2024 02 24 – La lunga scalata alla montagna dell’empatia di
massa
www.parolebuone.org su www.shareradio.it : empatia
In
psicologia empatia pare indichi una qualche sorta di capacità di comprendere lo
stato d’animo e la situazione emotiva di un altro.
In
modo immediato e prevalentemente senza ricorso alla comunicazione verbale.
Per
me è’ roba reciprocamente condivisa e incomprensibile.
Di
cui o si è dotati o no.
Così
ci si riconosce nei corrispondenti stati d’animo.
Alla
fine è una specie di esoterìa quantistica globale.
Perché
misteriosa è misteriosa, e vai a sapere dove nasce.
Se
dimentichi di evoluzione, adattamento, forza dell’amore, della vita.
Alla fine E’ questione di relazioni e connessioni.
Quelle
di cui lamentammo l’amorevole mancanza.
Nati
di alchimie, telepatia e genia.
Evoluti
nei millenni e adattati alla montagna.
Esiste
anche una empatia di massa.
Per
ora riservata ad alcune progredite specie animali.
Esistono
fenomeni di partecipazione intima.
E
di immedesimazione collettiva.
Ci
sarà un giorno che varrà anche per gli umani.
Oggi
ci piacciono le marmotte.
Lì
di connessioni non c’è mancanza.
La
colonia è cresciuta di misura senza dismisura.
Stava
ai piedi di una falesia.
Una
rete sterminata di tunnel collegava i quartieri.
E
un refolo di empatia vi faceva circolare i quanti d’amore.
Di
cui l’empatia di massa era almeno triplice espressione in connessione.
Diventava
infallibili fischi di amore di allarme per tutti, alla vista di un solo punto
nero di aquila in cielo.
Si
applicava nel miracolo della termoregolazione sociale, trasferendo chissà come calore
dove serviva.
Ed
infine era questione di evolvere tutti in connessi empatisti seriali.
Quando
una marmotta provava gioia o dolore, lo provavano tutte, con gran fremiti e
brividi di pellicce.
Sempre
nella corrente brezza d’empatia delle gallerie dei tunnel dell’amore.
Dai
e dai, la colonia era in effetti arrivata in vetta al suo karma, o al contrario
chissà, in un atarassico nirvana di pace ed empatia senza aquile rapaci del sé.
A
pellicce sempre frementi.
Si
era scoperto infatti che erano quelle i veicoli dell’empatia.
Nel
grande ciclo della vita, ove ogni inverno mezza colonia moriva di fame e di
freddo, e l’altra rinasceva.
Senza
tragedie per tutti, ma con tanta percezione di amore collettivo, evolutivo.
Sapendo
che magari oggi empatia no.
Domani
però forse.
Ma
dopodomani certamente.
L’io
non serve più, io non servo più, aveva detto l’aquila dell’io alla maestra
marmotta.
Mi
reincarnerò per l’ultima volta in un innocuo filo d’erba.
Mentre
voi potrete vivere senza paura in questo regno dei peli.
Pieno
di comune empatia tanto attesa.
La
marmotta non sentì.
Si
stava augurando di essere arrivata prima, certo, ma non unica.
Come
sta scritto nelle gallerie del codice primigenio.
Sorgente.
Kalimmudda ipsum dixit
Ndr: se necessario, tagliare o sfumare l'inizio non la fine
Ndr 2. Ma
era empatia, mica fatica di su e di giù.
Non
è che la mito parabola è sbagliata?
Non
credo, disse il filo d’erba aquilino
Telegraph
road that will bring the message out of the
tunnels.
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