2020 12 01 – Legàlo collete a complale. E’ Natale! E’ Natale!
Sfiorivano le viole, di
nuovo splende il sole.
Scemavano le stelle, smosciavano
anche quelle.
Quasi mi rattristo che mi
si ammoscia il covid.
Credevo fosse un mai più
moscio.
Poteva essere l'occasione
per cambiare.
E invece dopo tutti al
mare adesso tutti a Natale.
Basta che voi compelale.
Con la ale di
chinoiseriale.
Apologo dell’epilogo.
Dovrebbe essere un
prologo.
Roba da filologo.
E invece è finitolo.
Ma quanti sono questi
olo.
Sembrano i sette nani.
Li chiameremo Covoli.
Mancano solo Rantolo.
E Embolo.
E così diventano nove.
All’epoca del virus quei
due erano nani incussori di enormi paure.
E invece adesso tutti
spazzati via dallo spazzino vaccino.
Uno spettro che aleggia nella
leviezza di brezza.
Poveri nani.
A me i covoli già mancano
un po’.
Certo, paura facevano
paura.
Di morire?
Naa.
Quella è solo un momento,
ed è quel momento che mette paure.
Ma tranquilli, poi passa
l’adesso e ti ritrovi da fesso.
No, io avevo più paura di
immiserire.
Si.
L’idea di trovarmi nel 19
o 29 o 39 mi ansieggiava parecchio.
Ma a furia di arieggiare adesso
è tutto finito.
Sarà stata questione di
novene.
O novani.
Comunque.
I nove nani non finiscono
più in olo.
Ora son termini in ale.
Come il Natale.
Che non è mica sempre
pasquale.
Adesso l’avete voluto e
ci dovete tolnale.
Girolo e voltolo è sempre
cricetolo.
E adesso è tempo del
decimo nano.
Si chiama giocattolo.
Ad ognuno il suo.
Legàlo di Natalo.
L’avete volutolo.
E mo’ velo dovete
complale.
Tutti a complale!
E’ Natale!
E’ Natale!
Kalimmudda ipsum dixit
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