martedì 29 dicembre 2020

2020 12 29 – Malo tempore curre

 

2020 12 29 – Malo tempore curre

 

Già.

Curre.

E come curre.

‘O malotiempo.

Ma è inverno, che vi aspettavate?

Nevica.

E pure ovunque, in tutto l’ostivale ostile clima per niente estivale.

Vi ricordate i cambiamenti climatici?

Colpa loro a quanto pare, se son decenni che c’è la neve pure in meridione, puntuale come la morte.

E quindi curre curre, guaglio’.

Ma quale curre.

Questi sono immobili come immobili.

Strano, comunque.

A parte la parentesi meridionale è il terzo commento di attualità di fila che mi viene latineggiante.

Dove starà il nesso ?

Forse nella nostalgia d’imperatori, quando Roma illuminava e mica tentennava.

Uno ci provò, e fu subito bollato come il temporeggiatore.

Mentre adesso è buio pesto.

Fanno sempre confusione, con la netta sensazione, che trasmessa ai cittadini, dà l’idea del brancolare.

Non ti obbligano al vaccino.

Poi si intoppano nel cristallo.

Non quello prezioso di cristalleria.

Quello di neve.

In pratica si sciolgono in un bicchier d’acqua, gelata.

Pur di non muoversi, per paura di essere come elefanti nella fragile alchimia della cristalleria politica.

Non è mica colpa dell’elefante se sfascia  tutto, piuttosto di chi ce lo ha messo.

E’ la sua natura pachidermica che confligge con la boemianica fattura.

Questi che scusa avranno, per essere stati messi dove muoversi con la fermezza di un capitone.

Piuttosto che essere stigmatizzati si nascondono dietro l’atmosferica excusatio.

Non petita.

Il vaccino soffre il malo tempo, pare.

Gli spiccioli di dosi iniziali non hanno le catene da neve.

Potrebbero trovare ghiaccio per strada.

I camionisti sono decenni che consegnano di tutto pure sotto minaccia atmosferica, invece adesso devono trovarsi tutti al palo.

Manco fosse l’antartico polo.

La verdura cammina.

Le provette soffrono il freddo.

Che poi il paradosso è che dovrebbero stare al freddo freddissimo.

Invece insieme ai camionisti, di improbabile timore, tutte al palo.

Impalo.

Questa classe dirigente che dovrebbe essere dirimente, proprio per capacità di comprendere e risolvere questioni, si ritrova imbambolata a guardare la neve cadere con il tenue rimpianto di non potere giocare alle palle di neve dentro il Parlamento.

Son confusi, poverini.

Speriamo che il corriere ce la faccia, se no il protovaccino torna indietro e lo richiamano in Germania.

Indecisi prendon tempo.

Come il cunctatur.

Aspettando che migliori.

Che tenerezza.

Oramai è una barzelletta continua.

Dubbi di ogni colore addensano le nebbiose menti dei potenti.

Vi do un consiglio da populano populista, teneroni.

Pure pieno di orgoglioso qualunquismo.

La prossima volta che c’è ‘o malotiempo, prendete l’esercito di auto blu, pure con la sirena blu, andate a prendere le scatole col vaccino, riportatele a destino, e vedrete che il cielo tornerà sempre più blu.

Come dite, nun se po’ fa’ che deve stare a -70 gradi?

Ghiaccio secco, accidiosi.

-80.

Non cunctate più, orsù.

Intubatevi l’auto di ghiaccio secco e partite alla carica, per una volta non sindemici.

Già, che qui la demìa viaggia a doppiette.

Malattia virale in congiunzione con quella mentale.

Oh, nuvereggae più.

Senza sprecarci manco un uberlinch.

 

Kallimmudda uberlinchico no



 

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