2023 04 26 - Vergogna agli squadristi edili
La
notizia.
Riportata
a intere parti, e senza odiose virgolette.
La
rinascita di un Paese devastato della guerra passerà anche dall'Italia, che
vuole giocare un ruolo da protagonista in questa sfida, pianificando una
strategia prima che il conflitto finisca.
Questi
sono pazzi squadristi edili.
Manco
fosse finita.
La
guerra.
Ed
ecco che parte un classico.
Prima
si tira giù tutto un paese.
Poi
lo si deve rimettere in piedi.
E
tutto diventa occasione di biziniz.
Questa
volta i nostri cari fascisti si portano avanti.
Ripenso
alla festa di ieri del 25 aprile.
Mentre
la gente marciava per la pace, loro si inventano una conferenza ricostruttiva.
Che
dire.
Sono
troppo avanti, questi fascisti.
“L'idea
di una conferenza sulla ricostruzione nasce dalla convinzione che non bisogna
attendere la cessazione delle ostilità”.
Perché
sono tante le cose da fare per ricucire un tessuto economico e sociale
devastato da 14 mesi di bombe.
Occorre
ripristinare rapidamente le infrastrutture critiche.
Sminare
e riabilitare le zone liberate.
Modernizzare
le aree non coinvolte nel conflitto.
Magari
anche le altre, valà.
In
quest'ottica, le circa 600 aziende italiane presenti al Palazzo dei Congressi
dell'Eur, quartiere guarda caso di costruttiva fascista memoria, sono chiamate
a condividere la propria expertise con gli interlocutori ucraini.
Per
fornire loro le migliori soluzioni di breve, medio e lungo periodo.
E
chi sarà in grado di ben posizionarsi nella fase di "fast recovery"
si troverà in vantaggio quando la ricostruzione vera e propria sarà avviata.
Il
governo considera del resto fondamentale il coinvolgimento dei soggetti privati.
Perché
la ricostruzione vale 411 miliardi, se non più, e non potrà essere finanziata
tutta da fondi pubblici.
Hanno
fatto anche dei conti precisi al miliardo, quindi.
E
allo stesso tempo, si sottolinea, Kiev dovrà portare avanti le riforme per
garantire più legalità e trasparenza, creando un ambiente favorevole alla
realizzazione dei progetti.
Io
questa storia l’ho già sentita.
Mi
pare fosse per la Jugoslavia.
Parlando
solo di Europa.
Ricordo
locandine promuoventi bandi di gara.
Ma
programmare la spartizione delle fette di torta a guerra ancora in corsa a me
fa una certa impressione.
Forse
è sempre così, ma come minimo è cattivo gusto.
Non
so ad esempio come andò nella seconda guerra.
Che
poi si parla di creare un nuovo paese più moderno.
Per
prepararlo ad entrare in Europa.
Allora
mi viene il dubbio che abbiamo fatto bene a bombardarlo.
Si, noi.
Alimentando
noi Nativi, Nato ivi, il nostro animo guerrafondaio.
E
mi chiedo se gli abbiamo mandato abbastanza camionate di Carmele.
Le
bombe intelligenti.
Quelle che preparano la ricostruzione.
Quelle
di un qualche generale del caso.
Per
chi ha ancora memoria.
Kalimmudda
ipsum dixit
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