2022 07 03 - L'esodo dell'acqua
Nel mentre di ogni mentre, la duplice notizia mi ha lasciato basito.
L’olocausto
ambientale viaggia molto più veloce del previsto.
Finite
le risorse, ieri, in una sorta di D-day della disostenibilità.
Bene.
E
poi anche la cartina di tornasole dell’insostenibile.
Il
Po è arretrato di 40 chilometri.
Nel
senso che si è insinuato un cuneo salino su per 40 chilometri.
Come
in una lunga sodomia salmastra.
Perché
mi ha colpito?
Tra
fine dei ghiacciai e siccità imperante, non bastano nemmeno due bombe d’acqua a
risolvere la questione.
Eppure
nessuno si preoccupa.
Tutti
tronfi nella loro rimozione.
E’ora
di andare al mare.
Ma
non si rendono conto che se il benpensante non va al mare, allora è il mare che
va dal benpensare.
La
fine delle risorse è forse troppo astratta.
Ma
l’innalzamento delle acque salate invece diventa fenomeno tangibile nel nostro
mare chiuso.
Forse
più che alle Maldive.
Immaginatelo
per tutti i fiumi della terra.
Impossibilità
di coltivare.
Fame.
Profughi.
Migranti.
A
miliardi.
In
un esodo verso la terra promessa, che non c’è più.
Affogata.
Resta
solo quella desalinizzata, riservata ai ricchi.
Questo
è l’esodo dell’acqua.
Riprendiamo
a ribellarci.
E’
la priorità, oramai già superata.
Allora
mi sono detto che bisogna pompare positività.
Perché
solo la bellezza curerà il mondo.
Bellezza
in quanto synfisica.
Riconoscimento
di presenza di metafisica in ogni briciolo di fisica.
E
ho quindi pensato a due capolavori di una band, cosiddetta tale, di geni
musicali parti dello stesso concerto.
Santana All Stars Montreux jazz festival
2004: Hymns for peace
Fanno
all’uopo.
E
l’arte è visionaria.
Arriva
sempre prima.
Delego
loro la pertinente trasmissione di necessaria terapeutica gioia di vita.
Essendo
“jazzy” sono lunghi.
Meglio.
Pompa.
Exodus jazzy all stars.
Exodus.
Get up stand up. All Stars.
Steve Winwood, Carlos Santana, All
Stars.
Kalimmudda ipsum dixit
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