Esperienza personale
Ho scritto di recente della necessità di una tweet-law (un
misto tra twitter e beep-beep, che era il suono del volatile road-runner
talmente veloce che il coyote non lo prendeva mai) a disposizione dello
“sceriffo” anticorruzione, che lo mettesse in condizione di ottenere risultati
in fretta.
Ecco, adesso mi è venuto in mente cosa si dovrebbe fare.
E’ capitato a me in prima persona. E non ne parlo per lamentarmi.
Ne parlo perché il fatto che sia successo vuol dire che si
può fare.
Una riga di coca in mano al passeggero di fianco a me
determinò la confisca immediata e definitiva di una mia automobile da 60.000
euro. Ovviamente una sanzione spropositata, ma oggi tale sproporzione torna concettualmente
utile per altri ambiti.
Il reato che commisi io fu la mia opposizione a fare un test
del capello per verificare se vi fosse presente cocaina. Il test del capello
riesce ad andare indietro nel tempo per anni.
Avevo accettato di fare il test delle urine, che copre circa
5 giorni indietro, ma i poliziotti non ne vollero sapere.
Il punto è che il solo fatto di non volere fare il test del
capello, secondo la normativa in vigore, era testimonianza della mia mala fede
e quindi costituiva reato sanzionabile.
La sanzione era la confisca immediata e inappellabile.
Peccato che se anche guidare sotto uso di stupefacenti sia
in effetti pericoloso e quindi sanzionabile, il fatto di avere fatto uso in un
passato più remoto dei 5 giorni non abbia invece alcuna controindicazione.
E rientri nella sfera delle libertà personali
dell’individuo, seppur criticabili come tante altre cose.
Il reato
Tra queste tante altre cose, entrando in tema di conti
pubblici, c’è secondo me la detenzione occulta di soldi che avviene normalmente
all’estero.
Molto, molto grave.
E’ questo uno dei veri cancri di sistema, se non il
vero cancro.
Non solo per come è generata: attività illecite, evasione,
frodi e altro.
Ma anche perché restando all’estero non fa girare
l’economia, se non per la parte di consumi reinstradati in Italia a mezzo
contanti. Sul tema, per inciso, sono favorevole a qualsiasi disposizione che ne
limiti la circolazione. E’ ragionevolmente vero che dove c’è contante ci possa
essere malvivenza. Di piccolo o di grande taglio. O almeno è sicuramente vero
il contrario: dove non c’è contante non ci può essere malvivenza. E se anche ci
fosse sarebbe rintracciabile.
Ed è molto, molto grave perché sono soldi che proprio per la
loro illiceità, essendo nascosti e non sequestrati, vengono sottratti a possibili
destinazioni di utilità pubblica.
La confisca
Ma il punto è un altro.
Sono un po’ di settimane che osservo conti pubblici,
struttura dello stato, spending review e così via. E più mi addentro nei conti
più mi rendo conto della difficoltà e complessità di qualsiasi intervento.
Il che è un problema fondamentale, perché mi rendo anche
conto che la situazione socio-economica in cui viviamo assomiglia sempre più a
una bomba a orologeria.
Tra gli interventi che preconizzavo in una sorta di piano
strategico di rilancio Italia, c’era anche la patrimoniale off-shore. Evidenziata
in giallo nella tabella seguente già in 2014
06 29 - Struttura, costi dello Stato e spending review.html e 2014
06 15 sceriffi taglie e tweet-law
Ne avevo già parlato tempo fa, quando avevo scritto (2012
09 18 - 3 o 4 conti della serva ) che la patrimoniale bisognava farla alle
Cayman, come esempio di paradiso fiscale, nella modalità concordata tale per
cui il paradiso fiscale fa un prelievo alla fonte a titolo di ritenuta. In tale
caso ipotizzavo anche che si potesse concedere al “prelevato” di mantenere
l’anonimato.
Qualora invece il paradiso non collaborasse esageravo, ma
mica troppo, ipotizzando l’annessione per invasione.
Con un paradosso concepivo portaerei cariche di ragionieri
destinati a sbarcare nelle banche dei paradisi per espropriare conti correnti,
cassette di sicurezze e soprattutto depositi titoli.
Oggi il tempo è finito.
La soluzione è una tweet-normativa del seguente tenore:
- Reato = detenzione di soldi all’estero a qualsiasi titolo (o chi più ne ha più ne metta).
- Sanzione = confisca totale.
Non si capisce bene nemmeno perché non intervenire mentre si
impazzisce a cercare soluzioni sugli altri temi segnalati e di seguito
riassunti, quando abbiamo a disposizione una bella cassaforte off-shore world
wide che non aspetta altro che essere aperta.
|
|
1
|
2
|
3
|
4
|
5
|
6
|
7
|
8
|
9
|
10
|
11
|
12
|
|
|
(dati in milioni di euro)
|
Anno
|
Da Evasione
|
Da Sommerso
|
Da Progressività
|
Da centri di costo
|
Da Personale
|
Da Regioni
|
Da Comuni
|
Da spending
|
Da rit. investimenti
|
Da turismo
|
Da dismissioni
|
Patrim.
off-shore
|
TOTALE VARIAZIONI
|
TOTALE FINALE
|
Tributarie
|
442
|
10
|
50
|
5
|
5
|
5
|
15
|
|
90
|
532
|
|||||
Extra Tributarie
|
39
|
|
|
0
|
39
|
||||||||||
Alienazione pat. e risc. Cr.
|
1
|
|
|
0
|
1
|
||||||||||
TOTALE ENTRATE
|
483
|
10
|
50
|
5
|
5
|
0
|
0
|
0
|
0
|
5
|
15
|
0
|
0
|
90
|
573
|
Spese correnti
|
-410
|
|
10
|
10
|
5
|
10
|
|
35
|
-375
|
||||||
Spese in conto capitale
|
-37
|
|
-25
|
|
-25
|
-62
|
|||||||||
TOTALE SPESE
|
-447
|
0
|
0
|
0
|
0
|
10
|
10
|
5
|
10
|
-25
|
0
|
0
|
0
|
10
|
-437
|
ENTRATE - SPESE
|
36
|
10
|
50
|
5
|
5
|
10
|
10
|
5
|
10
|
-20
|
15
|
0
|
0
|
100
|
136
|
Interessi sul debito (tutti9
|
-100
|
|
0
|
10
|
25
|
35
|
-65
|
||||||||
RISULTATO ECONOMICO
|
-64
|
10
|
50
|
5
|
5
|
10
|
10
|
5
|
10
|
-20
|
15
|
10
|
25
|
135
|
71
|
DEBITO
|
2.100
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
200
|
500
|
-700
|
1.400
|
Certo bisogna trovare il modo di inquadrare il tutto nel
diritto internazionale. Ma mi concentrerei sull’obiettivo finale, senza troppi
garantismi. Il diritto dovrebbe valere a reciprocità. Qui siamo in situazione
del tutto squilibrata, invece.
E certamente bisognerebbe anche trovare il modo di non farsi
“gabbare” da questi esperti fiduciari, capaci tra l’altro di trasferire altrove
sedi e conti nell’arco di una notte.
Un modo che mi viene in mente è il ricorso alle “taglie” già
menzionato.
Con una percentuale tra il 20 e il 30% destinata ai
delatori, magari progressivamente decrescente in base agli importi confiscati.
In fondo questi spalloni fiduciari non sono molto simili a
delle puttane? E allora questi fiduciari, in vendita per natura, compriamoceli.
La cooptazione: da off-shore a in-shore.
Potrebbe essere, come già scritto e circostanziato, che le
somme estere siano infinitamente più grandi dei 500 miliardi di euro ipotizzati
in tabella.
Si immagini quindi quanti soldi si potrebbero destinare a
nuovi investimenti, anche acquisendo aziende, che creino occupazione e
ricchezza.
E questo è un altro vero nocciolo della questione. Tutti
proclamano che serve crescita, investimenti, ripartenza del sistema. Ma come
ciò si possa fare non è dato sapere.
Anche la flessibilità comunitaria tanto invocata a cosa si
riferisce? Si pensa di sforare i parametri di bilancio? E di quanto? Il
rapporto debito Pil ce lo siamo già giocato. In Italia siamo al 130%. Ma gli
altri paesi non stanno mica tanto meglio. Il deficit consentito invece, una
volta 3% del Pil, di quanto può essere flessibilmente sforato? Ricordiamoci che
un 1% sul Pil vale meno di 20 miliardi di euro. Cosa ci facciamo con 20
miliardi? Cosa risolviamo?
Lascerei comunque una porta aperta ad un ultimo tentativo di
rientro “scudato”. A tassi tangibili, e non al 1% - 2%.
Ma che sia l’ultima.
E che sia anche una questione etica. La famosa questione
morale.
Io, per esempio, tanti anni fa lo scudo fiscale l’ho fatto.
Ho fatto rientrare un patrimonio dei miei genitori morti.
E l’ho fatto principalmente per due motivi :
- mi sembrava giusto;
- avevo la netta percezione che quel mondo fiduciario non aveva alcun senso e sarebbe prima o poi finito.
Poi quel patrimonio, non più fantasma, ho potuto cercare di
utilizzarlo anche per iniziative che avrebbero dovuto essere utili o almeno di
modello per tutti.
E non mi è successo niente: non mi hanno rapito, non sono
stato derubato, non mi hanno confiscato o espropriato.
Infine, un monito.
Se anche si dovesse riuscire su questo tema della
cooptazione sistemica di massa monetaria fantasma off-shore, questo non vuol
dire che si debbano tralasciare tutti gli altri temi numericamente sensibili : corruzione,
sprechi, appalti, spending review e così via sono tutti temi necessari ad una
buona conduzione della cosa pubblica.
Necessaria comunque per una questione etica e anche per
utilità comune.
Ma con le tasche piene tutto sarebbe più facile.
Ricordandosi però che se questa neo-cooptata massa monetaria
non viene usata bene, una seconda volta non ci sarà.
Nessun commento:
Posta un commento