venerdì 22 luglio 2022

2022 07 23 - Accogliamoli tutti.

 2022 07 23 - Accogliamoli tutti.

 

Per www.parolebuone.org su www.shareradio.it . Accoglienza

 

Sembra troppo univoca questa parola buona.

Siamo in periodo di guerra.

Viene subito da pensare solo ai profughi.

Che mi richiamano i migranti, ormai non più di moda.

Ma che affogare affogano lo stesso.

Si, ma vuoi mettere i danni che fa un drone.

Comunque, che siano quello che siano.

Profughi, migranti, poveri tout court.

E così vale anche per la malattia mentale.

Un esercito di emarginati.

Anzi, un subconscio emarginiamoli.

La nostra prima reazione, istintiva, è sempre un fuori dalle balle, torna a ca’ tua.

Spariscimi dalla vista.

Sparisci dall’orizzonte della mia serenità.

Anche se poi ce ne vergognamo, alcuni, e siamo pronti alla razionale ritrattazione.

Piena di benvenuti di ipocrisia ci affoghiamo, nel benpensare.

Brutta roba.

Questa è disaccoglienza.

Indicativo che la Treccani non dia nemmeno in prima istanza il contrario di accoglienza.

Comunque, io ho avuto una vita privilegiata.

Ho avuto tutto, ho visto molto, ho vissuto assai.

Una vita vissuta disordinariamente.

Autocitandomi con una punta di orgoglio per avere colto l’essenza con quella parola sola.

Disordinariamente.

E voglio raccontare un episodio già citato di recente, ma sempre buono se si parla di accogliere.

La location, detestabile quanto efficiente parola, era una comunità.

Arrivò un’ondata di profughi migranti più forte del normale, dalla Libia, che dall’hotspot di Lampedusa venne dislocata anche in quella comunità.

Bangladesh, Libia, Burkina Faso, Senegal, Curdi e non ricordo più-

Mi colpì assai il fatto che in settimane di permanenza italiana nessuno avesse insegnato loro una parola di italiano.

Segno evidente che l’accoglienza non era nemmeno “in mente dei”.

Così mi ci misi a farlo io, in un buffo crogiuolo di parole spesso mimate e a volte quasi tradotte da Nufu, il contadino Burkina con qualche nozione di francese.

Ci vissi insieme per 6 mesi, poi dovetti lasciarli per fare morire la mia ex moglie di tumore fulminante.

Qualcuno mesi dopo mi disse che ero un angelo, perché grazie alla acquisita capacità di esprimersi in un seppur grottesco italiano, ciò aveva contribuito alla valutazione positiva delle autorità di aprire le porte dello status di rifugiato.

Disordinariamente accoglienza.

Quello che mi è rimasto è una visione: “accogliamoli tutti”.

Migranti, poveri, matti.

Con una precisazione.

Avete paura della questione economica?

Non abbiamo i soldi?

Ma ci vuole un po’ di fantasia, schizofrenia.

I soldi non esistono, sono solo un debito irrimborsabile, che le banche centrali hanno con la gente, dal valore esclusivamente di credibilità perché dietro un euro non c’è un grammo d’oro o altro valore reale.

E’ solo carta.

E allora stampiamola questa carta, meglio riciclata, ma che venga dedicata.

Ad accogliere tutti.

Con una doppia dedica musicale: la classica doppietta alla unò duè..

Una acustica, con buona pace di Syd Barrett che, dalla sua diversità, reinterpreti un “you” ad un immaginario plurale: quanto vi vorrei tutti qui. How I wish you were here.

E poi un classico ritmico rap della migrazione per metterci ritmo se no mi rilasso e collasso: Without Passport. WoP

Kalimmudda ipsum dixit

https://www.youtube.com/watch?v=YFvW9hGUe9s Ndr: da sfumare presto verso WoP.

https://www.youtube.com/watch?v=Wv6QecXe4XU Ndr: Il pezzo guida è WoP


Nessun commento:

Posta un commento