lunedì 6 luglio 2020

2020 07 06 - 'O padrone



‘O padrone nun va’ due soldi,
dice sempre ‘e fatica’
e nuje ce magnammo o limone
per due soldi ca nce da.

Così cantava Pino Daniele.
E oggi mi ritrovo ad ascoltarlo mentre sono dovuto rientrare in ufficio perché il mio padrone così desidera.
Poveretto si sente solo, e a i tempi del Covid vuole tutti accanto a se.
Non è nemmeno desiderio di controllo.
E’ che si sente espropriato della sua porzione di proprietà umana.
Sono fatti così i padroni.
Credono che sia tutta roba loro.
E così ti obbligano a bardarti di mascherina e armarti di coraggio ed affrontare l’aria densa di virus.
Si perché che sia passata non ci crede nessuno.
In giro non c’è quasi un’ anima e viene il dubbio che i dati di minor contagi siano solo dovuti al fatto che nessuno ci si espone, al contagio.
Ma prima o poi …..
E così obbediamo al sciurpadrùn.
In fondo l’è semperlu che ci da la pagnotta.
Ah, hops, no.
Mi sono sbagliato.
Non è nemmeno lui il pagnottaro.
E’ lo stato che ci paga la CIG.
Mentre lui al massimo rispetta la sua natura.
E fa il ricottaro.
A proposito si chiama così perché la ricotta viene su da sola, senza bisogno di fare quasi nulla se non scaldare il latte..
Basta avere il capitale di una vacca.
Da mungere, intendevo.
Così ai tempi del Covid, il padrone ricottaro vive sulle spalle di noi povere mignotte.
E si arroga il diritto di chiederci due prestazioni a settimana e un vestito nuovo al mese, come a Napoli nel settecento.
Altro che Covid.
Qui ci aspetta la sifilide.
Morale.

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