sabato 3 settembre 2022

2022 09 03 – Il delfinato del mare

 2022 09 03 – Il delfinato del mare

Qua bisogna cercare di aggrapparsi ad un rotore semantico.

Che ci porti ad un centro di gravità per la mente.

Solo così possiamo sperare che la neurosfera riprenda a parlarci

A rilasciarci vibrazioni dai suoi solchi di vinile.

E’ importante.

È la porta che porta verso l’universo.

Ognuno ci arriva come può o come sa.

Ma quella porta la cercano tutti.

Spesso inconsapevoli del bisogno di trascendenza.

Così cerco tra le notizie interessanti che viaggiano nell’etere.

Cercando di dribblare la trita cronaca politica, le guerre, le tragedie e così via.

Mi ci vuole una luce di speranza.

In questo periodo di attuale confusione e grandi tumulti.

E il mio sforzo viene premiato.

È dei delfini la più vasta rete sociale dopo quella umana .

Aiutano a capire anche la nostra evoluzione, come le società di certi primati.

Ma questi mammiferi sono più stratificati.

Possono formare alleanze su più livelli arrivando ad un più efficiente successo genetico.

L’accoppiamento.

Nei branchi possono formare reti cooperative di primo livello, formate da due-tre maschi, per condividere l'accesso ad una femmina.

Questi nuclei iniziali si possono alleare poi in gruppi più grandi di secondo livello, costituiti da 4 a 14 esemplari, che competono tra loro, ma possono stringere anche alleanze più grandi di terzo livello.

La dinamica dominante è la cooperazione e non la pur presente competizione.

Così si riproducono più efficientemente.

Ma questa è una visione parziale. Etologica.

Che i delfini di certo non comprenderanno.

Bisogna averli osservati per capire che sono fatti così, qualsiasi cosa facciano.

Io nelle mie varie vite fortunate, ne ho avuta una in cui avevo una barca.

A due motori.

Né troppo grande né troppo piccola. Giusta.

Giusta per uscire in mare aperto, spegnere i motori e aspettare.

Fino a vedere l’acqua ribollire frustata da una miriade di pinne caudali, avvicinantesi in branco.

Mi avevano riconosciuto e sapevano che potevo cooperare per quello che volevano.

E in qualche modo, nella loro sofisticata modalità di comunicazione, fatta di suoni, battiti e movimenti, mi dicevano che dovevamo cooperare,

Con un fine all’inizio oscuro, ma di certo votato all’ordine.

Il branco circondava la barca.

Pretendeva che accendessi i motori per creare l’’onda multipla dietro di essa.

Ottenuta l’onda, scomparivano, rituffandosi nelle loro profondità.

Fino a che riapparivano in perfetta formazione.

I più grandi, tre per onda, a fare surf.

Pattuglie numerose a circondare la barca come gendarmi di rotta.

I cuccioli in un tripudio di piroettare davanti alla prua.

E tu capivi che tutto cooperava ordinatamente con il fine ultimo semplicemente di giocare.

Non ho mai visto due delfini collidere tra loro, come gli storni che volano in stormo

Anche giocare è una cosa seria, con ordine.

Tutto questo per dire che quegli incontri erano una meraviglia da cogliere con occhi da bambini.

E forse un giorno nell’era del brucomente potremmo aprire le metaforiche porte della politica.

E scoprire, l’umanità tutta, che si può cooperare.

Non solo confondere e collidere.

 

Kalimmudda ipsum dixit

Come è profondo il mare

Bonus track E il mare sta sempre la

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