sabato 19 dicembre 2020

2020 12 17 – Buffetti di terremoti acausali

 2020 12 17 – Buffetti di terremoti acausali

 

Nel rispetto del principio che, nel mortalmente noioso mare magno del mantra di còvili dati, le notizie bisogna anche saperle distillare e cogliere, trovo che sia passata troppo inosservata questa :

terremoto a Milano. Scossa 3.8 avvertita dalla popolazione. La più forte da 500 anni

In se’ non e’ una gran notizia.

In fondo non e’ successo niente.

Anche se, se e’ vero il dato dei 500 anni, nella percezione mediolanense sarebbe stata più avvertita perfino di quella di friulana memoria.

Come faranno poi a sapere cosa sia successo 500 anni indietro senza nemmeno che esistessero sismografi non  e’ dato sapere.

Comunque.

E' stato il ''risveglio” del fronte delle Alpi, sepolto sotto la pianura padana, a far tremare la gran Milàn.

Lo spiega l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, mica dei fessi, perché sotto i sedimenti di Milano è sepolto il fronte della catena alpina che è frutto della convergenza tra la pianura padana e l'Europa. Si tratta di una convergenza molto lenta dell'ordine di un millimetro all'anno, vicino alla soglia della possibilità di rilevazione. Questa velocità così bassa solitamente non genera grandi terremoti, almeno in epoca storica non ne conosciamo. Nel lodigiano, invece, a Caviaga, nel 1951 abbiamo avuto una scossa di magnitudo 5.2-5.4"

Ma allora non  vero che e’ stata la più forte da 500 anni.

Si andava a piedi da Lodi a Milano.

Ma per ora non rileva.

Non ci frega.

E tralasciamo anche la metafora tettonica della padania che converge in Europa.

Da sola.

Infatti, siccome i nessi acausali esistono, e siccome la neurosfera e’ tenuta a terra da una serie di centri di gravità per la mente, io non posso non vedere un nesso còvile.

Gli acausessi sono spessi nessi piuttosto circonflessi, complessi, di difficile comprensione nell’entanglement degli adessi.

Insomma non e’ roba da fessi.

E hanno a che fare col tessuto del campo gravitazionale universale, dentro cui tutti i fatti e pensieri restano infissi.

Come tracce in un disco di vinile.

Ricordo due volte precedenti in cui posso dire di avere avuto la percezione distinta di questa interconnessa gravitazionalità del pensiero collettivo.

La prima fu un terremoto a Londra che mi svegliò di notte mentre ero a Roma, per certi nessi predetti.

15 Terremoto  

La seconda fu la percezione delle vibrazioni del moto terrestre, per certi nessi certo più infissi nei miei schemi neuronali all’uopo prefissi.

109 Marchingegno

Entrambe le volte, c’entrava il pensiero più o meno collettivo, capace di smuovere interi continenti se non pianeti.

Il tutto mi obbligò a documentarmi e scrivere fino a teorizzare una futura civiltà dell'intelletto in perfusione di amore, ovvero di synfisica.

Roba di elettromagnetismi, gravità, universi, fisica, metafisica e infine allineamento terrestre all’origine del qbit primigenio, ovvero coerenza del pensiero con quello previsto all’atto della creazione.

Intelletto e amore.

Ed altre amenità.

Ma non e’ nemmeno questo il punto finale..

Il primo, o un altro, punto e’ come mai io questo terremoto non lo abbia nemmeno avvertito lontanamente.

Mentre in tanti hanno sentito “più che una vibrazione, qualcosa come un colpo”.

Il secondo punto e’ cosa e’ successo 500 anni fa e cosa c’entra Milano con lo specifico covile.

Eh, lo so.

Questo e’ un nesso acausale davvero circonflesso.

Ma che ci volete fare.

Troppe occorrenze per essere coincidenze.

Il 500 anni fa sarebbe il  XVI secolo

Ciuspia.

Fatecelo un click e vedete se non e’ stato un secolo pregno.

Io di storia non so quasi un cazzo, ma qua si parla di Copernico, di Calvino, di Lutero, di Leonardo, di Buonarroti, di Machiavelli, di dinastie, di invenzioni, scoperte, innovazioni, e così via.

Un secolo coi contro cazzi.

Hai voglia se ce ne correva di intelletto.

Ed era si perfuso di amore a guidare l’evoluzione.

E oggi invece brancoliamo nel buio per uno scherzo di virus.

Che se fosse una vera peste bubbonica ottomiliardaria allora si che ve ne accorgereste.

Già prima eravamo messi così così.

Che secondo i miei calcoli per arrivare alla civiltà di amorevole intelletto ci mancavano un paio di secoli.

Ma adesso tutto il marchingegno costruito a fatica con millenni di evoluzione si inceppa.

E perche’?

Per questioni di soldi, che basta stamparli e ho risolto il problema.

Si lo so che sembra che io mi contraddica, che continuo a dire che dal debito biblico non ne usciremo se non da morti.

Ma se usassimo l’ingegno del secolo 16, allora sparirebbe anche tutta la confusione della moneta, finanza e dell’economia, che tornerebbe ad essere lo strumento principe per gestire l’interconnessione e l’interdipendenza.

Allora adesso lo vedete il nesso?

Milano.

Capitale della finanza, simbolo di tutte le omologhe.

E la neurosfera di gaia.

Che le da un buffetto in testa.

Un piccolo spostamento di centro di gravità per la mente.

Un millimetro, pare.

Così piccolo che io non l’ho manco sentito.

Marginale.

Ma il tremore non tremore e’ bene arrivato.

Con un messaggio chiaro lampato.

Avete rotto i cugghiuni.

Avete tutto l’intelletto.

E l’umanità e’ pervasa d’amore, testimoniato di resistenza diffusa, a vostro dispetto.

Occhio, però.

Un millimetro e’ un buffetto.

Oltre il limite e’ un buffotto.

Kalimmudda ipsum dixit, synfisicamente.



 


 


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