domenica 4 settembre 2022

2022 09 04 - Transperanza

 2022 09 04 - Transperanza

Bisogna sapere che a me di scrivere lo ha ordinato il medico.

Serve a convogliare la mia a volte turbolenta frenìa, e che l’ansia si porti via.

Così nei periodi più propensi, o in quelli meno, do retta al mio medico.

He does the best with me he can , in fondo.

E mi risparmio depressione, manìa e corredo.

Dunque scelgo e mi ripeto in intro, perché mi va.

Sapete come è: repetita.

E poi potremmo chiamarla una rubrica “segnali dal brucomente”.

Come già detto ne il delfinato del mare,  qua bisogna cercare di aggrapparsi ad un rotore semantico.

Che ci àncori ad un centro di gravità per la mente.

Solo così possiamo sperare che la neurosfera riprenda a parlarci

E rilasciarci vibrazioni dai suoi solchi di vinile.

E’ importante.

È la porta che porta verso l’universo.

Ognuno ci arriva come può o come sa.

Ma quella porta la cercano tutti, spesso inconsapevoli del bisogno di trascendenza.

Che ci porti a cavallo delle onde gravitazionali per tutto l’universo, con cui sentirsi cosa sola.

Allora alla ricerca di quella porta a me piace navigare nelle notizie.

Con lo sguardo del rapace allenato a riconoscere ogni minimo segno di pace.

E spesso la neurosfera mi restituisce proprio quel segno di pace.

Così oggi leggo di tale trans Trace Lysette, fiera di essere infine un’attrice.

Onore al merito a tanta transparenza.

Ma al tempo stesso mi viene in mente che oggi non è 30 anni fa.

Ne è passata di acqua sotto i ponti.

Mulinata di sofferenze personali additate di pregiudizio.

E quanto gay pride.

Bisogna sapere che io ho sempre avuto una certa attrazione per quel lato che definire oscuro non potrei.

Sentirsi intrappolati nella psiche e nel corpo sbagliato.

Ed avere tanto coraggio da cambiarlo per seguire l’istinto.

E’ la forza dell’amore, credo.

Che niente ha a che fare con il sesso.

La ricerca del quisè, qui e sè

Così mi sono avvicinato decenni fa a quel mondo trans.

Inizialmente tramite prostitute, a volte poi divenute amiche.

Alcune mi hanno salvato la vita quando avevo dei collassi da sovradosaggio psicotropo.

Il terzo sesso.

O forse il sesso zero.

Affascinante.

Senza indulgere nel rimirare un fenomeno da baraccone.

In principio non sapevo perché.

Poi iniziai a vederlo come il futuro del genere umano.

Senza più scissione tra maschio e femmina.

Ma solo un unico recettore di amore universale.

Così oggi ripenso a Lysette e con lei a tutte le omologhe.

E mi viene la riflessione che tanta sofferenza pregressa è servita a preparare il terreno della tolleranza.

Non essendo infine più solo fattore di tendenza.

Ma questione del rispetto della propria essenza.

Esiste una forza dominante che ci evolve con pazienza, costanza e perseveranza.

Proprio come il brucomente.

Fino a che saremo tutti farfalle.

Tutte trans, per ordine naturale delle cose.

D’altronde il genoma non mente

 

Kalimmudda ipsum dixit

Chillo è 'nu buono guaglione

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