2023 08 17 – Cara benzina: ci spezzeremo le reni da soli
Qua
si parla di accise.
E
teniamolo vivo, almeno il blog.
Che
accise sembra napoletano che sta per uccise.
E
porta malocchio.
https://www.ansa.it/sito/videogallery-Vola
la benzina, estate d'oro per le casse dello Stato.
Purtroppo
è in una insopportabile videonotizia forse volutamente volatile, che scripta
manevant.
Comunque,
le accise, mannaggia a chi l’è muorto, insieme all’iva pesano per circa il 70%
sul prezzo della benzina alla pompa.
E
questo si sa.
Quello
che si sa già meno è quanto fa la percentuale, strumento mimetico per non dirvi
circa 1,5, o giù di lì.
Ancora
meno poi, si sa, su quanto valgono sul totale delle entrate dello Stato.
Io
lo sapevo, l’avevo studiato nel trattato di cui più avanti, ma la memoria
avrebbe bisogno del pieno ma non a due euro.
Il
termine accisa deriva dal latino accensare, che significa tassare. Banale
banale.
L'espressione
si riferisce ad un’imposta che grava sulla fabbricazione e sulla vendita di
prodotti di consumo.
Insomma,
mimetismo semantico per nascondervi che sempre di imposte si parla.
In
quella prassi tipica della scienza delle finanze italiana, tale per cui se io
fraziono una imposta in 10 accise e 10 balzelli voi vi ritrovate a non capire
più un cazzo di quanto pagate e su cosa.
Oltre
a non sapere chi dovreste accidere per saperlo.
La
questione allora è studiare la struttura delle entrate dello Stato, per vedere
quanto pesano, queste accise.
Onestamente
non ricordo più, ma ne avevo pure parlato in un trattatello free on line di
dieci anni fa di cui vado ancora molto fiero.
Tiè:
Viaggio in alcuni conti di sistema.
Partire con i migranti, approdare offshore.
Io
inoltre di accise ne sapevo qualcosa già da tempo addietro.
Ricordo
bene quando da pischello neolaureato la struttura preposta alle relazioni
istituzionali della grande mamma Montedison mi faceva aprire la porta nientepopodimeno
che della Direzione Generale delle Accise del Ministero delle Finanze.
E
io andavo dal Direttore Generale in persona a spiegare che quelle accise esistenti
erano imposte sugli idrocarburi e derivati, e quindi non dovevano essere
applicate a roba completamente vegetale.
Non
vi entusiasmate troppo però, la materia prima vegetale è molto più cara del
gasolio da petrolio.
Comunque
erano i tempi di 23 07 25-Visioni di rinnovabile
rinnovamento.
Andò
a finire che alla ennesima mia visita martellante il Direttore Generale mi
disse: “a dotto’, me pare tutto molto bello, ma io non è che ci abbia capito
granché. Non è che la legge me la scriverebbe lei?”
E
fu così che diventai pure legislatore, scrivendo per il biodiesel la legge di
esenzione dalla accisa sui carburanti.
E
vabbè, chissenefrega, direte voi.
E
invece no.
Devo
premettere, dopo l’ampia premessa, che questi fascisti sono un dono del cielo,
per chi cerca informazione in contraddizione.
Questi
erano quelli che volevano ridurre le tasse.
E
invece tiè : 2,2 miliardi d’emblée.
Per
effetto delle accise e dell’Iva, dice il video che parla.
Tutti
di imposte.
In
realtà noccioline.
Ma se ne vantano pure.
Come gli viene in mente.
Comunque.
Allora
ricordo che non mi quadrava che il rapporto debito/Pil fosse sceso al 143% dal
150%.
Perché
voleva dire almeno 150 miliardi tra pil in più e debito in meno.
L’unica
spiegazione poteva essere la contabilizzazione del Pnrr, dato tutto come
incassato.
Men
che meno però mi quadra adesso che so che a giugno il debito è salito di 38 miliardi a
2.843.
Questione
di numeratori e denominatori che non tornano.
E
poveri fascisti.
A
botte di 2 miliardi sembrano proprio quelli che sognano di svuotare il mare col
cucchiaino.
Ma
poi leggo : Scope riporta rating della Grecia a
livello di investimento sicuro.
E
mi consolo perché è la dimostrazione che si può uscire dal default.
Ci
vuole solo qualche decennio di miseria.
E
di generazioni perdute.
E
penso.
Ma
vuoi vedere che stavolta sarà la Grecia a spezzarci le reni ?
Kalimmudda
ipsum dixit.
Tutta
una scusa per potere ascoltare:
Spendi spandi effendi e pure col
bonus Aida
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