2020 06 03 – La sdensità delle 6
Sono le 6.
Gli
uccellini cinguettano.
L’alba si
presenta aurorale.
Sono sveglio
dalle 4.
Sembra
presto ma io mi addormento alle 9, se va bene e non prima, ragion per cui di
sonno ne ho accumulato a sufficienza.
E poi dormiremo
di più da morti.
Cerco
qualcosa di cui scrivere che sia intelligente.
Ma, per
amore di rima, non me ne viene niente.
Da inizio
2020 ho preso l’abitudine di scrivere quelli che io chiamo i miei “piccoli
editoriali”.
Commenti sul
virus e concetti circostanti, concentrati in una paginetta per volta.
Sono nati,
in origine, per essere letti alla radio, dove vige un divieto assoluto: non
essere prolissi per non rompere i coglioni.
Perciò mi
sono adattato, con naturalezza perche’ mi viene in scioltezza, e cerco di
essere denso.
Ma la
densità deve riferirsi a qualcosa, non e’ un principio di base, e invece oggi
niente.
Nessun
fluido mi si presenta all’orizzonte.
Ma io ho
imparato un trucco.
Inizia a
scrivere, che il pensiero si risveglia con te e piano piano ti regala
associazioni.
Intanto
osservo che lo Slock
down mi ha dato una bella fregatura.
Meno panico
rompe il “manico”, inteso come quello capace di fare qualcosa bene.
Ma con meno
ansia da esternalizzare e da sfogare, si contraggono gli stimoli a letterare.
Già pensieri
in libertà, a cercare libertà, adesso che ce ne torna fuori un po’ indietro,
c’e’ meno bisogno di cercarsela altrove dentro.
Ma io devo
essere denso, me lo ripeto.
Vabbe’, la
premessa e’ venuta pure bene.
Ma la
postfazione e’ lontana.
Che la trama non sia virana,
che e' roba da selezione innaturale e eugenetica virale.
Il
neologismo virana viene da vir di uomo, ma anche vir di virus, e ana, che è
solo la desinenza di ariana, l’unica parte del vocabolo ideologicamente
accettabile, soprattutto se si prova a declinarla al maschile.
L’ho già spiegato,
ma mi e’ venuto così bene che ridondo.
Allora cerchiamo
di pensare a qualcosa di antinazista, e pure antifascista.
Ma sempre il
niente mi accompagna all’orizzonte.
D’altronde
quale sano contenuto ideativo potrà mai esserci senza tali “anti”?
Alla fine se
non viene in mente niente, forse, e’ perche’ da dire non c’e’ niente.
E allora
tanto meglio starsene zitti.
Magari
facessero tutti così, invece di perdersi nel lessico non "lossico",
che sembra proprio tossico.
E bla bla
bla, ovunque la e ovunque qua.
Insomma,
mentre la continuo a cercare, la densità, quella non mi si presenta
all’appello.
Scrivere
dovrebbe essere sempre questione di ispirazione, invece qui nell’aria immobile
di Milano non spira nemmeno una brezza.
Poco male.
Vuol dire
che questa giornata non e’ destinata.
Dovrei
provare a fare un salto di scala e cimentarmi con un romanzo o qualcosa di più
lungo di una paginetta.
Ma intanto
non e’ nella mia natura e poi non saprei da che parte cominciare.
Però una
cosa l’ho trovata.
Il contrario
di densità.
Che mi
diventa la sdensità.
Delle 6.
Andrà meglio
domani, che come noto, e’ un altro giorno.
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