2024 01 04 – Il succo delle vongole scappate
Ci
sono notizie che ti lasciano a bocca aperta.
Letteralmente
vuota.
Il
carovongole del cenone mi ha appena turbato assai.
Colpa
dei malefici granchi blu.
Malfattrice
combriccola di crostacei mutanti.
Scoprire
l’annoso problema del consumatore di vongole non è cosa da poco.
Ma
mi ricorda come faceva mia madre e tanti napoletani.
Trucco
senza inganno per riempire pance vuote.
Lo
spaghetto alle vongole scappate.
Ovvero,
senza.
Ma
piene di una lezione da primordi di marchetting evocativo di mitili che furono.
E
così mi dico di uscire a fare quattro passi.
Acchiappo
cane e fidanzata e ci avventuriamo nel barrio urbano.
E
cammina cammina incappiamo in una di quelle vie piene di nostalgici alberghetti
hotel dell’amore.
Una
stella e tanto pelo, che nero.
Uno
in particolare sembra una geniale operazione di marchette.
L’
insegna rossa è traballata giù.
E’
rimasto solo il preliminare di un hot rosso fuoco.
El
non c’è più, burla’ giù.
Mi
avventuro nell’azzardo di una interessante spiegazione.
Hot,
rosso, el, il padrone dell’ostello meretricio è un genio della manipolazione
del sottile sublimine.
Dal
glande infiammato.
Direi
così elegante di ingegno che lo fotografiamo.
Senza
mandare la foto a nessuno.
Voglio
usare la foto come testimoniante testimonial del potere del pelo.
Passano
due o tre giorni durante i quali io cerco l’abbozzo di questa teoria delle
marchette subliminali quando sento il suono di una notifica dal suo pc.
Pon
pin, fa il suono della calda notifica.
Leggiamo
una comunicazione al comune, in cui siamo in conoscenza.
Si
sollecita il Nucleo Intervento Rapido a sistemare o rimuovere l’insegna
pericolosamente pericolante.
Allegata
la foto.
Quella
che avevamo fatto noi.
Era
un’opera d’arte.
Ma
no, penso con un pelo di rimpianto alla privacy perduta.
Ma
poi mi chiedo come è successo.
L’unica
spiegazione plausibile che mi viene in mente è il potere della neurosfera.
Con
le sue connessioni di sincronicità.
Qui
non c’entrano i fascisti.
O
forse si.
Ma
che dico.
Sicuramente
si.
I
fascisti c’entrano sempre.
Dove
trovi una stortura è il fascista che frattura.
Invece
di pensare a spararsi tra loro, si facessero chiavare.
In
strutture legalizzate.
Oggi
da hotellini mascherati.
Senza
che inseguiamo in rete le tratte.
Come
vongole scappate.
Il
nemico ci ascolta dappertutto.
Ma
anche noi sgamiamo lui.
Dobbiamo
solo ricordarci di connetterci alla mente.
E
di connettere la mente.
E
non altrimente.
Kalimmudda
ipsum dixit
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