2022 09 04 – Cazzimma e scazzimma
In
effetti nella vita una dose di cazzimma aiuta.
Anzi,
la prescriverei come antidoto totipotente.
Ma
non saprei definirla.
So
che se ce l’ho, faccio tutto quello che mi va.
Perché
sono così e non voglio cambia’.
Così
cantava Pino Daniele, tradotto a beneficio dei presenti.
E
dei posteri.
Cazzimma
e’ voce ampiamente usata e trattata.
Dalla
Treccani fino alla Accademia della crusca che la intendono
come una sorta di furbizia opportunistica.
Che
rende colui che ce l’ha uno furbo, scaltro, sicuro di sé, che sa cavarsela, anche
a discapito degli altri.
Ma
il termine copre uno spettro di significati e atteggiamenti ampio.
La
cazzimma può infatti indicare anche semplicemente la cattiveria gratuita.
O
come piace dire a me, con una vena di negatività in meno, la dispettosità.
Cosa
è la cazzimma ordunque ?
Beh,
non ve lo voglio dire.
Eccola
qua.
Ma
la scazzimma invece è termine di nuovo conio, almeno per me, di cui andare
fieri.
E’
un opposto in qualche modo.
Vorrei
fare tutto quello che mi va.
Ma
mi scontro con il non si può fa’.
E
mi ritrovo nello stato d’animo maligno.
Asprigno,
arcigno e non benigno.
Così
mi analizzo e trovo che mentre imperava il Delfinato del mare c’era un’aria
stabile.
Ma
e’ durata lo spazio di una giornata.
Fino
ancora a questi poi.
Guerra,
povertà, petrolio, gas, inflazione, disoccupazione, proteste, tumulti, russi,
americani.
E
chi più ne ha più ne metta.
Qua
ci vuole resilienza.
Ma
a ciclo rapido.
Non
passano due giorni uguali.
E
per resistere bisogna essere abituati di scazzimma.
Scazzo
viene dal gergale scazzo, di chiara derivazione.
E
imma vai a sapere, se non sei un etimologo accademico.
Pare
sia una mutazione semantica di ime, che a sua volta vai a sapere.
In
ogni caso la scazzimma è più potente dello scazzo.
Probabilmente
per la doppia coppia.
E
tutto ti pervade
Togliendoti
la voglia di muovere una foglia.
E
come si cura la scazzimma?
Suggerisco
la tanto da me bistrattata rimozione.
Ove
addirittura non la negazione.
Se
non della sana proiezione, ammesso che si abbia su chi proiettare.
Si
può ricorrere ad un amico immaginario da rendere destinatario del malessere.
Ma
non vi fate sentire a parlarci insieme.
La
proiezione diventerebbe contenzione.
E
allora la scazzimma diventerebbe esponenziale.
Il
meccanismo il più sano, alla fine, è proprio la cazzimma,
Sapersene
fottere.
E
godere del proprio quisè, qui e sè.
Vagabondi
nella neurosfera.
Come
quel famoso duo di The Voices
Kalimmudda ipsum dixit
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