2020 05 09 – O balle ciao : nuntereggae più
Questa mattina mi son svegliato e o balle ciao, balle ciao, balle ciao ciao
ciao.
Mi e’ venuta in mente questa strana associazione tra partigiani e cantanti nazional
popolari per dire che mi sono già stufato delle notizie sul virus.
Nuntereggae più.
Ma tanto, in fondo, sono solo canzonette.
Resta l’attualità.
Tutto il resto e’ noia.
L’attualità, sai che novità.
Però mi ha costretto a ricordarmi che ho trovato l’invasor.
Che fastidio per queste storie che tutti hanno visto, e tutti vogliono
commentare.
Se una volta eravamo tutti allenatori della nazionale adesso siam diventati
tutti sociovirologi, che ricorda tanto degli psicopatici sociopatici.
E allora mi sono detto basta con le balle.
O balle ciao.
Con tanto di rime, eppur elementari.
La protezione civile fa rima con vile.
Sciorina numeri a vanvera spacciandola come informazione facendocela
attendere ogni giorno come un messia contro la paura, ma sa tanto di propaganda
di regime. Roba da fanfara da parate militari, altro che canzonette.
Il governo fa rima con eterno.
Emana provvedimenti contingenti dimenticandosi che non potranno diventare
eterni. E mentre spende e spande come un effendi non ci dice come se ne esce.
La politica tutta fa rima con brutta.
O se preferite fa rima sarcastica con magnifica.
Si litigano il consenso elettorale e intanto non concordano su niente.
Le opposizioni fan rima con coglioni.
Sia perche’ hanno rotto i coglioni con l’ostruzionismo imperante dimentiche
dell’emergenza nazionale, sia perche’ sembrano proprio tanti coglioni
tout-court.
Le regioni fan rima con coglioni pure loro ma l’abbiamo già usata. Allora
diciamo buffoni.
Vanno in ordine sparso e ognuna vuole propinarci la sua propria ricetta
anti virus.
Il vaccino e non la cura fa rima con impostura.
Tutti aspettano l’arrivo del vaccino, ma nessuno si ricorda che prima, e
forse meglio per sempre, più che l’antidoto serve la cura.
La gente in giro fa rima con respiro.
Respirano virus a pieni polmoni riempiti dei loro pensieri buoni poco
propensi alle rivoluzioni. Due mesi di chiusura e si sentono in clausura.
Rammolliti inebetiti, orfani di chi il partigiano lo ha fatto davvero.
E infine il virus che fa rima con status.
Quello quo che ci ha spazzato via in un batter d’ali di farfalla, e a cui
tutti vogliono tornare dimentichi delle lezioni che il virus ci ha dato.
Chi più ne ha più ne metta.
Abbasso e ale’.
Nunvereggae più.
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