2022 03 19 - Pace e serenità
per: www.parolebuone.org
Ipocrisia.
Ipo
di sotto, simulazione.
Invece
è roba vera.
Al
mondo ci sono 50 guerre largo circa.
Molte,
molto peggio di questa nostra, diciamolo.
Che
ci tocca perché vicina.
E
perché di pelle ariana.
Son
così gli russocraìni.
Vicini
vicini nello spirito e nel fisico.
Mica
quei terroni di siriani.
Mica
libiani africani.
Non
so nemmeno dove siano, ma mi pare di ricordare che al mondo ci sono circa 200 paesi.
Approssimando,
uno su cinque spara.
E
siccome le guerre si fanno almeno in due vuol dire che mezzo mondo gioca alla
guerra.
Homo
sapiens come ti piace fare la guerra.
Un
po’ di dolore dà un po’ di colore.
E
a noi piccolo borghesi ci monta un moto solidale solo se ci viene la paura che si
fa mondiale.
Non
raccontiamoci balle.
Via
l’ipocrisia.
Questa
guerra ci interessa perché ci appassiona in un grande tangibile risiko collettivo.
Tutti
presi dalla conquista di una città, un aeroporto, una autostrada.
Tanti
la viviamo come un gioco, a bruciare formicai come da piccoli.
Con
quella punta di adrenalina perché qua vicina.
Se
non fosse per un brividino di paura come ne godremmo?
Meno
male che ci è un aspetto interessante.
Interessanti
i profughetti.
Eran
come noi.
Poveretti.
Meglio
a loro, d’altro canto.
Seeee:
vedi come è interessante uno tsunami di disperati quando te la occupano, la
casa.
Milioni
parcheggiati in Siria, Turchia, Palestina
E
sono solo quelli vicini.
Vedi
come ridi quando si rompono gli argini e la marea ti piomba in salotto.
E
questi invece ti tocca pure prenderteli col sorriso: che sono europei.
Mica
li puoi confinare nei campi di concentramento mediorientali.
Non
puoi mica bloccarli in Africa.
Chi
fa pena sono dunque i profughi.
Che
pena.
Condita
di tenerezza per chi si prodiga per loro.
Lacrimoni.
E
noi ringraziamo Dio con la faccia per terra.
Anzi
con la faccia nell’opulensa di un piatto
di maccheroni.
E
che coraggio, sempre tra gli umili.
Mentre
noi un paio di euro e la coscienza è pronta per un altro giro di giostra
E
poi gridiamo pace, tra beretta e leonardo, che non sono né salami nè
quel da vinci
E
la dignità?
Pena
facciamo noi.
Che
li compatiamo.
Perché
han perso il nostro benessere.
Immagina
se perdessimo lo smartfon.
Una
gigantesca proiezione di depressione di massa, di tutti individui, perché è individuale
la composta di massa.
Vabbè.
Vado
ad accendere la tele.
Vediamo
quanti super e scuole han tirato giù oggi.
Nell’assedio
di altri tempi.
Un
ospedale da indignazione, magari.
No,
niente bambini.
Sono
già stressato.
Cambio
canale.
Magari
c’è una partita.
Invece
ancora cronaca dal fronte.
Nun
me scuccià.
Allora
accendo lo stereo.
Peccato
che non ci ho l’home tiater.
Sai
le bombe che boato di bassi.
Siamo
seri, và.
Invece
qua ci vuole un masterpiece.
Anzi,
un master peace.
Tutto
privato, per me.
E
da me per tutti.
Nella neurosfera.
Con Armando Corea’s few chords.
Che
non mi sono meritato.
Ma
che ho potuto comprato.
Potrebbe essere l'appello del profugo.
"Si me vuo' bene overamente"
Kalimmudda master peace
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