2023 12 28 – Per un fascio di lampadine
Sono
qui a rimirarlo.
Il
mio nuovo scailain.
Mi
piace perché sono in alto.
Domine
della città.
Si
lo so potevo fare il figo e diventare domine dell’urbe.
Ma
cuntetuma della sensazione proprietaria.
Madiolana
roba mia.
La
notte poi è ancora più bello.
Tutto
quel buio inframmezzato di vita di luci.
Di
lampade.
Di
lampadine.
Poi
in una scala condominiale qualcosa mi turba.
Un
neon inizia a flesciare i suoi ultimi ritmi di vita.
La
sera dopo non flescia più.
E’
morto, andato, fulminato, kaput.
Volgo
il pensiero al requiem del freon.
E
come di incanto mi si spegne un faro vitale di vita.
Lo
skyline regala una magnificente vista sul palazzo della Regione.
Quello
famoso per le tangenti.
Alto,
maestoso, curvo, rotondo.
Pregno
di consulenziale design di qualche archistar approdato off-shore, oltremare,
che ci ha lasciato un palazzo a banana,
Ma
banane a parte qualcosa mi stona.
Non
capisco bene finchè realizzo.
Sono
le luci per gli aerei.
Che
poi gli ultimi aerei volati così in basso sono quelli dell’11 settembre.
E
quel pazzo entrato ad elica senza alcun blocco dentro un ufficio del Pirellone.
Un
pirlolone.
Sta
di fatto che la terza luce rossa si è spenta.
Non
senza una qualche mia angoscia.
Non
foss’altro che vivendo vicino alla stazione non vorrei mai che un jumbo volesse
atterrare in Gioia, senza troppa mia di gioia.
Ma
penso sereno e fiducioso che il grande potere istituzionale della
decentralizzazione avrà senz’altro squadre di manutentori pronti ad evitare la collisione.
Se
non la collusione.
E
vado a letto sereno.
Il
giorno dopo mi sveglio e ricevo conferma dei precedenti dubbi rosso notturni.
Le
lucine lampeggianti al ritmo come di addobbi sono tre, bianche e tutte alla
stessa quota, in cima al tetto regionale.
Cala
la notte ma la terza luce rossa ancora non c’è.
E
così via per qualche giorno.
Non
mi resta che richiedere l’intervento dell’autorità costituita.
Invoco
l’ultima primiera fascista, quella piena di buona volontà.
So’
fiducioso che risolverà i problemi, tutti e di tutti.
Un
cicinin per volta.
E
quindi mi accodo nella sociale preghierina.
Premierina
premierina, vieni qua a cambiar la lampadina.
Già
che vieni portamene un fascio.
Non
mi dire che non abbiamo il soldino.
Se
non possiamo manco cambiare una lampadina siamo davvero alla frutta.
Adesso
vediamo stasera.
Ora
mi si pone un grave probblema, peggio di quello del traffico a Palemmo
Al
kalimmudda che canzone ci metto?
Dai
e dai la premierina mi ispira.
E
ci ho anche la canzone importante.
Forza
fasisti buttatevi, che da così in alto come dalla pirlina pirellina vedrete che
imparate pure a volare.
Basta
saltare.
In
quel nastro di nero.
Kalimmudda
ipsum dixit
Imparando a volare, al buio
del nero
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