2024 02 14 – Sposalizi di pace
Figuratevi
se potevo sognare.
Io
non sogno mai.
O
meglio.
Di
sicuro sogno un casino.
Como
todos.
Immerso
in tutte quelle anime.
Ad
andare e a venire.
A
tessere trame ed orditi.
Della
coperta dei quadranti.
Stavolta
è stato diverso.
Me
ne sono accorto.
Di
più.
Mi
hanno proprio richiamato.
Parlavano
della grande mancanza.
Quella
del postino di ieri.
Quella
delle connessioni.
Mancate,
perdute o smarrite.
E
d’incanto eccole là.
Tutte
a picchiarmi in testa.
Una
volta mi dissero che ero un medium.
Uno
dei tanti medium di quadrante.
Preposto
a mettere a terra il rotore delle anime.
Come
un centro di gravità per la mente.
Ma
resta il fatto che è strambo.
E’stato
come se tutte le connessioni mancate del mondo mi avessero richiamato ed
investito.
All’ordine.
A
ricucire.
A
fare da testimone.
In
una grande festa.
Sposalizio
di gioia di vita.
E
così mi sono svegliato di soprassalto.
Ero
in una grande unione di nozze.
Un
corteo di parole d’amore.
In
un crogiuolo da ricotta pieno di orgoglio d’amore.
Penso
che lo sarà.
Sarà
una primavera feconda.
Secondo
me.
Me
lo hanno detto.
Mi
hanno attraversato tremando.
Le
connessioni.
Le
congiunzioni.
Le
unioni.
Le
anime.
Delle
nozze del mondo.
Portatrici
di figli.
Che
non mentiranno.
Generazioni
di speranza.
Finiranno
la mattanza.
And we, we will survive.
Congiunti
di orgoglio.
Kalimmudda
ipsum dixit
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