2020 12 19 – Pensiero tremendo, medicina nucleare
La medicina nucleare è quella branca della medicina che utilizza sostanze radioattive, radiofarmaci, a
scopo diagnostico, terapeutico e di ricerca biomedica.
Gli
ospedali la identificano con delle zone con quel simbolaccio brutto di
radioattività, di solito associato a barili di scorie.
Li
però non ci spaventa.
Anzi
ci rassicura come se dicesse “tranquilli qui ci sta chi ce penza”
L’elenco delle applicazioni di diagnostica medico nucleare e
delle terapie radiometaboliche è lunghissimo.
Roba
di grosso ingegno.
Da
farti sentire nel secolo 16esimo.
Una
rivoluzione nel mondo medico.
Da
Hiroshima ai nano funghetti il passo è stato demisecolare.
Galoppa
la conoscenza dell’intelletto.
Eppure
il virus non lo combattiamo a nanomissili.
Non
ancora.
Bisogna
aspettare l’industrializzazione delle nanotecnologie.
E
poi fare attenzione a non inoculare nano arsenali forieri di mutazioni
infernali alla tipo “che ti vengano mille nanocazzi” coi quali la riproduzione
sarebbe complessa, se non circonflessa.
Fortunatamente
il virus non è un funghetto e non lascia spore, per cui lo puoi atomizzare uno
ad uno senza rischio che ti inseminino di prole.
Ma
ci tocca aspettare almeno un mezzo secoletto, secondo i miei calcoli.
Nel
frattempo la scienza galoppando galoppando, anche in questo secolo XXI ne ha combinate
delle belle, cliccare per credere.
Una
su tutte, naturalmente la villagiazione globale della rete mondiale.
Roba
di informatica, cibernetica a volte in effetti di ermeneutica, galoppante verso
l’intelligenza artificiale.
Un
giorno la rete sarà riconosciuta come quello che era, ovvero un prototipo di
sistema neurale globale, un cervello, presaggero di una condivisa intelligenza
collettiva in cui accederemo alla conoscenza tutta della neurosfera per
interconnessione telepatica.
Ping:
penso a neuroscienza.
Pong: mi accendo di tutta la relativa sapienza.
Sarà
la civiltà dell’intelletto, conoscenza totale diffusa per 8 miliardi di unità
di calcolo, di neuroni e relativi schemi in interconnessione costante.
Dopo
i nessi circonflessi
dei buffetti acausali ecco rivelate le
sinapsi così svelate causali.
Varrà
il principio del pensiero marginale.
Chiunque
potrà pensare una cosa migliore e questa sarà istantaneamente riconosciuta da
tutti.
Tantissima
roba, da secolo XX…?
Intanto,
in questo secolo XXI parecchi distorcono.
Cyber
war di virus coassiali che globali diritti mi
rese spesso manifesto,
già da anni funesto.
A
livello strategico lo spazio cibernetico è considerato il più recente ambiente
di guerra ovvero il quinto dominio dopo terra, mare, cielo e spazio.
A
livello geopolitico gli Stati Uniti detengono il primato su questo ambiente
dato dal possesso delle principali aziende tecnologiche di portata planetaria,
unito al relativo potenziale di controllo, intercettazione, attacco e alla
disponibilità di gran parte delle infrastrutture della connessione, server,
cavi, centri di stoccaggio dati, satelliti.
Primato
spesso sempre più spesso sotto attacco
informatico,
con possibile contrattacco ignoto ai più perché questo è dominio dei servizi
segreti di tutto il mondo, quelli sarcasticamente definiti di intelligence.
Esistono
molte metodologie di attacco nella guerra cibernetica.
Attacco
a infrastrutture critiche come i servizi energetici, idrici, di combustibili,
di comunicazioni, commerciali, dei trasporti, militari, della finanza, della protezione
dati.
Sono
tutti potenziali obiettivi di questo genere di attacchi.
E
poi c’è la propaganda: messaggi politici spediti o resi disponibili in rete a
scopo di coordinamento o per la guerra psicologica, fake news, influenza
cognitiva. The great hack.
In
questo marasma di apparente circonflessione, partito dalla medicina nucleare e
passato tra cure virali e virus mondiali, noi continuiamo il viaggio nella
distilleria delle not boring virùs niùs.
Prima
Google, che ha parlato di problemi tecnici.
Prima
ancora non ricordo nemmeno chi o cosa.
Sempre
più diffusi, solo poche volte condivisi.
Sempre
storie di hackers, sempre più diffuse di crackers. O comedì.
Spuntano
come funghi….
Ancora
funghi, e spore, e ……
Insomma
la non feich niùs e’ questa qua.
Usa: hackerata
l'agenzia per la sicurezza nucleare
Ovviamente
la cortina di ferro cognitiva che il virus coronato sta offrendo ha già
permesso guerre, ribaltamenti politici, riassetti militari, tutto coperto dalla
propaganda virale.
In
tal senso il virus biologico diventa virus cybernetico, come in una mutazione
di dominio.
Da quello
della vita biologica a quello di quella virtuale, che in realtà è neurale.
Allora
la notizia è preoccupante non in quanto sorprendente, quanto semmai per
trapelanza.
Nulla
esce se non voluto.
Allora
perché mi informano che l’olocausto e’ pronto al click?
“Il
dipartimento per l'energia e l'amministrazione per la sicurezza nucleare
nazionale, che conserva i depositi di armi atomiche Usa, hanno prove che gli
hacker hanno violato i loro network nell'ambito di una più vasta operazione di
spionaggio che ha colpito almeno una mezza dozzina di agenzie federali. Lo
scrive Politico (chi?), citando dirigenti a conoscenza della vicenda. L'attività
sospetta è stata individuata anche nei laboratori nazionali di Los Alamos e
Sandia in New Mexico e a Washington”.
A
chi spetta la ritorsione?
Questa
può essere una scienza interessante.
Il
rimbalzo a farfalla geopolitico.
Vediamo
dove sbuca questo flap.
Nel
frattempo, parte un poco strisciando, un pensiero
tremendo.
Vuoi
vedere che nella neurosfera il mancato preciso allineamento elettromagnetico
della terra alla fonte del primigenio qbit della radiazione cosmica di fondo,
ha generato uno spostamento di centri di gravità per la mente con la cui
distorsione qualcuno ha pensato ad una altra cura per il corona?
No,
perché in fondo basta un click.
Se
sterminiamo il substrato su cui vive il virus, il virus muore anche quello.
Una
bella trifola di funghetti al giorno, toglie il medico di torno.
Questi
sono allucinati.
Hallucinogen
atomic acid mushrooms.
Suona
anche giusto.
Haam.
Ma
noi che non siamo spie non possiamo negare ne confermare il negazionismo in
acido.
Solo imagine-re.
Less a.d. Dear sir.
Kalimmudda ipsum dixit.
Semper lù
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