venerdì 1 gennaio 2021

2021 01 01 - Siamo seri: pnrr. New deal

2021 01 01 - Siamo seri: pnrr

 

Sembra una pernacchia, invece e’ il nostro futuro: Piano nazionale di ripresa e resilienza. Bastava una r sola, in effetti, ma noi siamo sempre barocchi

Alla fine abbiamo la selezione finale: 52 “progetti” partendo da 600 iniziali.

Un’ecatombe di progetti, dunque, che dovrebbe essere garanzia di accurata selezione di quelli migliori.

Conoscendo la nota barocca letteratura burocratica italiana, la necessità di tale selezione e’ probabilmente una delle ragioni del ritardo accumulato, insieme alla complessità di un sistema paese articolato in varie decine di settori merceologici, nelle di cui sottoclassi si aggregano quasi 5 milioni di imprese.

Insomma, un piano che copra tutto  di sicuro e’ difficile da realizzare, forse più che in altri paesi.

Decido di procedere a bullet, che tra l’altro sembran pallottole, seguendo la traccia della seguente” tabella 52”: bang!.

1.      La prima cosa che balza all’occhio e’ che chiamano progetti quelli che sono capitoli di spesa. I progetti sono trattati in appositi documenti, presumo di centinaia di pagine ciascuno, ma la tabella evidenzia una preoccupante esigenza di spendere tutto. Si nota anche dall’ultima riga dove il totale di 196 combacia con un totale “target”. Che bello, ce l’abbiamo fatta a farci venire idee per spendere 200 miliardi. Speriamo che non siano idee del cazzo.

2.      Ricordiamo allora che dei 200, 80 sono a fondo perduto e 120 da rimborsare. Saranno erogati in tre anni e quelli da rimborsare dovranno esserlo dopo 5. Per gli 80 miliardi, vuol dire circa 25 all’anno. Non così tanti come ve li spacciano. I soldi veri sono dunque 80, mentre gli altri sono una temporanea  traslazione di debito dallo Stato alla Ue, che infatti emetterà titoli per circa 900 miliardi incluso il Sure, ma che poi dovrà rientrare oppure più probabilmente  rifinanziare.

3.      Il programma Next generation EU e’ senz’altro epocale, per la di fatto condivisione di debito, garantito dagli Stati forti anche se il più possibile in incognito, ma non così imponente come sembra. La quota a fondo perduto e’ pari a circa 390 miliardi, il 3% del Pil area euro, il totale recovery arriva a 750 (con 360 di prestiti) e con il totale multi annual financial framework si arriva a 1.800. In 7 anni. Un’ inezia se si confronta ad esempio con i ricorrenti reiterati storici pluriennali interventi USA, passati e futuri, o se si  rapporta ad un Pil nominale pre o post Covid, di 16.000 miliardi di dollari, previsto in contrazione attorno al 10%.

4.       Si tenga però conto del fatto che sia un passaggio epocale. E al riguardo si consideri anche che la presunta questione che ci stiamo finanziando da soli, e così potremmo fare non versando contributi alla Ue, e’ una bufala. Intanto i contributi vanno versati a prescindere, e il rientro degli 80 miliardi a fondo perduto e’ un di più per nulla scontato. Poi, l’alternativa sarebbe di emettere altro debito nazionale la cui appetibilità sui mercati e’ un terno al lotto.

5.      Le condizionalità. Meno male che ci saranno, a partire dall’approvazione del nostro pnrr 52 con le relative valutazioni economiche, patrimoniali e di sostenibilità Ci obbligheranno a rispettare dei parametri, tra i quali ricorderei la necessità imprescindibile globale di sovvertire l’approccio del piano di stabilità da deficit massimo ad avanzo minimo, con tutte le ricadute anche occupazionali del caso.

6.      A questo punto una parola anche sul Mes. Anticipando anche la tabella seguente, il pnrr prevede investimenti in sanità per soli 9 miliardi. Valeva la pena di prendere anche i 36 del Mes, evitando di ricorrere al mercato eventuale, proprio per autoinfliggerci le condizionalità. Anche qualora fosse un bagno di sangue,  meglio essere debitori europei, in una economia integrata, che non americani o cinesi.

7.      Sulla tabella la prima notazione e’ che ha molto di propaganda e poco di informazione. Non si evidenziano le grandezze di riferimento. Il fatto di vedere previsti 23,7 miliardi per l’alta velocità non mi dice nulla di quanto sia sul  totale del valore delle infrastrutture ferroviarie, ne che impatto abbia in termini di utilità collettiva o reddituale Analogamente per 24,8 di Transizione 4.0. La modernizzazione della PA dovrebbe indicare con quanti risparmi ed efficienze, ma anche disoccupati o costi di riconversione. E così per altre voci.

8.      La allocazione e proporzione delle macro classi e’ poi aleatoria. Il  totale rivoluzione verde, che e’  la voce più grossa,  include immobiliare per 40 miliardi ma solo 8,7 miliardi in produzione e distribuzione di rinnovabili, che ridurrebbero anche gli acquisti di energia dall’estero. Antico retaggio palazzinaro nazionale. La ricerca e’ pari a 8,5 miliardi, invece, solo il 4% del totale. Stesso antico retaggio.

9.      Insomma per non scendere troppo nel dettaglio, operazione del resto impossibile con solo una tabella a disposizione, direi che la buona notizia e’ che i B’est 52 rientrano più o meno tutti nelle categorie di investimenti e non in quella di spesa corrente. Meno male che nessuno ci ha infilato una riduzione di tasse per aumentare i consumi, che sarebbe solo un suicidio di partita di giro. Per la lettura dei dati rinvio a questo articolo su www.ilfattoquotidiano.it .

10.  Penultima  impressione, e’ che traspare un po’ di approccio a pioggia. Ma d’altronde cosa si deve fare per cercare di rilanciare tutto un intero paese se non un po’ di helicopter  money. Tenete presente che se io finanzio 200 miliardi di progetti immetto liquidità nel sistema, la quale gira nello stesso una o più volte in un anno.  E’ la velocità di circolazione della moneta, che molto dipende da cosa finanzio, compro e vendo.

11.  Vorrei comunque vedere una colonna con quanta parte di questi  investimenti e’ produttiva e quanta  no, vale a dire quanta parte genera crescita diretta, e non da rotazione di massa monetaria, anche dopo la pera iniziale di 200 miliardi. Che dovessimo diventare un po’ monetarynesiani  lo avevamo capito. Dopo aver  perso 200 miliardi di pil, gliene reinfilo dentro altri duecento e torno a pari. Ma poi mi resta da pagare il debito, con la patrimoniale, e rimettermi in avanzo strategico:  la cura

In sintesi questo pnrr  e’ buono o cattivo ?

Dipende da cosa c’e’ veramente nelle singole voci e dalle valutazioni che hanno fatto.

Io direi anche che questo passa il convento.

Altri soldi non ne abbiamo, sempre ammettendo che non scoppiamo presto, cosa per me quasi certa.

Quindi direi solo, come diceva mia mamma : andrà tuto ben?

Sperem.

 



 

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