lunedì 18 settembre 2023

2023 09 18 - La civiltà delle amebe

 2023 09 18 - La civiltà delle amebe

 

C’è questo fatto.

Si dice che si deve essere grati.

Roba tipo che essere a questo mondo è una benedizione.

Secondo me sono derive religiose.

Con la loro forza di coesione.

Oppio dei popoli una sega.

O meglio, con il doppio senso.

Non è questione di obnubilare.

Ma di socializzare e sublimare una qualche forma di orrore di vivere.

Non so nemmeno se sublimare è giusto.

Ma rende l’idea e tanto ci basta.

Allora ci insegnano ad essere grati.

E noi ci gratifichiamo di più o meno piccole cose.

Tutte piccole se rapportate alla meraviglia di una creazione.

Ma la domanda è importante.

Almeno così dicono i relativi.

Essenza di libero arbitrio.

Ma a voi chi vi ha autorizzato a mettermi al mondo?

Ammettiamo pure che ci concentriamo sugli sprazzi di bellezza.

Chi vi ha autorizzato ad espormi agli sprazzi di orrori e di dolori?

Io mica c’ero mentre voi coitavate.

E quindi mi chiedo; il libero arbitrio quando nasce?

Quando è che mi posso definire libero abbastanza da potere autodeterminarmi.

Così ripenso alla teoria del terrorismo preventivo.

Pensate che bello se si potesse mettere un preservativo durante l’atto riproduttivo di una famiglia Hitler.

Ma non solo.

Pensate se a uno venisse proposto un campionario di bellezze e di bruttezze.

E solo dopo, quello potesse decidere se venire al mondo o no.

Oggi io mi sento come un’ameba.

Priva di coscienza, dicono.

Eppure beata nella sua beata ignoranza.

Forse sarà così finché scopriranno che la coscienza è l’essenza dell’universo.

E in quanto tale presente anche nell’ameba.

Una mente frattale minimale.

Io per esempio ne sarei anche stato grato.

Sempre perché non l'ho chiesto io.

Ci sono persone fortunate.

Anime positive.

Eteree leggere presenze.

E poi ci sono le anime nere.

Quelle che vedono più che altro il male, l’oscuro.

E sono obbligate a cercare di aggiustare.

Dunque, io non l’ho chiesto.

Ma questo non impedisce di colorarmi l’anima di nero.

Al massimo un nero focato come i garretti di certi campioni di cani o di cavalli.

Così, tanto per una immagine estemporanea.

Ma rimanendo nel mondo animale, vorrei non essere trattato da ameba.

Un paio di botte e via al grande circo della riproduzione.

A mia insaputa.

Che mi costringe.

Uscito con l’anima da uomo della demolizione.

Smontatore.

Eppure poi socializzato alla meraviglia.

Ma che cazzo di scherzo del destino.

Malandrino.

 

Kalimmudda ipsum dixit

Omar Hakim - Demolition man

 

Ndr. 1 ora e 28 e 10 del full concert movie.

Beccatevelo pure tutto.

E’ bellezza assoluta.

 

 

 

 

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