2023 09 21 – La tantascienza dei cacciatori di mutazioni
Toh.
L'IA
di Google a caccia delle mutazioni genetiche pericolose.
Questa
nebulosa di intelligenza artificiale che tutto pare avviluppare può pure essere
utile, pare.
In
effetti ad essere epifanici con lo sguardo dall’alto, io mi chiedo sempre che
bisogno c’era di replicare un cervello umano quando ne ho a disposizione 8
miliardi.
Basta
metterli in rete.
Vedrete,
come già previsto.
Ma
non fraintendetemi.
Io
sono un feticista della tantascienza.
In
particolare da giovane, prima di entrare in anzianietà di contemplazione, mi
sono appassionato e documentato di tante scientificità.
E’
che questa imperialista commistione di informatica e genetica dei cacciatori di
mutazioni fa tanto effetto replicante che corre sulla lama, per chi vuole
cogliere la citazione in traduzione in attesa della fine.
Si
parte dalla genetica dei geni cattivi e non si sa dove si arriva.
Garantito.
Sulla
genetica avevo anche scritto qualcosa.
All’epoca
ricordo due scuole di pensiero.
Chi
diceva che sappiamo tutto perché sequenziato.
E
chi diceva non sappiamo niente delle interazioni di complessità sia del dna
stesso che delle sue interazioni con fattori circostanti.
Affascinante,
la tantascienza
D’altronde
: ipotesi e confutazione.
Comunque
oggi a leggere le dichiarazioni dell’imperialista dell’ intelligenza artificiale
non mi pare che sia cambiato granché.
“Nel
Dna umano sono infatti presenti migliaia di varianti missenso: la maggior parte
è innocua, mentre alcune possono essere pericolose. Classificarle è una sfida
cruciale per la genetica umana: degli oltre 4 milioni di varianti missenso
osservate finora, si stima che solo il 2% sia stata classificata come benigna o
patogena, mentre la stragrande maggioranza cela ancora un significato clinico
tutto da scoprire.”
Eh,
ma come va piano questa tantascienza.
Io
già mi aspettavo che mi chiamassero ed ero convinto di essere portatore di
mutazioni dell’essere del futuro.
Almeno
gli appunti dovrebbero essere ancora disponibili
in questo web log, a scartabellare.
O
in storia
dell'altro mondo di Clò.
Insomma,
in pratica il concetto era che ero documentabilmente parzialmente alieno.
Intendendo
portatore di buona genetica del futuro.
Non
ero mica il solo, gli altri erano nascosti nei bassifondi delle città in attesa
di slatentizzarsi.
C’erano
soggetti al margine, replicanti, devianti, transex, e chi più ne ha più ne
metta.
Con finalità varie, tipo i mitocondri a idrogeno, gli occhi fotovoltaici e last but not least whenever not first, la connessione telepatica con gli 8 miliardi di fratelli, in una sorta di connessione limbica viaggiante alla velocità del gravitone.
Ovvero
istantanea, in pratica.
Insomma,
tutti connessi, in un cervello globale capace di identificare idee migliorative
o del pene alla velocità della luce, del gravitone.
Per
questo girano le balle.
L’intelligenza
del futuro non è quella artificiale, ma è quella degli organi mutati amplificati
ed utilizzati fino a massima potenza.
E’
già scritto nelle onde gravitazionali provenienti dalla fluttuazione
quantistica del vuoto non vuoto ma pieno di tutto in potenza, quelle che chiamiamo
radiazione cosmica di fondo o più modestamente raggi cosmici e che arrivano dal
big bang che evidentemente deve per forza contenere ogni informazione poi spacchettata
utile.
E’
tutto scritto nel qbit primigenio.
Quando
ho colto tanta essenza si sono dimenticati della tantascienza.
E
mi hanno ricoverato.
Ma
io ho conservato qualche traccia magari per un film di fantascienza.
Ma
non ditelo a nessuno.
Comunque
mi resta un grande dubbio.
Ma
è cosa buona e giusta affidare le tantascienza ad un capitalista della divinità
del profitto?
Non
dovrebbe essere tutto un opensource?
Tranquilli
è tutto previsto, nel Qbit.
Le
informazioni viaggiano nel tessuto dell’universo.
E
soprattutto da cervello a cervello alla velocità del gravitone.
E
tu prova a prendermi se ce la fai.
Kalimmudda
ipsum dixit
Blade runner, corri sulla
lama - Vangelis
Nessun commento:
Posta un commento