2021 09 23 - Buone intese
Questa
cosa delle parole buone mi sembra una buona cosa.
La
pillola di resilienza conforta in alto i nostri cuori.
Ci
permette di elevarci dalla condizione umana, davvero troppo umana, in cui ci
hanno proiettato.
Trascendenzialità
dalla contemplazionità,
Che
qua ne usciamo pazzi se preghiamo sempre.
Io
aspetto trepido ogni tornata successiva.
Anche
se poi maledico chi ha scelto la parola, ogni volta che voglio cercare di
scrivere qualcosa di fruibile per chi ascolta, o riceve, cercando di non essere
banale.
E
sfruculiandone dunque la sua
immaginazione ascoltativa.
Se
prendo per buono, come è buono, il concetto di arrivare a destinazione in vari
modi, forse dovrei provare altre forme comunicative.
Ma
io so solo scrivere.
E
fare leggere
E
fare girare.
E
ascoltare
Mi
sorprende quindi apprendere la consapevolezza della ricerca di una
multiofferta, che in realtà mi rendo conto che cerco io stesso.
E
infatti ho scoperto come dire le parole buone in modi differenti, in modo che
si spandano per la neurosfera.
In
variegati modi, anche non espliciti.
La
mia teoria è che pensieri parole opere e missioni viaggiano nel campo
gravitazionale.
Dentro
il quale si sovrappongono stratificando e rinforzando significati.
Rotori
semantici e centri di gravità per la mente.
Niente
si perde al vento.
Casomai
alimenta il vento.
Quindi
concentrarsi su una parola su cui focalizzare il pensiero è un esercizio di
ricerca di intesa.
Io
pronuncio una parola e quella cerca le
sue compagne con cui aggregarsi.
Se
la intendono.
Così
si forma il pensiero.
Per
intesa gravitonale.
Sempre
intesa è quella semantica.
La
sequenza delle ultime parole è indicativa.
Riparazione,
entusiasmo, relazioni, gentilezza.
Cercate
il nesso di intesa.
E’
anche divertente.
E
magari scopriremo un meme che si autopropaghi come unità culturale di pensiero
resiliente.
O
meglio ancora di pensiero.
E
basta.
La
rienrelezza.
Che
tra l’altro sembra un iniezione di vaccino di pensiero.
Eccola
la bontà di intese e intesa.
La
parola buona.
Io
non sacrifico il significato originale di intesa.
Lo
evolvo, o almeno ci provo.
Magari
delirando.
Ma
quello è il privilegio della scrittura sinaptica di un matto patentato.
Così
l’intenzione di comunicare mira al cuore.
Sforzandomi
di comunicare per comprendere me stesso.
E
così cercando di stare bene.
Confidando
che qualcuno ascolti.
E
ci stia bene.
Di
intesa.
Kalimmudda ipsum
dixit
Ludovico Einaudi per tutti
da Vittoria: vola
Marco Rufus. La riparazione di una relazione con la gentilezza da’ entusiasmo! È una questione di intesa!
RispondiEliminaVittoria: bella
RispondiElimina