lunedì 25 luglio 2022

2022 07 25 – Roeba sporca

2022 07 25 – Roeba sporca

 

Premetto che di politica non ci capisco niente.

O forse è la politica divisa per imperare sulla nazione intera che non è comprensibile.

Lavora su un piano di realtà parallelo, fatto apposta per non farsi capire.

Nel mio imperante qualunquismo, quindi, sono decenni che non voto più.

L’ultima volta fu quel centro sinistra del “se po’ fa’”.

Yes we can.

Ciò che non capisco è come sia possibile che la politica sia un sistema complesso in costante equilibrio precario.

E che ogni pochi mesi ci chiamino a votare o per una crisi o per un abusato strumento del referendum o per una elezione delle autonomie locali.

Si vota per princìpi, nazione, regioni, province (?), comuni.

Tra un po’ sarà per i condomini.

Io mi sono portato avanti e ho fondato il libero stato delle mulignane, le melanzane, piano terra, civico 1 metri quadri 110.

C’era una storia vera geolocata al largo di Rimini, mi pare.

Tra un po’ batto moneta.

Come voleva fare Calderoli, tanto per dare la misura delle deficienze della dirigenza.

Comunque basta un alito di vento e le bandiere si rivoltano su se stesse.

Eppure qualcuno che ancora ci crede.

Anche se sempre meno.

Finiremo in una pseudo democrazia dove il destino di tutti sarà deciso da quattro amici al bar.

Oddio, sembra una metafora.

Il problema è che le istituzioni si sgretolano sempre più.

Aprendo le porte all’ignoranza ad oltranza.

Eppure nel secondo dopoguerra eravamo un paese si uscito dalla povertà.

Ma coi fiocchi.

Povero ma pronto ad affrontare il mondo.

Oggi dopo qualche colpo di stato più o meno occulto, e l’instaurazione di un regime ombra, ci restano quattro malati di protagonismo.

Non so bene.

Secondo me c’entra tangentopoli e quell’anno di terrore che non posso non ricondurre all’imperialismo dell’impero di qui siamo provincia.

Risultato è che ci avevamo una classe, senza giudizio di merito, e ora ci troviamo la barzelletta di Maio.

Manipolabile e controllabile come un ninin.

Per lo meno a me da quell’idea li, quando me lo immagino a Sigonella.

Così non sapendo nemmeno dove dovrei avere la tessera elettorale, trovo che l’unica scelta possibile sia non scegliere nessuno.

Pur con un nostalgico moderato movimento sinistrorso.

Ricordo quella che non so se sia una leggenda metropolitana.

Un elettore mise una fetta di mortadella nella scheda elettorale.

E scrisse : ve siete magnati tutto, magnatevi anche questa.

E mi viene in mente Enzo Jannacci

Quelli che la politica l’è una  roeba sporca.

Quelli che votano scheda bianca per non sporcare.

Ecco.

Quello son diventato io.

 

Kalimmudda ipsum dixit

 Quelli che - Enzo Jannacci

 


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