sabato 18 dicembre 2021

2021 12 18 – L’umiltà dello omicron

 

2021 12 18 – L’umiltà dello omicron

Per www.parolebuone.org

Mi ha trovato ripieno farcito di ilarità la storia della definizione del nome di questa recente variante spuntata a rovinarci lo shopping all’ultima moda natalizia.

La prassi dell'Oms, stavolta, ha subito per la prima volta una deroga e ha infatti saltato le due lettere dell'alfabeto che erano "di turno" per l'assegnazione a nuove varianti: la Nu e la Xi.

La "versione" del virus scoperta in Sud Africa, infatti, avrebbe dovuto essere chiamata Nu, a ruota della variante colombiana che era stata denominata Mu.

Invece l'Oms ha saltato la Nu e anche la lettera successiva, la Xi.

In assenza di spiegazioni ufficiali, inizialmente la decisione è finita al centro di un piccolo giallo che ha alimentato anche polemiche politiche nel momento in cui è parso che la lettera Xi fosse stata evitata per non offendere il presidente cinese Xi Jinping.

In seguito, sollecitata dai media, l'Oms ha emesso un breve comunicato in cui ha spiegato le ragioni dell'esclusione delle due lettere.

Nel caso della Nu, la lettera ha foneticamente troppa somiglianza con la parola inglese New e poteva generare equivoci. (Ndr : ….…..)

Quanto a Xi, la spiegazione dell'Oms, è che si è voluta evitare perché rappresenta un cognome diffuso e l'organizzazione è sempre molto attenta a scegliere per le nuove malattie dei nomi che non offendano "gruppi sociali, culturali, nazionali, regionali, professionali o etnici". 2021 11 28 - www.repubblica.it

Meritoria Oms, sembrerebbe. O no?

Secondo me invece è questione di complottistica manipolazione di massa.

Guarda un po’.

Non possiamo mica dire che un vaccino che svapora dopo qualche settimana non funziona

Non vogliamo nemmeno spingere sul pillolone curavirus o altre trovate della scienza.

Figuriamoci se possiamo ammettere che lo sappiamo da anni che a lasciarlo andare questo virus, genera emergenza dalla complessità, nel senso che emerge in nuove configurazioni come sempre capita ai sistemi adattivi.

Allora, mentre l’economia reclama consumi natalizi assembranti, ecco che bisogna inventarsi qualcosa che distragga l’attenzione.

E cosa di meglio di un minimalisticissimo “omicron” che onomatopeicamente evoca un micro, microbo piccolo, mentre l’umanità ce lo ha lungo lungo.

Così lungo da sodomizzarcisi da sola, col suo proprio uccello.

Creduto alla fine emergenza, l’arroganza umana si scontra con l’umile omicron.

Lo si lascia girare, il virus, e lui fa il sò mestè.

Si replica duplica, triplica e così via per sopravvivere.

Mentre noi ci omologhiamo e ce la prendiamo con quattro non vaccinati che nulla hanno a che fare con il fatto che il vaccino non smette di fare girare il virus, copre solo qualche mese e suscita istinti siringologici diffusi.

Oltre ad un generale suicida istinto alla “liberi tutti”.

Tanto se uno muore è un no-vacs e se lo è cercato.

Ricorda l’Aids.

Sei ricchione: te lo sei cercato.

Fatto salvo qualche proclama di massa sulla vaccinazione mondiale nessuno sembra puntare sulla cura globale.

Mentre il virus gira libero e felice, nella sua beata umiltà di essere inconsapevole.

Dicono che non abbia coscienza.

Ma forse siamo noi umani che non sappiamo in effetti cosa sia la coscienza.

E mentre ci trastulliamo col lungo lungo, restiamo sconvolti e spiazzati di fronte alla avanzata dell’umiltà.

E dire che basterebbe rimettere la mascherina, come in certe zone asiatiche fanno da decenni.

Ma invece dell’umiltà coltiviamo il bacillo dell’arroganza.

E’ passata.

Ci crediamo.

E invece no.

Povero Omicron.

Lui che è solo piccolo.

E umile.

Kalimudda ipsum dixit

Attenti al lupo al lupo

plop



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