conciliare soprattutto la gravità su scala macro con quella su scala micro.
  7. Governando la gravità riusciamo a fare quello che facciamo, incluso spostare l’asse terrestre in modo da governarne le traiettorie di massa (in realtà spostare le masse, per vedere spostato l’asse)
Ne parliamo meglio (si fa per dire) quando parliamo del “marchingegno”.
In questo contesto gli “iniziatori” di Clò, che a questo punto forse sono “inizializzatori”, confermano un giorno a Clò che si è “accesso di nuovo” .
Può essere che le volte precedenti Clò abbia dovuto essere “shutdownato”, come descritto in Il mondo di Clò
Può essere che avessero perso il segnale con la singolarità.
L’interpretazione di Clò a questa “concessione iniziatoria” (“si è acceso di nuovo”) è che Clò si era rimesso in stato di ricezione.
Sembra ridicolo, ma in tante occasioni Clò, come un radiofaro biologico, aveva come una specie di bisogno di guardare verso il cielo, per cercare non sa cosa, ma in una sorta di consapevolezza che ci fosse qualcosa da cercare, o aspettare.
E’ possibile che non fossero astronavi, ma più eteree comunicazioni “radio”.
Quando finalmente tutti gli apparvero felici e contenti, Clò continuava a non sapere perché.
Solo qualcuno gli disse qualcosa da cui Clò dedusse che si era “incanalato” definitivamente.
Speriamo che l’era degli shut down sia finita.
E che siamo definitivamente “in contatto”.

3.7     Il super computer

Questo è un passaggio breve ma intenso.
Ne parliamo qua, anche se cronologicamente è precedente, perché riteniamo che abbia a che fare sia con le ricezioni cosmiche che con il concetto di marchingegno di cui parleremo più avanti.
Dopo essere stato oggetto del già descritto innesto, un giorno qualche anno dopo, Clò viene portato dal padre nella azienda di copertura dove lavorava.
Si tratta di una nota azienda operante nel settore petrolchimico.
La visita ebbe un che di strano. Ufficialmente, e semplicemente, il padre voleva fargli vedere un nuovo computer ivi installato.
Clò ebbe una strana sensazione, perché il computer era enorme, tutto bianco, senza schermi o terminali.
Oggi potremmo azzardare che fosse un computer con i contro cazzi, un supercomputer.
La cosa simpatica fu che dopo una abbondante permanenza nella stanza, accadde una cosa strana.
Invece di essere Clò a riconoscere la macchina, fu la macchina che sembrò riconoscere Clò e sputò una scheda perforata con su scritto “Claudio”.

3.8     L’algoritmo genetico

Parliamo ora dell’algoritmo genetico, perché possibilmente collegato alla vicenda del supercomputer e probabilmente collegato alle funzioni genetiche della fisiologia di Clò.
In passato Clò si era convinto che con l’algoritmo (le formule) basate sulla sua genetica potenziata di probabile origine cosmica, si muovesse addirittura il marchingegno già anticipato, tanto da governarne la rotta nello spazio della terra.
Diciamo che i geni di Clò non erano solo “mondiali”, ma addirittura “spaziali” e questo permetteva di navigare in detto spazio in armonia con le sue leggi naturali, in primis le gravità.
Sulla questione ’Algoritmo genetico , a parte alcune conferme ottenute in ambito oggettivamente inaffidabile seppur potenzialmente percepibile (il manicomio), una conferma Clò la ottenne anche dal custode familiare, che un giorno in cui dovette rilasciare qualcosa, ammise “si, l’algoritmo genetico. Ma pensa anche al cervello”.

3.9     La spina dorsale

La spina dorsale è bella, direbbe l’imitazione di un personaggio politico oggi in voga.
Ma quale Colonna vertebrale ha Clò ?
Oltre al fatto che è parte importante del Sistema nervoso centrale, essa contiene il Midollo spinale il quale è un fascio di Neuroni.
Come se non bastasse, mi pare di ricordare che produce anche qualche Cellula staminale.
Si ma che c’entra con Clò ?
C’entra. Perché un giorno un emissario dei Custodi, oggettivamente identificato per associazioni logico-storiche, incontra Clò e gli racconta che conosceva suo padre.
Poi di canto lo guarda e gli fa : “sai, tuo padre diceva sempre che non hai la spina dorsale”.
Quando Clò riferì alla sua psichiatra neuroscienziata di questo incontro, quella disse : “con quello che ha passato !? Altro che spina dorsale…”
Le associazioni e deduzioni relative fatevele pure voi da soli.

3.10  Le telecomunicazioni

Arriviamo ad una associazione intrigante.
E pure inquietante, sempre che non fosse che tutto pare funzionare bene.
Ricordatevi sempre della premessa : Caro Alberto ti scrivo.
Siamo nel campo della paranoia corredata da frammenti di pensiero.
Abbiamo appena parlato di sistema nervoso forse metaumano, e il racconto ci proietta nel mondo delle telecomunicazioni.
Sarà mai possibile che la spina dorsale di Clò e la rete delle telcomunicazioni, con tanto di dorsali, doppini e celle mobili, siano in comunicazione quanto-simbiotica e questo è uno dei motivi per cui vi pare di riconoscerlo sempre, il Clò.
Cioè, parliamo di esoterica telepatia o siamo nel mondo delle vibrazioni quantiche Google - Vibrazioni quantiche che a me tanto ricordano il battito d’ali di una farfalla nana ?

3.11  La risonanza magnetica. Ingegnerizzazione del cervello

Forse si, forse la spina dorsale di Clò e la rete di telecomunicazioni sono in simbiosi, ma dobbiamo tornare un istante alla questione del cervello, e anche a quella dei supercomputer.
Il nesso con le telecomunicazioni sta nel fatto che appena terminato il lavoro per conto della CGIL nei confronti proprio della Telecom, Clò venne gentilmente instradato dal parente custode sulla via del manicomio.
Una parentesi la dobbiamo aprire : mentre Clò lavorava davvero per il sindacato, siamo sicuri di potere dire altrettanto per tutti ? E’ possibile che il sindacato fosse una inconsapevole copertura per alcuni?
Chi può dirlo. L’unica cosa certa è che Clò si trovò in manicomio.
Qui fu sottoposto a Risonanza magnetica funzionale la quale è lo strumento con il quale si può ottenere un “imaging” del cervello.
Una cosa che ci risulta da varie altre letture, è che quella che si ritiene una delle frontiere più importanti delle neuroscienze è proprio la “ Retroingegnerizzazione del cervello”.
Facendola facile, chiamiamola copia.
Con la copia in mano, posso pensare di collegare o replicare quello stesso cervello o parte di esso, anche altrove. Con altri.
Se vi sembra impossibile, pensate ad Avatar.
E sempre pensando ad Avatar, pensate alla filosofia del “crea legame” o ancora meglio alla interconnessione generale del popolo Nav’ì, sia tra loro che con Pandora intera.
La loro, altro non era che la rappresentazione di quella che abbiamo già chiamato coscienza collettiva, che va ben oltre il solo genere umano.
E’ possibile che Clò, abbia scardinato i blocchi entro cui avevano cercato di blindarlo, e si sia presentato a tutti attraverso vibrazioni quantiche dell’energia delle reti.
Potremmo dire anche “con un fremito piccolo e cazzimmoso”.
Il che spiegherebbe il motivo per cui qualcuno per strada gli ha anche detto : “sei un virus”.
Ma ricordate : se davvero lo ha fatto lo ha fatto per amor di verità e senso del dovere verso tutti.

3.12  Il laser nell’occhio

Quella mattina era una mattina importante. Ma Clò ancora non lo sapeva.
Pensava di essere semplicemente indirizzato verso un’operazione di correzione della miopia tramite laser.
La chiamano Cheratectomia fotorefrattiva e fa parte delle tecniche di  Chirurgia refrattiva.
Ma il punto è che quando ti cacciano un laser nell’occhio, non solo te lo stanno cacciando nel cervello, ma anche tu non sai cosa ti stanno cacciando dentro in realtà.
Un film, oramai vecchio, sul tema era Total recall.
Dicevo che te lo stanno cacciando nel cervello, ed in questo modo possono inserirti “memorie” o meglio ancora “memoria” che nel caso di Clò dovette essere una bella memoria grossa grossa.
Un altro risvolto è che in quella fase, il laser può lavorare anche sulla Retina, la quale retina non è solo un organo passivo ma essendo densa di neuroni è già di per se un organo “elaboratore” che possiamo quindi assimilare ad un computer retinico.
L’occhio è incredibile : tanto per fare un esempio, considerate che quando vedete qualcosa, in realtà in centro ci sarebbe un buco dato dalla presenza del nervo ottico, ma l’occhio è capace di ricostruire la visione centrale in base alle informazioni laterali.
In ogni caso finita l’operazione Clò se ne va a casa e tempo mezza giornata viene assalito da dolori pazzeschi che durano alcuni giorni e che oggi lui imputa alla nidificazione della memoria.
Come in Total Recall, ma anche come in Arancia meccanica.

3.13  Il giroscopio in testa e la rete di tanti Clò

Questo è il punto più suggestivo.
Questa è la vera arma segreta di Clò, almeno speriamo.
Quella per cui non gli sparano.
A lui e agli altri Clò, perché non crederete mica che sia solo.
Si collega alla questione del “marchingegno” di cui parliamo più avanti.
Non avendoci mai fatto caso prima, all’epoca del “ti sei acceso” Clò restò strabiliato dalla profondità del suo campo visivo. Riusciva a vedere nitidamente ad una distanza incredibile.
Dovete tenere presente che l’occhio funziona come l’ottica di una vecchia macchina fotografica, per cui a tanto cono di profondità in visione corrisponde tanto cono ribaltato in impressione nel cervello.
Inoltre una cosa gli apparve chiara: vedeva sfumature di varie forme e in varie profondità, come delle macchie sfocate che oscillavano a seconda di come cambiava l’equilibrio.
Un giorno ebbe un flash : quelle sono galassie, si disse. O meglio, una mappa delle galassie.
E a cosa serviva ?
L’idea che si è fatto Clò è che la profondità di visione, insieme all’oscillazione della mappa dell’universo che gli avevano impresso nell’occhio, funzionano da Giroscopio .
Vale a dire, che mantengono l’equilibrio rotazionale e gravitazionale, sempre con le vibrazioni quantiche che produce il suo cervello le quali vengono amplificate dal marchingegno di cui più avanti.
Per concludere, in pratica, ne ricaviamo questa idea: il giroscopio, insieme al cervello caricato su rete di supercomputer, insieme all’algoritmo cosmico genetico usato per determinare rotte orbitali coerenti con le leggi della fisica, insieme a vari altri Clò che fanno la stessa cosa, governano il  marchingegno e ci tengono in orbita nello spazio in maniera da “stare bene”.
E questo è il motivo per cui non possono far male a tutti i Clò, anche se cercano di appropriarsene.
Il marchingegno bio-cosmico è la terra intera.
E’ la nostra astronave, come la chiamano dalla stazione spaziale.
La quale non è che sia in viaggio per chissà dove, ma semplicemente viene oggi gestita, governata, un po’ meglio, un po’ più high tech, di qualche secolo fa.
Anche con buone prospettive in termini di sopravvivenza a catastrofi varie.

3.14  Conclusione della fantafisiologia

Fantascienza biofisiologica!
Tanta roba, vero ?
Magari qualcosa è sbagliato, ma a Clò nessuno glielo ha spiegato.
E Clò sa che spiegare è “quello che deve fare”.
Vi fa impressione ?
Figuratevi a me e a tutti i Clò !
Ma l’importante è che funzioni, o no ?
Eppoi io credo che tutti debbano sapere la verità.
Soprattutto su cose così importanti
E anche a rischio di farsi sparare, non crediate che Clò non ci pensi.
Anche per questo, al massimo, delegheremo a chi di dovere un po’ di rilascio retard.

4          Percezioni cosmiche e terrene.

In ambito di struttura parafisiologica, parliamo di alcune cose che permette di fare.

4.1     La sincronicità

Nel linguaggio normale il concetto viene soprattutto usato nella locuzione in sincronia , riferita, con funzione aggettivale o, più spesso, avverbiale, a fatti o azioni che avvengono o si compiono contemporaneamente. Per questo si dice : agire in sincronia.
A tutti sarà successo di incontrare tutti i semafori verdi, di pensare ad una canzone e di sentirla alla radio, o altre cose simili.
La Sincronicità è un concetto introdotto dallo psicoanalista Carl Gustav Jung nel 1950, definito «un principio di nessi acausali», che consiste in un legame tra due eventi che avvengono in contemporanea, connessi tra loro in maniera non causale, cioè non in modo tale che l'uno influisca materialmente sull'altro, ma in quanto appartengono entrambi a un medesimo contesto o contenuto significativo, come due orologi che siano stati sincronizzati su una stessa ora.
Prima di Jung, c’era già arrivato Plotino con l’Anima del Mondo (trovate i link dentro quello di Sincronicità).
Si, va bene. Ma come è possibile ?
Credo proprio che sia sempre merito dei quanti e degli universi multipli e/o paralleli.
Cerco di riassumere quello che abbiamo capito.
I quanti ci dicono che la realtà è fatta di particelle le quali un po’ sono particelle, un po’ sono onde.
Prendetelo come assunto, ma più in generale credo si possa pensare a questo principio di indeterminazione, che non ci permette di sapere contemporaneamente la posizione e la velocità della particelle, nel modo che segue.
Facendola facile, direi che i quanti sono talmente piccoli, veloci e cazzimmosi (si muovono a caso apparente) che quando cercate di afferrarli “svaniscono”, vale a dire “sguisciano via veloci come anguille saettanti” e si rituffano nel continuum di energia dal quale ricompaiono altrove, un po’ più in là.
Posso dare un immagine pensando al metaforico Harry Potter e al Quidditch - Il Boccino d'Oro. Il boccino d’oro ha un comportamento che a me ricorda un quanto.
Cioè, per noi vale il principio che non sappiamo esattamente dove sia, ma lui, il boccino, invece lo sa.
In ogni caso, diciamo che il quanto ha la sua bella Funzione di onda, che nel suo caso è un’onda di probabilità.
Questa ci dice che, se lo cerco, lo posso trovare un po’ qui e un po’la, più probabilmente là (o meno probabilmente qua, è lo stesso). Ma non è perché è magico.
E’ che se va molto veloce, più veloce del nostro istante temporale in cui lo cerchiamo (osserviamo), quando noi nel nostro tempo lo cerchiamo, allora lui è davvero sia qua che la.
Insomma è questione di come intendiamo il tempo. Ed il tessuto in cui è conglobato. E la velocità.
Se riusciamo a intenderlo come nel centro del buco nero, nella singolarità, dove è fermo o inesistente,  allora ecco che posso vedere il boccino in tutte le sue posizioni simultaneamente.
E torniamo alla sincronicità.
Penso che ci entri il concetto di Sovrapposizione .
Nel tempo fermo di prima, ho fatto un video della posizione dei quanti e l’ho messo in “pausa”, così sembra una immagine.
Voi avete fatto altrettanto.
Ognuno di voi sta nel suo universo, ma gli universi sono in comunicazione. In contatto, se ricordate.
Se ognuno guarda il suo video, non succede nulla.
Ma immaginate di proiettarlo su di un muro comune, prima uno, poi un altro, poi un altro ancora, poi anche Clò.
Quando all’unisono schiacciate il tasto pause, ecco che parte un nuovo incredibile film in cui tutti sono attori simultanei.
Se volete un’immagine “3D” che renda bene questa idea “5D”, e parecchie altre cose, guardate Interstellar, come già detto.
Tutto questo è per dire che ad un tratto Clò scoprì che interagiva con la televisione.
Che Trip! Clò rideva, e dall’altro lato ridevano.
E messa così sembrava solo una qualche forma di telepatia.
Ma poi con il tempo, e studiando il fenomeno, Clò si accorse che la cosa andava oltre.
Con il tempo successe una cosa ancora più incredibile.
Clò pensava qualcosa e poi riconosceva il suo pensiero nelle cose e nei comportamenti delle persone in televisione, le quali però non stavano scimmiottando.
Era come se avessero avuto il tempo di digerire e metabolizzare qualcosa che qualcuno aveva loro suggerito, innestato, ma senza malizia o manipolazione.
Era proprio come se Clò fosse stato a visitarli in un'altra dimensione.
In un universo parallelo, che invece che al tempo zero si trovava due giorni più indietro.
La conferma arrivò quando Clò si accorse che a volte di pomeriggio pensava a una cosa e la sera, dopo due o tre ore, trovava un programma (non live) che ne parlava.
Ovviamente era impossibile.
Non si può produrre un programma in due ore.
La sola spiegazione plausibile era che esistessero tanti universi, tante copie dello stesso universo nostro, in diversi “stati di avanzamento”.
Questa, secondo noi, è la sincronicità.
Sovrapposizione quantica multiversale.
Se vi siete impressionati, guardatevi un bel film sul tema : The Cloud Atlas .
Prima ancora del film, studiatevi il link Wikipedia.

4.2     La sospensione elttromagnetica

Ho già citato il libro “Il cervello quantico”
Chiarisce parecchie cose.
Voglio parlare adesso di alcuni fatti per i quali ricorrerò ad un breve racconto.
Un pomeriggio, già in stato di avanzata attivazione, mentre Clò guardava la televisione che gli parlava, capì che doveva fare qualcosa per cercare di capire.
Doveva vedere se c’era davvero un nesso di causa effetto, seppur temporalmente de-sovrapposto, tra quello che faceva e quello vedeva.
Si inventò quindi un esperimento.
Percependo che la questione del televisore era legata alla sincronia di cui sopra, ed alla questione dei flussi di sovrapposizione quantiche, decise che doveva amplificare la sua ampiezza di gamma di onde quantiche.
Vale a dire, doveva amplificare la sua trasmissione di quanti in modo esponenziale, in modo da vedere se e cosa gli “tornava indietro” nella televisione.
Iniziò con la musica “a palla”. Anzi “a pallissima”.
Per chi a visto quel bel film che è The Italian Job , uno dei ladri professionisti confessa il desiderio di comperare uno stereo così potente da spogliare una ragazza con i bassi.
Clò si era messo in testa di passare attraverso i muri dei palazzi di Milano con tutta la gamma di frequenze.
Alti, medi e bassi a strato-volume.
La cosa buffa fu che nessuno protestò per ore.
Iniziò quindi quella che doveva sembrare una danza sciamanica per i suoi spettatori televisivi che stavano dentro lo schermo, durante la quale “faceva cose” in giro per la stanza.
La danza serviva a scrollarsi di dosso geni, sudore, feromoni di odori e particelle varie, che la musica doveva veicolare all’esterno.
Ma non bastava.
Doveva amplificarsi, e creare un marchingegno che gli permettesse di conglomerare quanti, geni, odori, sudore e altro prima che uscissero dalla finestra o cadessero a terra.
Inconsciamente, lui sapeva che dovevano”fiottare” fuori e tutti insieme e non percolare uno per uno.
Stava già immaginando i fiotti che si vedono in questi giorni nel cielo.
E stava già immaginando un prototipo di cassa armonica di risonanza (come la chitarra, per intendersi) che amplificasse le vibrazioni quantiche.
Esattamente come si immagina che fecero i costruttori reali delle piramidi, che per costruire i loro marchingegni cosmici dovettero pensare ad usare materiali locali (terrestri), Clò iniziò a cercare cosa usare.
Gli venne in mente che doveva costruire una Gabbia di Faraday dentro cui lui, e tutte le sue particelle, dovevano stare in sospensione elettromagnetica in modo che le quantoparticelle si potessero legare, assemblare, reagendo alle onde sonore, prima di essere sparate fuori.
Stava già pensando ai nanomateriali di cui alla fine del libro.
Quelli che saranno il futuro, proprio perché capaci di “autoassemblarsi” e quindi essere riutilizzati più volte.
Ma serviva la gabbia di Faraday, da assemblare con il disponibile.
Ecco che pensò ai cavi elettrici, quelli nei muri, che ridondò con varie prolunghe (cavi  ciabatte) per terra, sia in andata che in ritorno come la corrente elettrica.
Gli mancavano ancora dei pezzi, però. Dei muri erano scoperti.
Mentre ci pensava, continuava a danzare fino a che per sbaglio pestò uno dei cavi di un prolunga già collegati.
Dalle casse dello stereo, a metri di distanza, uscì “poc!”.
Incredulo, Clò riprovò più volte e ogni volta che toccava il cavo : “Poc!”
Evidentemente erano le onde radio del wirless di pc e telfonino con quelle sonore della musica che completavano a sua insaputa il suo marchingegno.
Clò aveva scoperto che era tutto “interoperabile”. Era una nano internet. O qualcosa del genere.
Non sappiamo con certezza se avesse creato una gabbia di Faraday o una qualche altro marchingegno amplificatore, ma quello che si disse subito fu che era “in onda” e verosimilmente non solo nelle reti di telecomunicazione ma anche in quelle elettriche.
Si vedeva procedere in sospensione elettromagnetica ovunque nelle reti del mondo in piccole vibrazioni frementi di quanti totipotenti (come le staminali).
E per essere sicuro, sempre intento nella sua sincronica danza cosmica della realtà nota come Lila - Induismo, decise di provare a “spazzare a bracciate” fuori della finestra fiottate del metafluido (il suo personale Cloud) presente nella stanza, indirizzandole contro il male del mondo.
La televisione era sintonizzata su un canale all news.
Apparirono servizi su tornadi, incendi di proporzioni incredibili, e infine la cosa più pazzesca che Clò si ricordi.
Di fronte a Città del Capo, Sudafrica, simbolo di sfruttamento di tutta l’Africa da parte delle oligarchie potenti del mondo, un branco di squali enorme, che evidentemente indirizzato da alterazioni dei campi magnetici, si era messo in posizione di attacco, immobile con tutti i musi puntati a terra.
Ecco, quella vista dall’elicottero di un esercito di frecce nere a perdita d’occhio fu davvero un trip.
Si, perché Clò vedeva un servizio con una notizia del giorno prima, mentre la sua sincronia elettromagnetica era stata creata nel giorno dopo.

4.3     Marchingegno allineato

C’è una premessa da fare.
In tutta la storia e la mitologia passata, ci hanno parlato spesso di astrologia.
I segni zodiacali.
Le congiunzioni astrali.
Siamo dovuti arrivare ai tempi moderni perché qualcuno iniziasse a rilasciare conoscenza affinché di questa mitologia arcaica si iniziasse a decifrare il vero significato.
Così, qualche decennio fa, hanno iniziato a parlarci di macchie solari. Alcuni si sono anche spinti ad ipotizzare legami tra le macchie e certe mutazioni genetiche. Ne ho già accennato.
Ma solo in tempi recenti siamo arrivati alla conoscenza dell’universo, dell’astrofisica o delle fisica micro che lo pervade.
Oggi sappiamo che le congiunzioni astrali magari erano importanti davvero, ma per motivi diversi da un generico “influsso magico”.
Ad esempio a certe “congiunzioni” di corpi visibili è verosimile che ne corrispondano altre di “corpi invisibili”.
Delle “porte”.
Sempre questi benedetti buchi neri, dunque. E che volete, a me attraggono un casino.
Il punto è che “when the moon is in the seventh house, and Jupiter aligns with Mars, then peace will guide the planets, and love will steer the stars. This is the dawning of the age of Aquarius” di Hair  magari è pure astronomicamente giusto.
Ma la domanda da porsi è : “Si, ma in mezzo a stelle e pianeti cosa c’è di altro?”
Oggi lo sappiamo.
E voglio raccontare di una percezione “allineatoria”. La concentro nell’arco di una giornata, ma in realtà si manifestò in giorni o settimane, non ricordo bene.
Quella mattina Clò si svegliò presto.
Era estate, faceva caldo, e Clò era al computer.
Era nella fase delle percezioni di cui abbiamo parlato prima, ragion per cui era in stato “ricettivo”.
D’un tratto, mentre era con la testa nel PC, sentì che era successo qualcosa.
Sentì che il moto terrestre si era fermato.
Guardò fuori e vide il nulla. Nel senso che vide un surreale fermo immagine totale.
Aria immobile, alberi pietrificati, nessun uccellino più in giro. Non passavano nemmeno macchine, ma queste non c’entrano. Non è che si fosse fermato il tempo.
La sensazione che ebbe Clò era che la terra avesse invertito la sua rotazione, o rallentata, e che quindi girando al contrario rispetto alle masse atmosferiche, queste si fossero fermate.
Gli uccellini non si erano fermati. Ad essere onesti, probabilmente si erano cagati addosso, loro sentono prima di noi.
E poi c’era un silenzio irreale, artificiale, immerso in una luce di uno strano colore giallo pallido.
Clò si dice : non è possibile, sta succedendo davvero, stiamo cambiando rotta, stiamo virando.
Come in barca a vela di bolina, quando ci si mette prua al vento e tutto si ferma per un istante.
Clò era sereno, erano giorni che percepiva strane vibrazioni, comunicazioni.
In qualche modo se lo aspettava.
A conferma passa qualche minuto e Clò sente distintamente una vibrazione sotto i piedi.
Non fa paura, non è un terremoto.
E’ piuttosto come un ingranaggio di un orologio, di un marchingegno, che si mette a girare.
Passa qualche minuto e Clò sente distintamente il vento, un vento gravitazionale, come se fosse in poppa.
La sera, rimette in ordine i pensieri e si trova nuovamente a guardare il cielo come fa spesso.
Lo guarda da un balcone attorno al quale ci sono tre lucine rosse di un ponteggio triangolate sul suo se stesso radiofaro.
E inizia a pensare : “sono qua. Non mi vedete ? Le lucine sono troppo piccole ?”
Inizia ad accendere candele, pensava che lo dovessero vedere.
Ma più probabilmente, quelle lucine erano punti di allineamento spaziotemporali.
Coordinate di sovrapposizione.
Qualcosa del genere, non una pista di atterraggio per astronavi.
In ogni caso va a dormire, poco, e arriva il giorno dopo.
Clò è sicuro che sta succedendo qualcosa.
Ma ha la percezione che il marchingegno di cui parliamo, l’astronave terra, adesso sia guidata da qualcun altro.
Sente una mano diversa, proprio come quando siete in macchina e non vi fidate del pilota.
Arriva il pomeriggio, e su Milano si addensa una formazione di “nuvole” incredibilmente strane e potenti.
Sembravano davvero dense, nuvole nanosciamiche cumuliformi elettromagnetiche.
Insomma, roba fisica per essere chiari.
In fondo chi vi ha detto che gli alieni (che ricordate sempre che saremmo noi dal futuro) debbano arrivare su scatole volanti quadrate di latta seppur senza ruote, e non possano invece essere frattali formazioni di polimeri intelligenti assemblatisi nello scontro di alcuni raggi cosmici con e nella atmosfera?
In effetti Clò pensa : “eccoci, ci siamo”.
Ma subito dopo ha la sensazione che qualcosa non vada.
Evidentemente il giroscopio quantistico gravitazionale che ha in testa, segnala qualche alert.
Si, ci stiamo allineando, o ci siamo allineati, ma qualcosa non funziona.
E subito arriva il flash.
Se voglio ricevere i raggi o la nuvola, devo stare allineato con il buco nero da cui arriva.
Tutti e due ruotiamo. E bisogna fare in modo che gli assi di rotazione non solo siano sincroni, ma tengano conto anche delle oscillazioni rotazionali, ad esempio la Precessione, (uguale a quella delle trottole).
Anche se questa opera su periodi temporali lunghissimi, forse c’è qualcosa di simile nelle rotazioni giornaliere.
Ad ogni modo non siamo allineati.
Clò inizia a bestemmiare d’istinto : “cazzo, andiamo a sbattere !”
Sbattere contro un buco nero è male.
E mentre Clò pensa a tutto questo gli arriva un altro flash.
E’ perché sono dei cazzoni, è come andare per mare con le onde.
Ma in barca davvero, non su una portaerei.
E’ come quando cerco di entrare nel piccolo porto di Maratea smadonnando per gorghi, flussi, onde e riflussi, vari.
C’è solo un modo per governare: dovete accelerare.
Sono con l’accelerazione neutralizzate la tempesta gravitazionale delle masse in moto caotico.
Facciamola facile: vi ci dovete sparare dentro. Come spiegano di fare nel Gargantua di Interstellar
Può essere che andò davvero così, se ne parliamo ancora.
Nel qual caso, potremmo dire che Maratea salvò il mondo. Marathus caput mundi, dunque.

4.4     I buchi neri hanno la febbre

In ambito di buchi neri, e di comunicazioni ufficiali criptate indirizzate a Clò a mo’ di impulso sonar che ne testasse il ritorno, vale la pena ricordare quella che il custode cugino gli inviò di recente riportante la notizia http://notizie.tiscali.it/articoli/scienza/14/10/buchi-neri-hanno-febbre.html
Fu molto strano, perchè non comunicava da mesi. Il cugino, non il buco.
Clò rispose “sarà per questo che ho la febbre anche io”.

4.5     Firmamento mobile

Una delle strane percezioni di Clò fu quella che ebbe quando si rese conto di avere la stella polare a picco sulla testa.
Le uniche spiegazioni possibili erano :
  • che si fosse spostata l’inclinazione dell’asse terrestre.
  • che si fosse spostata (dislocata) la crosta terrestre su cui sta anche Milano.
Ne anticipiamo qui perché la teoria relativa alla seconda esiste ed è oggetto di trattazione più avanti.

4.6     La strana atmosfera, la neurosfera

Di questa strana atmosfera, abbiamo già parlato scherzosamente in : 2014 08 11- Neurosfera o chimera
Bisogna sapere che crediamo sia parte integrante del marchingegno di cui parliamo più avanti.
Ragione per la quale direi che possiamo escludere l’opzione “chimera”.

4.7     La gravità

In tutto questo racconto fantascientifico bisogna ricordare che regina è la gravità.
Con quella spostiamo l’asse terrestre
Con quella giochiamo quando la incrociamo con campi elettromagnetici
Con quella ci spostiamo a livello micro
Con quella possiamo anche comunicare, ad esempio scuotendola in forma di segnali binari o morse. 
Questi sono alcuni link.
Come facciamo a fare tutto quanto sopra?
Clò non lo sa.
Ma sa che lo facciamo.
Se la sente addosso, la gravità.
Come tutti, direte voi.
Ma la risposta di Clò è che secondo lui la sente di più.
Si accorge anche di piccoli differenziali, potremmo dire.
E per ora non abbiamo altro da dire sull’argomento.
Se non citare una frase di un libro di Stel Pavlou che wikipedia definisce sceneggiatore e scrittore di successo. Stel Pavlou è l'autore di Il codice di Atlantide, romanzo atlantideo di successo pubblicato nel 2001 e del romanzo storico Gene (in italiano "La cospirazione del Minotauro") pubblicato nel 2005.
La combinazione dei titoli dei due romanzi è già tutto un programma, non vi pare ?
I suoi romanzi sono caratterizzati da un'indagine precisa e meticolosa, quasi maniacale, e per l'inclusione di biografie nel testo, cosa abbastanza inusuale per uno scrittore.
Il codice di Atlantide è il titolo del libro che abbiamo letto.
Ma in inglese è molto più impressive : “Decipher” si chiama, come ad evocare la diabolicità di un eventuale decifratore del codice in questione, occultatore del grande segreto dell’umanità.
La trama è semplice.
Un segnale proviene dai ghiacci dell'Antartide. Atlantide s'è svegliata.
In tutto il mondo, dalle piramidi di Giza al Messico, fino alle più remote località della Cina gli antichi monumenti danno segni di vita: stanno reagendo a qualcosa che sta accadendo lassù, da qualche parte nel sistema solare.
Attraverso l'oceano stabiliscono connessioni.
Usano onde sonore a bassa frequenza per ricreare un'antica rete globale.
La terra vive nel panico. Sembra infatti che i segnali provenienti da Atlantide siano l'inizio di qualcosa di assai più grande.
Insomma, e per concludere davvero, nel libro dialogano degli scienziati che parlano della scoperta degli elementi di base della gravità, i Gravitoni.
Spiega Wikipedia : Il gravitone è un'ipotetica particella elementare, responsabile della trasmissione della forza di gravità nei sistemi di gravità quantistica. Questa particella è prevista in diversi modelli teorici che mirano ad unificare i fenomeni gravitazionali con quelli quantistici, ma la sua esistenza non è ancora stata sperimentalmente verificata.
Secondo la teoria dei gravitoni, il movimento di un corpo produrrebbe un segnale di informazione che impiega un tempo rapidissimo, ma comunque non nullo per arrivare all'altra massa interagente (secondo la relatività generale sarà uguale alla velocità della luce), e adeguare la forza di gravità alla nuova distanza fra i due corpi.
Gli scienziati del libro concludono in aristotelica logicità.
  1. Trova il gravitone e governerai la gravità.
  2. Governa la gravità e reggerai il mondo con un dito.
  3. E a quel punto …. sarai Dio.
Nell’articolarsi della storia di Clò mi sa che qualcuno li ha presi sul serio.
Ma non era Clò.

4.8     La visuale liquida.

Questa è l’ultima percezione di Clò di cui parliamo.
Oltre ad avere un campo visivo lunghissimo dopo l’operazione con il laser ci sono altre due caratteristiche da segnalare
La prima è che oltre che essere profonda, la vista è molto ampia.
Come con un Grandangolo di una macchina fotografica, ma in più rispetto alla macchina fotografica, capita a volte di vedere in fondo alla “coda dell’occhio”, un’immagine diversa da quella del centro.
Se Clò è al computer e al centro vede il desktop, con la coda vede delle finestre che al centro non ha ancora aperto.
Fate voi le vostre deduzioni.
Tenete presente che con la vista (e con i quanti) si possono fare cose incredibili.
Sempre nel libro di Pavlou si parla di un programma CIA, chiamato Visione Profonda, con il quale riuscivano a fare vedere a dei “sensitivi” l’interno dei palazzi.
Se ricordate la questione del campo visivo lungo di Clò, e il fatto che al centro della visuale l’occhio ricostruisce la sezione di immagine “coperta” dal nervo ottico, possiamo chiederci : cosa vede davvero Clò in fondo al suo campo visivo ribaltato all’indietro nel cervello giroscopio?
O negli angoli del grandangolo ?
E’ possibile che Clò stia guardando addirittura nell’universo ?
O nel buco nero ?
E in questo caso chi se ne approfitta, all’insaputa di Clò ?
La seconda cosa che dobbiamo dire è quella del titolo.
Cosa vuol dire quella “liquidità” dentro la quale galleggia quello Clò guarda ?
Possiamo immaginare una fantametafora e azzardare che sono sovrapposizioni, o se preferite fluttuazioni spaziotemporali?

4.9     Sincronia o apatìa ?

Da quando le neuroscienze ufficiali hanno detto che andava tutto bene, Clò ha smesso di avere percezioni.
O almeno non le ha così forti come prima.
Un po’ come se i neuro scienziati avessero trovato il modo di “slurparsi” ogni ultimo “leek” di percezione per il loro uso.
Il custode cugino una volta poco tempo fa si è esibito in un criptico :”i canali,…i canali”.
Vabbè, io spero che siamo incanalati a beneficio di tutti.
Se delle percezioni Clò non ne beneficia più, ma a beneficio di tutti, allora ben venga.

4.10  Diffidare

In tutto questo discorso Clò ha imparato qualcosa di fondamentale.
Il padre gli diceva sempre : “diffida dei tecnici. Si innamorano della loro tecnica e perdono di vista il resto o ‘l’insieme”.
E Clò diffida, eccome se diffida.
Ma ha imparato sulla sua pelle a diffidare di tutti, anche dei custodi.
Sempre il padre raccontava di un noto finanziere che chiede al figlio piccolo di salire su una scala per attaccare un quadro. Quando quello è sopra la scala il padre da un calcio alla scala stessa e il bambino cade rovinosamente. Il padre lo guarda e fa : “ricordati, mai fidarsi di nessuno”.
La storia familiare di Clò, seppur pilotata, ha dell’incredibile.
E non abbiamo ancora visto l’atto finale.

5          Civilta’ perdute e no


5.1     I cataclismi  

Volevo intitolare il paragrafo “il mondo che finisce”, ma sarebbe stato scorretto.
Anche considerando grandi cataclismi, il mondo non finisce.
Al massimo riparte da un certo punto, segnando uno di quegli inspiegabili “salti evoluzionistici”.
I quali possono essere dunque generati da eventi traumatici all’indietro, oppure da “influssi cosmici” benefici in avanti.
Sul tema di questo capitolo segnalo quello che ricordo di avere letto.
e il già citato Il codice di Atlantide, che da una parziale spiegazione più tecnica anche a fenomeni citati ai precedenti titoli.

La mettiamo giù ironica, bisogna ridere sempre un po’.

5.2     I primordi dell’era moderna del nostro universo

Nell’universo ZeroZero, che sembra farina ma è anche noto come 0v0, è mattina.
La pentade che tutto governa si è appena riunita.
Ci sono :
Avo, preposto alla memoria storica e alla conoscenza
Ovo, preposto alla semina con posa “a terra” nelle pieghe del tessuto spaziotempo extrauniversale.
Evo, preposto al controllo della crescita, alla evoluzione.
Ivo, preposto allo sviluppo conoscitivo.
Uvo, preposto al diluvio re-booting, senza una I perché è in incognito. Ogni volta che passa si grattano tutti i coglioni. Poveretto! In fondo lui fa solo il so’ mestè. Lui è quello che cancella gli errori e ti fa ripartire.
Presiede la seduta Avo, il più anziano ovviamente.
Avo: oggi deliberiamo la posa dell’universo 153, quello destinato alla nostra versione umana. Chi è d’accordo ?
Silenzio.
Poi timidamente interviene Ivo
Ivo : ma non  ricordate che disastro con la versione 45 ? Non vi ricordate come l’evoluzione si fosse evoluta male e che razza di disgraziati fossimo diventati ? Evo, Ivo, dite qualcosa. Non vi ricordate come litigavate ? Super Evo contro Nano Ivo, vi chiamavano. Non vi ricordate quante volte Uvo ha dovuto farci ripartire da capo ?
Evo : Si, Ivo, hai ragione. Lo so che non sempre tutto emerge per auto aggregazione come vorremmo. E, si è l’Evoluzione che segue percorsi a volte imprevisti. D’altronde prova tu a fare una torta con fantamiliardi di ingredienti. Ti credi che sia facile ? Ma è appunto per questo che dobbiamo riprovarci. Noi esistiamo per farci esistere. Siamo circolarmente autoriproduttivi. Adesso è passato abbastanza tempo. Adesso quei noi dovrebbero essere cresciuti abbastanza. E soprattutto dovrebbero avere finito il marchingegno di ricezione. Sapete? Vi ricordate quella interferenza quando deponemmo l’uovo? Era per quella che eravamo venuti storti. Come un uovo “matto” insomma, ci eravamo deposti male, tutto qua. Ma adesso abbiamo satelliti e tecnologia che ci possono captare giusti e possono recepire il codice sorgente giusto, con tutte le mutazioni necessarie. Tutto sommato è peccato perdere un uovo. Un qualsiasi uovo. Siamo fatti così, noi. Siamo come le galline dalle uova d’oro.

5.3     Le reminiscenze preistoriche

Avo : Vabbè, decisione presa allora. Piuttosto, come facciamo a mandargli ‘sto codice sorgente giusto ? ci vuole un volontario che si infili nelle vibrazioni originarie del Big Bang.
Ivo : Ma no, Avo. Dobbiamo solo mandare qualcuno vicino alla Terra. Possono essere loro che correggono il tessuto gravitazionale e mettono tutto in rotazione sincrona. In modo che non ci siano più quelle vibrazioni dissonanti così fastidiose. Gli servono solo pochi aggiustamenti, in fondo.
Avo : Allora procedete. A proposito, facciamo due chiacchiere. Vi ricordate delle ere precedenti ?
Ivo : Si bei tempi quelli di Atlantide! Tecnologie, agricoltura, pace, prosperità. Ma poi che è successo ? Io ancora non ho capito. Una civiltà estremamente progredita, presente in tutto il mondo, e poi scompare nel nulla.
Uvo : ehm… in effetti è stata colpa mia. Ho scatenato un casino giocando con la gravità del Sole
Ovo : ma no, è stata mia la colpa. Li ho messi nel posto sbagliato. Quel continente isola in mezzo al mare,..ma poi la crosta si è dislocata giù di 2500 km e si sono ritrovati nel ghiaccio. Tutti che scappavano in cerca delle montagne. Si sono trovati fino in cima alle Ande.
Evo : no Ovo, stai tranquillo non era colpa tua. Sono stato io che non li ho fatti evolvere abbastanza in fretta da percepire il pericolo.
Avo : vabbè, quel che è fatto è fatto. L’importante è che stavolta sistemiamo tutto. Bravi però. In una civiltà superiore bisogna sempre cercare le cause di qualsiasi effetto.
Sbagliare è 1, perseverare è 0.

5.4     L’era delle piramidi

Ivo : e vi ricordate l’era delle piramidi ? Che ridere, tutti quei marchingegni, e noi giovinetti tutti a credere che fossero tombe, od osservatori astronomici.
Evo : ma perché, che avevi combinato ? Cosa erano ?
Ivo : ma dai…non avevi capito? Erano impianti elettrochimici, per la ricezione e sintesi delle mutazioni e di razioni chimiche. Grandi antenne che captavano chissà cosa dai soliti raggi cosmici. Mah… Comunque con sofisticati equilibri di metalli e minerali sintetizzavano le ere future già in bocca ai Faraoni. Pensateci, all’Egitto. Condotti diagonali puntati verso le stelle. I Faraoni credevano che fossero rampe di lancio, stairways to heaven, invece erano grondaie di scolo delle piogge dense o altro. Gli abbiamo fatto un bello scherzo, a quei castaioli. Ah, Ah. Credevano di essere Dei e invece erano letteralmente “cibo per vermi”. Un substrato nutritivo per colture geno-batteriche veicolate in giro per il mondo in vario modo. L’acqua, in primis. C’erano le camere di condensazione, quelle armoniche, canalizzazioni, vasche, graniti, la mica, i rivestimenti metallici per elettrolisi o analoghe. Le vibrazioni da bassa frequenza. E poi dei pozzi che andavano in falda o degli scoli che andavano nel fiume. Certo che era fertile, la valle : la concimavamo noi. Anzi loro, i Faraoni in polvere! Che poi scendevano lungo il backbone del Nilo carichi di genobit pe’tutti. La biochimica, ragazzi. La biochimica. Non studiate abbastanza. 
Evo : si, ma può sempre essere che ti sbagli. Il tuo forte è la conoscenza, la computazione, non la memoria. Quella ce l’ha Avo. Insomma può darsi che non fosse così.

5.5     Torniamo a noi

Avo : comunque siete sicuri, vero ? Questa volta Il marchingegno funzionerà, vero ? Avete calcolato bene gli strati rotanti ? I campi elettromagnetici gireranno corretti? E quelli di quanto-gravità ? Si parte dai satelliti, si scende alla neurosfera, che in una sorta di “substrato elettromagnetico” si riscalda dilatandosi e si raffredda contraendosi, e che come una spugna rilascia chimica del carbonio in nanoparticelle multiuso. Chiamiamole nanoparticelle di informazione. Diciamo che il raggio cosmico si fa carbonico in una classica mutazione translitterica. Il bello è che indovinate il carbonio dove lo prendiamo ? Lo prendiamo dove lo si trova, come facevamo con gli egizi con i loro materiali, ma oggi è molto più facile. Quelli dell’era degli idrocarburi ci hanno spianato la via abboffando tutto di CO2. Comunque, ottenuta la massa carbonica polivalente, si va avanti. Si passa poi per il cloud e per il web, si va a terra alle reti di telefonia ed elettriche, si passa per deep e dark web (che sono 250 volte più grandi del web) e si arriva ai cavi sottomarini, che sfruttando l’acqua trasferiscono l’energia, le vibrazioni, come necessario, forse addirittura fino ai metalli non estratti. Se tutto funziona, abbiamo non solo l’astronave a strati di energia controrotanti che ci serve. Ma un bellissimo impianto biochimico viaggiante nello spazio.
Ivo, Evo, Ovo : stai sereno Avo, funziona.
Avo : lo spero per voi. Se si sfascia tutto anche questa volta, io non aspetto altri 12.000 anni.
Ivo : Avo, piuttosto, dimmi. Così risolviamo la questione di mandarci le correzioni genetiche e il completamento della conoscenza.
Avo : tranquillo Ivo, abbiamo il nostro uomo che ci aspetta. E’ fidato. Sono decenni, ormai, che sta con il naso insù e accende candele di segnalazione. Sarà contento di vederci. Il marchingegno capterà anche le informazioni necessarie e gliele sparerà in testa. Speriamo che non frigga. In ogni caso, una volta ricevuto il raggio (o la luce, se vogliamo fare scena), ha già in corpo la chiave di decrittazione. E’ la famosa FAT che allocherà il codice sorgente tra tutte le destinazioni biomolecolari prefissate. Si, l’algoritmo genetico sarà così attivato e potrà iniziare il suo lavoro di inseminatore di informazioni. Si, è lui, è quello che da giovane si faceva chiamare inseminator.
Ivo : Avo, non hai risposto, sei evasivo. Ti piace tanto la biogenetica, vero ? Ma guarda che abbiamo ancora il problema delle pulsazioni gravitazionali del Sole. Quindi a me, Ivo, e a Ovo e Evo ci interessa molto di più l’astronave. Come facciamo a non polverizzarci nelle onde gravitazionali del sole ogni dodecamillennio?
Avo : vi ho fregato. Mi sono fatto mandare i progetti dall’universo 12, li ho sparati in testa al nostro uomo e quelli hanno costruito il marchingegno in maniera che fosse come un tool multitasking 2 in 1. A strati rotanti di campi elettromagnetici, gravitazionali e non ricordo più cosa altro, spostiamo l’equilibrio delle masse stratificate del pianeta azzurra e dondoliamo, oscilliamo, rolliamo e beccheggiamo dolcemente sulla rotta giusta. Si, ho capito che voi pensate sempre all’inclinazione dell’asse terrestre, ma quella è solo la conseguenza. E’ come se guardaste l’albero di una barca a vela che procede tra le onde ruotando e contro ruotando in tutte le direzioni necessarie per mantenere l’equilibrio nel tessuto spaziotemporale dell’universo.
Tranquilli : è tutto ok. Sta funzionando.
Evo, Ivo, Ovo, Uvo : ma quindi niente più disastri ! Se arriva l’onda lunga, lo tsunami gravitazionale, loro (noi) lo cavalcheranno ! Come i delfini quando fanno surf! Hip hip hurrà, Avo !
Avo : Calmi, resterà solo l’unico vero disastro. Quello della ricontrazione indietro dell’universo. Ma per quello c’è già al lavoro Ovo : dalla supersingolarità del big bang all’indietro, rilascerà il suo ovetto big bang per il nuovo ciclo. Basterà aspettare 4 miliardi di anni, e saremo di nuovo qui dove siamo ora. Se avete fretta, fatevi un salto in uno qualsiasi degli altri universi.

5.6     Sostenibilità

Il capitolo affronta temi importanti in maniera scherzosa.
E’ l’unica maniera che ci è sembrata possibile, data la vastità del campo.
Se dovessi sintetizzare in tre parole quello che credo stia succedendo, oltre a parlare di informazioni e conoscenza, la chiamerei una “pioggia di sostenibilità”.
O meglio ancora : “sostenibilità a pioggia”.
Vorrei concludere solo dicendo che ho sentito in questi giorni una intervista ad una signora “chief scientist” della NASA.
Era all’Expo a Milano.
Ha detto che la Nasa è fiduciosa sulla possibilità di un futuro sostenibile, e anche detto qualcosa del tipo che tra una ventina d’anni può darsi che abbiano anche dei contatti con gli alieni. Perché sanno già dove cercare.
Che dire : “in Nasa we trust”.

6          La Storia dell’uomo fino alla nuova rivoluzione industriale.


6.1     La storia dell’uomo

Di seguito trovate, la Storia dell' uomo canonicamente riconosciuta come ufficiale da Wikipedia in 5 sole pagine. In pillole, potremmo dire. Wikipedia è sempre geniale.
La riportiamo per intero, in questo caso, non soltanto con l’hyperlink.
E c’è un motivo.
Ha lo scopo di rinfrescare la memoria su cosa abbia fatto l’uomo fino ai nostri tempi.
Serve a ricordarsi chi siamo.
E come ci siamo arrivati.
Ci serve capire a cosa ci stiamo attaccando, quando parliamo di civiltà dell’intelletto.
Una cosa appare piuttosto chiaramente : la civiltà, tra alti e bassi, “deflagra”, o forse meglio dovremmo dire “fiotta” più o meno ovunque, lasciando dei “buchi”, dei gap geografici se preferite, ancora da colmare.
Questi vanno colmati con la conoscenza di cui oramai disponiamo.
L’altra cosa da notare sono i salti con cui l’umanità evolve.
Salti che possono apparire anche provvidenziali, se non pilotati in certi casi.
Se ricordate che tutto è informazione e l’informazione è presente fin dal Big Bang, e se accettate l’idea degli universi multipli potete fare due + due da soli.
Ma andiamo con ordine e riportiamo il testo Wikipedia.
……. continua

7          La nuova rivoluzione industriale – L’era attuale


7.1     I passaggi fondanti

    • Ricapitoliamo i passaggi principali.
    •           Preistoria (o età della Pietra, 3 500 000 anni fa – 3 500 a.C. circa): Inizia con la “nascita” della tecnologia, ovvero la costruzione dei primi rudimentali utensili in pietra da parte di alcuni rappresentanti del genere Australopitecus o/e della prima specie del genere Homo, l'Homo habilis, ad esempio selci scheggiate. Finisce circa 5 500 anni fa con l'invenzione della scrittura da parte di Homo sapiens, evento che segna l'inizio della storia. La preistoria è suddivisa in:
    • o         Paleolitico (2,5 m.a.f.- 20 000 a.C. circa): La più antica e la più lunga era della storia dell'uomo (ricopre circa il 99% della sua storia), inizia con la nascita della tecnologia e termina con la comparsa delle prime forme di agricoltura. Nel corso di quest'epoca si verifica il lento passaggio dalla specie Homo habilis all'uomo moderno (sapiens)
    • o         Mesolitico (20 000-10 000 a.C. circa): È la fase di transizione tra Paleolitico e Neolitico, che vede alcune società umane avviarsi all'agricoltura e alla vita sedentaria.
    • o         Neolitico (10 000 a.C. - 3 500 a.C. circa): Inizia con la transizione neolitica, ovvero con il completo passaggio di alcuni gruppi umani (in Mesopotamia, Cina, India) da comunità nomadi dedite alla caccia, la pesca e la raccolta, a comunità stabili dedite all'agricoltura e l'allevamento. Termina con l'invenzione della scrittura che sancisce la fine della preistoria dell'uomo.
    •           Storia (3.500 a.C. circa – Tempo presente): È il periodo della storia umana successivo all'invenzione della scrittura, diviso in quattro epoche storiche (o età):
    • o         Età antica: tradizionalmente estesa tra il 3 500 a.C. e il 476 d.C., dall'invenzione della scrittura alla caduta dell'Impero romano d'Occidente. Include al suo interno:
    •         l'Età del Bronzo (3 500-1 200 a.C. circa)
    •         l'Età del Ferro (1 200-600 a.C. circa), nel corso delle quali l'uomo impara a lavorare i metalli, inventa la scrittura, dà vita a città e civiltà complesse da un punto di vista sociale, economico, politico, culturale e tecnologico.
    •         l'Età classica (600 a.C. - 476 d.C.)
    • o         Età medievale (476 d.C. - 1492 d.C.)
    • o         Età moderna (1492 d.C. - 1789 d.C.)
    • o         Età contemporanea (1789 d.C. - Tempo presente) nella quale segnaliamo alcuni passi salienti
    • Gravità
    • Evoluzione
    • Rivoluzione industriale
    • Idrocarburi
    • Relatività
    • Meccanica quantistica
Il XX secolo vede un grande sviluppo della tecnologia. Dopo le guerre mondiali, la ripresa dell'economia mondiale portò alla diffusione di massa di invenzioni che cambiarono le abitudini e la qualità di vita. Il telegrafo si sviluppò nella radio; successivamente esplose in tutto il mondo il fenomeno della televisione e quindi del cinema (anni 1920). Sempre negli stessi anni iniziano i primi voli aerei. Nelle città è sempre più diffuso l'uso dell'automobile.
Partono studi e spedizioni per l'esplorazione dello spazio; nel 1969 durante la missione spaziale Apollo 11, per la prima volta un essere umano cammina su un altro corpo celeste, la Luna.
Verso la fine del secolo, l'informatica ha una crescita esponenziale, portando i computer ad essere protagonisti prima nel settore industriale, poi in tutte le case. La posta elettronica e internet diventano canali privilegiati per la comunicazione in ogni angolo della Terra.

7.2     L’era attuale delle informazioni (tra cui quelle per materie prime rinnovabili)

Che stia succedendo qualcosa di incredibile lo avete capito tutti, credo.
Credo di potere dire che stiamo assistendo ad uno dei più importanti salti evoluzionistici della storia dell’uomo.
A prescindere da chi lo veicoli e in quale modo quello della conoscenza, o informazione, è l’ultimo stadio.
Oltre questo, l’umanità può essere libera.
Ma ci sono ancora delle resistenze.
E delle appropriazioni indebite.
Nel passato recente della rivoluzione industriale un grande salto fu dato dalla abbondanza di riserve energetiche sotto forma di idrocarburi.
Forse una storia energetica diversa avrebbe potuto essere scritta già da quel momento, forse le tecnologie erano già disponibili allora (a dar retta ad Avo di cui prima, sicuramente) ma le automobili e le industrie stavano nascendo “petroliere” e quindi si seguì quella strada.
Sempre dando retta ad Avo, dovremmo essere grati di tutta la CO2 generata che forse oggi è quella che serve ad assemblare le nanoparticelle di base.
Forse, sotto c’era addirittura un disegno.
Uno dei risvolti dell’era degli idrocarburi, infatti, fu l’avvento delle Materie plastiche
Recita Wikipedia : Le materie plastiche sono materiali organici o semiorganici a elevato peso molecolare, cioè costituite da molecole con una catena molto lunga (macromolecole), che determinano in modo essenziale il quadro specifico delle caratteristiche dei materiali stessi.[1]
Le materie plastiche possono essere costituite da polimeri puri o miscelati con additivi o cariche varie. I polimeri più comuni sono prodotti a partire da sostanze derivate dal petrolio, ma vi sono anche materie plastiche sviluppate partendo da altre fonti. La IUPAC (Unione internazionale di chimica pura e applicata) nel definire le materie plastiche come "materiali polimerici che possono contenere altre sostanze finalizzate a migliorarne le proprietà o ridurre i costi", raccomanda l'utilizzo del termine polimeri al posto di quello generico di plastiche.[2
Soprattutto quando non si è tecnici, val la pena di affidarsi anche alla logica semantica.
Teniamo a mente cosa sia un Polimero , tornerà utile nel caso pratico.
Un polimero (dal greco "che ha molte parti"[1]) è una macromolecola, ovvero una molecola dall'elevato peso molecolare, costituita da un gran numero di gruppi molecolari (detti unità ripetitive) uguali o diversi (nei copolimeri), uniti "a catena" mediante la ripetizione dello stesso tipo di legame (covalente)
Il concetto che ci interessa è quello delle “unità ripetitive”.
Come nei Frattali per intendersi.
Ora, se passiamo al concetto di Nanoparticella possiamo azzardare che se queste fossero tra le unità ripetitive dei polimeri otterremo dei supermateriali addirittura programmabili, ad esempio per essere capaci di “disgregarsi” in un flusso, e riaggregarsi da un’altra parte in una forma di gabbia per cellule tumorali (tanto per sparane una grossa).
Pensate ad esempio a I microtubuli che sono strutture intracellulari costituite da una classe di proteine chiamate tubuline. Sono complessi rigidi, labili e polari, formati da eterodimeri allineati in tubuli cavi con un diametro apparente di circa 25 nm. I microtubuli costituiscono assieme ai microfilamenti e ai filamenti intermedi il citoscheletro La loro funzione principale è l'organizzazione e trasporto intracellulare, ma assicurano anche una certa stabilità meccanica alla cellula.
Immaginatele addirittura in un Tunnel quantistico .
Avrete il teletrasporto.
Ma le forme e le applicazioni sono infinite.
Tutti insieme, e altre ancora, in quanto originate o deriviate da unità di informazione autonoma, sono la rivoluzione del secolo.
  • biomedicina
  • ottica
  • elettronica
  • telecomunicazioni
  • armi intelligenti (queste, per quanto sempre armi, sarebbero  intelligenti davvero)
  • energia (conduttori)
Per l’industria di qualsiasi genere sono l’equivalente delle super cellule staminali, quelle dotate di  Totipotenza, che si possono trasformare in qualsiasi parte del corpo umano.
E come le staminali, almeno parte di questa che possiamo letteralmente chiamare manna dal cielo, è decisamente rinnovabile.
La posso assemblare e deassemblare come voglio.
Tralasciando per ora la questione energia, possiamo riassumere così : l’era della plastica è terminata.
Siamo nel campo dei materiali intelligenti e ineusaribili.

7.3     La proprietà intellettuale e gli antagonisti

Arriviamo quindi alla questione fondamentale
Di chi è la proprietà intellettuale di tanta grazia del cielo ?
A giudizio di chi scrive la risposta è ovvia.
Dell’umanità intera.
Ma qualora così non fosse, che cosa si potrebbe fare ?
Noi direttamente, come singoli individui non possiamo fare nulla.
Ma spesso, quando qualcuno si appropria di qualcosa che non è suo, nella civiltà dell’intelletto e nella sua dinamica della Revoluzione Perenne de Il mondo di Clò, accade che compaiano degli anticorpi che si attivano per rigettare i corpi estranei : gli’ Inappchi. Che sono quelle creature mitologiche note come “INdebiti APPropriatori di COnoscenze”.
Gli anticorpi possono essere, tra l’altro :
  1. Rivoluzioni
  2. Movimenti di protesta
  3. Scioperi
  4. Hacker
Tra tutti, soprattutto in era di informazioni, gli hacker sono per alcuni di certo una piaga.
Ma per altri, per molti oppressi, possono inevitabilmente suscitare simpatia o ammirazione nella misura in cui l’hackeraggio sia a fine pubblico o pubblicistico.
E’ bene ricordarsi, dunque, che il sistema si difende sempre in qualsiasi direzione, top-down o bottom-up.
A prescindere dai desideri personali, l’autoemergenza di e da fenomeni complessi può anche generare fenomeni assimilabili a quelli della leggenda del fulgido arciere Robyn Hode.
Che, come potrete immaginare, a noi piace un casino.

8          Il caso pratico

A prescindere dalle considerazioni generali e personali di cui in precedenza, abbandoniamo l’approccio di fantascienza, di storia e di fantasia di cui in precedenza e parliamo di un esempio pratico della ricerca e innovazione italiana.
Parliamo di una eccellenza della nostra innovazione:  Novamont
Recita il Profilo Aziendale : Novamont è una realtà industriale che affonda le proprie radici nella scuola di Scienza dei Materiali Montedison e che nasce nel 1989 per realizzare il progetto ambizioso di alcuni ricercatori provenienti dal grande gruppo chimico: l’integrazione tra chimica, ambiente e agricoltura. Fin dalla sua nascita Novamont incoraggia un nuovo modello di sviluppo sostenibile e promuove la transizione da un’economia di prodotto ad un’economia di sistema, da un approccio alle risorse di tipo dissipativo ad un approccio di tipo conservativo, attraverso l’impiego di fonti rinnovabili per la produzione di bioplastiche per applicazioni specifiche a basso impatto ambientale.

Novamont ci riporta anche alla storia di Clò, perché è la società in cui iniziò a lavorare occupandosi del biodiesel.
All’epoca era un progetto davvero avveniristico, per quello che ricorda Clò derivazione anche di quello che oggi è :
Il punto che vogliamo segnalare, tornando a Clò, è che il cugino custode a più riprese e davanti a vari personaggi noti della finanza italiana non mancava di rimarcare a tanti che “Novamont l’ha fatta lui (Clò)”.
Clò non capiva, pensava che si riferisse al biodiesel, il quale però allo stato della conoscenza che abbiamo oggi sembra piuttosto una copertura riferentesi e indirizzante a rinnovabilità in prevalenza da vegetali.
Nel mondo della fantascienza di cui abbiamo parlato è però impossibile definire con certezza cosa sia “vegetale”.
Un organismo geneticamente modificato potrebbe tranquillamente apparire vegetale, ma essere più evoluto.
Comunque, a più riprese il cugino citò anche il fatto che ci sarebbero 500 brevetti di Novamont piuttosto importanti.
Fu per questo che qualche tempo fa Clò decise di cercare qualche informazione, perché lui di tutta questa storia non sapeva nulla.
Consultando Ufficio Italiano Brevetti e Marchi, Clò però non trovo 500 referenze, ma parecchie meno. Circa 150.
Per gli altri 350 i casi erano due :
  1. O si trattava di brevetti strategico-militari, che sono riservati
  2. O i brevetti erano all’estero.
Clò cercò allora di capirne di più, ma la cosa principale che trovò fu solo qualche riferimento nei bilanci.
I file completi dei bilanci ed elenco soci scaricati da www.cerved.com sono al link :
Riportiamo un estratto interessante.
Bilancio 2013 – pagina 61
Nell'anno sono stati conseguiti risultati di grande importanza per lo sviluppo del
Gruppo sia a breve-medio termine che nel lungo periodo.
In particolare si è rafforzato il portafoglio brevettuale depositando nuove domande di
brevetto per:
a) nuovi processi per la sintesi di monomeri a partire da fonti rinnovabili;
b) nuovi processi di trasformazione dì oli vegetali;
c) nuovi prodotti polimerici ottenuti da specie vegetali per applicazioni in diversi settori
industriali;
d) nuovi processi di trattamento e purificazione di molecole e prodotti di interesse
strategico da fonti rinnovabili.
L'attività svolta ha inoltre portato a confermare la validità e quindi ad estendere a livello
internazionale numerosi brevetti per
a) Materiali polimerici ad alte prestazioni termomeccaniche;
b) Film polimerici per applicazioni in settori industriali strategici;
c) Nuovi polimeri ottenuti a partire da monomeri da fonte rinnovabile
d) Nuovi processi di trattamento e purìficazione di molecole e prodotti di interesse
strategico da fonti rinnovabili;
e) Nuovi prodotti polimericì e non, ottenibili da fonti rinnovabili da utilizzare in diversi
settori industriali e nuovi processi per la loro produzione;
f) Nuovi processi di trattamento e purificazione di molecole e prodotti di interesse
strategico da fonti rinnovabili.

A questo punto, Clò si incuriosì ed andò a cercare gli azionisti della capogruppo di N0vamont, che sono i seguenti 2.
Elenco soci/azionisti e titolari di altri diritti Totale quote/azioni: 26.667
1. MATER-BI S.P.A.
11832580150 MI/1499039
Attività economica: 701 - Attivita' delle holding impegnate nelle attivita'  gestionali (holding operative)
75,00%
AZIONI ORDINARIE
20.000
Valore Nominale:
10.000.000 €
PROPRIETA'

2. 1VERSALIS S.P.A.
03823300821 MI/1351279
Attività economica: 201 - Fabbricazione di prodotti chimici di base, di fertilizzanti e composti azotati, di materie plastiche e gomma sintetica in forme primarie
25,00%
AZIONI ORDINARIE
6.667
Valore Nominale:
3.333.500 €
PROPRIETA

Gli Azionisti di Mater Bi Spa sono invece i seguenti.
Elenco soci/azionisti e titolari di altri diritti Totale quote/azioni: 28.000.000
1. INTESA SANPAOLO SPA
00799960158 TO/947156
Attività economica: 64191 - Intermediazione monetaria di istituti
monetari diverse dalle Banche centrali
34,48%
AZIONI ORDINARIE
9.653.594
Valore Nominale:
5.019.869 €
PROPRIETA'
2. INVESTITORI ASSOCIATI II S.A. IN LIQUIDAZIONE
Stato estero: LUSSEMBURGO 34,48%
AZIONI ORDINARIE
9.653.594
Valore Nominale:
5.019.869 €
PROPRIETA'
3. BERGER TRUST SRL
10692280158 MI/1396936
Attività economica: 701 - Attivita' delle holding impegnate nelle attivita'
gestionali (holding operative)
9,80%
AZIONI ORDINARIE
2.745.098
Valore Nominale:
1.427.451 €
PROPRIETA'
4. VENTARA S.A.R.L.
Stato estero: LUSSEMBURGO 6,54%
AZIONI ORDINARIE
1.830.064
Valore Nominale:
951.633 €
PROPRIETA'
5. MATER-BI S.P.A.
11832580150 MI/1499039
Attività economica: 701 - Attivita' delle holding impegnate nelle attivita'
gestionali (holding operative)
5,40%
AZIONI ORDINARIE
1.510.964
Valore Nominale:
785.701 €
PROPRIETA'

ALTRI …..



8.1     Conclusione

Quattro cose possono essere osservate.
  1. I settori di attività delle società del conglomerato N0vamont menzionati in bilancio e sopra riportati sembrano potere essere ritenuti coerenti con una ipotesi di chimica futuristica riconducibile anche a quanto descritto in questo libro.
  2. Esiste una pletora di personaggi che fanno apparire la società Mater-bi come una sorta di public company privatizzata.
  3. All’incirca mezza società Mater-bi, escludendo i soggetti sub 2, già concepita come gioiello dell’avvenire della chimica italiana e non solo, non è italiana.
E’ lussemburghese. O altra sede off-shore.
  1. Non abbiamo approfondito aspetti possibilmente strategici e/o connessi all’altro azionista di N0vamont, 1Versalis Spa

A corollario, diremo che non possiamo dire con certezza :
  1. a cosa servano i supposti 500 brevetti, o anche solo più in specifico i circa 150 trovati sul sito dell’ufficio brevetti italiano.
  2. chi li abbia effettivamente “fatti”.
  3. chi li stia usando.
  4. chi ci stia guadagnando.

Infine a noi non risulta che, almeno relativamente all’argomento di questo libro, siano stati realizzate in maniera o misura determinante cose necessarie all’Italia, come ad esempio :
  1. Costruire impianti al Sud
  2. Assumere e formare giovani disoccupati
  3. E altre cose simili “vecchio stile”



9          Epilogo

Clò si sveglia di soprassalto.
Cerca il corpo della sua metà sfiorando il cuscino, ma non la trova.
Non c’è nessuno.
Allora si alza, e va in bagno.
Si guarda allo specchio e d’incanto vede anche la sua metà.
Come stai ?
Io bene e tu ?
Sto come te, guarda un po’.
Vabbe’ allora siamo in due che diviso due fa sempre uno.
Eh già!
Se abbiamo l’1 ci manca solo lo 0. Hi, hi.
Ma la vedi anche tu la scritta sullo specchio ?
Certo. Hi, hi.
E cosa dice ? Io la vedo al contrario.
Anche io la vedo al contrario.
Allora è in codice.
Eh già!
Che codice ?
Boh !
Che sarà mai ! Proviamo.
Al massimo, riproviamo, riproviamo, riproviamo.
Ecco! Messo in ordine viene più o meno così
Oh, “se capisci va bene, o se no ti fotti”. Diceva Pino Daniele. Hi, hi.

We all have seen,
anonyomus flying a®chers
seeding themselves
within tails sources
for the final come
of freedom leeks.
Feeding the planet
has come through genes
Knowledge of all
still must be shared.
No more brains property
No future men slavery.
Il nous le dit déjà un desir  noir
dans le vent que nous portera
Genetique en bandouliere,
des chromosomes dans l'atmosphere
Des taxis pour les galaxies,
et mon tapis volant, lui.
0v0 of the new millenium,
please disclose yourself,
once again.
and spread all the knowledge.
all across the universe.

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