2023 06 23 – La nausea delle balene
Un
amico mi ha raccontato che gli piacciono le balene.
Se
ho capito bene per questioni altimetriche.
Che
sott’acqua diventano batimetriche.
Contrariamente
ad un’alice, la balena quando si scatena una tempesta se ne scende in
profondità.
L’alice
morirebbe di esplosione di vescica natatoria per la pressione.
Ma
la maestosa balena, lei può.
E
aspetta.
E
vale per qualsiasi tipo di tempesta.
Anche
quelle di umana etnogenìa.
Così
mi sono ricordato una notizia di decenni fa che mi aveva riempito di speranzoso
entusiasmo.
E
di una conferma del fatto che tutto concorre al bene.
Nei
dintorni di certe profondità mediterranee, il mare scende fino a 5.000 metri.
Ma
noi ci accontentiamo di una zona da 3.000, che sta nei pressi delle isole
Eolie.
Nella
stessa zona i capodogli erano dati per estinti.
Per
umana etogenìa.
Fino
a che con qualche moderna diavoleria radio satellitare, non ricordo bene, nella
misurazione delle profondità si ascoltò il canto della miracolosa scoperta che
i capodogli non erano affatto estinti.
Molto
più semplicemente, invece di vivere sotto 500 metri d’acqua erano scesi sotto i
1.000.
Per
evitare le trappole di umana, ignara se non ancora ignorante, giovane,
inconsapevole malacuria
Poteva
quindi anche capitare ancora di vederne uno.
In
una sua fugace emersione piena di nauseabondo disgusto per avere dovuto
traslocare.
A
causa di un incidente in quel processo tale per cui tutto concorre al bene, si,
ma con incidentata gradualità.
Oggi
mi chiedono come sto, e come sta Bea.
Con
i primi caldi a me monta la consueta nausea farmacologica.
Ma
stavolta la presenza del cane aggiunge sommovimento.
E’
una tempesta emotiva tra paure di oggi e ricordi di vivi e di morti già
accadute o ancora no.
Che
emergono dal subconscio cercando di riportarsi ad una batiscafica quota
periscopio.
Morale.
Ho
frequente nausea e una specie di malessere che non capisco più se è ansia o proprio
vomito fisico.
Ma
forse l'è istèss.
Complice
anche l’interruzione di quella mia personale modalità di costante autoanalisi.
Estrinsecata
blog.
La
rimozione di morte che tutti pratichiamo costantemente viene così emersa e vomitata
esplicita.
E
forse si porta dietro pure un po’ di orrore di esistere di esistenzialista
memoria.
L'individuo
è solo in ogni istante, condannato a decidere come agire.
Ma
se accetta che la realtà e la vita stessa sono prive di un significato
intrinseco, può imprimere alla propria esistenza una direzione, magari di
creazione.
Artistica.
Che
mira al bene.
Ma
no.
Combien
des pippes.
Art
apart.
Ce
lo dicono le balene.
Tutto
concorre al bene.
Basta
rituffarsi negli abissi.
E
poi tornare a scalare monti di sisifi.
Dalla
cui cima osservare fugaci dettagli farsi quadro di insieme.
Ed
è tanto vero che ne ho la prova.
Mi
è passata la nausea.
Sciolta
tra le balene del mio subconscio.
Kalimmudda
ipsum dixit
Luce che evoca un cosmico
sonar baleniere.
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