mercoledì 23 agosto 2023

2023 08 23 – Another bric in the war

 2023 08 23 – Another bric in the war

 

Another bric in the war.

Un altro mattone.

O un’altra tegola.

Nel traballante equilibrio alla ricerca di transizione.

Chissà se l’egemonia americana lo sa.

Di essere oggetto di transizione.

E soprattutto se concorda.

Xi e Putin sfidano l'occidente al vertice dei Brics

I Brics.

Ah già.

Previsti da molti come il futuro già decenni fa.

Zitti zitti quatti quatti tornano fuori come ospiti a sorpresa.

Ups, ma sono sempre loro.

Quelli del dollaro facile.

No, meglio, quelli del dollaro fragile.

Meglio, meglio.

Ci hanno messo decenni, ma alla fine sono arrivati.

Brasile, Cina, India, Russia, Sudafrica.

Ma no, così in alfabetico viene Bcirs.

Proviamo in ordine di popolazione.

Cibrs, no, non funziona nemmeno così.

Vabbè, chissenefrega.

Peccato, una rappresentanza di gran parte della popolazione planetaria era una bella cosa da sottolineare.

Sono loro, comunque.

I trigémoni allargati.

In geopolitica le parole sono importanti, vedrete.

Non come in politica, certo, dove sono i soli portanti.

Ma qui sottolineano processi, centellinati goccia a goccia.

E questa sarebbe la buona notizia.

La capacità di gestire il gocciolamento alternativo.

Da parte di questi 5 paesi.

Paesi oggi accomunati soprattutto per la loro opposizione all'Occidente.

Spingono per un "multilateralismo inclusivo" e un abbandono della centralità del dollaro. Una sorta di sfida agli Stati Uniti e ai suoi alleati che vorrebbe dare più peso al blocco per "difendere il Sud del mondo".

“ Un altro mondo è possibile”, copia Lula.

Eh, e dillo a me che lo dico da una vita.

Però ancora salvatori delle patrie da idolatrare, oddio no.

Beh, non che non ci volessero delle nuove guide messianiche.

E’ che non me li aspettavo davvero così.

Ero meglio io, quasi quasi.

Così, abituati a dollarizzare tutto sentire parlare di dedollarizzazione fa un po’ impressione.

Stanno parlando di un nuovo ordine mondiale.

Come se fossero noccioline.

Non so perché, però, c’è una cosa che non si sente mai.

Guardate che gli americani hanno il grilletto facile.

La cultura della Colt nel saloon non permette loro di non primeggiare in spari, botte e dollari.

Questione di imperialità, quello americano è fatto così.

Infantile suprematismo forse.

Se il mondo non è mio allora non è di nessuno.

Ma il problema è che non penserete mica che questi americani restino a guardare.

Le ultime volte secolari che l’ordine mondiale è cambiato, non è stato divertente.

Fenomeni talmente imponenti che non li ricordo nemmeno, sono sfociati nelle guerre mondiali.

L’altra cosa che nessuno dice è che poi ci passano decenni.

Sia in distruzione che in ricostruzione.

Perciò iniziate a scordarvi gli ultimi 80 anni di pace.

Georelativa

Uno dei periodi più lunghi della storia, almeno per noi.

E attenti alle parole.

Con quelle forse costruiremo solo un altro muro di guerra.

O capiremo che muri hanno in mente loro, i geopoliticanti.

Alla fine un bel titolo e tante banalità.

Tranne una.

Another bric in the war.

Senza cicappa.

 

Kalimmudda ipsum dixit

Another bric in The Wall Berlin 1990

Sempre senza cicappa

Ndr.

Tutta una scusa per guardare il video, appropriato.

Di un piccolo riassestamento mondiale, figuratevi se fosse stato grosso.

 

 

 

Nessun commento:

Posta un commento