2020
12 28 – La simmetrica cura Simmetrico
Nevica.
L’avevo
chiesto, se non sperato, mi hanno esaudito.
Detto
fatto alla seconda.
Stefanos
santos vaccina nos tu ?
Manco
arrivano i primi spacciatori di dosi, che il coroncino mi si ritira sotto quota
10.000.
Glielo
avevo detto in leggerezza,
eppur con metrica fermezza: caro virus buon natale, non ritornerai pasquale, se
ci provi ti bruciamo, nel vaccino ti affoghiamo.
Pusillanime.
Vai
a vedere che il mutevole stratega sindemico era un cagasotto.
E
che bastava persistere nel ridondare amorevole vinilica preghiera, per
tracciare di gravità la neurosfera.
Qualche
milione di centri di gravità per la mente, con l’evoluzione esogena al lavoro,
e il synfisico pensiero lo rimbalza più del siero.
La
resistenza della resilienza dell’anno passato, tutto intero, ha prodotto una onda
elettrica che m’ha sciolto il virus in elettrolitica medicina
prenucleare.
Dimostrazione
senza contestazione della potenza della synfisica amorevole civiltà futura
ventura.
Quella
dell’elettro intelletto.
Che
però va messo a terra, dentro al campo gravitato, per vederne interazione, con
il santo gravitone.
E
per questo ci sono prevosti preposti.
Passa
in tutti la sofia con l’energia, ma in alcuni è più potente, per natura di
nativa locomotiva.
Uno
di quei centri, ridondato di webbanza, ho sempre creduto di essere io.
Illuminato
controvoglia, con lo scopo di uno scoglio.
Stare
fermo a ridondare, per il peso poi aumentare.
Il peso
de che ?
Del pensiero,
giovincelli, di intelletti ancor pischelli.
Ma mica
per merito, eh?
Che
anzi io del pensiero sono piuttosto uno scrivano, tra giganti solo un nano.
Ma m’aiuto
con la rete, la dimostro come ariete, con cui rompere gli schemi, per creare
nuovi memi.
E
così sarà il futuro, telapatica nessione, con cui accedere al sapere, dentro a
tutte neurosfere.
Vabbè.
Un po’
di profeteia se’ po’ pure fa’.
In
fondo è pasquale..,,o no?
Ma ci vuole simmetria: same metron, order and
proportion among the parts of a whole.
Stessa
misura.
Vale
in un sacco di campi…, anticipandone la definizione fisica.
Ma insomma,
il succo è che non mi posso mica inventare di pensare bene solo per un poco di
corrente celebrale.
Devo
rispettare dei canoni, questo vuol dire.
Dei
principi di fondo, delle dinamiche dominanti, degli archetipi.
Che vi
credete, che tutto quello che vi circonda non sia ordinatamente proporzionato?
E
quei canoni sono infissi dai primordi, manifesti come accordi, di armonia detta
celeste, pervenuta nelle teste.
Arrivano
dal qbit primigenio, vuol dire, ma questo è un altro film, addirittura un altro
cinema.
E rivabbè
, order e proportion: si spazia dall’ordine naturale delle cose alla ricerca
della sezione aurea.
Che
vuoi che sia, manco sono riusciti a concordarne il nome, tra chi la dice rapporto
aureo o numero aureo o costante di Fidia o proporzione divina, e noi vogliamo
arrivarci con le parole?
Però
si usa, spesso ad insaputa, dalle arti figurative fino alla matematica e fa: 1,6180339887...
con tanti puntini.
Evidentemente
con le parole non la colgo no, ma altrimenti si.
Tornando
alla simmetria, a me la definizione che intriga di più è quella fisica.
In fisica il concetto di simmetria identifica la proprietà dei fenomeni fisici di
ripetersi sostanzialmente identici nel tempo e
nello spazio.
Qua manca ancora la quinta dimensione, quella
della gravità, ma che volete farci, non a tutti è concessa la cognizione del
gravitone e del suo campo la percezione, visto che di campi demmo
anticipazione.
Ma arriverà, state tranquilli, e tutto il mio presunto
synfisico vaneggiare di neurosfere e centri di gravità per ‘sta mente allora vi
sarà evidente.
Però è tantissima roba, o no?
Ordine delle cose, aurea proporzione, identica ripetizione,
synfisica pervasione.
In una parola, io direi bellezza.
E vi
beccate pure tutta l’enciclopedica definizione, ridondante l’iperuranico iperlink.
“Qualità di ciò che
appare o è ritenuto bello ai sensi e all'anima. La connessione tra l'idea di
bello e quella di bene, suggerita dalla radice etimologica (il latino bellus
"bello" è diminutivo di una forma antica di bonus "buono"),
rinvia alla concezione della bellezza come ordine, armonia e proporzione delle
parti, che trovò piena espressione nella filosofia greca, kalòs
kai agathòs In seguito, la nozione di
bellezza è diventata categoria autonoma, caratterizzata dalla capacità del
bello di essere percepito dai sensi. Dalla dottrina del bello come perfezione
sensibile nasce e si afferma, nel 18° secolo, l'estetica come disciplina
autonoma riguardante il bello”.
Manca
solo il nesso con il divino, timidezza enciclopedica, per la quale dall’estetica
io andrei fino all’entetica.
Che
è parente di synfisica, strettamente insiemifica.
E
arriviamo al nocciuòlo, che non si può nemmeno scassare troppo i cugghiuni di sofiopsicopippe.
Quando
arrivai in Simmetrico arrivai un po’ malconcio, con la mia valigia di
pregiudizi e l’etichetta di matto ad intermittenza certificato e bollato.
E mi
trovai in mezzo a comunicazione, eventi, design, creatività.
Tutte
sovrastrutture, pensavo.
Era
l’era in cui rispolveravo principi dominanti, dinamiche di base, archetipi.
Insomma, strutture.
Figuriamoci
quando scoprii quanto costava un padiglione e quanti se ne facevano al mondo.
Subito
li pensai in “equivalenti bambini africani”.
Un
paio di sovrastrutture in meno e risolvo la fame nel mondo.
Dopo
un paio di anni di studio simmetricamente concessimi, e una buona dose di osservazione
e riflessione, mi dissi che se avessi dovuto distillare l’essenza di quello che
facciamo direi che noi siamo costruttori di bellezza.
The genesis of a project, whether it is an
architecture, a museum or an event, starts with the recognition of a narrative
concept that, complementing shapes, languages and contents, becomes cultural
communication
Ogni
civiltà riconosce l’arte come valore, e l’arte è coglimento del divino
manifestatosi bellezza, inevitabilmente da comunicare.
Chi è
profeta sa che non può fare a meno di rendere partecipi tutti.
E’
questa cultural communication è il punto.
O
per meglio dire, sempre più dovrebbe esserlo, fino a raggiungerne l’essenza.
La
civiltà dell’amorevole intelletto sarà così.
La conoscenza
interconnessa di ogni cosa insieme all’intelligenza evoluta in reti neurali, probabilmente
telepatiche stante quell’80% di cervello oggi ancora disponibile, sempre più sofisticate,
ci porrà in condizione di usare il principio del pensiero marginale tale per
cui chiunque potrà pensare una cosa nuova che verrà immediatamente percepita da
tutti in quanto bella o cattiva.
Con l’amore a guidare tutto, come d’altronde già adesso, che visibile in ogni nesso, si dimostra sì indefesso, espandendo in gravitone, grande forza in comunione.
Se
così non fosse, non starebbe tutto insieme, nella crescita costante che si sparge
ad ogni seme.
E
allora non sarà più questione di sopravvivenza, ma di coltura dell’essenza.
La produzione
di bellezza sarà la frontiera, che varrà in ogni campo fino oltre alla lamiera.
La bellezza
salverà il mondo, si disse.
Questo
sempre se fino a quel momento a qualcuno non gli scappi un’atomica.
Sapete
come e’: fallito col virus ci riprovo col radius.
Ma arrivo
con la festa.
In Simmetrico
modesta.
Era tempo
di virata,
l’assemblammo
moderata.
Con
un senso di famiglia,
tutti
addosso, una quadriglia.
Senza
in torno il corona,
ignorato
perchè stona.
E
non siamo stati il solo.
Tutto
il mondo unito in volo.
E ripenso
ai centri di gravità per la mente.
Uno dei quali direi in Simmetrico.
E ai
pensieri marginali.
Di sicuro loro simmetrici.
Se
tra lor sincronizzati, ci hanno si elettrificati.
Vale
a dire elettrolisi, col sogghigno a scioglier virus.
O se proprio non sciolti del tutto, per lo meno elettrosciocchati di risonanza elettromagnetica.
Così resi appunto, come dissi in principio, pusillanimi.
Ecco
ordunque qua la prova.
Che
funziona interconesso.
Con
il centro a terra messo.
Mi
riporto al giusto adesso.
Che
simmetrica è la cura,
di
Simmetrico futura.
Grazie
a tutti per l’affetto.
Per un
mondo un dì perfetto.
Oggi,
grazie a Simmetrico, ho recuperato sinapticità.
A
volte anche a strafottere.
E soprattutto,
posso permettermi un poquito di profeteia, senza ambulanza e tso.
Ci
ho la copertura.
Come
le spie.
So’ syncreativo.
Hi,
hi, hi.
PS:
sull’evoluzione verso la bellezza hanno qualcosa da dire le ermellotte syncronizzate, l’aquila astigmatica, e il
refolo beato delle
Claufrenies e loro magie proesie e sofie , ma sono animaletti tanalinghi.
Bisogna
cercarli, guidati dal coniglio azzurro.
Iper
e ipo link, no?
Solita
tradizione di dedica musicale : L'Atlante
delle Nuvole.
Imperdibile
film, a proposito di amorevole intelletto in interconnessione universalmente synfisicamente
trans.
Kalimmudda synfisicamente simmetrico dixit
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