lunedì 14 agosto 2023

2023 08 14 – Il paese era inquieto

 2023 08 14 – Il paese era inquieto

 

La mente è furore.

Il furore viaggiava nei fili di rame.

Il rame si propagò ovunque.

E ci portò la televisione.

Con il suo slime out of the tv set.

Qualcuno se ne era accorto 50 anni fa, della melma.

Ma in realtà molto prima.

E infatti.

Quando andammo a Roma con mio cugino con l’intento di risollevare le sorti de “Il manifesto”, ebbi modo di conoscere direttamente o indirettamente vari personaggi ed icone della storia politica italiana.

Io ero il direttore generale della cooperativa editrice del giornale per cui spesso venivo trattato con il rispetto di certi racconti.

Un giorno, accompagnati da certi veterocomunisti, incontrammo un veterodemocristiano.

Uno di quelli che l’Italia l’avevano fatta davvero.

E si mise a raccontare, in particolare non ricordo più perché o forse solo per predilezione da anzianità, dei fatti degli anni sessanta.

Il paese era inquieto.

E ci volle del tempo, ma poi ce ne si accorse.

Diceva: dovevamo inventarci qualcosa.

Così ci inventammo le gemelle Kessler .

Curiosamente dalla famigerata DDR.

Oggi il paese è quieto.

Sembra.

Ma sobbollono tensioni sociali latenti.

Si sentono nella neurosfera.

E si vedono nei carrelli della spesa di una vecchina che ha ritirato la sua misera pensione alla posta.

Ma quella è una vecchina, che oramai vive della dignità che merita rispetto.

E gli altri?

Spesso mi chiedo come facciano a mantenere l’ordine pubblico.

Ha del miracolo di intelligence, e suoi campionari di metodi.

Ma è semplice.

Con le Kessler.

Alla potenza.

Con i sopramezzo è facile.

Dediti al consumanesimo per memetica originale.

Sono quelli che possono.

E perciò sono preposti alla Revoluzione delle farfalle di soprammezzo, quella dei veloci e frequenti piccoli gesti e aggiustamenti quotidiani per evitare rivoluzioni con la i.

Basta qualche schema neuronale memetico replicato all’infinito, e …” tutti al mare”.

Ma si può trovare modo e modo, c’è sempre un’altra via.

Basta ricordarsi di essere misura.

Anche se poi non trovo parcheggio, e se lo trovo la macchina non la muovo più e mi tocca andare a piedi.

Magari nessuno fa nemmeno il semplice conto di chi e di quanto tempo ci si andava.

Forse troverebbe un “trend negativo: io non parlo così”, direbbe Moretti.

Ma con i sottomezzo?

Resistono per…….

Eh già, milioni di poveri e di sottopoveri.

Proletari generatori di prole camuffati di semantica varia.

Perché resistono in silenzio?

Come fanno a farli stare zitti e buoni.

Bastano le briciole, evidentemente.

Perché la speranza di sogno americano credo l’abbiano persa da decenni, loro.

Così nel grande circo della propaganda mediatica basta sostituire quattro cosce con un esercito di campioni di successo.

E tutti tansfertano nell’universo del possibile.

Il miracolo del pallone.

Con tutti i miliardi che fa girare off shore, ragione per cui non lo seguo più.

E’ come per i neri afroamericani.

Bastava un campione di pugilato o di basket per dimostrare che il sogno americano era sempre possibile anche per loro, e quindi tenerli buoni.

I latinos invece certi americani li volevano sterminare con il crack, ma quelli sono altri metodi.

Da noi non è diverso.

I media di massa sono oggetto di studio sociologico costante.

E si comportano da sistema complesso, produttore di emergente ordine memetico.

Vale a dire che da tanto ribollire di furore memetico, qualcosa poi attecchisce e diventa non più seme, ma coscienza globale.

Ma mentre aspettate, e non vi siete accorti del meme della Revoluzione perenne delle farfalle arcobaleno dei soprammezzo, rendetevi conto che vi tengono buoni.

Una volta le Kessler.

40 anni fa Savoldi al Napoli, come capirete dal link.

E oggi?

Oggi avete tutto un campionario di transfertivo consumanesimo, materiale e immateriale a disposizione.

Per chi può.

E chi non può?

Semplice : si fotte.

 

Kalimmudda ipsum dixit.

Meno male che adesso non c'è Nerone. Sicuri ?

 

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