2027 08 08– Convertito sulla via dei buci.
Nel
senso dei fori, quelli ‘mperiali.
Mi
sono convertito.
Ho
visto la luce e son diventato fasista.
Manovrone
di ferragosto.
Quello
di cui nessuno se ne accorge.
E
si possono fare le meglio porcherie.
Ma
i fascisti no.
Loro
sono gente tutta d’un pezzo.
E
le stanno pensando proprio tutte.
Insomma
questo acquedotto sullo stretto lo vogliono proprio fare.
Servirà
a portare l’acqua in Abissinia.
Dove
coltivare il deserto di fiori di mille colori.
Si
potrà fare concorrenza ai tulipani.
Fascisti
per fascisti famo pure come li boeri.
Magari
sarebbe meglio qualcosa di edibile.
Ah,
ma no.
Non
era l’acquedotto nel deserto.
Quello
si che aveva senso.
Questo
è il ponte sullo stretto.
Il
golden gate de noartri.
Strutture
de fero a penzoloni su plintoni de cemento.
Come
fanno i cinesi, che mica stanno a farsi tante pippe.
E
se c’è da costruire un ponte di 30 chilometri e rotti ,lo fanno con tanto di isole su cui
appoggiarlo
O
non so che, che che ne so io di come si costruiscono i ponti.
Io
ricordo solo dei gioielli di meccanica pesante.
I
carri di varo.
Gettano
avanti pezzetto per pezzetto ogni pezzetto di ponte.
In
modo tale che non cada tutto a mare.
Il
tutto su di un terreno tettonicamente stabile, sarebbe meglio.
Speriamo
che il nostro non cada per una scoreggia vulcanica.
In
fondo è caduto quello ligure e senza nemmeno terremoto.
Ma
non mi fraintendete io di acqueponti ne farei della qualunque.
Pensate
come ci starebbe bene un acqueponte sardo algerino.
Che
così apriamo il percorso alla loro invasione, che sono già pronti a 12 miglia
dalla nostra costa.
In
effetti cicinavemmafè di quest’isola da bilionari.
Buona
solo a piantare cardi con cui fare la plastica biodegradabile.
E
la luce con il vento.
Per
il resto una pietraia dalla coste smeralde tropicali.
Ma
si, lasciamo tanta grazia ai mohameddi.
Intanto
però questi fascisti hanno pensato proprio a tutto.
Discutono
financo dai tetti ai compensi dei manager di questo acqueponte.
Quasi
quasi viene il dubbio che se ne parli ad agosto per nascondersi dietro un dito.
In
tutto questo ecco la rivincita di Salvini.
Da
degradato a tassinaro, a paladino delle supertasse alle banche.
Sempre
per finanziare l’acqueponte.
Che
per non farlo cadere a mare ci vogliono le tipiche migliori eccellenze
italiane.
E
quelle vanno pagate, offshore.
Ma
invece no.
Salvini
è sorprendente quando prende il taxi per andare in banca.
Le
tasse sulle banche servono a pagare la riduzione delle tasse di alcuni
miliardi.
Così,
generico, alcuni.
Dimenticati
i miliardi a pioggia.
Con
tanti saluti alla flat tax.
E
meno male.
Che
io lo dicevo che nun se poteva fa’.
Ma
l’importanza in politica è la coerenza.
E
la grana.
Ad
avercele.
Altrimenti
sono solo sogni grandiosi.
Certo
poco fasisti.
Kalimmudda
ipsum dixit
Sogni grandiosi Bandabardò
Carroponte
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