sabato 20 aprile 2024

2024 04 20 – L’inutile rifugio nel bene rifugio

 2024 04 20 – L’inutile rifugio nel bene rifugio

 

Mi sono tutto incistato a sistemare un immobile.

Lo comperai decenni fa, come rifugio per mia figlia.

Intendevo come bene rifugio, non tanto come tana.

Sta in semicentro mediolanese.

Tra l’altro di fianco ad un estremo tempio del consumanesimo appena inaugurato in barba ai morti ma mica di strizza.

E come tutto il mattone, che non delude mai, oggi vale una fortuna.

Non so proprio come faccia un cristiano normale a mettersi un tetto sulla testa.

Ma si sacrifica e si ipoteca una vita.

Per amore di convenzione.

Nella convinzione che i prezzi saliranno sempre o non scenderanno mai.

Ah, vai a spiegare un tecnicismo socio economico per il quale se i tassi danno zero per degli anni, la società di gregge si volge altrove.

E magari inizia a transumanare verso il mattone, che di per se’ ha un valore intrinseco marginale o frazionale.

Ma tant’e’, e mia figlia si ritrova un capitale.

O come dicono i raffinati francesi “une fortune”.

Che  io sono talmente attento a rimirare nel curare che non mi accorgo ne mi rivolgo altrovemente.

Tanto che mi scappa anche un escalation militare.

Con dei missili volanti tra l’Iran e l’Israele.

Cagati per caso, su segnalazione familiare.

E capperi.

Ma questa e’ roba grossa.

Meno male che ero distratto dal rifugio.

Sennò sai che cagotto.

Scontro di civiltà, tra le altre cose.

Millenni di ebraismo contro millenni di persiane.

Non posso non correre con la mente alle mie.

Chissà se le ho chiuse.

Ma poi mi dico che mi frega.

Un missile chi, un missile lì e vedi che il rifugio diventa un bene davvero, mica come il mattone.

Rifugio si antiatomico.

Io me lo ricordo.

Celo avevamo senza cielo in una casa in Svizzera nei favolosi seventies.

Guerra fredda.

In cantina un trittico di metri quadri a testa dedicati a barricarsi dietro un metro di cemento.

Forse piombato, nel senso come di una idea piovuta dal cielo.

Piombo fuso a pioggia dal cielo.

Mi sono sempre chiesto quanto saremmo durati.

Poco, molto poco, tanto poco che io esco.

E scelgo che mi sciolgo.

Si, adesso che ho scoperto che mi posso distrarre con il bene rifugio tanto da fottermene di un’altra guerra nucleare, chiedo una grazia globale.

E’ ora del grande fungo.

Di modo che possa sciogliermi e rinascere scarafaggio.

Dominante di specie potente.

Sarò un grande cafchiano.

E popolerò con tutti i miei simili ogni anfratto vietato di radio all’umano.

Già ci vedo a ballare padroni a saint trop.

Mentre a bastonate di atomi si sparano funghi perfino fino alla religione romana .

Tutti di nero vestiti.

 

Kalimmudda ipsum dixit

Attuale grande pungiglione





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