domenica 29 gennaio 2023

2023 01 28 - L’ubris da sisifi

 2023 01 28  - L’ubris da sisifi

Eh già

E siamo ancora qua.

E che fatica.

Perché vivere è fatica senza manco un’illusione, un sogno usato o un’invenzione.

Era una citazione, se l’indovinate.

Ma non è che l’invenzione aiuti poi tanto.

Anzi.

Ci deriva nel mondo del sé.

Dando troppa importanza all’io.

Il quale poi scalpita nei nostri schemi neuronali.

Reclamandosi importante.

E ci fa credere di essere chissà chi.

E di potere fare quello che crediamo di volere.

Mentre la realtà e’ che ce lo hanno insegnato.

La chiamano socializzazione.

E tutti socializzati spingiamo il nostro masso verso la cima del monte.

Guidati da questa specie di istinto di sopravvivenza sublimatosi in senso del se’.

Mentre basterebbe alzare la testa per rendersi conto della comunanza di lotta quotidiana.

Non tutti sanno, infatti, che quando Sisifo arriva in cima, e prima di ricominciare, ha un istante per alzare la testa.

E: meraviglia!

Guardandosi intorno non può non notare con ignaro stupore che su ogni cima circostante, a perdita d’occhio, altri sisifi stanno spingendo il loro masso.

Questa è la condizione umana.

Siamo tutti sisifi.

Se ce lo ricordassimo, ecco che anche il nostro peccato originale sarebbe più chiaro.

E esorcizzabile.

L’ubris.

Arroganza, presunzione, tracotanza, orgoglio, superbia, boria.

Chi più ne hanno più ne metta.

Ma ricordatevi che gli dei greci non sono compassionevoli e misericordiosi.

E l’ubris viene sempre punita.

Ci torna indietro come un boomerang.

Oggi va di moda, e lo chiamiamo karma.

Io lo chiamavo carmapasso.

Un “ubrido” incrocio di culture che sta tra karma e contrappasso.

Così chiosiamo con una aneddotica metafora.

Colorita.

Quando ero giovane, appena laureato, ero intriso di ubris.

Avevo fatto “la” Bocconi.

L’università “top” da veri ubridi.

E coi compagni ci dicevamo sempre che appena usciti avremmo “spaccato il culo ai passeri”.

Poveri passeri.

Che infatti si presero la loro rivincita.

La carmavincita.

E appena alzai la testa, alla ricerca del primo passero da inculare, mi resi conto della sisifica prima verità.

In giro non c’era neanche un passero.

Solo tanti rapaci voraci.

Come avvoltoi intrisi di sé.

Per genetico ordine naturale delle cose.

A sorvolare la carogna di me.

 

Kalimmudda ipsum dixit

Vivere

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