2020
04 26 – Show must go on. La rivoluzione d’ottobre
E così il mondo riparte.
Zitti zitti rimuoviamo pezzi di lockdown programmando
riaperture settimanali come se da una settimana con l’altra il virus
scomparisse selettivamente.
Deve essere un virus di categoria, come i sindacati,
senza con ciò volere fare del sarcasmo sui beneamati sindacati che spesso più
che il virus sono la cura.
Avranno valutato i rischi, uno si potrebbe dire. Si,
ma se invece hanno sbagliato, o forse meglio dire taroccato, i conti? Che
succede allora ?
Il punto e’ che siamo talmente schiavi del nostro
presunto benessere, delle nostre abitudini, del nostro stile di vita che non ci
possiamo permettere di stare fermi, anche a costo di taroccare i conti,
appunto. E’ tutta una questione di economia alla fine. Quella e’ l’artefice del
nostro presunto benessere e quella deve girare altrimenti ci ritroveremo tutti
sul lastrico più di quanto non siamo già.
E quindi ben venga un po’ di macelleria sociale.
L’immunità di gregge ci salverà. Chissà se qualcuno si
offende a sentirsi paragonato ad una pecora. A me un po’ di fastidio lo da,
anche se la pecora e’ un dignitoso animale capace di darci lana e formaggi
mangiando solo erba. Un alchimista, praticamente. Magari fossimo così anche
noi.
Ma d’altronde questa immunità di gregge e’ solo un po’
di sana selezione naturale. E’ così che si evolve la vita, o no?
La verità però e che si devono fare i conti con gli
imprevisti, che per assurdo in questa situazione sono già previsti da tutti. E’
la famosa ondata di ritorno, dovuta a contagi trasversali o a errata
valutazione della diffusione dei contagiati esistenti.
E allora se arriva l’ondata di ritorno, eccoci di
nuovo tutti in lockdown per la seconda volta.
Ma questa seconda volta non ci sarà nessuno ad
aiutarci di nuovo perche’ abbiamo sbagliato i conti e la responsabilità sarà
solo nostra. E allora sarà un “ognuno per se” e “tutti contro tutti”.
E quindi niente aiuti dall’Europa, di nuovo tutti
disoccupati, ancora collasso sanitario, poveri, disperati e alla fine il grande
crollo che altro che Grande Depressione.
A questo punto il popolo non starà mansueto come il
gregge di pecore dell’immunità, ma si rivolterà contro chi ha taroccato i conti
per potere ripartire prima del tempo e allora saranno scontri di piazza e
rivolta sociale che si cercherà di controllare con lo Stato di polizia e i
militari per strada.
Ma sarà troppo tardi.
Così dopo avere immaginato un nuovo ordine mondiale da
fusion tra “I have a dream” e “yes we can” ecco che a causa del fatto che “the
show must go on” ci ritroveremo alla rivoluzione d’ottobre, periodo
notoriamente fertile sia per le rivoluzioni che per i contagi.
Meglio.
Magari e’ la volta buona.
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