2020 11 12 – Tranquillazionizzatevi
Dopo avere scritto lo
scenario di guerra der kommissar mi sono piovute addosso
sinistre ondate di ritorno.
Tutti che mi dicevano più
o meno impliciti di stare tranquillo.
Che sembrava tanto un non
rompere il cazzo.
Chi mi ha scritto di non
rompere i coglioni che parlo solo delle mie paure.
Chi mi ha detto di vergognarmi
di fronte a quelli in coda in macchina ai pronto soccorso.
Chi mi ha detto di
vergognarmi perché sono un privilegiato
Chi mi ha detto che
qualcuno ci salverà perché nessuno ha interesse a non farlo.
Chi mi ha detto che in
Germania stanno peggio di noi che le loro banche sono più marcie.
Chi non mi ha detto
proprio nulla assentendo col silenzio alle posizioni altrui.
Allora mi sono detto che
dovevo tranquillizzarmi.
E mi sono accinto alla
pratica di mia nuova ideazione del Tranquillazionismo.
Mi sono messo seduto
comodo, ma abbastanza scomodo da mantenere l’attenzione.
Ho rilassato il mio corpo,
ma entro i limiti del possibile.
Ho cercato di
concentrarmi su una cosa sola, e ho preso il ritmo del mio respiro.
Ho cercato di sgomberare la
mia mente dai pensieri funesti, respirandoli via.
Ho cercato di riempire la
mia mente di pensieri buoni, quelli con cui cominci e poi rivoluzioni.
Andava tutto bene.
Mi sentivo già più
tranquillo.
La pratica funzionava.
Aleggiavo leggiadro nella
stanza.
Come fosse una danza.
E tutto mi sembrava già
più tuttappost.
Poi d’improvviso
l’equilibrio si è rotto.
E sono corso giù al
bagno.
M’era venuto il cagotto.
Oddio, un sintomo del
virus.
E come di incanto mi son
ritrovato a immaginare.
A chi rompere il cazzo in
generale, come tutti.
A chi rompere i coglioni
con le mie paure, che poi sono di tutti
A pensare a quelli in
coda in macchina, aspettando il mio turno senza manco avere la macchina.
A rimpiangere il mio
privilegio, nel giorno in cui sarà sparito liegio.
A pensare che non avevano
capito niente, e nessuno ci salverà.
A pensare che
chissenefrega di come stanno le banche in Germania, che tutta insieme sta
meglio di noi.
A pensare a chi non mi ha
detto nulla, mavappanculandolo per riempire la solitudine.
Tranquillizazionismo.
Oh cazzo, s’è rotto.
Il giocattolino
psicoinismino.
E m’è tornata la strizza.
Che ogni cosa s’addrizza.
S’addrizza ‘sta mazza.
Che qui ci si strozza.
Ma poi mi sovvenne.
L’anima indenne.
E anziché col tormento,
mi misi col canto,
a risuonare discanto :
Di sanpfizerxanax.
Sientammè
Nessun commento:
Posta un commento